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07/10/14

Donne e uomini: cinque sintomi che indicano sbalzi ormonali

Gli sbalzi ormonali sono un disturbo tipico femminile, poichè come ben si sa, la donna è più incline ad avere un flusso ormonale che può fare l'altalena. Questo in generale, ma anche gli uomini possono avere sbalzi ormonali i cui sintomi possono a grandi linee esser simili a quelli femminili.  In generale sbalzi d’umore, stanchezza cronica, sudorazione eccessiva, sono tutti sintomi legati agli sbalzi ormonali. Alyssa Dweck, ginecologa presso il Kisco Medical Group Monte a New York, ha recentemente stilato una classifica nella quale ha elencato i 5 sintomi più evidenti da non trascurare per capire se si è in preda a sbalzi ormonali.


1) Stanchezza cronica
Sbalzi ormonali
immagine presa dal web
 Se il senso di spossatezza perenne non vi abbandona, se riposate male e anche l’appetito va e viene, potrebbero essere tutti sintomi di sbalzi ormonali in corso.

 2) Cambiamenti della pelle
 Sbalzi ormonali e brufoli, non c’è niente di più lineare, perché le due varianti sono strettamente correlate. Questo disturbo potrebbe anche provocare una pelle più opaca, fateci caso.

 3) Crescita irregolare di peli e capelli
Gli ormoni in subbuglio possono anche provocare una crescita pilifera irregolare. Negli uomini, la barba può crescere a ritmi molto più veloci, così come i peli nelle donne. Sono tutti segnali di potenziali sbalzi ormonali in atto.

 4) Ciclo irregolare
Nelle donne, si parla anche di sbalzi ormonali e mestruazioni e sbalzi ormonali premestruali, ovvero quelli che precedono l’arrivo del ciclo. In ogni caso, la cosa non è da sottovalutare. Se le mestruazioni arrivano in ritardo o troppo in anticipo, se vi danno dolori lancinanti e malessere, allora è il caso di farsi vedere da uno specialista.

 5) Sudorazione notturna
Bassi livelli di estrogeni possono provocare una sudorazione eccessiva soprattutto nel corso della notte. Se vi svegliate in un bagno di sudore, e la cosa dura ormai da tempo, cominciate a entrare nell’ottica che forse è meglio indagare per capire quali possono essere le cause.

20/09/14

fegato | Ma quante epatiti.....

L’epatite è una malattia infiammatoria che colpisce il fegato. Viene provocata da un agente virale che attacca e distrugge le cellule epatiche. Diverse sono le forme di epatite virale, alcune delle quali vengono trasmesse per via oro-fecale, mentre altre si contraggono mediante contatto con sangue infetto (trasfusioni, scambio di siringhe, tatuaggi, scarsa igiene ospedaliera o negli studi dentistici), con la saliva o mediante rapporti sessuali non protetti con individui portatori del virus. Alcune di queste forme di epatite possono evolvere verso malattie molto gravi che portano alla morte (cirrosi epatica, tumori al fegato). Si conoscono diversi tipi di epatite. EPATITE A. Conosciuta anche col nome di epatite alimentare, in quanto il contagio avviene prevalentemente attraverso l’ingestione di cibi e bevande contaminate, ma anche attraverso il contatto diretto con individui che ne sono affetti. E’ molto diffusa praticamente in tutto il mondo, in Italia maggiormente nel meridione e chi ne è colpito sono prevalentemente i bambini sotto gli 11 anni. L’epatite A non ha la stessa pericolosità degli altri tipi ( B, C ), ma attenzione a trascurarla, dal momento che in qualche caso potrebbe evolversi in epatite fulminante. Tra i sintomi possiamo annoverare la stanchezza, la diarrea e febbre, ma il più delle volte è silente. Il virus dell’epatite A viene eliminato per via fecale, quindi fare attenzione all’igiene intima, inoltre molta prudenza nel mangiare frutti di mare crudi e attenzione ai rapporti sessuali di vario tipo. Non è disponibile un trattamento farmacologico per l’epatite A, un accorgimento è senz’altro quello di limitare alcuni cibi e tipi di cotture. EPATITE B. E’ molto contagiosa, e può essere contratta tramite contatto con sangue infetto o attraverso i fluidi corporei come la saliva, il secreto vaginale e lo sperma, è un virus molto aggressivo e resistente. E’ una patologia che può portare gravi conseguenze, quali la cirrosi, il tumore del fegato o l’insufficienza epatica. Come sintomi l’epatite B può provocare stanchezza, ittero, nausea, vomito, urine scure. Da molti anni è disponibile un vaccino in grado di prevenire l’epatite B in modo molto efficace. In Italia dal 1991 esiste la vaccinazione obbligatoria per i nuovi nati. EPATITE C. Scoperta nel 1989, ne sono state identificate 6 varianti, a seconda delle quali si imposta la terapia più appropriata. Circa il 27% delle cirrosi e il 25% dei tumori al fegato sono dovuti all’epatite C. La sua pericolosità è estremamente alta in quanto gli strascichi a lungo andare sono molto gravi e inoltre, non è ancora disponibile un vaccino in grado di prevenire il contagio. Spesso è asintomatica, i pazienti che ne sono colpiti possono accusare calo di peso, perdita dell’appetito e dolenzia addominale. Il virus può trasmettersi attraverso lo scambio di siringhe infette, mentre il contagio in seguito a rapporti sessuali non è particolarmente frequente, a differenza di quanto accade con il virus dell’epatite B. Il trattamento dell’epatite C è in genere di tipo farmacologico, precisamente un’associazione di interferone pegilato e ribavirina; con questo genere di trattamento non c’è una remissione della malattia ma un miglioramento delle condizioni dei pazienti in circa la metà dei casi. EPATITE D. E’ un virus che ha bisogno della presenza nell’individuo del virus dell’epatite B per riprodursi, di conseguenza se ne duce che l’assenza dell’epatite B comporta matematicamente l’assenza della D. I sintomi dell’epatite D è molto simile a quella dell’epatite B, ma le complicazioni sono generalmente più gravi. In particolare aumenta il rischio di sviluppo di cirrosi epatica. Per questo tipo di virus non esistono né vaccini, né tantomeno farmaci. EPATITE E. In Italia è abbastanza rara, mentre è diffusa in Medio Oriente, in Messico e in India. Ha una sintomatologia praticamente analoga a quella dell’epatite A, e spesso non è necessario iniziare un trattamento farmacologico, anche perché non è disponibile una terapia particolarmente efficace, di conseguenza l’intervento più importante è l’adozione di misure preventive. (immagine presa dal web)

