#Twitter Limite #Caratteri Rimosso | Solo per #Mes...: Finalmente Twitter ha deciso di rimuovere il limite dei 140 caratteri: anche se solo per i messaggi diretti, consentendo cosi di potere cha...
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19/08/15
07/07/14
Completiamo il profilo | Per poterci fidare di più su Facebook
Pubblicato da
Vito Ienna
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Completare il profilo su Facebook |
Questo è particolarmente vero per i social network, dove tendiamo a seguire chi già conosciamo e giudichiamo degno di fiducia. Ecco perché è importante fornire indicatori sociali, e una delle vie più brevi per conquistare la fiducia su Facebook è completare il proprio profilo.
Uno studio condotto dalla Michigan State University, che ha preso in considerazione i profili utenti su questa piattaforma, ha scoperto che riempire un numero elevato dei campi disponibili (città di origine, genere, film preferiti ecc.) consente di attirare più amici. Perché, però, un profilo più sostanzioso ispira fiducia? Dopotutto, potremmo scriverci qualsiasi cosa. Il motivo è che le bugie inserite nei profili dei social network vengono presto smascherate: se, per esempio, millantiamo di essere dei maghi del kayak, chi ci conosce non tarderà a rivelare che, in realtà, non sappiamo neppure nuotare. Tutti, dunque, contiamo sul fatto che amici e familiari tendono a tutelare la verità e così, possiamo fidarci anche delle presentazioni di perfetti sconosciuti. Lo stesso effetto è stato evidenziato anche da un'altra ricerca, relativa a Twitter. Chi completa il proprio profilo utente, inserendovi informazioni quali la localizzazione geografica e il sito Internet e fornendo una descrizione ben articolati in genere attira più follower. Gli altri utenti tendono infatti a rispondere positivamente a queste mini-rivelazioni, proprio come il raccontare un fatto personale mentre conversiamo con qualcuno fa sentire un po' più vicini.(science)
25/06/14
Libri | Specchio dell'umore di un epoca
Pubblicato da
Vito Ienna
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Ngram Viewer |
E' questo il quadro dipinto da una nuova ricerca inglese che ha analizzato il contenuto di milioni di volumi per tracciare l'andamento dello spirito nazionale nel Regno Unito del XX secolo. Antropologi britannici hanno esaminato brani estratti grazie a Ngram Viewer, il colossale database di Google che registra termini ed espressioni utilizzati nei 5,2 milioni di libri, di narrativa e non, digitalizzati finora.
I ricercatori, guidati da Alberto Acerbi dell'Università di Bristol, hanno estrapolato le frasi che esprimono emozioni, assegnandole a diverse categorie quali paura, gioia e disgusto. Le sensazioni più cupe rilevate all'inizio degli anni Quaranta coincidono con la Seconda guerra mondiale, mentre due decenni dopo, quando la swinging London era il centro del mondo, gli scrittori mostravano un atteggiamento senza dubbio più positivo. E' stato anche evidenziato un altro trend: a partire dagli anni Sessanta, i libri scritti negli Stati Uniti sono diventati molto più ricchi di contenuti emotivi rispetto a quelli britannici.
La ricerca si inserisce nell'attualissimo contesto della "culturomica", l'analisi delle tendenze culturali basta sull'esame di testi digitalizzati. Precedenti ricerche avevano dimostrato che l'uso di "parole emozionali" si Twitter può consentire di prevedere l'andamento dei mercati.(science)
22/04/14
Tristi o felici | Vediamo cosa ci dice twitter.
Pubblicato da
Vito Ienna
Mi sento triste oppure felice? Vi è mai capitato di chiedervi come vi sentite e per risposta ad un certo punto giunge un: NON SAPREI!
Bene, magari non saranno attendibili come ci si aspetterebbe ma Twitter a provato ad analizzare questo aspetto dal punto di vista sociologico in questo modo. Esistono svariati modi per potere fare uso dei dati analizzati di Twitter, ed uno di questi riguarda l’aspetto sociologico in quanto che, analizzando i dati e i tweet ricevuti è possibile comprendere quali siano gli attimi in cui la gente sia più felici o più tristi.
Possiamo dunque affermare che Twitter non è soltanto svago e divertimento, ma adesso assume un carattere particolare che ci mette in luce il nostro spaccato della vita quotidiana: vediamo come.
Mettiamo che siamo ad inizio settimana di lunedì, ecco che Twitter potrebbe farci notare che oggi è il giorno dei postumi della ubriacatura oppure quello dove si è per lo più in ritardo al lavoro. Questo è quanto si evince, se seguiamo le analisi dei dati venuti alla luce dai tweet di Twitter.
Ma la domanda vera e propria è: come fa il social network a entrare in possesso di queste informazioni?
Nulla di più semplice: Twitter (vi ricordo che ultimamente il social network ha visto un calo nei nuovi iscritti) va in cerca di determinate parole chiave (key word) come per esempio “sentirsi felici”, “sentirsi triste”, “postumi della sbronza” o ancora “ritardo al lavoro”. Messi insieme come i pezzi di un puzzle, questi dati hanno permesso al social network di mettere in luce lo stato d'animo di si sentono gli utenti realmente, ma quel che più ha importanza è soprattutto quando.
Alcuni dei risultati ottenuti sono alquanto prevedibili.
Gli utenti twittano di più le parole “ritardo al lavoro” nei giorni feriali estivi, mentre la parola “triste” compare prevalentemente nell'ultimo mese dell'anno, con ogni probabilità dovuto al fatto che il clima è più brutto (ricordatevi che questa analisi è stata fatta analizzando i tweet in lingua inglese) oppure anche al fattore che si è lontani dalla famiglia durante le vacanze natalizie.
Altri dati bizzarri svelano che i martedì dell'ultimo mese dell'anno, pare che siano giorni in cui gli utenti di Twitter si sentono “felici”, ma nel caso del 2013 molto probabilmente era dovuto al fatto che era la Vigilia di Natale e del Capodanno, quindi o non lavoravano o pregustavano il Natale e i veglioni del primo dell’anno.(blogosfere.it)
Bene, magari non saranno attendibili come ci si aspetterebbe ma Twitter a provato ad analizzare questo aspetto dal punto di vista sociologico in questo modo. Esistono svariati modi per potere fare uso dei dati analizzati di Twitter, ed uno di questi riguarda l’aspetto sociologico in quanto che, analizzando i dati e i tweet ricevuti è possibile comprendere quali siano gli attimi in cui la gente sia più felici o più tristi.
