Il-Trafiletto
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24/08/14

Hano fatto...cosa? | Un'adulto può tornare bambino


Adulti in corpi virtuali infantili. 

Che cosa hanno fatto? 
Grazie a uno schermo fissato alla testa e a una tuta per rilevamento corporeo, è stato consentito ad alcuni adulti di sperimentare, in un sistema di realtà virtuale, che cosa significa avere il corpo di un bambino di quattro anni, o più precisamente, un corpo adulto di dimensioni pari a quello di un bambino.

Che cosa è successo?
I volontari hanno riferito ai ricercatori (psicologi dell'Università di Barcellona) di sentirsi padroni dei loro corpi virtuali, anche se l'illusione si è presto dissolta se le immagini computerizzate non riflettevano esattamente i movimenti compiuti nella realtà. I volontari tendevano a sovrastimare la dimensione di oggetti vicini, soprattutto se il corpo loro assegnato era quello di un bambino.

Che cosa significa? 
Scopo dell'esperimento era verificare se modificando l'autopercezione si altera anche la valutazione dello spazio circostante effettuata dal soggetto. La risposta è sicuramente affermativa: questo risultato si rivelerà particolarmente utile per gli sviluppatori di giochi di realtà virtuale.(science)

29/06/14

Schermo per visione 3D senza occhiali

Microsolchi nel
sistema di retroilluminazione
La visione in 3D aggiunge senz'altro una bella dose di realismo a film come Prometheus o Vita di Pi. Il rovescio della medaglia, però, è dovere indossare un ingombrante paio di lenti. Ebbene, stanno per arrivare schermi di ultima generazione che potrebbero rendere superflui i famigerati occhialini.

Sviluppato presso i laboratori Hewlett-Packard, in California, il sistema proietta verso ciascun occhio immagini leggermente diverse (condizione necessaria per la visione tridimensionale), utilizzando una tecnica intelligente di indirizzamento della luce emessa da ogni pixel. Il segreto sta nel nuovo tipo di retroilluminazione, assicurata da una sottile lamina di vetro nella quale sono stati tracciati minuscoli solchi, invisibili a occhio nudo.

Quando la radiazione luminosa dei LED investe lateralmente la lamina, viene riflessa in questo modo, ciascun occhio vede l'immagine da una prospettiva leggermente diversa. Un prototipo del nuovo schermo è stato inserito in uno smartphone, e presto potrebbe esserne costruito uno in scala "televisiva".
"Entro pochi anni dovremmo potere vedere le prime applicazioni pratiche di questa tecnologia", dice il fisico David Fattal, direttore dell'equipe Hewlett-Packard. "In futuro un pò più lontano, poi, questi display potrebbero essere utilizzati in qualsiasi situazione che richieda la percezione della profondità, per esempio nella chirurgia a distanza o per le riparazioni da effettuare su un'astronave in viaggio nello Spazio".(science)



09/06/14

Seconda parte | Il futuro dei gadget | Tactus azione multistrato.

Tecnologia multistrato Tactus
L'intero apparecchio è stato progettato in modo complementare al normale funzionamento di uno schermo capacitivo.

Per esempio, se posiamo un dito su un tasto senza premerlo si evidenza la lettera corrispondente; la lettera appare sullo schermo solo quando il tablet rileva una pressione.

Ma la Tactus non si limita alle tastiere: grazie all'aggiunta di vari strati, affermano di potere offrire diverse disposizioni di tasti, come quelle per le console per videogiochi o per gli apparecchi fotografici. Il funzionamento di questa tecnologia permette attualmente solo specifiche configurazioni preimpostate, ma l'azienda spera di avere più avanti un unico schermo che si possa adattare a qualsiasi configurazione di tasti.

Se l'idea di avere dei tasti a piacere sul vostro schermo vi ha fatto già tirare fuori il portafoglio, la bella notizia è che non dovrete aspettare molto prima di potere mettere le mani su uno smartphone o un tablet dotato della tecnologia Tactus. La società annuncia di avere accordi con vari importanti produttori di telefoni che inseriranno i pulsanti a scomparsa nei loro prossimi modelli. E' anche al lavoro su un involucro in cui inserire dispositivi esistenti per dotarli retroattivamente delle stesse funzioni. Forse l'umile tasto ha trovato un modo per scampare all'estinzione.


