Il-Trafiletto
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16/09/14

Precariato scolastico in piazza | Rifiuto assoluto alla cancellazione delle graduatorie d'istituto e supplenze

La manifestazione del 10 settembre
a Piazza Montecitorio

Giorno 10 settembre si è svolta una manifestazione di protesta, promossa dai precari della scuola iscritti nelle Graduatorie d'Istituto. 



Alla manifestazione hanno presenziato pure le sigle sindacali ANIEF, FLCGIL, CISL che al fianco delle associazioni e dei gruppi di protesta, hanno dato forza e supporto. Nessuna presenza a rappresentare il mondo politico.

Soltanto la presenza del in piazza del Senatore Murru del Movimento 5 stelle, il resto della realtà politica ha preferito ignorare la manifestazione di protesta. Piazza Montecitorio è stata invasa da quasi 2mila precari che hanno protestato al fianco delle forze dell'ordine e dei vigili del fuoco. Raccolte dichiarazioni dei presenti, a partire dal MIDA che ha provveduto ad organizzare la manifestazione di protesta, ai sindacati, dal Coordinamento Nazionale TFA Ordinario, agli studenti di Scienze della formazione primaria nuovo ordinamento, il Coordinamento precari scuola Roma, il gruppo Docenti abilitati precari e cosi via altri gruppi.

Coloro che hanno dato vita alla manifestazione, hanno chiesto con forza e decisione di continuare a mantenere la terza fascia delle graduatorie d'istituto, invece i tieffini domandano il cambiamento della seconda fascia in una graduatoria provinciale valevole a scorrimento per il ruolo. Tutti unanimi sul fatto che la scuola non soffre di "supplentite" e urge che ai precari vengano garantiti con una certa continuità nel lavoro. Appena montato sarà pubblicato il servizio video con le testimonianze raccolte dalla nostra redazione. Siamo in attesa dei primi comunicati stampa da parte dei gruppi presenti durante la manifestazione.

19/02/14

Protesta dei piccoli imprenditori: "Ritorneremo se non otterremo quello che ci serve per non chiudere"

In piazza migliaia di commercianti, artigiani, piccoli imprenditori stanchi della burocrazia e della pressione fiscale : "Siamo tanti, tantissimi e rappresentiamo la stragrande maggioranza delle imprese italiane. Il prossimo governo e il Parlamento devono prendere atto di questa grande forza".


Piazza del Popolo ribattezzata Piazza delle Imprese: commercianti, artigiani, piccoli imprenditori hanno organizzato a Roma una manifestazione considerata "storica". A protestare per un fisco e una burocrazia meno oppressivi sono stati - secondo gli organizzatori - in 60mila e hanno chiesto alla politica di cambiare e al futuro premier di convocarli. "Siamo tanti, tantissimi - ha dichiarato Marco Venturi, presidente di Confesercenti - e rappresentiamo la stragrande maggioranza delle imprese italiane. Il prossimo governo e il Parlamento devono prendere atto di questa grande forza" e "devono cambiare registro"; 372.000 imprese hanno chiuso nel 2013, per la crisi economica e per "l'incapacita' politica ed istituzionale" di affrontare la situazione. "Noi non molleremo - ha dichiarato Venturi - saremo dialoganti ma pronti a tornare in piazza, in tutte le piazze italiane, se non avremo concrete e rapide risposte dalle nostre istituzioni". "Siamo stanchi, stanchi: chiediamo rispetto, meritiamo piu' rispetto", ha gridato dal palco il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, secondo cui "non c'e' piu' tempo" ed e' "a rischio la pace sociale"; "Oggi qualcosa e' cambiato - ha sottolineato - la politica non puo' fare finta di niente.