20/06/14

MORBO DI CROHN E INTOLLERANZE ALIMENTARI

Il male scompare con la dieta ad eliminazione Si inserisce in una dieta controllata un cibo alla volta e poi si annotano gli eventuali effetti. Nel caso di questa patologia, spesso i risultati sono positivi.

In una ricerca svolta su 24 donne e 9 uomini tra i 16 e i 63 anni di età affetti da morbo di Crohn, 20 pazienti hanno seguito un regime dietetico totalmente controllato dalla famiglia, 2 pazienti sono stati sottoposti a una dieta essenziale, 11 a una dieta a eliminazione degli alimenti. Alla fine del periodo sperimentale è risultato che 29 persone avevano manifestato intolleranze alimentari. Agendo solo sulla dieta, individuando di volta in volta il cibo responsabile dell'intolleranza, 21 di questi pazienti, nell' arco di 15mesi, hanno potuto eliminare i sintomi della malattia di Crohn.
immagine presa dal web

I cibi che provocavano intolleranza erano il grano per il 69 per cento dei soggetti intolleranti, i prodotti caseari (48 per cento), il lievito (31 per cento), il mais (24 per cento), le patate (17 per cento), l'acqua di rubinetto (17 per cento), le banane (14 per cento), i pomodori (14 per cento), il vino (14 per cento) e le uova il 14 per cento.
Di solito, la persona non sempre può individuare quale dei cibi che ha consumato provoca un disturbo, a causa del tempo di reazione non sempre immediato. È importante quindi che venga controllata la dieta segnando gli alimenti consumati e qualsiasi reazione che si è potuto verificare.
IL PARERE DELL'ESPERTO
La dieta a eliminazione è piuttosto scomoda da seguire, ma i risultati sono sorprendenti per un gran numero di problemi di salute (stanchezza, emicrania, eczema, ipertensione, mialgia e qualche volta depressione). Sicuramente non è una panacea, ma la dieta a eliminazione dovrebbe essere il primo approccio nella pratica clinica, tuttavia credo che la maggior parte dei medici preferisca ricorrere a una soluzione veloce a causa dei tempi o semplicemente per una mancanza di informazione su come completare la dieta. Le persone che vogliono provare questo metodo devono essere molto disciplinati e pazienti, ma troveranno che i risultati sono molto soddisfacenti e senza gli effetti collaterali delle cure a lungo termine.

08/02/14

2015 | Dopo il caffè avremo nei supermercati anche le capsule di Coca Cola

La Coca Cola ha deciso di rivoluzionare il suo mercato. Dopo decenni di commercializzazione di lattine di vari formati e bottiglie di vetro, di plastica di ogni dimensione e formato, la celebre bevanda con le bollicine made in USA sarà presto venduta in capsule. Tutti gli amanti della Coca Cola, notissima bevanda inventata dal farmacista statunitense John Stith Pemberton l'8 maggio 1886 ad Atlanta, inizialmente come rimedio per il mal di testa e per la stanchezza, potranno quindi consumare la loro bevanda preferita in un modo inedito ed originale, acquistando presso supermercati e rivenditori delle capsule, proprio come si fa con il caffè, per produrre Coca Cola a casa propria. Tutto nasce dall’accordo con cui la casa che produce la bibita più popolare al mondo ha acquistato il 10% di Green Mountain Coffee Roasters, il gigante americano del caffè in capsule. Un’operazione da 1,25 miliardi di dollari che prevede una collaborazione di almeno dieci anni e la realizzazione in breve tempo di un sistema per produrre soda in casa e di capsule che coprono tutta la gamma Coca Cola: da quella classica alla Diet Coke, dalla Sprite alla Fanta. L'intesa tra queste due società, che sarà attiva dal 2015, entrerà in competizione con Soda Stream, la società israeliana che vende un’apparecchiatura per rendere gassata l'acqua e prodotti che le conferiscono il sapore di soda. L'amministratore delegato di Green Mountain Brian Kelly ha dichiarato: ''Possiamo fare per le bevande fredde quello che abbiamo fatto per il caffè e il tea in casa. Riteniamo che sia una una significativa opportunità per accelerare la crescita della categoria delle bevande fredde''. Insomma tra un anno tutti gli appassionati di Coca Cola potranno "servirsi" direttamente a casa producendo autonomamente la loro bevanda preferita, inaugurando una nuova fruizione della bibita numero uno al mondo. Una rivoluzione che smuove decenni di vendita "classica" di bottoglie e lattine. La Green Mountain - il cui titolo in Borsa è schizzato nelle ultime ore di oltre il 27% - è la maggiore catena per vendite di caffè in capsule, grazie al successo delle macchine da caffè Keurig.
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