Il-Trafiletto
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08/07/14

Insetti | Il cibo che probabilmente avremo a tavola

Il cibo in arrivo sulle nostre tavole potrebbe avere sei zampe. La domanda di carne è in crescita esponenziale: di che cosa si ciberanno i carnivori del futuro? Frittate di cavallette, locuste caramellate, minestrone di vermi? 

Alcuni scienziati ritengono che l'entomofagia, il consumo alimentare di insetti, giocherà un ruolo significativo come fonte alternativa di proteine. "Dal punto di vista della conversione di mangimi in cibo adatto al consumo umano, gli insetti sono molto più efficienti di altri animali da allevamento", dice Arnold Van Huis, entomologo dell'Università di Wageningen, nei Paesi Bassi. "Sono creature a sangue freddo, e dunque, non sprecano energia per mantenere la temperatura corporea". I grilli, per esempio, producono un chilogrammo di materiale commestibile a partire da appena 2,1 chilogrammi di cibo ingerito.

Per il pollame, la cifra corrispondente è di 4,5 chilogrammi, che arriva a 9,1 chilogrammi per i suini e addirittura a 25 chilogrammi per i bovini. Ci sono, poi, vantaggi ambientali. Il bestiame è responsabile del 18 per cento delle emissioni di gas serra di origine umana: per ogni chilogrammo di carne di manzo che produciamo, vengono rilasciati circa 2850 grammi di metano. I vermi della farina e i grilli ne producono rispettivamente 8 grammi e 2 grammi, secondo una ricerca condotta da van Huis nel 2010.

Sembrano dunque esserci tutti i presupposti per cambiare dieta e passare agli insetti, e per questo, un gruppo di ricerca dell'Università di Wageningen si sta occupando del probabile maggior ostacolo che si frappone tra le bestioline e i nostri piatti: la percezione da parte dei consumatori. I ricercatori organizzano degustazioni per valutare la disponibilità del pubblico al consumo di insetti e per identificare la maniera migliore per servirli (interi, frullati o sotto forma di estratto proteico). "Abbiamo scoperto che nove persone su 10 preferiscono le polpette di insetti a quelle tradizionali", sostiene van Huis.

"È questa la strada da seguire per camuffare le nuove proteine". Anche gli operatori del settore riconoscono che ci sarà molto lavoro da fare per superare la nostra avversione alle creature a sei zampe. "In Occidente, dobbiamo vincere una resistenza psicologica storica", dice Ernest Papadoyianis, presidente di Organic Nutrition Industries. "Penso che la diffusione si avrà quando anche chef famosi cominceranno a promuovere l'insettofagia". La sua società, che ha sede in Florida, sta per avviare la produzione di mille tonnellate annue di stratiomidi (mosche soldato) essiccati e macinati, da utilizzare come mangime per acquicoltura. È realistico aspettarsi, infatti, che gli insetti saranno sì sempre più utilizzati, ma per nutrire altri animali, più apprezzati dall'uomo. Da giugno, poi, è consentito adottarli come mangime per acquicoltura anche nell'Unione Europea. Oltre al problema della percezione da parte dei consumatori, ci sono anche altre complicazioni. Per esempio, alcune delle proteine contenute nelle specie commestibili sono analoghe a quelle degli acari della polvere, e possono provocare crisi di asma. Se, però, avesse ragione Papadoyianis, e l'ingresso in campo delle star dei fornelli potesse aiutare la causa nel mondo occidentale, forse non dovremo aspettare molto prima di vedere nel piatto cibo con antenne e zampette.(science)



09/06/14

Seconda parte | Il futuro dei gadget | Tactus azione multistrato.

Tecnologia multistrato Tactus
L'intero apparecchio è stato progettato in modo complementare al normale funzionamento di uno schermo capacitivo.

Per esempio, se posiamo un dito su un tasto senza premerlo si evidenza la lettera corrispondente; la lettera appare sullo schermo solo quando il tablet rileva una pressione.

Ma la Tactus non si limita alle tastiere: grazie all'aggiunta di vari strati, affermano di potere offrire diverse disposizioni di tasti, come quelle per le console per videogiochi o per gli apparecchi fotografici. Il funzionamento di questa tecnologia permette attualmente solo specifiche configurazioni preimpostate, ma l'azienda spera di avere più avanti un unico schermo che si possa adattare a qualsiasi configurazione di tasti.