Possiamo dunque affermare che Twitter non è soltanto svago e divertimento, ma adesso assume un carattere particolare che ci mette in luce il nostro spaccato della vita quotidiana: vediamo come.
Mettiamo che siamo ad inizio settimana di lunedì, ecco che Twitter potrebbe farci notare che oggi è il giorno dei postumi della ubriacatura oppure quello dove si è per lo più in ritardo al lavoro. Questo è quanto si evince, se seguiamo le analisi dei dati venuti alla luce dai tweet di Twitter.
Ma la domanda vera e propria è: come fa il social network a entrare in possesso di queste informazioni?
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Dati analizzati di Twitter |
Alcuni dei risultati ottenuti sono alquanto prevedibili.
Gli utenti twittano di più le parole “ritardo al lavoro” nei giorni feriali estivi, mentre la parola “triste” compare prevalentemente nell'ultimo mese dell'anno, con ogni probabilità dovuto al fatto che il clima è più brutto (ricordatevi che questa analisi è stata fatta analizzando i tweet in lingua inglese) oppure anche al fattore che si è lontani dalla famiglia durante le vacanze natalizie.
Altri dati bizzarri svelano che i martedì dell'ultimo mese dell'anno, pare che siano giorni in cui gli utenti di Twitter si sentono “felici”, ma nel caso del 2013 molto probabilmente era dovuto al fatto che era la Vigilia di Natale e del Capodanno, quindi o non lavoravano o pregustavano il Natale e i veglioni del primo dell’anno.(blogosfere.it)
19/04/14
Chi siamo | Ce lo dice lo smartphone che utilizziamo! Lo smartphone che usiamo dice più di quanto si possa immaginare.
Pubblicato da
Vito Ienna
Lo smartphone che usiamo dice più di quanto si possa immaginare. È proprio il caso di dirlo, dopo avere dato uno sguardo a quanto ne è venuto fuori a seguito di una ricerca effettuata, esaminando i tweet che ha evidenziato l'utente sui generis per ogni tipo di smartphone.
MapBox e Gnip hanno fatto uso dei dati di circa tre milioni di tweet, e ciò che ne è scaturito e quanto segue: una sorta di mappa dove la prevalenza degli smartphone di casa Apple è dominante nelle aree centrali urbane particolarmente benestanti delle città.
Più ci si allontana da tale centro città, più ci si trova a contatto con il dominio del sistema operativo più diffuso e al mondo, ovvero sia Android.
Chiaramente i risultati sono da prenderli con le dovute cautele ma di certo sono parecchio attendibili rispetto alla realtà attuale. "Chi non compra l'iPhone lo fa solamente perché costa troppo". Un liet motiv che spesso si sente dire in giro, è visto i prezzi c'è da crederci! In quanto i più benestanti fanno uso dello smartphone di casa Apple, contrariamente ai più poveri che prediligono quelli con sistemi operativi Android.
Facendo un controllo incrociato dei dati estratti su oltre tre milioni di messaggi su Twitter, MapBox e Gnip, hanno generato a una mappa interattiva nella quale ai puntini colorati corrisponde un determinato sistema operativo: il rosso per l'iOS, verde per Android, viola per quello del BlackBerry. Il risultato è che nelle aree urbane più ricche e costose l'iPhone è dominatore indiscusso. Più ci si allontana e si va verso le periferie o le aree di campagna, più compaiono puntini verdi, quelli di Android.
COME SIAMO MESSI IN CASA NOSTRA
Nelle due più grandi metropoli italiane, Roma e Milano il risultato non cambia rispetto a quello del resto del mondo. Nel centro di Roma e fino ai confini del Grande Raccordo Anulare, la presenza dell'iOS è importante, con una evidente predominio anche nell'area nord della capitale, notoriamente benestante. Il quartiere marittimo di Ostia, al contrario, è una domianzione incontrastata del sistema operativo Android. Inesistente o quasi, in tutta l'area urbana di Roma, il BlackBerry.
Contrariamente a Milano dove, a causa con ogni probabilità la presenza di uomini d'affari e dell'alta finanza, è presente una discreta presenza viola BlackBerry, il colore scelto per lo smartphone di casa Rim. Anche nel capoluogo lombardo iOS domina nelle aree centrali, seguito da una consistente presenza di Android che però, differentemente a quanto accade a Roma, non dilaga nelle periferie, dove resistono iPhone e Ipad i due prodotti più utilizzati. Indice, questo, di una ricchezza maggiore nell'hinterland lombardo spesso sede di aree industriali e commerciali più che benestanti.
IL PROFILO DI CHI USA iPHONE E CHI ANDROID
La mappa di MapBox e Gnip delinea una presenza di iPhone nelle aree più ricche delle città. Un dato questo che viene ulteriormente confermato da un'altra ricerca, condotta da Civic Science negli Stati Uniti, che ha delineato l'utenza Apple e quella Android con qualche risultato prevedibile ma anche qualche sorpresa. Gli utilizzatori di smartphone Android, ad esempio, sono uomini per il 56% dei casi e si tratta di tecnici o operatori nel settore delle tecnologie, sul quale si informano anche maggiormente (quasi il 40% rispetto alla media Usa contro poco più del 20% degli utlizzatori di iPhone).
Mentre chi utilizza il melafonino è più istruito e più facoltoso: chi acquista un prodotto Apple ha un reddito di gran lunga superiore alla media statunitense, a differenza di chi compra telefoni Android che si colloca perfettamente nella media. Infine, un dato grazioso: gli utilizzatori del sistema operativo open source amano le bevande superalcoliche più della media, il 33% in più.
MapBox e Gnip hanno fatto uso dei dati di circa tre milioni di tweet, e ciò che ne è scaturito e quanto segue: una sorta di mappa dove la prevalenza degli smartphone di casa Apple è dominante nelle aree centrali urbane particolarmente benestanti delle città.
Più ci si allontana da tale centro città, più ci si trova a contatto con il dominio del sistema operativo più diffuso e al mondo, ovvero sia Android.
