Il-Trafiletto
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09/04/14

La più potente del suo genere | La Cla 45 Amg si presenta come una vera e propria supercar!

La più potente del suo genere. La Cla si presenta come una vera e propria supercar! Cla è seconda soltanto per una questione puramente cronologica della nuova era Amg, può vantare altresi il primato per essere la più potente del suo genere.

Ad Affalterbach, stanchi del solito tran tran di V8 e spezzettature più o meno importanti, hanno preso la decisione di giocare con i piccoli. Vale il principio che quando si è competitivi, lo si è sempre, aldila dalla cubatura e dalla carozzeria in oggetto. Si presenta cosi dunque la quasi coupé che affronta il mercato come fosse una berlina alfine di compiacere quelli del marketing e il mercato della flotte, dotandosi della sua variante Amg, l'icona della sportività Mercedes. Dunque dalla semplice nomenclatura di Cla, si è traslati a quella più efficace e appariscente di Cla 45 Amg.
Cla 45 Amg

La numerazione è una costante che si ripete anche su Classe A e sul crossover compatto Gla. Questo dettato dal fatto che la meccanica che si nasconde sotto il cofano è la stessa, ovvero sia quella che ha fatto registrare il record di potenza assoluta per un quattro cilindri sovralimentato. Quella che mette ancora una volta in luce il talento tecnologico degli uomini Amg.
Nome in codice M 133, 360 cv di potenza massima (181 cv/litro quella specifica) e 450 Nm di coppia motrice. A seguire dunque brevemente i numeri inimmaginabili dell'unità che equipaggia Cla 45 Amg.

Provvisto di un turbocompressore di tipo Twinscroll e di una serie di tecnologie mutuate direttamente dai modelli più prestazionali della gamma Amg, come ad esempio il rivestimento delle canne dei cilindri, il propulsore Amg risponde alla normativa antinquinamento Euro 6. E rende la Cla in grado di passare da 0 a 100 in 4,6 secondi, quando la velocità massima (limitata elettronicamente) è di 250 km/h.
I consumi certificati dalla casa si attestano intorno ai 6,9 l/100 km. In marcia si conforma a tutti i tipi di guidatore, ma non travolge, se non per il sound, per la spiccata dinamica di guida. In conformazione Amg, non trascende dal suo passato di trazione anteriore, e la trasmissione 4Matic Amg serve a trarsi d'impaccio sui sfondi a scarsa aderenza, piuttosto che a divertirsi. Rapido e piacevole il cambio doppia frizione Speedshift Dct Amg, comandato tramite le palette solidali al volante. Il prezzo di Cla 45 Amg è fissato a quota 57.695 €. (il sole 24 ore)

06/04/14

Windows 8 provvede a rifarsi la facciata | Ad aprile il sostanziale update!

Windows 8 provvede a rifarsi la facciata. Ad aprile il sostanziale update! Il recente OS di Microsoft ha iniziato a dare adito a critiche sin dalla sua prima apparizione, che risale verso la fine del mese di ottobre del 2012.

A stuzzicare la sensibilità degli utenti non è stata soltanto la nuova e rivoluzionaria (fin troppo direi) interfaccia grafica, orfana del tanto reclamato pulsante di "start" ma anche il desktop cosi diverso da quello ormai entrato nella mente di chi per decenni ha fatto uso del sistema operativo Microsoft.
Windows 8
Tra i delusi si annoverano anche gli sviluppatori e i produttori: questi ultimi, affossati dai prezzi del nuovo sistema operativo, hanno messo sul banco degli imputati Microsoft, accusandola di essere la maggior responsabile del crollo verticale del mercato dei personal computer. A maggio del 2013, con una lentezza degna di un elefante, Microsoft ammette la propria colpa. Tami Reller, responsabile del comparto marketing di Redmond, ammette pubblicamente che "c'è ancora molto da imparare".

Preambolo alla release 8.1 del sistema operativo, rilasciata ad ottobre dello stesso anno, 12 mesi esatti dall'inizio delle vendite di Windows 8. Più orientato ai computer, a discapito dei dispositivi touch, la nuova release ha solo parzialmente placato le critiche, nonostante al tanto vituperato desktop siano state apportate modifiche sostanziali, ritornando a svolgere quel ruolo di primo piano tanto caro agli utenti.