Se l'idea di avere dei tasti a piacere sul vostro schermo vi ha fatto già tirare fuori il portafoglio, la bella notizia è che non dovrete aspettare molto prima di potere mettere le mani su uno smartphone o un tablet dotato della tecnologia Tactus. La società annuncia di avere accordi con vari importanti produttori di telefoni che inseriranno i pulsanti a scomparsa nei loro prossimi modelli. E' anche al lavoro su un involucro in cui inserire dispositivi esistenti per dotarli retroattivamente delle stesse funzioni. Forse l'umile tasto ha trovato un modo per scampare all'estinzione.


06/05/14

La falsa libertà e il pensiero atrofizzato

Vi siete mai soffermati anche solo un momento a pensare quanto siete consapevoli delle scelte che fate? Siamo immersi fino al collo in un volgare conformismo, un conformismo che forse noi scambiamo per buon senso, per saper vivere, per fede. In realtà siamo tutti inquadrati e in un certo senso "obbligati" a seguire una certa linea di condotta. Se ce ne discostiamo, siamo fuori dal gruppo.
Siete davvero sicuri di essere indipendenti nelle vostre scelte? Cosa comprate al supermercato? Che cosa guardate attraverso le vetrine dei negozi? Quali smartphone desiderate? Su che auto orientate il vostro desiderio? Avete mai pensato che i nostri pensieri e le nostre scelte siano indotte? In realtà è così, diciamo che c'è qualcuno che pensa e decide per tutti, sì perchè pensare è difficile, stancante, e come diceva Kant nel suo scritto  "Che cos'è l'illuminismo?":
Immagine presa dal web

L'illuminismo è l'uscita dell'uomo da uno stato di minorità il quale è da imputare a lui stesso. Minorità è l'incapacità di servirsi del proprio intelletto senza la guida di un altro. Imputabile a se stessi è questa minorità se la causa di essa non dipende da difetto di intelligenza, ma dalla mancanza di decisione e del coraggio di servirsi del proprio intelletto senza esser guidati da un altro. Sapere aude! Abbi il coraggio di servirti della tua propria intelligenza - è dunque il motto dell'illuminismo. La pigrizia e la viltà sono le cause per cui tanta parte degli uomini, dopo che la natura li ha da lungo tempo affrancati dall'eterodirezione (naturaliter maiorennes), tuttavia rimangono volentieri minorenni per l'intera vita e per cui riesce tanto facile agli altri erigersi a loro tutori. E' tanto comodo essere minorenni! Se ho un libro che pensa per me, un direttore spirituale che ha coscienza per me, un medico che decide per me sulla dieta che mi conviene, ecc., io non ho più bisogno di darmi pensiero per me. Purché io sia in grado di pagare, non ho bisogno dì pensare: altri si assumeranno per me questa noiosa occupazione. A far si che la stragrande maggioranza degli uomini (e con essi tutto il bel sesso) ritenga il passaggio allo stato di maggiorità, oltreché difficile, anche molto pericoloso, provvedono già quei tutori che si sono assunti con tanta benevolenza l'alta sorveglianza sopra costoro. Dopo averli in un primo tempo instupiditi come fossero animali domestici e aver accuratamente impedito che queste pacifiche creature osassero muovere un passo fuori dei girello da bambini in cui le hanno imprigionate, in un secondo tempo mostrano ad esse il pericolo che le minaccia qualora tentassero di camminare da sole. Da ciò  deriva uno stile di vita che rifugge la complessità dei problemi. Tutto è semplice, tutto ha una soluzione, purchè non si pensi e non si dica a nessuno che la vita è difficile, rischiosa, impegnativa, è un progetto per realizzare insieme qualcosa di bello e sensato. Sbandieriamo tanto il termine libertà, ma cosa significa essere liberi?  Se guardiamo alla libertà come quella condizione nella quale non si è costretti da niente e da nessuno a fare o non fare qualcosa, poniamo l’accento  sugli ostacoli esteriori che spesso limitano l’azione della persona e ne mortificano l’autonomia.  E certo il poter fare senza ostacoli ciò che si desidera costituisce una condizione necessaria della libertà. Ma è anche sufficiente? In realtà, c’è da chiedersi se una persona realizzi veramente la sua libertà quando può fare ciò che desidera. E’ possibile, infatti, chiedersi se questa persona sia libera di desiderare quello che desidera. In una società come la nostra, dominata dai meccanismi della pubblicità, la questione si impone con particolare evidenza: è veramente libero chi, subendo un bombardamento quotidiano di messaggi più o meno subliminali, si trova a desiderare un prodotto di cui non avrebbe alcun reale bisogno, anche a costo del sacrificio di altre cose più utili? Chi è realmente a desiderare? Il desiderio,  è facilmente condizionabile dall’esterno. Esso dipende dagli oggetti che ci si presentano e nei cui confronti siamo liberi di sentirci attratti o meno. Ma la libertà può manifestarsi anche come atto di volontà. Dunque si tratta di poter scegliere ciò che si vuole fare. Ingrediente essenziale: il pensiero. Senza pensiero la libertà si trasforma in riflessi condizionati.  Oggi è molto difficile sfuggire a questa forma di dominio invisibile. Ed esso è tanto più pericoloso in quanto censura non le risposte, ma le stesse domande. Il problema è quello della scelta consapevole e per una scelta consapevole è necessario pensare in autonomia. Per ricominciare a pensare in autonomia sarebbe il caso di spegnere la nemica numero uno dell’umanità: la televisione!