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La mappa di MapBox e Gnip |
Chiaramente i risultati sono da prenderli con le dovute cautele ma di certo sono parecchio attendibili rispetto alla realtà attuale. "Chi non compra l'iPhone lo fa solamente perché costa troppo". Un liet motiv che spesso si sente dire in giro, è visto i prezzi c'è da crederci! In quanto i più benestanti fanno uso dello smartphone di casa Apple, contrariamente ai più poveri che prediligono quelli con sistemi operativi Android.
Facendo un controllo incrociato dei dati estratti su oltre tre milioni di messaggi su Twitter, MapBox e Gnip, hanno generato a una mappa interattiva nella quale ai puntini colorati corrisponde un determinato sistema operativo: il rosso per l'iOS, verde per Android, viola per quello del BlackBerry. Il risultato è che nelle aree urbane più ricche e costose l'iPhone è dominatore indiscusso. Più ci si allontana e si va verso le periferie o le aree di campagna, più compaiono puntini verdi, quelli di Android.
COME SIAMO MESSI IN CASA NOSTRA
Nelle due più grandi metropoli italiane, Roma e Milano il risultato non cambia rispetto a quello del resto del mondo. Nel centro di Roma e fino ai confini del Grande Raccordo Anulare, la presenza dell'iOS è importante, con una evidente predominio anche nell'area nord della capitale, notoriamente benestante. Il quartiere marittimo di Ostia, al contrario, è una domianzione incontrastata del sistema operativo Android. Inesistente o quasi, in tutta l'area urbana di Roma, il BlackBerry.
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Smartphone e società |
IL PROFILO DI CHI USA iPHONE E CHI ANDROID
La mappa di MapBox e Gnip delinea una presenza di iPhone nelle aree più ricche delle città. Un dato questo che viene ulteriormente confermato da un'altra ricerca, condotta da Civic Science negli Stati Uniti, che ha delineato l'utenza Apple e quella Android con qualche risultato prevedibile ma anche qualche sorpresa. Gli utilizzatori di smartphone Android, ad esempio, sono uomini per il 56% dei casi e si tratta di tecnici o operatori nel settore delle tecnologie, sul quale si informano anche maggiormente (quasi il 40% rispetto alla media Usa contro poco più del 20% degli utlizzatori di iPhone).
Mentre chi utilizza il melafonino è più istruito e più facoltoso: chi acquista un prodotto Apple ha un reddito di gran lunga superiore alla media statunitense, a differenza di chi compra telefoni Android che si colloca perfettamente nella media. Infine, un dato grazioso: gli utilizzatori del sistema operativo open source amano le bevande superalcoliche più della media, il 33% in più.
31/03/14
Tim Cook festeggia Office su iPad!
Pubblicato da
Unknown
Appena Office è sbarcato sul AppStore di Apple il CEO di Cupertino, Tim Cook, ha subito festeggiato l'avvenimento con un Tweet informando tutti i fan della nuova notizia.
L'applicazione di Microsoft permetterebbe di guardare e leggere tutti i file e contenuti di word, exel e power point che abbiamo nel nostro pc o mac. Ma non permetterebbe la creazione o modifica dal nostro iPad. Per far ciò ci vorrebbe un abbonamento a Office 365 dal costo di 99€ l'anno.
È proprio per questa ragione il CEO della mela esulta. Infatti per ogni abbonamento Office 365 che uno farà per poter usare la suite sul proprio iPad Cupertino ci guadagna il 30% del totale.
Apple utilizza una strategia molto ferrea sugli sviluppatori che vogliono offrire abbonamenti che vanno oltre i classici contenuti iPad.
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Tim Cook festeggia l'arrivo di Office sul Appstore |
Per troppi anni la gente vociferava su una suite di Office per iPad ma non arrivava mai. Avvolte per ritardi o cambi di programmi da parte di Microsoft e altre volte erano semplici e banali rumors. Ma ora si pensa anche che la suite ci abbia messo cosi tanto perchè non voleva stare alla regola del 30% di Apple.
Voi cosa ne pensate?
26/02/14
#matteostaisereno sarà il prossimo hashtag?
Pubblicato da
Galadriel
"L'hashtag #enricostaisereno" lanciato da Matteo Renzi nel salotto di Daria Bignardi il 17 gennaio: "Enrico stai sereno. Nessuno ti vuol fregare il posto", aveva assicurato il segretario del Pd. Il giorno dopo quell'hashtag era diventato una delle parole chiave piu' usate su Twitter. Oggi è di nuovo gettonatissimo
Alla fine l'hashtag '#enricostaisereno' pesera' sull'affidabilita' di Matteo Renzi? "Io sono molto triste per come e' stata riportata la vicenda del cambio guardia al governo ma il tempo e' galantuomo e come sono andate davvero le cose lo so io e lo sanno anche i protagonisti della vicenda", dice il presidente del Consiglio a Giovanni Floris. "Capisco il risentimento umano ma io faccio politica con sentimento, non con risentimento", sottolinea. "Io - torna a dire a proposito del passaggio elettorale - mi ero fatto tutto un altro film. Non ho mica paura di fare campagna elettorale, ma ora non sono qui per aggiungere una riga al curriculum in cui non figura quello che mi interessa: cambiare l'italia. E se il presidente del Consiglio lo faccio io, rappresneto ciascun trentenne o quarantenne che puo' finalmente pensare che questo non e' un Paese di parrucconi". "Per questo non falliremo", dice a chi gli ricorda che per Scalfari l'assunzione di responsabilita' rivendicata al Senato non evita il baratro del Paese se anche questo governo fallisse. "Ho pensato che e' comprensibile, dal punto di vista umano, il dispiacere quando si lascia un luogo in cui si e' lavorato ma ora c'è da risolvere le questioni degli italiani". Matteo Renzi parla del gelo con Enrico Letta e non nasconde, intervistato da Giovanni Floris, che "mi piacerebbe discuterne. Avrei preferito - ribadisce - un'altra soluzione ma questa accelerazione - sottolinea il presidente del Consiglio - mi e' stata chiesta". Da chi? "Prima di tutto - risponde Renzi - dal Pd e poi dagli altri alleati. E' vero o no - rincara - che il governo era fermo e impantanato"?. "Chi sta nei palazzi del potere non si rende conto di quanto sia importante la tempestività. L'urgenza del cambio della guardia al governo e' staa dettata dall'angoscia delle persone che vogliono che le cose cambino. E io avverto quest'ansia". fonte(AGI)
23/02/14
WhatsApp attacco hacker? Quattro ore di blocco in tutto il mondo
Pubblicato da
Galadriel
"Abbiamo un problema ai server" WhatsApp e' fermo. Il servizio di messaggistica istantanea appena comprato da David Zuckenberg per 19 miliardi di dollari non ha permesso di inviare o ricevere messaggi per quattro ore, attacco hacker? Le lamentele si sono riversate su Twitter e Facebook.
