Il-Trafiletto
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20/10/14

16 cucchiaini di zucchero in una cola e simili | 8 kilometri di camminata per smaltirli

Stiamo attente a quello che bevono i nostri bambini. Soda, cola, succhi di frutta bevande zuccherate che contengono fino a 16 cucchiaini di zucchero.

Per consumare le calorie di una bevanda zuccherina come quelle in commercio e che i nostri bambini amano, ci vogliono 50 minuti di corsa o 8 chilometri di camminata. Mamme stiamo attente, basterebbe leggere sulle confezioni delle bevande zuccherate quanti chilometri servono per eliminarle e convincere i giovani a bere altro.

Forse la chiave per far desistere i nostri bambini e ragazzi dal bere queste bevande è la paura della "fatica" necessaria per smaltire le calorie ingurgitate. Un piccolo ricatto ai bambini che amano queste bevande, forse serve per non fargli prendere l'abitudine a berle: " Se vuoi una lattina di ..prima fai 8 kilometri di camminata"

Ricercatori della Johns Hopkins University Blooomberg school di Baltimora hanno fatto un curioso esperimento, pubblicato sull'American journal of public health. Gli studiosi sono andati in 6 supermercati della città e controllato oltre 4.500 acquisti di soda, cole, succhi di frutta e bevande zuccherate fatti direttamente da ragazzi fra i 12 e i 18 anni.

I medici li hanno intervistati nei negozi spiegando loro quanto avrebbero dovuto muoversi per buttare giù tutte quelle calorie. Il 40% dei giovani ha rinunciato a comprarsele, le vendite delle bevande dolci sono calate del 54% mentre, contemporaneamente, gli acquisti dell'acqua minerale sono aumentate del 3%. Meditate mamme...meditate per la salute dei vostri figli.


20/09/14

fegato | Ma quante epatiti.....

L’epatite è una malattia infiammatoria che colpisce il fegato. Viene provocata da un agente virale che attacca e distrugge le cellule epatiche. Diverse sono le forme di epatite virale, alcune delle quali vengono trasmesse per via oro-fecale, mentre altre si contraggono mediante contatto con sangue infetto (trasfusioni, scambio di siringhe, tatuaggi, scarsa igiene ospedaliera o negli studi dentistici), con la saliva o mediante rapporti sessuali non protetti con individui portatori del virus. Alcune di queste forme di epatite possono evolvere verso malattie molto gravi che portano alla morte (cirrosi epatica, tumori al fegato). Si conoscono diversi tipi di epatite. EPATITE A. Conosciuta anche col nome di epatite alimentare, in quanto il contagio avviene prevalentemente attraverso l’ingestione di cibi e bevande contaminate, ma anche attraverso il contatto diretto con individui che ne sono affetti. E’ molto diffusa praticamente in tutto il mondo, in Italia maggiormente nel meridione e chi ne è colpito sono prevalentemente i bambini sotto gli 11 anni. L’epatite A non ha la stessa pericolosità degli altri tipi ( B, C ), ma attenzione a trascurarla, dal momento che in qualche caso potrebbe evolversi in epatite fulminante. Tra i sintomi possiamo annoverare la stanchezza, la diarrea e febbre, ma il più delle volte è silente. Il virus dell’epatite A viene eliminato per via fecale, quindi fare attenzione all’igiene intima, inoltre molta prudenza nel mangiare frutti di mare crudi e attenzione ai rapporti sessuali di vario tipo. Non è disponibile un trattamento farmacologico per l’epatite A, un accorgimento è senz’altro quello di limitare alcuni cibi e tipi di cotture. EPATITE B. E’ molto contagiosa, e può essere contratta tramite contatto con sangue infetto o attraverso i fluidi corporei come la saliva, il secreto vaginale e lo sperma, è un virus molto aggressivo e resistente. E’ una patologia che può portare gravi conseguenze, quali la cirrosi, il tumore del fegato o l’insufficienza epatica. Come sintomi l’epatite B può provocare stanchezza, ittero, nausea, vomito, urine scure. Da molti anni è disponibile un vaccino in grado di prevenire l’epatite B in modo molto efficace. In Italia dal 1991 esiste la vaccinazione obbligatoria per i nuovi nati. EPATITE C. Scoperta nel 1989, ne sono state identificate 6 varianti, a seconda delle quali si imposta la terapia più appropriata. Circa il 27% delle cirrosi e il 25% dei tumori al fegato sono dovuti all’epatite C. La sua pericolosità è estremamente alta in quanto gli strascichi a lungo andare sono molto gravi e inoltre, non è ancora disponibile un vaccino in grado di prevenire il contagio. Spesso è asintomatica, i pazienti che ne sono colpiti possono accusare calo di peso, perdita dell’appetito e dolenzia addominale. Il virus può trasmettersi attraverso lo scambio di siringhe infette, mentre il contagio in seguito a rapporti sessuali non è particolarmente frequente, a differenza di quanto accade con il virus dell’epatite B. Il trattamento dell’epatite C è in genere di tipo farmacologico, precisamente un’associazione di interferone pegilato e ribavirina; con questo genere di trattamento non c’è una remissione della malattia ma un miglioramento delle condizioni dei pazienti in circa la metà dei casi. EPATITE D. E’ un virus che ha bisogno della presenza nell’individuo del virus dell’epatite B per riprodursi, di conseguenza se ne duce che l’assenza dell’epatite B comporta matematicamente l’assenza della D. I sintomi dell’epatite D è molto simile a quella dell’epatite B, ma le complicazioni sono generalmente più gravi. In particolare aumenta il rischio di sviluppo di cirrosi epatica. Per questo tipo di virus non esistono né vaccini, né tantomeno farmaci. EPATITE E. In Italia è abbastanza rara, mentre è diffusa in Medio Oriente, in Messico e in India. Ha una sintomatologia praticamente analoga a quella dell’epatite A, e spesso non è necessario iniziare un trattamento farmacologico, anche perché non è disponibile una terapia particolarmente efficace, di conseguenza l’intervento più importante è l’adozione di misure preventive. (immagine presa dal web)