Ora, con l'aggiornamento 8.1 update 1, Microsoft spera di conquistare anche gli altri detrattori. Il Sole 24 Ore

19/02/14

Condivido ma non leggo | Twitter o Facebook...Aspettate un attimo!

Condivido ma non leggo: Twitter...Aspettate un attimo! Siete li per li per cliccare sulla F di Facebook oppure sull’uccellino di Twitter qui a lato o magari di sopra? Aspettate un attimo! Volgete lontano lo sguardo dal monitor, prendete un bel respiro profondo e almeno questavolta, provate a leggere tutto il post o l'articolo che dir si voglia, prima di condividere. Siamo sinceri, è inutile negarlo: siamo tutti colpevoli.

“Abbiamo scoperto che non ci sono correlazioni tra le condivisioni sociali di un articolo e i contenuti realmente letti dalle persone”. Parola di Tony Haile, Ceo di Chartbeart, società specializzata nella misurazione real-time del traffico dei siti web: alla luce di questa scoperta, secondo Haile, è necessario che i grandi gruppi editoriali rivedano la propria strategia di promozione dei contenuti e di marketing verso gli inserzionisti.
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In ogni caso, come si diceva all’inizio, siamo tutti colpevoli. Alzi la mano chi non ha mai rilanciato una storia sui social network senza averla letta ( non Enrico!) prima fino in fondo. Lo ha ammesso perfino Taylor Lorenz, social media manager per il Daily Mail: “Ogni giorno, per lavoro, condivido centinaia di articoli. E sì, non leggo buona parte di essi. Penso che chiunque dica di aver letto e ponderato ogni articolo prima di condividerlo stia in realtà mentendo”.

Un altro studio di Upworthy è arrivato più o meno alla stessa conclusione, in maniera più quantitativa: il grafico delle condivisioni di un articolo in funzione dei minuti passati sulla pagina segue un andamento a S rovesciata. Chi ha appena intravisto il contenuto è più portato a condividerlo rispetto a chi ne ha letto più o meno la metà (fortunatamente poi il trend cresce: anche chi legge tutta la storia alla fine la condivide).
Cosa ci dice tutto questo? Che probabilmente, anziché le visualizzazioni di pagina o gli utenti unici dovrebbero analizzare meglio i minuti di attenzione, la quantità totale di tempo che gli utenti trascorrono attivamente sul sito. Ho finito. Adesso siete liberi di... condividere.

10/11/13

Essere o non essere quale dilemma sui social network e negli apparati mobili Smx!

Essere o non essere quale dilemma sui social network e negli apparati mobili Smx!
Il dilemma che nasce e come un tarlo rode lentamente il marketing sui social network e sui terminali mobili Smx: da un lato la consapevolezza che in tutto questo universo emergente c'è un'enorme e sempre più in crescita, potenziale e dall'altra parte l'evidente impotenza dinanzi a tale fenomeno, da parte delle aziende nel non riuscire ancora a sfruttarlo. Questo conflitto di aspettative è venuto fuori dall'Smx, acronimo di Search and social media marketing expo, durante i giorni 7-8 novembre svoltosi a Milano: la prima edizione italiana nel noto format americano e curata da Business International (Fiera Milano Media).
«Durante gli oltre 30 incontri dell'Smx Milano, con 50 relatori, si sono viste le grandi potenzialità per il marketing, in buona parte inespresse, dei social media e dei dispositivi mobili.
Ormai tutti o quasi sono su questi strumenti ma noi non abbiamo ancora imparato la formula ideale per contattare queste persone in modo efficace e senza disturbare», si esprime cosi Sean Carlos, chairman dell'evento, nonnchè docente della Digital Analytics Association e Teaching Fellow presso l'Università Bocconi.
Smx Milano 2013

E per "noi", Carlos intende non solo le comuni aziende che vogliono pubblicizzare ai propri prodotti, ma anche gli stessi esperti del marketing, i quali sono ancora alla ricerca dei modi più efficaci per il marketing sui nuovi media. È un terreno nuovo, tutto da esplorare. «Prendiamo i social network. Facebook, in particolare: ha 17 milioni di utenti attivi in Italia, è inevitabile pensare che le aziende debbano essere presenti anche qui, dice Carlos. Tuttavia, la situazione è molto diversa rispetto al search marketing. Sui motori di ricerca, sei abbastanza sicuro di ciò che all'utente interessa perché lo vedi dalla sua ricerca. Qui ti inserisci con il tuo link sponsorizzato. Su Facebook invece ritorna il vecchio problema della comunicazione pubblicitaria: come evitare di essere percepiti come intrusi; come generare interesse. Sono le domande che in tutto il mondo ci stiamo ponendo, in un contesto che è per altro in forte cambiamento».