01/06/14

Un viaggio nel web | Con iOS 7 a fare un bel...Safari.

Il successo di Safari, il programma di navigazione web proprietario di Apple varia enormemente in base alla piattaforma su cui lavora. Se la sua popolarità nel mondo desktop non è mai decollata, nel mondo mobile ha attenuto un dominio quasi incontrastato. 

Il "quasi" è d'obbligo vista l'ascesa dei concorrenti, ma Apple ha voluto mettersi al riparo anche sul fronte browser e provare a mettere altra distanza tra sé e tutti gli altri. Il principio su cui si basa Safari nel nuovo iOS 7 sembra essere "più grande". Per lasciare più spazio possibile alle finestre dei siti Web, Safari è stato dotato del cosiddetto "campo di ricerca intelligente". In poche parole, la barra di ricerca e i vari pulsanti restano nascosti quando non in uso, comparendo sullo schermo solo quando si scorrono le pagine. 
Safari di iOS 7
(immagine dal web)

Queste ultime ora possono essere sfogliate avanti e indietro, richiamando un po' il funzionamento di altre app dedicate alla lettura o alla visione di immagini. Molto bella è la nuova vista a pannelli, che mostra le pagine Web come se fossero inserite in uno schedario. Spostarsi tra i siti aperti è così più facile e se una pagina non serve più, basta toccarla e trascinarla fuori dallo schermo. Di particolare interesse e grande utilità sembra essere il nuovo "Cloud Keychain". È in sostanza il già ben noto portachiavi, ma qui reso più potente grazie all'integrazione con iCloud

In pratica, è possibile memorizzare tutte le password e i nomi utente che usiamo durante la navigazione, ma anche i dati della carta di credito e conservarli su iCloud. Inutile dire che si tratta di materiale assai prezioso e quindi opportunamente protetto con un sistema di crittografia a 256 bit. Una volta eseguita l'operazione, Safari può richiamare per noi i dati e inserirli automaticamente nei moduli on-line che li richiedono. 

Infine, se creare password sicure non è il nostro forte, possiamo lasciare che sia il programma a occuparsene. Le parole chiave generate in questo modo potranno essere conservate insieme alle altre sempre su iCloud.(computeridea)

19/05/14

Il reader e il tablet | Amazon Kindle e Kindle Fire.

Amazon propone due prodotti dal nome simile ma del tutto diversi nella tecnologia e sopratutto nella destinazione d'uso: il Kindle e il Kindle Fire.

Il Kindle è un eBook Reader che pesa meno di 170 gr, per un costo di 79,00€. Geniale invenzione di Amazon, questo reader è un tablet solo di nome, dato che non condivide praticamente nulla se non condivide praticamente nulla se non la forma appiattita, ma serve esclusivamente per sfogliare e leggere i libri digitali.

Dovendo fare una cosa soltanto, Kindle la fa nel migliore dei modi e ci regala la migliore esperienza di lettura dopo la carta stessa. Lo schermo è senza riflessi, anche alla luce del sole i caratteri sono visibili e rifiniti in modo veramente convincente.
Amazon Kindle e Kindle Fire
(immagine dal web)

Il collegamento Wi-Fi integrato è perfetto per scaricare velocemente da un catalogo di oltre 15.000 titoli, il che vuol dire che andare in vacanza con un'intera libreria al seguito non è più un utopia. Per evitare di intaccare quello che è un accessorio sostanzialmente perfetto, Amazon ha scelto di introdurre la multimedialità su un dispositivo separato: il Kindle Fire.

Questo è un tablet tradizionale vero e proprio con un sistema operativo Android personalizzato per usufruire in modo completo ed esclusivo dei prodotti di Amazon, dai libri alla musica, dai film alla app.
Lo schermo HD da 7 pollici è ben definito e pur non potendo contare sui mezzi dei tablet concorrenti, il Kindle Fire HD è l'ideale per chi volesse utilizzare un tablet sopratutto per leggere libri o guardare film.
Il prezzo inoltre, è davvero interessante: 199,00€ per il modello con 16GB di memoria. (computeridea)

14/02/14

E 'questo l'iPhone 6?