WhatsApp ha confermato il disservizio e assicurato che sta cercando di risolvere il problema. Una partenza non felice dopo l'operazione che ha visto l'app creata da Brian Acton e Jan Koum comprata per 19 miliardi di dollari, una cifra mai pagata prima.
E la rete è andata nel panico. Persa tra spiegazioni più o meno plausibili. Soprattutto su Twitter il malcontento degli utenti ha dilagato. L'hashtag #whatsappdown è stato primo nei trending topic di tutto il mondo, ed è stato sommerso dai tweet.
C'e' chi ipotizza un attacco hacker. er oltre 4 ore e mezza l'app per smartphone partiva, ma non riusciva a connettersi. Non è la prima volta che accade un sovraccarico del sistema, specie nei fine settimana, quando il traffico è più intenso. Anche un sovraccarico dei server sarebbe comunque da ricollegare a un attacco esterno. Con i suoi 450 milioni di utenti attivi ogni mese, 320 milioni al giorno e un milione di nuovi iscritti ogni 24 ore, Whatsapp è instant messaging più potente del globo. Ma l'operazione di Zuckerberg ha creato una diffidenza globale.
WhatsApp e' il servizio di messaggistica istantanea piu' popolare del mondo, con 450 milioni di utenti, di cui il 70 per cento attivi ogni giorno.
22/02/14
Il “Banco del Mutuo Soccorso” piange la sua voce solista. Francesco Di Giacomo muore in un incidente stradale.
Pubblicato da
Romolo Benedetti
La musica italiana piange la prematura e improvvisa scomparsa di Francesco Di Giacomo, voce solita del “Banco del Mutuo Soccorso”, storica band romana tra le più rappresentative del rock progressive italiano. E' morto in un incidente stradale avvenuto nei pressi di Zagarolo, in provincia di Roma, nel tardo pomeriggio di ieri. Di Giacomo, 67 anni, viaggiava da solo alla guida della sua auto, una Toyota.
Secondo una prima ricostruzione dei fatti sarebbe stato vittima di un malore che gli avrebbe fatto perdere il controllo del veicolo, facendolo saltare sull'altra corsia fino a schiantarsi contro una Rover che proveniva in senso contrario. Il conducente della Rover, una donna, sembra non aver riportato ferite gravi. Il cantante è deceduto durante il trasporto all'ospedale di Palestrina. Era nato a Siniscola il 22 agosto 1947. La sua voce e il suo talento, insieme agli amici del Banco del Mutuo Soccorso, hanno scritto una pagina importante del rock italiano. Insieme a PFM, Orme e Area, il Banco è stata la formazione più importante e più conosciuta, anche all'estero nei primi anni Settanta. E un anno dopo uscì l'album del Banco col salvadanaio in copertina. La notizia della scomparsa di Francesco Di Giacomo è arrivata naturalmente anche al Festival di Sanremo. Alla fine dell'esibizione di Noemi, Fabio Fazio ha dato la notizia, e tutto il pubblico si è alzato in piedi. Su Twitter Lorenzo Jovanotti cita Moby Dick del Banco per ricordarlo così: 'La sorte corre nella tua scia, colpo di coda e vola via'. Ciao Francesco, voce meravigliosa'.
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19/02/14
Condivido ma non leggo | Twitter o Facebook...Aspettate un attimo!
Pubblicato da
Vito Ienna
Condivido ma non leggo: Twitter...Aspettate un attimo! Siete li per li per cliccare sulla F di Facebook oppure sull’uccellino di Twitter qui a lato o magari di sopra? Aspettate un attimo! Volgete lontano lo sguardo dal monitor, prendete un bel respiro profondo e almeno questavolta, provate a leggere tutto il post o l'articolo che dir si voglia, prima di condividere. Siamo sinceri, è inutile negarlo: siamo tutti colpevoli.
“Abbiamo scoperto che non ci sono correlazioni tra le condivisioni sociali di un articolo e i contenuti realmente letti dalle persone”. Parola di Tony Haile, Ceo di Chartbeart, società specializzata nella misurazione real-time del traffico dei siti web: alla luce di questa scoperta, secondo Haile, è necessario che i grandi gruppi editoriali rivedano la propria strategia di promozione dei contenuti e di marketing verso gli inserzionisti.
In ogni caso, come si diceva all’inizio, siamo tutti colpevoli. Alzi la mano chi non ha mai rilanciato una storia sui social network senza averla letta ( non Enrico!) prima fino in fondo. Lo ha ammesso perfino Taylor Lorenz, social media manager per il Daily Mail: “Ogni giorno, per lavoro, condivido centinaia di articoli. E sì, non leggo buona parte di essi. Penso che chiunque dica di aver letto e ponderato ogni articolo prima di condividerlo stia in realtà mentendo”.
Un altro studio di Upworthy è arrivato più o meno alla stessa conclusione, in maniera più quantitativa: il grafico delle condivisioni di un articolo in funzione dei minuti passati sulla pagina segue un andamento a S rovesciata. Chi ha appena intravisto il contenuto è più portato a condividerlo rispetto a chi ne ha letto più o meno la metà (fortunatamente poi il trend cresce: anche chi legge tutta la storia alla fine la condivide).
Cosa ci dice tutto questo? Che probabilmente, anziché le visualizzazioni di pagina o gli utenti unici dovrebbero analizzare meglio i minuti di attenzione, la quantità totale di tempo che gli utenti trascorrono attivamente sul sito. Ho finito. Adesso siete liberi di... condividere.
“Abbiamo scoperto che non ci sono correlazioni tra le condivisioni sociali di un articolo e i contenuti realmente letti dalle persone”. Parola di Tony Haile, Ceo di Chartbeart, società specializzata nella misurazione real-time del traffico dei siti web: alla luce di questa scoperta, secondo Haile, è necessario che i grandi gruppi editoriali rivedano la propria strategia di promozione dei contenuti e di marketing verso gli inserzionisti.