Non ci sono solo i social infatti a cambiare tutto, ma ci si mettono anche i dispositivi mobili, dove le persone si stanno spostando a volte anche a scapito del tempo passato sul pc. «La confusione è grande sotto il cielo. Smartphone e tablet sono entrambi dispositivi mobili ma c'è una grande differenza, dal punto di vista dell'utilizzo e quindi delle strategia di marketing. Lo smartphone è usato spesso in strada, magari davanti a un negozio, di fretta. Il tablet, secondo studi molto ricorrenti negli Usa, invece è utilizzato prevalentemente sul divano di casa. Ma anche quanto a smartphone c'è una bella differenza tra gli schermi da 3 pollici e quelli da 5 o 6. La dimensione del display incide sull'efficacia del messaggio pubblicitario e la strategia marketing può essere di conseguenza più o meno efficace». Tanti dubbi e domande, ma ci sono alcune risposte per guidare le aziende in questo caos del marketing sui nuovi media?

«Non ci sono risposte preconfezionate- molti dipende dai tuoi obiettivi di comunicazione, ma ci possono essere casi di successo anche in questa situazione complicata. È bene guardare a quello che succede negli Stati Uniti, che da un punto di vista italiano sono come il futuro visto da una sfera di cristallo, per quanto riguarda il marketing dei nuovi media», dice Carlos.
Per esempio, all'Smx Milano è emerso il caso della campagna social del consolato americano. «Tema certo non sexy. Eppure ha funzionato: hanno messo in costume i dipendenti, fatto uno spettacolo il 4 luglio (giorno dell'indipendenza americana), pubblicato il video su Youtube. Sono riusciti così a dare un volto umano a un'entità che potrebbe essere vista altrimenti come anonima e grigia».

Ecco quindi che emerge un concetto: «bisogna ricordare che cosa è un social network. Non è altro che persone. Immaginiamo di andare a una festa, ci sono persone che parlano. Noi vogliamo raccontare loro di noi, ma dobbiamo presentarci, rispettare le loro aspettative e le regole del gioco, la sensibilità della discussione che è già in corso. Dobbiamo anche imparare a essere più convincenti, presentare qualcosa che venga apprezzato».
«Sui dispositivi mobili bisogna fare invece i conti con le dimensioni dello schermo, quindi scegliere le informazioni pubblicitarie con molta cura e solo le più rilevanti. Dobbiamo anche considerare il contesto geografico, che è molto particolare su smartphone. Se cerco una metropolitana su smartphone a Roma ho aspettative diverse rispetto alla stessa ricerca fatta a casa o a Milano».

Certo è che «le strategie delle aziende sono indietro rispetto alle abitudini delle persone, le quali hanno già familiarità con social media e cellulari. Siamo in un'era di grande complessità. Smx ha confermato però che c'è grande fame di conoscenza, per capire come muoversi in questo nuovo contesto. Le persone erano presenti dalla mattina alla sera, all'evento, senza mari scemare». Tra gli altri, all'Smx di Milano hanno partecipato alcuni dei massimi esperti di marketing a livello internazionale come Justin Cutroni, Analytics Advocate presso Google, Bruce Hazan, Head of Solutions Engineering di Facebook, Danny Sullivan, Founding Editor di Search Engine Land, Jim Sterne, indicato tra le 50 persone più influenti al mondo nel Marketing Digitale, Shawn McClondon, responsabile delle delle strategie di social media per alcuni dei principali brand negli Stati Uniti e nel mondo.
Tanti esperti a cercare di dare risposte in un settore dove la sola certezza è che tutto è cambiato e sta continuando a cambiare, con una velocità superiore alle capacità strategiche delle aziende.
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