Il-Trafiletto
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13/07/14

Dalla padella alla brace | Conseguenze impreviste

Dopo l'attacco dell'11 settembre 2001,
molti 
cittadini americani decisero di spostarsi in macchina 
È un segno di buon senso evitare nuovi rischi presunti. Il guaio è che, così facendo, rischiamo di esporci a rischi ancora più gravi. 

Dopo l'attacco dell'11 settembre 2001, molti cittadini americani decisero, per esempio, di spostarsi in macchina invece di prendere l'aereo, e corsero, inconsapevoli, molti più rischi di morire o di ferirsi.

Un'analisi di Gerd Gigerenzer, professore del Max Planck Institute di Berlino, ha dimostrato a riguardo che, dopo l'attacco alle Torri Gemelle, il livello del traffico sulle strade americane era aumentato di oltre il 5 per cento, e non sarebbe rientrato nella norma prima di un anno. Lo studioso stima che tale abitudine abbia causato 1500 morti in più sulle strade. "Essere informati sui fatti forse non cambierà le abitudini di ognuno di noi.

Tuttavia, conoscerli ci permette di capire le nostre reazioni emotive e di controllarle meglio", spiega. Alcuni fatti avrebbero potuto evitare un caso ancora peggiore di conseguenze indesiderate. Riguardavano l'insetticida DDT. Negli anni Sessanta, gli ambientalisti sostenevano che questa sostanza danneggiava l'ecosistema e causava il cancro nell'uomo. Ma già all'epoca furono sollevati diversi dubbi sulla gravità dei rischi. Eppure il DDT fu vietato. La conseguenza più grave fu un rapido e rinnovato aumento dei morti a causa di malattie portate dalle zanzare, che grazie a questo disinfestante erano diminuite. Nel 2006, quando l'Organizzazione Mondiale della Sanità fece marcia indietro, la scelta politica maldestra aveva già causato la morte di svariati milioni di persone.(science)




30/06/14

Wi.Fi è meglio

Per evitare di consumare il poco traffico dati che gli operatori telefonici ci mettono a disposizione, è meglio che lo smartphone sia collegato il più possibile a una rete Wi-Fi. Vi svelo qualche trucco.

Lo smartphone è un dispositivo progettato per essere sempre on-line e può rimanere in contatto con il mondo esterno attraverso diverse connessioni. Trattandosi fondamentalmente di un telefono, è ovvio che il più importante collegamento sia quello attraverso la rete cellulare. In particolare il traffico dei dati su Internet avviene attraverso la linea cellulare veloce del telefono, ma i contratti più diffusi in Italia prevedono che, dopo una certa quantità di Megabyte e Gigabyte scaricati, la velocità venga ridotta o si paghi un sovrapprezzo.

Per questo motivo la connessione 3G degli smartphone non è l'ideale per scaricare app, visualizzare video su YouTube o ascoltare musica tramite servizi on-line come Spotify o Deezer. Quando è possibile sarebbe meglio utilizzare una connessione Wi-Fi: quella di casa o, se il vostro principale vi dà il permesso, quella dell'ufficio. Quando collegate lo smartphone a una rete Wi-Fi, qualsiasi app avrà accesso a Internet solo tramite essa. Il dispositivo esclude automaticamente la navigazione e il traffico dei dati sulla linea dell'operatore telefonico, perlomeno finchè il segnale Wi-Fi è forte e chiaro. Le telefonate, invece, continueranno ad arrivare tramite rete cellulare, a meno che qualcuno non vi chiami via Skype, poichè il servizio VoIP si appoggia a Internet.
Connessione Wi-Fi

LA RETE WI-FI IN CASA
Se vi collegate da casa, l'accesso al Wi-Fi non dovrebbe presentare problemi. L'unica cosa che serve, di solito, è la password utilizzata per il collegamento Wi-Fi al router e che avete impostato la prima volta che avete installato la rete in casa: se non l'avete impostata non va bene, perchè significa che avete lasciato la rete accessibile per chiunque. Per configurare la connessione Wi-Fi con uno smartphone Windows Phone seguite le istruzioni nel riquadro "On-line subito".

RETI SCONOSCIUTE
Quando vi trovate in un'area urbana è probabile che lo smartphone rilevi numerose reti wireless. Se avete i dati di accesso di una di queste potete toccare il nome della rete conosciuta e inserire la password, come se fosse la vostra rete LAN domestica. Dopo il primo accesso, la nuova rete Wi-Fi entrerà a fare parte dell'elenco di quelle conosciute. Ciò significa che, anche nel marasma di reti wireless che potete trovare in città, il vostro smartphone sarà in grado di distinguere quella di cui avete già inserito i dati di accesso. Non è inusuale, in città, trovare anche 15, 20 reti perfettamente raggiungibili, e quindi il fatto che lo smartphone sia in grado di interfacciarsi da solo con quella desiderata, senza richiedere ulteriori interventi da parte vostra, è davvero utile. Una volta che ha riconosciuto una rete, infatti, lo smartphone utilizzerà sempre quella come preferenziale per collegarsi a Internet, non appena la scova in mezzo a tutti i segnali Wi-Fi che lo raggiungono.(computeridea)


23/05/14

Opel UR:BAN | Niente più traffico!