22/08/14

Quel fastidioso odore cattivo del cavo orale: l'alitosi.

L’alitosi (comunemente alito cattivo) è un disturbo che consiste nell’emissione di odore sgradevole dalla bocca durante la fase respiratoria o il colloquiare . Si stima che questo problema colpisca circa il 50% della popolazione mondiale, provocando grande imbarazzo all’individuo che ne soffre e a chi gli sta di fronte, limitandolo nei rapporti sociali, costringendolo spesso anche ad isolarsi. L’alitosi colpisce soggetti di ogni sesso ed età, indistintamente, e può avere una forma transitoria oppure persistente nelle forme più gravi. Le cause dell’alitosi sono molteplici: dai problemi odontoiatrici come la piorrea, alla scarsa igiene orale, al consumo di cibi particolari ( aglio, cipolla, ecc), fino ai tumori del cavo orale. Anche il consumo di bevande alcoliche o l’assunzione di determinati farmaci possono contribuire al fenomeno dell’alito cattivo. L’esperienza scientifica imputa comunque il fenomeno dell’alitosi nella stragrande maggioranza dei casi ai problemi relativi al cavo orale piuttosto che al resto, dal momento che è proprio nella zona della bocca e nella superficie dorsale della lingua che si sviluppano i processi di origine batterica e quindi di putrefazione degli alimenti. In che modo si cura l’alitosi? Innanzitutto la prima cosa da fare è rimuovere la causa che l’ha prodotta, come ad esempio curare molto in profondità l’igiene orale, quindi un’ottima ed efficace pulizia dei denti, delle gengive e della lingua, soprattutto se su questa è presente quella orrenda patina bianca. Anche i colluttori possono essere efficaci, anche se molti di questi sono soltanto dei sintomatici e non rimuovono perciò la causa. Inoltre è importante correggere anche l’alimentazione, evitando di mangiare alimenti particolarmente favorevoli al problema, come aglio, cipolla, alcuni tipi di formaggi, peperoni, scalogno; è consigliabile bere molto per evitare la secchezza delle fauci che favorisce l’alitosi, ma, attenzione…. evitare le bevande alcoliche. (immagine presa dal web)