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In ogni caso, come si diceva all’inizio, siamo tutti colpevoli. Alzi la mano chi non ha mai rilanciato una storia sui social network senza averla letta ( non Enrico!) prima fino in fondo. Lo ha ammesso perfino Taylor Lorenz, social media manager per il Daily Mail: “Ogni giorno, per lavoro, condivido centinaia di articoli. E sì, non leggo buona parte di essi. Penso che chiunque dica di aver letto e ponderato ogni articolo prima di condividerlo stia in realtà mentendo”.
Un altro studio di Upworthy è arrivato più o meno alla stessa conclusione, in maniera più quantitativa: il grafico delle condivisioni di un articolo in funzione dei minuti passati sulla pagina segue un andamento a S rovesciata. Chi ha appena intravisto il contenuto è più portato a condividerlo rispetto a chi ne ha letto più o meno la metà (fortunatamente poi il trend cresce: anche chi legge tutta la storia alla fine la condivide).
Cosa ci dice tutto questo? Che probabilmente, anziché le visualizzazioni di pagina o gli utenti unici dovrebbero analizzare meglio i minuti di attenzione, la quantità totale di tempo che gli utenti trascorrono attivamente sul sito. Ho finito. Adesso siete liberi di... condividere.
14/02/14
E 'questo l'iPhone 6?
Pubblicato da
Galadriel
E 'questo l'iPhone 6? Immagini inviate via twitter che dimostrerebbero un nuovo melafonino. Più sottile con display più grande e un design curvo. Si mostra nella versione bianco e oro.
Il misterioso utente di Twitter ha pubblicato una serie di immagini che affermano di essere l'involucro di iPhone 6 di Apple. Le immagini sono state inviate da un account Twitter mistero, e non c'è modo di sapere se sono reali.
L'utente, mornray866, non rivela come ha ottenuto i prototipi o perché molti degli scatti li mostrano in sacchetti di plastica. Sono le ultime di una lunga serie di immagini che affermano di rivelare l'ultimo cellulare di Apple - anche se Apple si è rifiutato di commentare i dettagli. Voci sostengono che sarà una nuova gamma di portateli di nuva generazione i con uno schermo 4 pollici, con un margine di 1,5 millimetri nella parte superiore e 3 millimetri nella parte inferiore, in modo da mantenere il tasto home E inoltre sembra che il portatile sia dotato di un nuovo modulo fotocamera di Sony per incrementare la sua fotocamera frontale e per migliorare la qualità dei selfies. L'azienda giapponese fornisce già quasi tutta la CMOS (Complementary semiconduttori a ossido di metallo), sensori per le principali telecamere montate posteriormente i modelli di iPhone correnti ", secondo Nikkei.
La rete già impazzisce per l'iPhone 6. Girano sul web, su siti considerati attendibili come quello di Sonny Dickson, le immagini del nuovo melafonino. Si tratta di scatti "rubati", che mostrano forme e dimensioni del prossimo smartphone di casa Apple, con scocca unibody interamente in alluminio. Come sempre si tratta solo di voci, e questa volta anche meno sicure del solito in quanto le stesse immagini mostrano imprecisioni sottolineate dal gran numero di persone che hanno commentato gli scatti. Sono sorti anche dubbi di fake della stessa immagine, in quanto alcuni hanno mostrato la presenza di texture clonate. Se invece dovesse essere confermata la veridicità delle fotografie, si tratterebbe di un dispositivo con display da 4,7 pollici, cioè identico all'iPhone 5S. All'interno manca un ritaglio per l'antenna, esattamente come adottato nell'iPod Touch.
Il misterioso utente di Twitter ha pubblicato una serie di immagini che affermano di essere l'involucro di iPhone 6 di Apple. Le immagini sono state inviate da un account Twitter mistero, e non c'è modo di sapere se sono reali.
L'utente, mornray866, non rivela come ha ottenuto i prototipi o perché molti degli scatti li mostrano in sacchetti di plastica. Sono le ultime di una lunga serie di immagini che affermano di rivelare l'ultimo cellulare di Apple - anche se Apple si è rifiutato di commentare i dettagli. Voci sostengono che sarà una nuova gamma di portateli di nuva generazione i con uno schermo 4 pollici, con un margine di 1,5 millimetri nella parte superiore e 3 millimetri nella parte inferiore, in modo da mantenere il tasto home E inoltre sembra che il portatile sia dotato di un nuovo modulo fotocamera di Sony per incrementare la sua fotocamera frontale e per migliorare la qualità dei selfies. L'azienda giapponese fornisce già quasi tutta la CMOS (Complementary semiconduttori a ossido di metallo), sensori per le principali telecamere montate posteriormente i modelli di iPhone correnti ", secondo Nikkei.
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La rete già impazzisce per l'iPhone 6. Girano sul web, su siti considerati attendibili come quello di Sonny Dickson, le immagini del nuovo melafonino. Si tratta di scatti "rubati", che mostrano forme e dimensioni del prossimo smartphone di casa Apple, con scocca unibody interamente in alluminio. Come sempre si tratta solo di voci, e questa volta anche meno sicure del solito in quanto le stesse immagini mostrano imprecisioni sottolineate dal gran numero di persone che hanno commentato gli scatti. Sono sorti anche dubbi di fake della stessa immagine, in quanto alcuni hanno mostrato la presenza di texture clonate. Se invece dovesse essere confermata la veridicità delle fotografie, si tratterebbe di un dispositivo con display da 4,7 pollici, cioè identico all'iPhone 5S. All'interno manca un ritaglio per l'antenna, esattamente come adottato nell'iPod Touch.
25/01/14
Scontro Blasi-Ferrari: a colpi di ritocchi
Pubblicato da
Galadriel
Paola Ferrari contro Ilary Blasi: «Io naturale, tu rifatta».
Guerra «da Iene» tra le conduttrici a seguito di uno scherzo del programma Tv.
A colpi di prove di «stucco in faccia». La vendetta non è poi più tanto un piatto che viene servito freddo. Paola Ferrari «aggredisce» Ilary Blasi appena dopo lo scherzo dell'incursione di un inviato «twerkatore» delle Iene addosso a lei. «Io sono tutta naturale, a differenza tua», le manda a dire da Twitter.