Circolare in città vuol dire convivere con numerosi automobilisti, centauri, perdoni e mezzi di trasporto. Sinonimo anche di dovere fare fronte ad una situazione di traffico alquanto complessa dovuta ad un alto numero di attività da svolgere. 

A tal proposito alcuni gruppi di esperti di Opel, chiamati a realizzare lo sviluppo di nuovi sistemi di assistenza innovativi per alzare il livello di efficienza e sicurezza del trasporto urbano, stanno partecipando al progetto di ricerca UR:BAN, ovvero sia, dei sistemi di assistenza, orientati agli utenti e gestione di reti.

Lo scopo a cui è finalizzato il progetto, finanziato in parte dal governo tedesco, è quello di fornire agli automobilisti e veicoli commerciali un supporto per il prossimo futuro, personalizzato e adatto alla guida nel traffico urbano. Trentuno partner provenienti dal settore automobilistico, dall'elettronica e dall'industria del software, insieme in totale sinergia con istituti di ricerca e autorità locali, stanno realizzando certi sistemi intelligenti di assistenza e collaborazione per la gestione del traffico.
Progetto UR:BAN di Opel
(immagine dal web)

Il progetto di ricerca UR:BAN è in fase di realizzazione e avrà termine nel 2016, è strutturato in tre pilastri: 
  • Assistenza cognitiva
  • Sistemi di traffico in rete 
  • Fattori umani nel traffico 
"Opel collabora come partner a tutti i tre pilasti del progetto" ha spiegato Michael F. Ableson, membro del consiglio di amministrazione e Vice Presidente Engineering di GM Europe. "L'attenzione è sempre rivolta all'essere umano. Team di ingegneri, fisici e psicologi del traffico stanno studiando l'assistenza in situazioni difficili, la messa in rete intelligente di veicoli e infrastrutture, il comportamento dei guidatori e un'interazione uomo-macchina la più adatta possibile alla guida nel contesto urbano". (ilsole24ore)

28/02/14

Misano Adriatico | Approvato il progetto per una strada intitolata al campione Marco Simoncelli.

Il consiglio comunale di Misano Adriatico ha approvato il progetto del restyling nell’area del Misano World Circuit che prevede la realizzazione di una strada dedicata a Marco Simoncelli. La strada in questione avrà la lunghezza di un chilometro e collegherà via Del Carro con la zona artigianale, costeggiando il circuito, correndo parallelamente al tracciato dell’A14. La nuova strada per il comune sarà a costo zero, dal momento che tale costo sarà a carico dell’autodromo Santamonica e di altri privati. Neanche un euro di spesa di soldi pubblici, anche se la strada potrà essere utilizzata, oltre ai periodi di affluenza al circuito, anche come valvola di sfogo per il traffico quotidiano visto che diventerà una scorciatoia in direzione Riccione e viceversa. L’accordo tra Comune e privati per realizzare la nuova strada arriverà già la prossima settimana in consiglio comunale. Nell’occasione, mercoledì prossimo, è stato invitato a partecipare Paolo Simoncelli. Verrà convocato anche lo scultore Fernando Carciogna, che ha realizzato la scultura dedicata al Sic, che verrà collocata nella rotonda all’incrocio tra la via Del Carro e la nuova strada dedicata al campione. L’opera in marmo è alta circa 4 metri e rappresenta il libro del Sic ‘Dio bo che bello!’ scritto da Paolo Beltramo. Intanto tutto è pronto per l’Open day di domenica all’autodromo che si aprirà al pubblico per una giornata di sport con gare podistiche, tennis e ciclismo a cui si aggiungeranno nel paddock: street basket, calcetto e beach tennis. Sono attesi oltre 2mila sportivi.

10/12/13

Uruguay pronto a ratificare una legge che regola la produzione e commercializzazione della cannabis

 Uno dei temi più scottanti, che ha scatenato polemiche di ogni genere e tipo.  Ve lo sareste mai aspettato da un paese dell'America Latina un passo tanto audace? Eppure, e questo è un mio personalissimo parere, trovo che il parlamento uruguayano stia dimostrando grande ampiezza di vedute e lungimiranza. Uno scacco ai trafficanti e agli spacciatori, atto a contrastare a microcriminalità e quindi in fieri, i traffici più ampi.
Cannabis