10/07/14

L'ARTE DI COMPORRE UN MENÙ | Cucina cinese

L'ordine di presentazione dei vari piatti, serviti in un pasto cinese, dipende soprattutto dal metodo di cottura e dal modo in cui gli ingredienti, sono stati, prima di andare sul fuoco: non segue affatto il sistema tradizionale occidentale che prevede un primo asciutto o in brodo, un pesce, una carne, il formaggio e il dessert. Come già detto, i quattro elementi più importanti nella cucina cinese sono il colore, l'aroma, il sapore e la forma che devono essere bilanciate per formare un complesso armonioso sia in un solo piatto che in un gruppo di piatti.
Perciò è logico cominciare un pranzo con un piatto leggero delicato e gradualmente servire piatti più robusti e piccanti. Un'altra cosa importante da ricordare è che i cinesi non servono mai un piatto solo per ogni persona, ma mettono tutti i piatti insieme al centro della tavola. Le sole eccezioni sono per un piattino di "Chow mein" o per una zuppa di vermicelli in tazza che viene servita in porzioni individuali. Quando dovete pianificare un menù per 8 o 10 persone cominciate con 2 antipasti o hors d'hoeuvre freddi seguiti da 2 o 3 piatti di frittura rapida, per finire con piatti brasati, accompagnati da riso. E per concludere, a volte, potete servire una zuppa di verdura. Questo sistema vi eviterà di passare troppo tempo in cucina.
 
ANTIPASTI E PIATTI FREDDI 
Il rituale gastronomico cinese è diverso da quello occidentale. Un ospite non si siede mai davanti a una tavola vuota; perciò, se avete deciso di servire degli antipasti, questi dovranno essere sulla tavola prima ancora che gli ospiti si siedano. Il vantaggio di questi piatti è che possono essere preparati con grande anticipo, certi addirittura il giorno prima. Le diverse e riumerose ricette che troverete nel settore dedicato agli antipasti e ai piatti freddi vi aiuteranno a risolvere molte occasioni, anche per pranzi di un certo impegno. Inoltre, molti di questi piatti si possono accostare a cibi occidentali.

ZUPPE 
Durante un pranzo cinese non si bevono mai acqua (a parte il tè, per una minoranza della popolazione) e le zuppe servono dunque a pulire il palato e aiutano a mandar giù il cibo. Si tratta spesso di brodi leggeri con striscioline di carne, aggiunte al brodo un attimo prima di servire. Tutte le zuppe qui presentate servono per 4 persone.

PIATTI FRITTI VELOCI 
La frittura veloce e "in movimento" (cioè con i cibi continuamente mescolati) è la base della cucina cinese. E un sistema per cucinare rapidamente carne e verdure per 2 persone (aggiungendo altri 2 o 3 piatti, possono servire per un pasto di 4-6- persone). La frittura veloce si realizza in pochissimi minuti. La carne, essendo tagliata a pezzetti minutissimi, si cuoce molto in fretta: basta talvolta un minuto e mezzo o due. Molti piatti di frittura veloce consistono di un ingrediente principale con uno o diversi ingredienti supplementari in modo da dare al pranzo la desiderata armonia di colori, sapori e aromi.

PIATTI BRASATI E COTTI AL VAPORE 
Un pranzo cinese non si conclude mai con un piatto dolce: dopo gli antipasti e i piatti fritti, il pranzo continua con i piatti più elaborati e più importanti preparati in anticipo. Alcuni di questi piatti sono intercambiabili con piatti antipasti e piatti freddi: qualche volta la distinzione è difficile da fare: la regola generale è che certi piatti possono essere serviti anche freddi, perciò potrebbero rientrare nel primo settore del libro, mentre molti altri vanno serviti caldi e quindi devono per forza inserirsi nel gruppo dei piatti brasati e cotti al vapore, cioè il quarto settore. Le ricette sono state calcolate per 4-6 persone se servono come piatto principale, oppure per 8-10 se fanno parte di un gruppo di piatti.