La conduttrice della Domenica sportiva non ha digerito non solo la messa in onda delle Iene del servizio sul «Twerkatore», che l’ha disturbata all’ingresso della sede Rai, ma i commenti fatti da Teo Mammucari e Ilary Blasi a riguardo (la Ferrari è stata definita “Acqua, stucco e sapone”). La conduttrice Rai, infuriata, ha replicato via Twitter scrivendo: «Sarebbe troppo facile rispondere alla Sig.ra Blasi ai suoi insulti e alla sua bassa ironia. Troppo facile. Ma veramente troppo».
E
poi però ha allegato una foto personale con la seguente didascalia:
«Eccola la donna con lo stucco in faccia. E qui a differenza di altri
casi è tutto naturale». Ogni riferimento al seno della Blasi non era
puramente casuale. I telespettatori del programma tv "Le Iene"sono rimasti sconcertati dalle dichiarazioni rilasciate dai responsabili di Rai Sport all'ANSA, nelle quali si affermava di una brutale aggressione fisica avvenuta a nome de Il Twerkatore nei confronti di Paola Ferrari. Nei giorni scorsi, il vicedirettore Maurizio Losa, ha spiegato: "La giornalista è stata spinta da dietro da un attore, definito twerkatore, che aveva in testa una parrucca bionda. L'ha schiacciata verso le porte di ingresso della sede Rai all'angolo con Corso Sempione... Paola Ferrari è riuscita a stento a divincolarsi, pensando fosse un tentativo di aggressione visto che questo personaggio la strusciava da dietro e, una volta entrata nel palazzo, è svenuta rimanendo sotto choc per diverse ore". Un atteggiamento abbastanza esagerato e persino inconsueto per le scorribande del Twerkatore a cui Le Iene ci hanno abituati negli scorsi mesi...
Il comunicato dell'ANSA continua: "Una volta ripresasi, la conduttrice ha chiamato la polizia e ha fatto sapere che non sporgerà querela. Losa ha espresso a nome della redazione sportiva e del programma solidarietà alla collega: ''Condanniamo con fermezza quanto accaduto per il cattivo gusto e la gravità di un presunto scherzo e pretendiamo che almeno ci siano subito le scuse"". Sulla pagina Facebook de Le Iene, è stato pubblicato il video di questa aggressione che... aggressione in realtà non è. Paola Ferrari, anche questa volta, ha esagerato inutilmente.
Ha poi allegato una fotografia su twitter e ha dato la sua stoccata: «Eccola la donna con lo stucco in faccia. E qui a differenza di altri casi è tutto naturale». Ilary intanto tace (per ora), forse convinta che l'indifferenza sia la migliore arma.
A colpi di prove di «stucco in faccia». La vendetta non è poi più tanto un piatto che viene servito freddo. Paola Ferrari «aggredisce» Ilary Blasi appena dopo lo scherzo dell'incursione di un inviato «twerkatore» delle Iene addosso a lei. «Io sono tutta naturale, a differenza tua», le manda a dire da Twitter.
La conduttrice della Domenica sportiva non ha digerito non solo la messa in onda delle Iene del servizio sul «Twerkatore», che l’ha disturbata all’ingresso della sede Rai, ma i commenti fatti da Teo Mammucari e Ilary Blasi a riguardo (la Ferrari è stata definita “Acqua, stucco e sapone”). La conduttrice Rai, infuriata, ha replicato via Twitter scrivendo: «Sarebbe troppo facile rispondere alla Sig.ra Blasi ai suoi insulti e alla sua bassa ironia. Troppo facile. Ma veramente troppo».

Il comunicato dell'ANSA continua: "Una volta ripresasi, la conduttrice ha chiamato la polizia e ha fatto sapere che non sporgerà querela. Losa ha espresso a nome della redazione sportiva e del programma solidarietà alla collega: ''Condanniamo con fermezza quanto accaduto per il cattivo gusto e la gravità di un presunto scherzo e pretendiamo che almeno ci siano subito le scuse"". Sulla pagina Facebook de Le Iene, è stato pubblicato il video di questa aggressione che... aggressione in realtà non è. Paola Ferrari, anche questa volta, ha esagerato inutilmente.
Ha poi allegato una fotografia su twitter e ha dato la sua stoccata: «Eccola la donna con lo stucco in faccia. E qui a differenza di altri casi è tutto naturale». Ilary intanto tace (per ora), forse convinta che l'indifferenza sia la migliore arma.
03/01/14
I Super matrimoni famosi del 2013
Pubblicato da
Romolo Benedetti
Anche questo 2013 che si è appena concluso ha visto convolare a nozze molti personaggi famosi: dalle star mondiali ai vip di casa nostra, senza farci mancare la presenza di alcuni personaggi di sangue blu d'Europa. La star americana Halle Berry, vincitrice di un Premio Oscar come migliore attrice nel 2002 per il film Monster's Ball, ha detto il suo terzo "sì" al suo bel Olivier Martinez in un castello in Francia, ma alla cerimonia erano presenti solo pochi intimi. Sempre in Francia la britannica Keira Knightley non ha voluto troppe luci della ribalta nel suo giorno più bello sposando il suo James Righton. In Italia il matrimonio più gossip e mediatico dell'anno è stato sicuramente quello di Belén Rodriguez con il suo Stefano De Martino, avvenuto il 20 settembre a Comignago, un piccolo borgo in provincia di Novara. In quanto a gossip non ha scherzato nemmeno il matrimonio di Valeria Marini con l’imprenditore Giovanni Cottone, con tutte le polemiche per essere stato ripreso, in diretta, dalla Tv di Stato e andato in onda anche su Rai 1 grazie a Domenica In. Un altro matrimonio “sopra le righe” è stato quello della pornostar Eva Henger (fresca “vedova” del produttore Riccardo Schicchi), che ha celebrato le sue seconde nozze, in abito rigorosamente bianco, domenica 14 aprile, in una splendida giornata di sole con un altro produttore, Massimiliano Caroletti. Non sono mancate altre nozze “vip” più discrete e romantiche. Matrimonio in spiaggia per la bella cantante-attrice Bianca Guaccero e Dario Acocella. I due si sono detti il fatidico sì alla Torre Coccaro Beach di Monopoli. La conduttrice e attrice TV Gaia De Laurentiis sposa il neuropsichiatra infantile Ignazio Ardizzone, dopo anni di fidanzamento e due figli. In questo anno 2013 è convolato a nozze anche la “iena” Giulio Golia, sposatosi a Procida su una barca, la Blue dream. L’attore toscano Paolo Conticini si è unito in matrimonio il 28 luglio con la sua storica compagna Giada Parra, dopo una relazione durata vent’anni. C'è anche chi si è sposato in gran silenzio: il rocker Ligabue ha annunciato il matrimonio con la compagna Barbara Pozzo, solo a cosa fatta su Twitter, mentre Nina Moric, si è sposata lontano da tutto e tutti in Cambogia con rito buddhista. Non sono mancate le nozze reali. Il 2013 ha visto convolare con nozze sontuose e d'etichetta quanto basta, Maddalena di Svezia che si è unita in matrimonio a giugno al banchiere americano Christopher O'Neill, mentre, agli antipodi, matrimonio hippie e low profile, tra Andrea Casiraghi e Tatiana di Santo Domingo.