E 'questo l'iPhone 6? Immagini inviate via twitter che dimostrerebbero un nuovo melafonino. Più sottile con display più grande e un design curvo. Si mostra nella versione bianco e oro.
Il misterioso utente di Twitter ha pubblicato una serie di immagini che affermano di essere l'involucro di iPhone 6 di Apple. Le immagini sono state inviate da un account Twitter mistero, e non c'è modo di sapere se sono reali.
L'utente, mornray866, non rivela come ha ottenuto i prototipi o perché molti degli scatti li mostrano in sacchetti di plastica. Sono le ultime di una lunga serie di immagini che affermano di rivelare l'ultimo cellulare di Apple - anche se Apple si è rifiutato di commentare i dettagli. Voci sostengono che sarà una nuova gamma di portateli di nuva generazione i con uno schermo 4 pollici, con un margine di 1,5 millimetri nella parte superiore e 3 millimetri nella parte inferiore, in modo da mantenere il tasto home E inoltre sembra che il portatile sia dotato di un nuovo modulo fotocamera di Sony per incrementare la sua fotocamera frontale e per migliorare la qualità dei selfies. L'azienda giapponese fornisce già quasi tutta la CMOS (Complementary semiconduttori a ossido di metallo), sensori per le principali telecamere montate posteriormente i modelli di iPhone correnti ", secondo Nikkei.





  

La rete già impazzisce per l'iPhone 6. Girano sul web, su siti considerati attendibili come quello di Sonny Dickson, le immagini del nuovo melafonino. Si tratta di scatti "rubati", che mostrano forme e dimensioni del prossimo smartphone di casa Apple, con scocca unibody interamente in alluminio. Come sempre si tratta solo di voci, e questa volta anche meno sicure del solito in quanto le stesse immagini mostrano imprecisioni sottolineate dal gran numero di persone che hanno commentato gli scatti. Sono sorti anche dubbi di fake della stessa immagine, in quanto alcuni hanno mostrato la presenza di texture clonate. Se invece dovesse essere confermata la veridicità delle fotografie, si tratterebbe di un dispositivo con display da 4,7 pollici, cioè identico all'iPhone 5S. All'interno manca un ritaglio per l'antenna, esattamente come adottato nell'iPod Touch.

12/02/14

Seattle | il film a luci rosse si interessa della studentessa americana Amanda Knox condannata a 28 anni di carcere.

Vedremo Amanda Knox sul grande schermo? Dopo la nuova condanna del 30 gennaio scorso della Corte d’Appello di Firenze, la casa di produzione di film a luci rosse americana "Monarchy Distribution" ha offerto lavoro ad Amanda Knox, la studentessa di Seattle, 26 anni, ritenuta colpelvole insieme a Raffaele Sollecito e condannata a 28 anni e sei mesi di reclusione ( 25 anni per Sollecito) dell'omicidio della coinquilina Meredith Kercher. Ventimila dollari per fare un film a luci rosse. Questa l’offerta arrivata nei giorni scorsi alla studentessa americana. La proposta è arrivata da Michael Kulich, patron della suddetta casa di produzione, che ha scritto una mail alla ragazza. "Da quando sei tornata alla ribalta - si legge nella lettera riportata dai giornali americani - la nostra casella mail è sommersa da richieste dei fans che vogliono vedere solo te. Kulich ha inoltre sottolineato che Amanda potrebbe decidere in quale pratica amorosa cimentarsi e con chi essere ripresa: "E' una grandissima occasione per lei, per guadagnare dei soldi e finire gli studi o per coprire le spese a cui dovrebbe far fronte ancora in futuro nell'ambito di questo sfortunato processo". Tornando a ritroso nel tempo, la ragazza di Seattle già nel 2011 aveva ricevuto una proposta indecente dalla nota casa di produzioni a luci rosse Vivid Entertainment.