RISO, PASTA, FRITTELLE 
Questi cibi si possono servire da soli o come accompagnamento di altri piatti. Per esempio, i taglierini sono d'obbligo durante un pranzo di compleanno perché la loro "lunghezza" sta a rappresentare, per un cinese, la lunga vita. Gli "spring rolls" (.....) possono essere serviti all'inizio di un pasto o come piatto di un buffet, così come le frittelle con cipolle di Shangai (.....).

COME SCEGLIERE LE BEVANDE 
Un vino bianco secco o un vino rosso leggero possono accompagnare bene un pranzo cinese. Il vino ideale sarebbe un Beaujolais o un rosato molto chiaro. Però la birra, il sakè, il vino di riso sono ugualmente apprezzati. Il tè cinese, servito a fine pasto, senza zucchero né latte è molto rinfrescante. Brillat Savarin diceva che la scoperta di un nuovo piatto era più importante per l'umanità della scoperta di una nuova stella.



MENÙ PER 4-6 PERSONE
Uno-due antipasti freddi
Gamberi al vapore
Insalata di fegato
Oppure:
Hors-d'hoeuvre n. 1
Uno-due piatti fritti
Pesce al vino
Petto di pollo con peperoni verdi
Oppure:
Pollo con sedano
Manzo alla cantonese in salsa di ostriche
Piatti stufati da servire con il riso
Polpette di maiale con cavolo cinese
Oppure:
Braciolette di maiale con 5 spezie
Dessert:
Frutta fresca o in conserva
MENÙ PER 8-10 PERSONE
Due-tre antipasti freddi
Gamberi lessati in gelatina
Anitra alla pechinese
Cavolo all'agrodolce
Oppure:
Hors d'hoeuvre n. 2
Due-tre piatti fritti
Filetto di pesce brasato
Cubetti di pollo in salsa di fagioli
Maiale con verdure cinesi
Oppure:
Gamberi rossi e bianchi con verdure
Cubetti di pollo del Sichuan
Agnello con cipolline
Due-tre piatti brasati
Zuppa d'agnello e cetriolo
Anitra del Sichuan
Spigola al vapore
Oppure:
Pollo al vapore con funghi
Manzo brasato
Casseruola di pesce e tofu
Dessert:
Macedonia di frutta

08/02/14

2015 | Dopo il caffè avremo nei supermercati anche le capsule di Coca Cola

La Coca Cola ha deciso di rivoluzionare il suo mercato. Dopo decenni di commercializzazione di lattine di vari formati e bottiglie di vetro, di plastica di ogni dimensione e formato, la celebre bevanda con le bollicine made in USA sarà presto venduta in capsule. Tutti gli amanti della Coca Cola, notissima bevanda inventata dal farmacista statunitense John Stith Pemberton l'8 maggio 1886 ad Atlanta, inizialmente come rimedio per il mal di testa e per la stanchezza, potranno quindi consumare la loro bevanda preferita in un modo inedito ed originale, acquistando presso supermercati e rivenditori delle capsule, proprio come si fa con il caffè, per produrre Coca Cola a casa propria. Tutto nasce dall’accordo con cui la casa che produce la bibita più popolare al mondo ha acquistato il 10% di Green Mountain Coffee Roasters, il gigante americano del caffè in capsule. Un’operazione da 1,25 miliardi di dollari che prevede una collaborazione di almeno dieci anni e la realizzazione in breve tempo di un sistema per produrre soda in casa e di capsule che coprono tutta la gamma Coca Cola: da quella classica alla Diet Coke, dalla Sprite alla Fanta. L'intesa tra queste due società, che sarà attiva dal 2015, entrerà in competizione con Soda Stream, la società israeliana che vende un’apparecchiatura per rendere gassata l'acqua e prodotti che le conferiscono il sapore di soda. L'amministratore delegato di Green Mountain Brian Kelly ha dichiarato: ''Possiamo fare per le bevande fredde quello che abbiamo fatto per il caffè e il tea in casa. Riteniamo che sia una una significativa opportunità per accelerare la crescita della categoria delle bevande fredde''. Insomma tra un anno tutti gli appassionati di Coca Cola potranno "servirsi" direttamente a casa producendo autonomamente la loro bevanda preferita, inaugurando una nuova fruizione della bibita numero uno al mondo. Una rivoluzione che smuove decenni di vendita "classica" di bottoglie e lattine. La Green Mountain - il cui titolo in Borsa è schizzato nelle ultime ore di oltre il 27% - è la maggiore catena per vendite di caffè in capsule, grazie al successo delle macchine da caffè Keurig.

