04/12/13

"Natale con il marchio":agricoltori e allevatori in difesa della qualità

Bloccano il Brennero:  decine di pullman hanno portato allevatori e agricoltori in difesa del made in Italy. La coldiretti promuove la campagna: "battaglia di Natale: scegli l'Italia" per difendere il settore dalle importazioni di bassa qualità. La concorrenza sleale ha già causato la chiusura di 140mila aziende italiane dal 2007"
 E così nell'area di parcheggio "Brennero" primo chilomentro dell'autostrada in direzione sud, verso l'Italia, ci sono trattori e decine di pullman che nella notte hanno portato al valico gli imprenditori agricoli provenienti da tutta Italia. Gli allevatori si sono schierati attorno al tracciato stradale e hanno iniziato a fermare i camion per sapere quale merce arriva e dove va a finire, mentre sono sollevati cartelli, indirizzati agli automobilisti in transito, per chiedere di sostenere la proposta di etichettatura obbligatoria per tutti i prodotti alimentari. 

Battaglia di Natale della coldiretti
Gli striscioni sono piuttosto espliciti: "615mila maiali in meno in Italia grazie alle importazioni alla diossina dalla Germania", "1 mozzarella su 4 è senza latte", "Il falso prosciutto italiano ha fatto perdere il 10% dei posti di lavoro", "Fuori i nomi di chi fa i formaggi con caseine e cagliate". Gli agricoltori hanno anche attrezzato una tenda per la distribuzione di pasti e bevande calde made in Italy. A lanciare la protesta è la Coldiretti: "Solo nell'ultimo anno sono scomparse 32.500 stalle ed aziende agricole e persi 36mila occupati nelle campagne. Stiamo svendendo un patrimonio del nostro Paese sul quale costruire una ripresa economica sostenibile e duratura che fa bene all'economia all'ambiente e alla salute", afferma il presidente Roberto Moncalvo. Secondo l'associazione degli agricoltori, l'Italia produce il 70 per cento dei prodotti alimentari che consuma ed importa il 40 per cento del latte e carne, il 50 per cento del grano tenero destinato al pane, il 40 per cento del grano duro destinato alla pasta, il 20 per cento del mais e l'80 per cento della soia. Dall'inizio della crisi ad oggi le importazioni di prodotti agroalimentari dall'estero sono aumentate in valore del 22 per cento. Gli arrivi di carne di maiale sono cresciuti del 16 per cento, mentre le importazioni di cereali, "pronti a diventare pasta e riso spacciati per italiani", hanno segnato un boom (+45 per cento), con un +24 per cento per il grano e un +49 per cento per il riso. Aumenta anche l'import di latte, +26 per cento, "anch'esso destinato a diventare magicamente made in Italy". Netta pure la crescita delle importazioni di frutta e verdura, +33 per cento, con il pomodoro fresco che sovrasta tutti (+59 per cento).         fonte
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