Il parlamento dovrebbe infatti ratificare oggi la norma dopo che il disegno di legge è già stato approvato a fine luglio dalla maggioranza alla Camera. La legge prevede che lo Stato controlli la coltivazione e la vendita a scopi psicotropi e ricreativi. Ancora pochi mesi, poi lo spinello sarà libero.Dalla seconda metà del 2014 il piccolo Paese sudamericano potrebbe cominciare a coltivare e vendere marijuana al prezzo di un dollaro (0,75 euro) per grammo. Senza infrangere la legge. Proprio così: tra poco non sarà più necessario avvicinare, complici e furtivi, il piccolo spacciatore di quartiere per comperare qualche grammo per preparare spinello. Il "porro", così lo si chiama in Uruguay, sarà libero, non più appannaggio del business degli spacciatori di droga. Un'ondata di giubilo. La decisione è stata accolta così. Almeno a guardare dagli utenti dei social network in Uruguay. Il segretario dell'Ufficio nazionale delle droghe (Jnd) di Montevideo, Julio Calzada, ha anticipato al quotidiano locale 'El Pais' che l'Uruguay potrebbe essere il primo Paese al mondo ad autorizzare e applicare le regole per la produzione, distribuzione e vendita di marijuana per i consumatori adulti. Il progetto mira a creare un'industria legale di marijuana gestita dallo Stato; la decisione è già passata alla Camera bassa del Congresso e il presidente José Mujica si aspetta di ricevere presto il via libera dal Senato. L'obiettivo è quello di contrastare il traffico di droga. Un grammo, ha specificato Calzada, sarà sufficiente «per una sigaretta di marijuana o per una o due sigarette più piccole». L'idea, avallata o contrastata da tutti i Paesi nei quali si è aperto questo dibattito, è quella di combattere la microcriminalità e rendere quindi poco profittevole quest'attività commerciale ai venditori illegali. Calzada ha infine dichiarato che lo Stato offrirà un prodotto «di buona qualità, a un prezzo competitivo».

01/11/13

Traffico illegale dei rifiuti nocivi | Schiavone: "Divenne un business «autorizzato» per il clan dei Casalesi nel 1990"

Il traffico illegale dei rifiuti nocivi ha procurato la morte di molte persone. Esseri umani con una vita da vivere. Lo disse anche Schiavone, il pentito del clan dei Casalesi, che nel corso dell’audizione dell’ottobre del 1997 davanti alla Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo di rifiuti disse:“In 20 anni rischiano tutti di morire di cancro
Schiavone

Entro venti anni gli abitanti di numerosi comuni del Casertano «rischiano di morire tutti di cancro» a causa dei rifiuti pericolosi interrati in quel territorio. Così, il pentito del clan dei Casalesi, Carmine Schiavone, nel corso dell’audizione dell’ottobre del 1997 davanti alla Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo di rifiuti. Verbali che solo oggi sono diventati pubblici dopo la rimozione del segreto.
Riferendosi al traffico illegale di rifiuti nocivi, Schiavone spiega che divenne un business «autorizzato» per il clan dei Casalesi nel 1990. «Tuttavia - riferì il pentito - quel traffico veniva già attuato in precedenza. Gli abitanti del paese rischiano tutti di morire di cancro entro 20 anni; non credo infatti che si salveranno: gli abitanti di paesi come Casapesenna, Casal di Principe, Castel Volturno e così via, avranno, forse, venti anni di vita».
Rifiuti radioattivi in un «terreno su cui oggi ci sono i bufali e su cui non cresce l’erba», interrati lungo tutto il litorale Domitio e sversati anche nel lago di Lucrino, specchio d’acqua che si trova nell’area flegrea.

«Esprimo grande soddisfazione per la decisione di togliere il segreto sui contenuti dell’audizione che il collaboratore di giustizia Carmine Schiavone svolse nell’ottobre 1997 alla Commissione bicamerale di inchiesta sul ciclo dei rifiuti’»: così Laura Boldrini, sulla decisione dell’Ufficio di Presidenza. «Si tratta della prima volta che la Presidenza della Camera - senza che questo sia richiesto dalla magistratura - decide di rendere pubblico un documento formato da Commissioni di inchiesta che in passato lo avevano classificato come segreto».

«Lo dovevamo in primo luogo - ha proseguito la presidente della Camera - ai cittadini delle zone della Campania devastate da una catastrofe ambientale cosciente e premeditata, come ho avuto modo di dire anche recentemente a Pollica, per la commemorazione dell’assassinio del sindaco Angelo Vassallo: cittadini che oggi hanno tutto il diritto di conoscere quali crimini siano stati commessi ai loro danni per poter esigere la riparazione possibile. Troppo spesso, nella storia del nostro Paese, il segreto è stato infatti invocato non a tutela non dei diritti di tutti ma a copertura degli interessi di alcuni. La fiducia nelle istituzioni - ha sottolineato Laura Boldrini - si rinsalda anche facendo luce su zone d’ombra immotivate e perciò inaccettabili all’opinione pubblica».
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