27/12/13
Va bene animalisti, ma non così ... malata grave minacciata di morte
Pubblicato da
Romolo Benedetti
Come possono delle persone, se persone si possono definire, augurare la morte di una ragazza bolognese di 25 anni, l’unica colpa della quale è di essere affetta da malattie ( parola plurale) genetiche che sta curando grazie anche a sperimentazioni fatte su animali. Caterina Simonsen, questo il suo nome, è una vegetariana di Padova che studia Veterinaria a Bologna, è affetta da quattro malattie genetiche rare e di essere ancora su questa terra grazie alla ricerca basata sulla sperimentazione animale. Ha scelto un modo tanto semplice quanto originale per ringraziare i medici della comunità scientifica che le permettono di svegliarsi ogni mattina e di andare a letto ogni sera: ha postato su Facebook e su Twitter una sua foto con un respiratore sulla bocca ed un cartello dove ringraziava ricercatori, Sistema Sanitario Nazionale e Agenzia del Farmaco. “Io, Caterina S. - si legge - ho 25 anni grazie alla vera ricerca, che include la sperimentazione animale. Senza la ricerca sarei morta a 9 anni. Mi avete regalato un futuro". Sembra però che questa foto abbia fatto scattare le ire di diversi animalisti, i quali hanno cominciato a pubblicare su varie bacheche di Facebook post molto offensivi rivolti alla studentessa malata. << Era meglio se morivi così avremmo salvato altre vite animali >>, << L’essere umano si reputa più importante di un animale? Non è così. Questa Caterina dovrebbe vergognarsi di vivere grazie alla morte di esseri viventi. Schifosa. >>, << Se per darti un anno di vita sono morti anche solo tre topi, per me potevi morire anche a due anni. >> Queste sono alcune frasi vergognose postate sulla bacheca di Caterina. In totale Caterina ha contato 30 auguri di morte e 500 offese che lei ha prontamente girato (con nome e cognome) alla polizia postale. Probabilmente il cervello di queste pseudo persone è talmente limitato da non pensare che tutti i farmaci che prendono e che somministrano ai figli sono stati anche quelli testati sugli animali. Per non parlare dei vari polli, conigli e abbacchi che hanno messo in tavola in questi giorni di festa.
26/12/13
Justin Bieber: "Mi ritiro. Anzi no"
Pubblicato da
Romolo Benedetti
Justin Bieber, il cantante, musicista e attore canadese 19enne ha fatto trascorrere un pessimo Natale alle migliaia di suoi fans “beliebers” con un messaggio postato sulla sua pagina Twitter che registra quasi 50 milioni di follower e nel quale diceva pressappoco così: - Carissimi beliebers, questa è una notizia ufficiale: mi ritiro. - A leggere questo messaggio, che in poche ore è stato twittato circa 250 mila volte dai suoi fans increduli e disperati, sembra proprio che sia imminente l’addio alle scene per il cantante canadese. Tutto vero oppure trovata pubblicitaria? In un altro tweet successivo Justin Bieber rassicura però i suoi fans che non li abbandonerà mai: - Parlano e sparlano di me inventando bugie, ma non vi lascerò. Essere un belieber è uno stile di vita. – Proprio oggi in oltre 1500 sale cinematografiche americane uscirà il film “Justin Bieber Believe”, il racconto della sua carriera. In Italia uscirà nella prima settimana di febbraio., il nuovo album di inediti è stato invece annunciato per l’autunno 2014.
11/12/13
Novità da Twitter, da oggi si possono inviare foto nei messaggi diretti
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Lifarnur
Anche Twitter si evolve, e sembra avvicinarsi sempre più alla creazione di un suo sistema di chat. Ora è possibile "cinguettare" invinado foto in tempo reale, pur limitando il testo ai 140 caratteri.
Infatti da oggi, aggiornando l'applicazione per iPhone e smartphone Android, nei messaggi diretti ai propri follower si possono inviare anche foto. Il microblog pare intenzionato a cavalcare il successo di applicazioni come WhatsApp ma anche Facebook Messenger, Viber o WeChat.
Tra l'altro domani, stando a indiscrezioni, Instagram - l'app di Fb per condividere foto - potrebbe lanciare un suo servizio di chat. Non c'è dubbio che l'applicazione mobile ufficiale di Twitter, da sempre criticata, stia nel gradualmente migliorando sia in termini di design e funzionalità, ed ormai è ai livelli delle applicazioni create da terze parti. Nell'ultimo aggiornamento oltre a ridisegnare il sistema dei messaggi diretti (messaggi privati tra gli utenti del social network) hanno aggiunto una nuova funzione davvero interessante, ovvero la possibilità di inviare immagini tramite DM, ora infatti si possono inviare foto nei messaggi diretti , sia nella versione per iOS che per Android . Quindi non solo messaggi di testo (fino a 140 caratteri) ma anche le le immagini potranno essere inviate nei messaggi provati, in modo da poter trasmettere foto che non si vogliono far vedere agli altri. L'invio di immagini via DM è disponibile anche nella versione web di Twitter e Tweetdeck . Un'altra novità inclusa nell'aggiornamento è un nuovo sistema di navigazione tra linee temporali, consentendo con un solo un tocco del dito, di spostarsi tra la linea temporale, i messaggi diretti e le altre funzioni e menu, in un modo molto più facile per gli utenti di smartphone.