Se non avremo risposte ci riproveremo ancora e saremo piu' numerosi e piu' determinati". Piu' esplicito Giorgio Merletti, presidente di Confartigianato: "Ci siamo rotti i co..... - ha gridato - non ne posso piu' come imprenditore e come cittadino di essere soffocato da tasse e burocrazia". Poi rivolto al premier incaricato: "Matteo stai preoccupato, se non abbasserai le tasse alle piccole imprese ti faremo nero". "Questa manifestazione - ha concluso - non restera' solo nella nostra memoria ma nella storia, come la piu' grande manifestazione delle piccole e medie imprese italiane". Stessi toni nel discorso del presidente della Cna Daniele Vaccarino: "La manifestazione di oggi e' un evento storico: la politica deve tenerne conto". "Non abbiamo perso la speranza, abbiamo perso la pazienza - ha sottolineato - e non siamo sereni, siamo incaz... La politica ci ha deluso ma nonostante tutto siamo qui per sostenere l'Italia". "Gli invisibili - ha detto ancora - oggi sono tornati visibili, perche' le ragioni dell'impresa diventino le ragioni dell'Italia". "Vale piu' un urlo che tanti discorsi - ha affermato il presidente di Casa Artigiani, Giacomo Basso - vogliamo dignita'". Le richieste di artigiani, piccoli imprenditori, commercianti sono di tagliare il peso delle tasse, favorire l'accesso al credito, ridurre il peso della burocrazia, rilanciare investimenti e consumi, temi simili a quelli evidenziati dai sindacati: "Anche noi ci mobiliteremo nelle prossime settimane - ha annunciato il leader della Cisl, Raffaele Bonanni - perche' i lavoratori e le imprese hanno oggi gli stessi problemi e devono marciare uniti per la riduzione delle tasse e sollecitare una svolta nella politica economica".

04/12/13

"Natale con il marchio":agricoltori e allevatori in difesa della qualità

Bloccano il Brennero:  decine di pullman hanno portato allevatori e agricoltori in difesa del made in Italy. La coldiretti promuove la campagna: "battaglia di Natale: scegli l'Italia" per difendere il settore dalle importazioni di bassa qualità. La concorrenza sleale ha già causato la chiusura di 140mila aziende italiane dal 2007"
 E così nell'area di parcheggio "Brennero" primo chilomentro dell'autostrada in direzione sud, verso l'Italia, ci sono trattori e decine di pullman che nella notte hanno portato al valico gli imprenditori agricoli provenienti da tutta Italia. Gli allevatori si sono schierati attorno al tracciato stradale e hanno iniziato a fermare i camion per sapere quale merce arriva e dove va a finire, mentre sono sollevati cartelli, indirizzati agli automobilisti in transito, per chiedere di sostenere la proposta di etichettatura obbligatoria per tutti i prodotti alimentari. 

Battaglia di Natale della coldiretti
Gli striscioni sono piuttosto espliciti: "615mila maiali in meno in Italia grazie alle importazioni alla diossina dalla Germania", "1 mozzarella su 4 è senza latte", "Il falso prosciutto italiano ha fatto perdere il 10% dei posti di lavoro", "Fuori i nomi di chi fa i formaggi con caseine e cagliate". Gli agricoltori hanno anche attrezzato una tenda per la distribuzione di pasti e bevande calde made in Italy. A lanciare la protesta è la Coldiretti: "Solo nell'ultimo anno sono scomparse 32.500 stalle ed aziende agricole e persi 36mila occupati nelle campagne. Stiamo svendendo un patrimonio del nostro Paese sul quale costruire una ripresa economica sostenibile e duratura che fa bene all'economia all'ambiente e alla salute", afferma il presidente Roberto Moncalvo. Secondo l'associazione degli agricoltori, l'Italia produce il 70 per cento dei prodotti alimentari che consuma ed importa il 40 per cento del latte e carne, il 50 per cento del grano tenero destinato al pane, il 40 per cento del grano duro destinato alla pasta, il 20 per cento del mais e l'80 per cento della soia. Dall'inizio della crisi ad oggi le importazioni di prodotti agroalimentari dall'estero sono aumentate in valore del 22 per cento. Gli arrivi di carne di maiale sono cresciuti del 16 per cento, mentre le importazioni di cereali, "pronti a diventare pasta e riso spacciati per italiani", hanno segnato un boom (+45 per cento), con un +24 per cento per il grano e un +49 per cento per il riso. Aumenta anche l'import di latte, +26 per cento, "anch'esso destinato a diventare magicamente made in Italy". Netta pure la crescita delle importazioni di frutta e verdura, +33 per cento, con il pomodoro fresco che sovrasta tutti (+59 per cento).         fonte

25/11/13

Il Quirinale "chiude"le porte a Berlusconi!

