Il-Trafiletto
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09/08/14

Geroglifici egizi | Cronologia dell'antica lingua

I geroglifici furono utilizzati per più di 3000 anni e poi dimenticati per oltre un millennio.

Scrittura geroglifica
Gli antichi Egizi inventano la scrittura geroglifica, utilizzata per più di 3000 anni. L'ultima iscrizione nota risale al 394 dopo Cristo. Ogni conoscenza circa la lettura dei geroglifici va perduta fino al 1822.

La Stele di Rosetta viene rinvenuta in Egitto (a Rosetta, l'odierna Rashid) dai soldati dell'esercito napoleonico. Risale al 196 a.C. e reca tre iscrizioni: due in sistemi di scrittura egizi e una in greco.

Stele di Rosetta
Un lungo articolo intitolato "Egypt" viene pubblicato come supplemento dell'Enciclopedia Britannica a firma Thomas Young. In esso l'autore propone un "alfabeto" geroglifico e interpreta molti nomi e parole riportati nei geroglifici, alcuni dei quali correttamente.

Jean-Francois Champollion
In un'acclamata lezione parigina, Jean-Francois Champollion spiega come leggere decine di nomi composti da geroglifici del periodo greco-romano d'Egitto, come Cesare, Cleopatra (a destra) e Tolomeo.

Précis du système
hieroglyphique des
anciens Égyptiens
In Précis du système hieroglyphique des anciens Égyptiens, Champollion estende il suo sistema fino all'epoca dei primi faraoni. L'opera, pur brillante, contiene diversi errori e dà adito ad aspre controversie.(science)
Cesare e Cleopatra

22/06/14

Sports Republic | Le notizie di sport

Sports Republic per Android
Sports Republic ci permette di mettere insieme un giornale sportivo completamente personalizzabile. 

Si collega a Internet e recupera per noi le notizie degli argomenti che ci interessano, in base alle scelte che effettuiamo al momento della registrazione. Possiamo cambiare questi parametri in qualunque momento. L'app genera un mosaico di notizie presentandone le anteprime fotografiche. Possiamo spostare le notizie all'interno della pagina, dare rilevanza ad alcune piuttosto che ad altre, leggere quelle corredate oppure comporre la pagina con gli articoli che vogliamo leggere ed eliminare gli altri. Il servizio è gratuito ma dobbiamo sopportare il fatto di avere i banner pubblicitari nelle pagine del "nostro magazine".

Dotato di una grafica elementare ma molto chiara, Sports Republic è gratuito e totalmente in italiano e permette di avere notizie solo video o anche testuali, salvare alcune notizie per leggerle anche in off-line seguire sport stranieri.(computeridea)



19/02/14

Condivido ma non leggo | Twitter o Facebook...Aspettate un attimo!

Condivido ma non leggo: Twitter...Aspettate un attimo! Siete li per li per cliccare sulla F di Facebook oppure sull’uccellino di Twitter qui a lato o magari di sopra? Aspettate un attimo! Volgete lontano lo sguardo dal monitor, prendete un bel respiro profondo e almeno questavolta, provate a leggere tutto il post o l'articolo che dir si voglia, prima di condividere. Siamo sinceri, è inutile negarlo: siamo tutti colpevoli.

“Abbiamo scoperto che non ci sono correlazioni tra le condivisioni sociali di un articolo e i contenuti realmente letti dalle persone”. Parola di Tony Haile, Ceo di Chartbeart, società specializzata nella misurazione real-time del traffico dei siti web: alla luce di questa scoperta, secondo Haile, è necessario che i grandi gruppi editoriali rivedano la propria strategia di promozione dei contenuti e di marketing verso gli inserzionisti.
Condividere su Twitter o Facebook

In ogni caso, come si diceva all’inizio, siamo tutti colpevoli. Alzi la mano chi non ha mai rilanciato una storia sui social network senza averla letta ( non Enrico!) prima fino in fondo. Lo ha ammesso perfino Taylor Lorenz, social media manager per il Daily Mail: “Ogni giorno, per lavoro, condivido centinaia di articoli. E sì, non leggo buona parte di essi. Penso che chiunque dica di aver letto e ponderato ogni articolo prima di condividerlo stia in realtà mentendo”.

Un altro studio di Upworthy è arrivato più o meno alla stessa conclusione, in maniera più quantitativa: il grafico delle condivisioni di un articolo in funzione dei minuti passati sulla pagina segue un andamento a S rovesciata. Chi ha appena intravisto il contenuto è più portato a condividerlo rispetto a chi ne ha letto più o meno la metà (fortunatamente poi il trend cresce: anche chi legge tutta la storia alla fine la condivide).
Cosa ci dice tutto questo? Che probabilmente, anziché le visualizzazioni di pagina o gli utenti unici dovrebbero analizzare meglio i minuti di attenzione, la quantità totale di tempo che gli utenti trascorrono attivamente sul sito. Ho finito. Adesso siete liberi di... condividere.
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