04/01/14

Colorado: alla scoperta dell’oro verde!

Si prevedono essere a migliaia di turisti alla scoperta dell'oro verde. Sono decine i tour operator che si stanno occupando di mettere a punto visite guidate e "assaggi" nei canapai. E le principali aziende del settore, quotate in borsa, fanno un balzo in avanti.

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Marijuana
Mancano solo due giorni dall'atteso via libera alla legalizzazione della marijuana ricreativa in Colorado, lo stato si prepara a diventare la Napa Valley californiana per il vino, ovvero sia un'enorme attrazione per migliaia di turisti dagli Stati Uniti e da tutto il mondo.

Per questo motivo decine di imprenditori e nuovi tour operator stanno lavorando senza sosta alfine di specializzarsi sulle proprietà dell’oro verde. Ma c'è anche chi sta puntando sulle azioni di compagnie che operano nel settore della cannabis e che sono quotate in borsa. In base a quanto prevedono i diversi analisti, dalle ricerche che stanno effettuando il comparto avrebbe un ampio margine di crescita ed entro il 2018 potrebbe rendere fino 10 miliardi all'anno.

Per adesso le società i cui titoli sono scambiati sull'over the counter sono piccole, ma dal primo gennaio sono state protagoniste di una poderosa corsa. I nomi da tenere d'occhio sono diversi. Si va da MediSwipe (ticker: MWIPD), gruppo che produce bevande a base di marijuana che venerdì ha chiuso con un +70%; a GreenGro Technologies, che produce tecnologie per la coltivazione di cannabis e ha chiuso a +40%. Poi c'è Medbox (MDBX) - produce macchinari per ospedali e per cure alternative a base di marijuana - che cresce del 16,6% e ancora e GW Pharmaceuticals (GWPRF), anch'essa attiva nel campo farmaceutico, che ha chiuso con un più 2,6%.


Anche il settore turistico continua a la sua corsa senza sosta, attirando sempre più investitori e imprenditori. Tra questi spicca il Colorado Highlife Tours che propone visite ("a portata di portafogli e che garantisce l'anonimato") ai centri di produzione della cannabis, dando ai nuovi visitatori la possibilità di fare tour guidati in bus o in limousine nella nuova Mecca dei fumatori. "Potrete comprare un po' di maria, guardare la crescita delle piante, visitare i luoghi più rappresentativi del Colorado e fare molte fotografie", ha detto a Nbc il proprietario del gruppo, Timothy Vee, "Sarà come un tour del vino nella Napa Valley". Solo a Denver 18 rivenditori hanno ricevuto il via libera per la commercializzazione della marijuana e almeno altri 20 sono in attesa di autorizzazione. Insieme alla capitale dello Stato altre 25 città e paesi hanno iniziato a vendere cannabis ricreativa.
 
