Il-Trafiletto
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19/02/14

Protesta dei piccoli imprenditori: "Ritorneremo se non otterremo quello che ci serve per non chiudere"

In piazza migliaia di commercianti, artigiani, piccoli imprenditori stanchi della burocrazia e della pressione fiscale : "Siamo tanti, tantissimi e rappresentiamo la stragrande maggioranza delle imprese italiane. Il prossimo governo e il Parlamento devono prendere atto di questa grande forza".


Piazza del Popolo ribattezzata Piazza delle Imprese: commercianti, artigiani, piccoli imprenditori hanno organizzato a Roma una manifestazione considerata "storica". A protestare per un fisco e una burocrazia meno oppressivi sono stati - secondo gli organizzatori - in 60mila e hanno chiesto alla politica di cambiare e al futuro premier di convocarli. "Siamo tanti, tantissimi - ha dichiarato Marco Venturi, presidente di Confesercenti - e rappresentiamo la stragrande maggioranza delle imprese italiane. Il prossimo governo e il Parlamento devono prendere atto di questa grande forza" e "devono cambiare registro"; 372.000 imprese hanno chiuso nel 2013, per la crisi economica e per "l'incapacita' politica ed istituzionale" di affrontare la situazione. "Noi non molleremo - ha dichiarato Venturi - saremo dialoganti ma pronti a tornare in piazza, in tutte le piazze italiane, se non avremo concrete e rapide risposte dalle nostre istituzioni". "Siamo stanchi, stanchi: chiediamo rispetto, meritiamo piu' rispetto", ha gridato dal palco il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, secondo cui "non c'e' piu' tempo" ed e' "a rischio la pace sociale"; "Oggi qualcosa e' cambiato - ha sottolineato - la politica non puo' fare finta di niente.

Se non avremo risposte ci riproveremo ancora e saremo piu' numerosi e piu' determinati". Piu' esplicito Giorgio Merletti, presidente di Confartigianato: "Ci siamo rotti i co..... - ha gridato - non ne posso piu' come imprenditore e come cittadino di essere soffocato da tasse e burocrazia". Poi rivolto al premier incaricato: "Matteo stai preoccupato, se non abbasserai le tasse alle piccole imprese ti faremo nero". "Questa manifestazione - ha concluso - non restera' solo nella nostra memoria ma nella storia, come la piu' grande manifestazione delle piccole e medie imprese italiane". Stessi toni nel discorso del presidente della Cna Daniele Vaccarino: "La manifestazione di oggi e' un evento storico: la politica deve tenerne conto". "Non abbiamo perso la speranza, abbiamo perso la pazienza - ha sottolineato - e non siamo sereni, siamo incaz... La politica ci ha deluso ma nonostante tutto siamo qui per sostenere l'Italia". "Gli invisibili - ha detto ancora - oggi sono tornati visibili, perche' le ragioni dell'impresa diventino le ragioni dell'Italia". "Vale piu' un urlo che tanti discorsi - ha affermato il presidente di Casa Artigiani, Giacomo Basso - vogliamo dignita'". Le richieste di artigiani, piccoli imprenditori, commercianti sono di tagliare il peso delle tasse, favorire l'accesso al credito, ridurre il peso della burocrazia, rilanciare investimenti e consumi, temi simili a quelli evidenziati dai sindacati: "Anche noi ci mobiliteremo nelle prossime settimane - ha annunciato il leader della Cisl, Raffaele Bonanni - perche' i lavoratori e le imprese hanno oggi gli stessi problemi e devono marciare uniti per la riduzione delle tasse e sollecitare una svolta nella politica economica".

16/02/14

"Povero imbecille" Della Valle fa un duro attacco ad Elkan

Diego Della Valle patron di Tod's non ha peli sulla lingua commentando la dichiarazione di Elkann, secondo il quale molti giovani non lavorano perchè stanno bene in casa dei genitori. "Imbecille" è il commento di Della Valle.


"Il poveretto di Jakie non perde mai tempo di ricordare agli italiani che è un imbecille. E' uno che appartiene a una famiglia che ha distrutto una quantità industriale di posti di lavoro e di conseguenza la speranza di molti giovani".
Lo ha detto Diego Della Valle, patron di Tod's commentando le dichiarazioni del presidente della FiatJohn Elkann, secondo il quale molti giovani non trovano lavoro perchè stanno bene a casa. "Uno che si permette di dire che i ragazzi stanno a casa perché non hanno voglia di lavorare perché il lavoro c'è, è un imbecille", ha aggiunto Della Valle parlando con i giornalisti a Firenze durante una passeggiata in piazza della Signoria. 
Elkann Della Valle
"Lo tengano a casa sua, lo tengano un po' a riposo, vada a sciare -ha continuato Della Valle sempre riferito a John Elkann- è una vergogna che uno degli Agnelli dica che oggi in Italia per i giovani il lavoro c'è. Dovremmo fare un referendum e chiederci se li vogliamo ancora in Italia".

Ma questo è solo l’ultimo capitolo di una guerra che va avanti da tempo tra Elkann e Della Valle, che condividono a fatica l’azionariato del Corriere della Sera. “Ora basta con queste discussioni da pianerottolo, ce ne sono già troppe in questo Paese e non servono a nulla”, ha detto l’imprenditore marchigiano nei giorni scorsi rispondendo all’attacco dell’erede Agnelli, che aveva definito Mr Tod’s un “nano” rispetto ai concorrenti Prada, Armani, Lvmh e Kering. Dalla scorsa estate Fiat è il primo azionista della casa editrice del Corsera con il 20,5% del capitale, mentre Della Valle ne possiede il 9 per cento.
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