Nulla di fatto, il Quirinale "chiude" le porte a Berlusconi! A distanza di qualche giorno dal messaggio inviato dal cavaliere Silvio Berlusconi al presidente Giorgio Napolitano, il Quirinale si fa sentire e riconferma che non ci sono le presupposti perché possa intervenire il Capo dello Stato Giorgio Napolitano. Dopo l'intervento fatto davanti ai giovani di Forza Italia, in cui il Cavaliere ha spiegato che il capo dello Stato non dovrebbe esitare riguardo la concessione della grazia nei suoi confronti, dal Colle manda un messaggio forte e chiaro: la protesta di Berlusconi non esca dalla legalità.

«Non si sono create via via le condizioni per un eventuale intervento del Capo dello Stato sulla base della Costituzione, delle leggi e dei precedenti», si legge in una nota del Quirinale in merito a un eventuale intervento di clemenza. Di qui il pacato appello del presidente della Repubblica a non dar luogo a comportamenti di protesta che fuoriescano dai limiti del rispetto delle istituzioni e di una normale, doverosa legalità», conclude la nota.

Quirinale
Il presidente della Repubblica Napolitano sempre coerente
«Su tutti i problemi relativi alla sentenza definitiva di condanna pronunciata l'1 agosto scorso dalla Corte di Cassazione nei confronti del sen. Berlusconi - si legge ancora nella nota - il Presidente della Repubblica si è in questi mesi sempre espresso e comportato in coerenza con la sua ampia dichiarazione pubblica del 13 agosto».

Nulla è risultato però più lontano del discorso tenuto sabato dal sen. Berlusconi dalle indicazioni e dagli intenti che in quella dichiarazione erano stati formulati», viene riferito dall'Ufficio Stampa del Quirinale. Le reazioni dai partiti
Speranza (Pd): giusta risposta. Brunella (Fi): sconcerto La sinistra plaude, Forza Italia invece critica l'intervento del Colle.

«Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, dimostra ancora una volta di essere il cardine del nostro sistema democratico. Le sue sacrosante parole sono la giusta risposta dopo l'assoluta scompostezza degli interventi che tutti hanno potuto ascoltare in queste ultime giornate», afferma il capogruppo del Partito democratico alla Camera, Roberto Speranza. «Dolore, delusione, sconcerto.

La nota del Capo dello Stato di queste ore, proprio nel momento in cui Silvio Berlusconi é vittima designata di un assassinio politico, lo ripropone purtroppo come uomo di parte», interviene Renato Brunetta.
 Bondi: il presidente si assume una grande responsabilità Napolitano «non intende utilizzare le prerogative che la Costituzione gli assegna al fine di sanare una grave ingiustizia» e in questo modo «si assume una grande responsabilità di fronte alla storia e al futuro dell'Italia».

Così in serata Sandro Bondi con una nota nella quale sostiene che la decadenza di Berlusconi è un «colpo di Stato». Berlusconi al Tg5: dal 94 mostruosa macchinazione «Dal 1994 ad oggi una mostruosa macchinazione nei miei confronti». Così Silvio Berlusconi in un'intervista al Tg5, secondo quanto riportato sul profilo Twitter di Forza Italia. «Sinistra e Magistratura Democratica hanno attuato un piano per eliminarmi politicamente perché sono l'unico ostacolo alla loro presa del potere», ha aggiunge.
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