04/01/14

Colorado: alla scoperta dell’oro verde!

Si prevedono essere a migliaia di turisti alla scoperta dell'oro verde. Sono decine i tour operator che si stanno occupando di mettere a punto visite guidate e "assaggi" nei canapai. E le principali aziende del settore, quotate in borsa, fanno un balzo in avanti.

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Marijuana
Mancano solo due giorni dall'atteso via libera alla legalizzazione della marijuana ricreativa in Colorado, lo stato si prepara a diventare la Napa Valley californiana per il vino, ovvero sia un'enorme attrazione per migliaia di turisti dagli Stati Uniti e da tutto il mondo.

Per questo motivo decine di imprenditori e nuovi tour operator stanno lavorando senza sosta alfine di specializzarsi sulle proprietà dell’oro verde. Ma c'è anche chi sta puntando sulle azioni di compagnie che operano nel settore della cannabis e che sono quotate in borsa. In base a quanto prevedono i diversi analisti, dalle ricerche che stanno effettuando il comparto avrebbe un ampio margine di crescita ed entro il 2018 potrebbe rendere fino 10 miliardi all'anno.

Per adesso le società i cui titoli sono scambiati sull'over the counter sono piccole, ma dal primo gennaio sono state protagoniste di una poderosa corsa. I nomi da tenere d'occhio sono diversi. Si va da MediSwipe (ticker: MWIPD), gruppo che produce bevande a base di marijuana che venerdì ha chiuso con un +70%; a GreenGro Technologies, che produce tecnologie per la coltivazione di cannabis e ha chiuso a +40%. Poi c'è Medbox (MDBX) - produce macchinari per ospedali e per cure alternative a base di marijuana - che cresce del 16,6% e ancora e GW Pharmaceuticals (GWPRF), anch'essa attiva nel campo farmaceutico, che ha chiuso con un più 2,6%.


Anche il settore turistico continua a la sua corsa senza sosta, attirando sempre più investitori e imprenditori. Tra questi spicca il Colorado Highlife Tours che propone visite ("a portata di portafogli e che garantisce l'anonimato") ai centri di produzione della cannabis, dando ai nuovi visitatori la possibilità di fare tour guidati in bus o in limousine nella nuova Mecca dei fumatori. "Potrete comprare un po' di maria, guardare la crescita delle piante, visitare i luoghi più rappresentativi del Colorado e fare molte fotografie", ha detto a Nbc il proprietario del gruppo, Timothy Vee, "Sarà come un tour del vino nella Napa Valley". Solo a Denver 18 rivenditori hanno ricevuto il via libera per la commercializzazione della marijuana e almeno altri 20 sono in attesa di autorizzazione. Insieme alla capitale dello Stato altre 25 città e paesi hanno iniziato a vendere cannabis ricreativa.
 
Non solo perché ci sono già alcune guide ai tour per le strade della marijuana e le stesse città e lo stanno hanno pubblicato brochure per dare informazione ai nuovi viaggiatori, un po' come succedeva prima per chi si recava in Colorado per sciare, camminare o fare attività culturali. Ma c'è anche qualcuno che frena: "Non ci sono ancora ricerche sui benefici del turismo della marijuana, quindi per il primo anno non ci metteremo a fare marketing su questa cosa", ha detto Rich Grant, portavoce di Visit Denver, l'ufficio della città che si occupa di turismo.Resta una sola piccola delusione per i nuovi turisti. La legge del Colorado prevede che la marijuana possa essere acquistata da persone con più di 21 anni e sia consumata in casa, ma soprattutto che non venga portata all'esterno dei confini dello Stato. Per questo nessuno dei visitatori potrà portarsi a casa un ricordo da offrire a parenti e amici come invece avviene con una buona bottiglia di vino della Napa Valley.
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