Non solo perché ci sono già alcune guide ai tour per le strade della marijuana e le stesse città e lo stanno hanno pubblicato brochure per dare informazione ai nuovi viaggiatori, un po' come succedeva prima per chi si recava in Colorado per sciare, camminare o fare attività culturali. Ma c'è anche qualcuno che frena: "Non ci sono ancora ricerche sui benefici del turismo della marijuana, quindi per il primo anno non ci metteremo a fare marketing su questa cosa", ha detto Rich Grant, portavoce di Visit Denver, l'ufficio della città che si occupa di turismo.Resta una sola piccola delusione per i nuovi turisti. La legge del Colorado prevede che la marijuana possa essere acquistata da persone con più di 21 anni e sia consumata in casa, ma soprattutto che non venga portata all'esterno dei confini dello Stato. Per questo nessuno dei visitatori potrà portarsi a casa un ricordo da offrire a parenti e amici come invece avviene con una buona bottiglia di vino della Napa Valley.

31/12/13

Isolati dl mondo! In Amazzonia il tempo si è fermato

Isolati dal mondo! Quanti di noi per varie vicissitudini rimpiangono la società i cui vivono...quanti vorrebbeo tornare alle origini, agli albori di ciò che fu. Sarebbe davvero un sogno!

Ma a volte si sa, i sogni sono belli perchè tali, solo che capita di scoprire in angoli remoti, delle realtà in cui pare che quel "tiranno" del tempo si sia dovuto fermare per ordine di Colui che tutto può: nel 2008 si era parlato di una misteriosa tribù, rinvenuta nel cuore dell'Amazzonia, ma soltanto qualche girono fa erano circolate alcune foto inedite.
Tribu' dell'Amazzonia
Oggi grazie al sito Uncontacted Tribes siamo ingrando di vedere direttamente una delle zone meno conosciute della nostra Terra, della serie come è piccolo il mondo, dove questa tribù ha vissuto e vive tutt'ora senza alcun contatto con il resto del mondo... almeno fino ad oggi.

Li hanno scoperti mentre sorvolavano la zona in elicottero: le loro foto sono state diffuse in tutto il mondo creando stupore e curiosità.

22/11/13

Tra i marmi di Roma trova ricetto!

Tra le antiche fattezze ed i suoi marmi «Evan Gorga. Il collezionista» trova il suo ricetto! Si tratta senxa alun dubbio della più curiosa, impossibile, stravagante e accattivante mostra di questo autunno, finalmente pregno di opportunità culturali che trattano di archeologia. La rassegna ha trovato il suo degno e naturale ricetto a Roma nei sontuosi e regali ambienti di Palazzo Altemps, alcuni dei quali sono stati di recente restaurati e che ospitano, per l'occasione, la celebre e conosciuta Diana Boncompagni-Ludovisi, una pregevole copia romana di originale greco.

 È dunque fra queste stupende testimonianze dell'arte classica, icone di quel collezionismo regale imbevuto di potere e di cultura di cui solo quella Roma papale rimane l'esempio più affascinante, che si naturalizza questa raccolta archeologica di segno opposto, risultato unico del collezionismo maniacale ma non per questo, a suo modo, meno geniale, di un collezionista borghese tra la fine del XIX e la prima metà del XX secolo.

Nulla potrebbe essere più sorprendente di questo dualismo. Evan Gorga, un cantante lirico appassionato di antichità, ricerco', ne trasse profitto, scambiando una quantità inimmaginabile di reliquie e frammenti di ogni genere, recuperati da scavi oppure acquistati da mercanti. Li qustodiva in serie interminabili con una passione in cui pareva che contasse più la quantità che la qualità, la curiosità anziché la comprensione storica. Una "vita intera in diecimila pezzi", come cita la deliziosa vignetta, logo della mostra, nella quale un compito signore in marsina cammina su frammenti di antichità.

Evan Gorga. Il collezionista
Fondamentalmente in questa passione per il mondo antico sotto forma di frammenti, Gorga non era solo. La sua storia si introduce in quel fenomeno non certo orfano di fascino che fu il collezionismo antiquario borghese fra '800 e 900, rivolto non alle grandi opere d'arte, ormai inaccessibili ai più, ma a reperti più modesti, forse come a volere dare testimonianze più alla portata delle antichità patrie.