06/02/14

7 febbraio 2014 | Compleanno centenario per l’icona “Charlot”

Il mitico personaggio di “Charlot” ( al secolo Charles Spencer Chaplin, nato a Londra il 16 aprile 1989) fa la sua prima comparsa sullo schermo il 7 febbraio 1914, fermamente deciso a restarvi mentre altri vorrebbero cacciarlo via. Chaplin è al suo secondo cortometraggio (dopo Per guadagnarsi la vita, di appena cinque giorni precedente, dove impersona un giornalista), intitolato "Kid Auto Races at Venice", e ha già l'aspetto caratteristico di Charlot mentre, con impertinenza, cerca di imporre la sua presenza alla cinepresa malgrado la troupe, di cui ostacola il lavoro, lo cacci dall'inquadratura a spinte, strattoni, perfino calci. Da allora sono passati esattamente cent'anni e Charlot si è consolidato come l'icona più celebre del cinema di sempre. Negli anni seguenti Charlot impersonò una miriade di personaggi: cameriere, ballerino di tango, pugile, pittore, facchino, panettiere, gagà, innamorato e quant'altro. E ancora, diventato ormai un beniamino del pubblico, sarebbe stato marinaio, pompiere, pattinatore, usuraio, evaso, emigrante; avrebbe interpretato parodie (Carmen); ma soprattutto avrebbe affermato la figura, fiera e patetica, stracciona e dignitosa del Vagabondo. Il periodo d’oro per Charles Chaplin, e naturalmente per Charlot, iniziò nel 1918, con i grandi film quali “vita da cani”, “Charlot soldato” e altri. Il 5 febbraio 1919 il comico londinese fondò una casa cinematografica, la United Artists, e con lei scrisse, diresse e interpretò tutti i suoi capolavori fino al 1952: “La febbre dell’oro”, “Luci della città”, “Tempi moderni”. E’ con quest’ultimo che è iniziata la crisi del popolare Charlot, che venne travolto dalla devastante introduzione del sonoro. Che voce si poteva dare, infatti, a un personaggio schematico, quasi immaginario come il Vagabondo? Infiniti sono stati gli imitatori, contemporanei e successivi, dichiarati o inconfessati, del Vagabondo, la lista sarebbe troppo lunga da scrivere. Nel 1948 Chaplin scrisse un romanzo intitolato Footlight, che gli diede lo spunto per il primo e unico film ispirato da un libro: “ Luci della ribalta”.

05/01/14

Apple si fa in…due anzi tre per iPhone 6!

Apple si fa in…due anzi tre per iPhone 6! Pare sia trapelata la notizia direttamente dai dipendenti Foxconn secondo cui Apple metterà sul mercato ben due versioni del tanto atteso iPhone 6: una sarà da 4.7 pollici e l’altra con display da 5.7 pollici e la terza in versione phablet.

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iPhone 6 da 4.7 e 5.7 pollici e versione phablet
Foxconn, società che si occupa della produzione dei componenti di iPhone per conto di Apple, non è nuova a queste indiscrezioni, diventando quasi inconsapevolmente la fonte di chicche interessanti sul mondo dei melafonini, in particolar modo per i modelli che ancora devono uscire.

In base alle informazioni provenienti dalla piattaforma sociale Weibo in Cina, molti addetti ai lavori Foxconn hanno rivelato che la produzione del nuovo iPhone 6 sarà divisa tra due modelli, uno con diagonale da 4.7 pollici e uno con display, appunto da 5.7 pollici. Ci sono suggerimenti anche sul fatto che il display potrebbe superare la dimensione di 5,7 pollici, in tal caso potremmo arrivare a parlare del primo phablet di Apple.

E' ipotizzato anche che tutte le varianti avranno almeno una forma di biometria, che potrebbero variare dal lettore di impronte digitali al sensore per il riconoscimento dell'iride dell'occhio. Certo è che quanto oggi è trapelato potrà variare col tempo, considerato che la data di uscita presunta del nuovo iPhone 6 è ad almeno 8-9 mesi di distanza da oggi (se Apple continuerà a seguire il periodo del terzo trimestre dell'anno per il rilascio di nuovi smartphone).

Alla luce delle tendenze del mercato, tuttavia, non è completamente fuori da ogni possibilità che Apple potrebbe abbracciare finalmente il mercato dei phablet, visto il crescente successo di questa categoria registrato nell'arco del 2013 appena concluso. E poi abbiamo visto come l'introduzione dell'iPhone 5C disponibile con corpo in plastica in diversi colori sia stato un totale fallimento per Apple, a cui non rimane ora di puntare su telefoni con schermo più grande.
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