Infatti da oggi, aggiornando l'applicazione per iPhone e smartphone Android, nei messaggi diretti ai propri follower si possono inviare anche foto. Il microblog pare intenzionato a cavalcare il successo di applicazioni come WhatsApp ma anche Facebook Messenger, Viber o WeChat.
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Tra l'altro domani, stando a indiscrezioni, Instagram - l'app di Fb per condividere foto - potrebbe lanciare un suo servizio di chat. Non c'è dubbio che l'applicazione mobile ufficiale di Twitter, da sempre criticata, stia nel gradualmente migliorando sia in termini di design e funzionalità, ed ormai è ai livelli delle applicazioni create da terze parti. Nell'ultimo aggiornamento oltre a ridisegnare il sistema dei messaggi diretti (messaggi privati tra gli utenti del social network) hanno aggiunto una nuova funzione davvero interessante, ovvero la possibilità di inviare immagini tramite DM, ora infatti si possono inviare foto nei messaggi diretti , sia nella versione per iOS che per Android . Quindi non solo messaggi di testo (fino a 140 caratteri) ma anche le le immagini potranno essere inviate nei messaggi provati, in modo da poter trasmettere foto che non si vogliono far vedere agli altri. L'invio di immagini via DM è disponibile anche nella versione web di Twitter e Tweetdeck . Un'altra novità inclusa nell'aggiornamento è un nuovo sistema di navigazione tra linee temporali, consentendo con un solo un tocco del dito, di spostarsi tra la linea temporale, i messaggi diretti e le altre funzioni e menu, in un modo molto più facile per gli utenti di smartphone.
30/11/13
Renzi Cuperlo Civati: Un vero vincitore non c'è
Pubblicato da
Galadriel
Il botta e risposta, i twit con i cittadini, l'applausometro, lo spettacolo inizia con i canoni dello show, ma i tre protagonisti si mantegono nei ruoli e lo spettacolo continua senza un colpo di scena.
Cuperlo batte sul tema del lavoro, provoca Renzi sul presidenzialismo ed è il più deciso sull'opportunità di una patrimoniale. Civati è il più netto su matrimoni e adozioni gay e sulle critiche al governo, mentre il sindaco di Firenze va all'attacco su privatizzazioni e tagli alla spesa pubblica. Letta supera l'esame e viene promosso da Cuperlo e, a sorpresa, anche da un Renzi che mette da parte le vesti del rottamatore e sceglie un profilo più istituzionale.
Sono questi alcuni dei passaggi principali del confronto tv su Sky fra i tre candidati alla segreteria Pd. Un vero vincitore non c'è, anche se il più brillante è stato Pippo Civati, che ha sfruttato al meglio il suo ruolo di outsider.
Ha giocato sull'effetto sorpresa e si è potuto permettere posizioni più nette rispetto agli avversari. E se il segreto di questi confronti è riuscire a stabilire un rapporto con chi ascolta, allora Civati è risultato il più disinvolto, un intrattenitore veloce dalla battuta pronta.
Smontate le scenografie di X Factor, nell'Arena milanese di Sky si allestisce uno scenario che ricorda ancora troppo il talent show musicale. Tutti e tre in completo scuro, cambia solo il colore della cravatta: a righe blu e marroni quella di Cuperlo, tutta blu per Renzi e provocatoriamente viola (colore che porta sfortuna nel mondo dello spettacolo) per Civati.
Compagni di partito, nemici per novanta minuti, il tempo di una partita di calcio. Ore 21, palla al centro, la partita comincia. Sotto la mannaia di un impietoso countdown, i tre hanno un minuto e mezzo per formulare una risposta alle domande del conduttore-arbitro Gianluca Semprini. Interagiscono con i cittadini via Twitter, si sottopongono al verdetto immediato dell'applausometro. Una giuria di esperti dell’università di Tor Vergata sostituisce quella del giovedì sera con Morgan e Mika, decretando in tempo reale la veridicità delle loro affermazioni.
Cuperlo batte sul tema del lavoro, provoca Renzi sul presidenzialismo ed è il più deciso sull'opportunità di una patrimoniale. Civati è il più netto su matrimoni e adozioni gay e sulle critiche al governo, mentre il sindaco di Firenze va all'attacco su privatizzazioni e tagli alla spesa pubblica. Letta supera l'esame e viene promosso da Cuperlo e, a sorpresa, anche da un Renzi che mette da parte le vesti del rottamatore e sceglie un profilo più istituzionale.
Sono questi alcuni dei passaggi principali del confronto tv su Sky fra i tre candidati alla segreteria Pd. Un vero vincitore non c'è, anche se il più brillante è stato Pippo Civati, che ha sfruttato al meglio il suo ruolo di outsider.
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Il triangolo |
15/11/13
I falchi hanno voluto la rottura
Pubblicato da
Galadriel
I falchi hanno voluto la rottura
Poche righe, consegnate a Twitter, che assomigliano a un requiem e sembrano anticipare l'esito del Consiglio nazionale di domani, sabato 16 novembre (ammesso che si svolga). "Ormai il dado è tratto, hanno voluto la rottura, con rabbia e odio. E con questo fanno il male dell'Italia, degli elettori, del partito e di Berlusconi". Così il senatore del Pdl, Roberto Formigoni, colomba, alfaniano.
La frase è stata scritta proprio mentre il vicepremier Angelino Alfano e il ministro Maurizio Lupi incontravano a Palazzo Grazioli Silvio Berlusconi, obiettivo: evitare la spaccatura del partito. Nel corso dell'incontro, il Cav ha spiegato: "Non comprendo le divisioni, ho cercato di unire". Il leader ha aggiunto che vorrebbe "lavorare insieme per un rilancio di valori".
Cicchitto all'attacco - In precedenza era stato Fabrizio Cicchitto ad alzare ulteriormente il livello dello scontro. Intervistato a Coffe Break su La7, aveva spiegato: "Prima di decidere se andare al Consiglio nazionale voglio capire qual è la linea politica, capire la collocazione strategica, perché per noi il centrodestra è collocato al centro, senza estremismi". Il deputato azzurro, colomba e filogovernista, ha ribadito: "Se devo entrare in una nuova formazione politica chiedo le regole, e se non vengono sciolti questi nodi - ha ribadito - certamente non andrò al Consiglio nazionale". fonte
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Formigoni |
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