Un letterato anticonformista e bizzarro come Carlo Alberto Pisani Dossi raccolse, ricuperandoli come Gorga dai grandi scavi romani, più di trentamila frammenti di ceramica romana. Aveva una insaziabile passione per l'"archeologia minuta" che contrapponeva all'ufficiale "ammuffita archeologia dei monumenti". Poco più tardi, un antiquario, Giulio Sambon, raccoglieva una strepitosa collezione "solo" di soggetto teatrale, messa insieme da dilettante ma divenuta nel 1913 il nucleo iniziale del Museo teatrale della Scala a Milano. Anche l'immensa collezione Gorga, dopo trattative lunghissime terminate nel 1950 e fra incredibili complicazioni burocratiche, fu acquistata dallo Stato che la distribuì in varie sedi anche come materiale didattico.

L'immane lavoro di inventariazione e di studio del materiale, durato decenni e ancora in corso, è fra gli esempi più positivi dell'attività dei nostri Enti di tutela La mostra, curata con grande competenza da Alessandra Capodiferro direttrice di palazzo Altemps, è solo l'ultima (per ora) fase di un lungo percorso di studi coordinati dalla Soprintendente Mariarosaria Barbera, che nel 1987 assunse la cura scientifica della collezione Gorga e che da allora ne ha pazientemente seguito la valorizzazione. Danno conto di una così enorme fatica investigativa i due poderosi volumi di studi editi da Electa, il primo (1999) a cura di Mariarosaria Barbera, il secondo (2013) curato da Alessandra Capodiferro.

Quest'ultimo documenta la curiosa varierà degli oggetti esposti già dalla variegata copertina. Il pubblico può ammirare una collezione sostanzialmente inedita, pazientemente restaurata e scientificamente ricomposta rivelandoci più novità e sorprese di quanto ci si potesse attendere. Ogni reperto, che era stato per Gorga parte di una serie in cui contava solo la ripetizione, ritrova oggi una sua dignità di testimonianza del mondo antico. L'allestimento si vale di vetrine inserite in grandi contenitori in legno grezzo.

Essi alludono, con una sorta di elegante ironia, all'originaria disposizione della immensa collezione collocata su polverosi scaffali lignei in ben nove appartamenti sparsi nella Roma di inizio secolo La evocano i suggestivi ingrandimenti fotografici d'epoca posti alle pareti. All'interno delle casse-vetrine i pezzi, emersi da un secondo scavo non nel terreno ma nelle cassette dei magazzini museali, restaurati e selezionati, ritrovano dignità e significato scientifico attraverso il lavoro di ricerca documentato nei saggi dei volumi sopra citati.

Le sorprese per il visitatore curioso e attento sono davvero molte; ciascuno potrà scegliere (è un'altra delle caratteristiche di questa mostra) un suo personale percorso. Segnalo, da parte mia, solo alcuni materiali fra i più interessanti e singolari. Fra i frammenti di affreschi e di stucchi, oggi riconosciuti come ricuperati dagli scavi sul Palatino e appartenenti agli apparati decorativi di domus romane fra I e II secolo d.C., vi sono pezzi che, nella loro frammentarietà, ci permettono di scoprire ariosi paesaggi con porticati e colonnati in prospettiva. Un pannello di parete in affresco e stucco, oggi ricomposto, svela una insolita iconografia, la messa in opera di un tendaggio fra candelabri da parte di amorini e satiri.

 Pregevole è la raccolta di marmi sagomati, parti di splendidi rivestimenti parietali, nella tecnica dell'intarsio (opus sectile). Una vera e propria sorpresa, dovuta alla recente pulitura dei pezzi, sono i frammenti di prezioso marmo rosso antico con decorazioni in oro, forse sfuggite anche al Gorga, un unicum fra quanto è giunto fino a noi dei sontuosi arredi delle dimore di età tardoantica. La collezione Gorga era famosa in particolare per le terrecotte architettoniche fra cui le lastre decorative con scene del mito o dei giochi nel circo. Ne sono esposte molte che hanno mantenuto l'antica policromia. I falsi, che anche Gorga non seppe evitare, oggi fanno parte della storia del collezionismo.

