18/10/14

Cambia pure il "paradiso fiscale" irlandese

Cambia pure il paradiso fiscale irlandese! I benefici goduti dalle cosiddette aziende "over the top", sarebbero ormai destinate a mutare, almeno per quel che concerne l'Europa. 


C'era una volta il paradiso fiscale irlandese.
Prima d'ora, l'Irlanda era stata preferita da molte aziende per insediarvi la propria sede amministrativa. Il motivo è semplice, infatti il Governo di Dublino mette a disposizione le agevolazioni generate da una tassazione agevolata differentemente quanto capita di trovare in altri Paesi dell'Unione Europea, garantendo alle società più celebri e meglio strutturate notevoli risparmi.

Tassazione da record.
A tal proposito, gli introiti appartenenti alle società irlandesi, sono soggetti ad una tassazione davvero minimale, equivalente al 12,5% e usufruendo del cosiddetto meccanismo fiscale ovvero sia il "Double Irish", le aziende avranno modo di muovere i loro profitti generati in Paesi dove le tasse sono più pesanti verso l'Irlanda. Negli anni '80 Apple è stata l'azienda che ha svolto un'azione che ha fatto storia per ciò che riguarda l'utilizzo a proprio vantaggio del "Double Irish".

Il paradiso chiude.
A seguito le recriminazioni che sono giunte in maniera copiosa dalle altre nazioni europee e non (Il Senato USA muove accuse ad Apple: non paga le tasse; per non parlare degli inglesi con Facebook: il social network paghi le tasse; Out out su Google e sugli altri colossi in materia di tasse?; Tasse: il Parlamento inglese richiama Google ed Amazon), l'Irlanda ha maturato la decisione di non voler più rimanere il "paradiso fiscale" delle multinazionali. Michael Noonan, il ministro delle finanze irlandese, a provato che il meccanismo del "Double Irish" non potrà più essere adottato dalle aziende che decideranno di aprire una sede in Irlanda, a partire dal prossimo anno.

Tutte le altre società (si pensi quindi a Google, Apple, Microsoft, Oracle & C.) avranno invece tempo fino al 2020 per riorganizzarsi.


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