 Uno stupefacente insieme è quello dei 26.000 frammenti di lastrine in vetro policromo che Gorga doveva aver prelevato per lo più da scavi nella romana villa di Lucio Vero. Uno dei risultati più incantevoli del lavoro di restauro su questi pezzi è la ricomposizione di due pannelli policromi con motivi di cancellata. Essi ornavano il telaio di un sontuoso letto da banchetto, oggi in gran parte ricostruito al Metropolitan Museum. L'uso di una grande quantità di coloratissimi vetri rende i pannelli dei piccoli capolavori di grande vivacità e allegria che ci restituiscono l'immagine della ricchezza decorativa delle dimore di età romana non meno fastose delle sale di Palazzo Altemps ove oggi sono collocate.

E ancora cumuli di ceramica, di vasellame bronzeo, di deliziosi giocattoli (bamboline snodate e stoviglie miniaturistiche), materiali etruschi ed egizi, che si riferiscono a una visione del passato universalistica insieme meravigliosa e confusa. Il visitatore reale in mostra o quello virtuale, attraverso le pagine dei volumi che accompagnano l'esposizione, potrà dunque a un tempo ritrovare l'antico e ricostruire un episodio collezionistico storicamente interessante. Ma specialmente potrà apprezzare i risultati di uno straordinario e non effimero progetto di valorizzazione del nostro patrimonio in un evento che è il contrario, dunque, di quelle mostre d'occasione o di cassetta che spesso ci capita di incontrare.

04/11/13

Fumi e bevi? Tieniti le ossa rotte!

Un rallentamento nella guarigione delle fratture ossee è causata da alcool fumo e anche droga.
Lo rivela uno studio presentato al Congresso della Societa' italiana di ortopedia e traumatologia. Circa il 15% delle fratture ha una gurigione molto lenta Uno studio appena presentato al 98° Congresso della Societa' italiana di ortopedia e traumatologia (Siot)
"La consolidazione di una frattura - spiega Federico Santolini, dell'ospedale San Martino di Genova e presidente del Congresso - e' un processo lungo e complesso che a differenza di quanto avviene negli altri tessuti non porta alla guarigione per cicatrice ma a una vera e propria rigenerazione dell'osso.

Fumo ed alcool

Questa rigenerazione e' la tappa finale di un processo lungo e complesso che inizia immediatamente dopo la frattura ed e' modulato da numerosi fattori di crescita cellulari". Qualsiasi evento che interferisca con questo processo può rallentarlo o inibirlo completamente: senza callo osseo la frattura non guarisce ed il malato precipita in uno stato di invalidità accompagnato da gravi problemi che vanno dalla mancata ripresa del lavoro.

Ogni anno si stima che circa il 15% delle fratture, poco più di 90.000 specialmente di gamba e di avambraccio, tardino a guarire ed evolvano in pseudoartrosi, cioe' non consolidino. Secondo uno studio promosso dalla Siot, la fascia di popolazione piu' a rischio e' costituita da giovani tra i 20 e i 45 anni con fratture esposte, cioe' dove l'osso, spesso a causa di traumi e' uscito fuori dalla cute. I problemi vascolari e l'infezione che ne può conseguire sono cause importanti di non guarigione della frattura, come pure possono esserlo difetti di riduzione e di sintesi chirurgica.

"Questi parametri - sottolinea Santolini - devono sempre essere accuratamente valutati nell'inquadramento di una frattura che nei tempi normali presenta un'evoluzione lenta tuttavia, in assenza di difetti evidenti le cause possono essere di tipo diverso, per esempio un problema genetico che causa un'insufficiente sintesi dei fattori di crescita, una malattia concomitante e, non da ultimo, cattive abitudini di vita del paziente stesso, come scarsa adesione alle prescrizioni del curante o assunzione di alcool, droghe e fumo. Il fumo, in particolare, si e' dimostrato uno dei maggiori determinanti del rischio di cattiva guarigione di una frattura, in grado di innalzarne significativamente le percentuali che, nei fumatori, possono arrivare sino al 30%"

Il rapporto medico-paziente è centrale nella fase di riabilitazione. "Se la frattura non si consolida quasi sempre - conclude Santolini - le responsabilita' ricadono alla fine sempre e solo su noi medici. Basterebbe a volte un po' di buon senso da parte di tutti per evitare spiacevoli conseguenze".
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