Il-Trafiletto
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05/09/14

148mila assunzioni: nel 2015/16 il 90% tutto alle Graduatorie ad esaurimento.

Era questa dunque questa la novità che il presidente del consiglio Renzi ci stava riservando, ovvero sia vuotare le Graduatorie ad esaurimento, con un cambio riguardo la legge inerente alle introduzioni in ruolo, che darà modo di fare a meno dell'ormai precariato ultra decennale e di ambire alle assunzioni dei nuovi abilitati.

Si tratta dunque di un vero e proprio progetto che punta in alto che si baserà pure sulla possibile disponibilità degli insegnanti ad essere disponibili emigrare in altre provincie/regioni. Termine previsto sarà il mese di dicembre 2014, dove avverrà un censimento degli iscritti nelle GaE e nelle graduatorie del concorso 2012.

Le assunzioni di ruolo dei nuovi insegnanti, sono state applicate con il criterio del doppio canale di reclutamento all'a.s. 2014/15, per cui il 50% è stato assunto da Graduatoria ad esaurimento e il 50% da concorso. Ciò che si vuole altre sì cambiare è il sistema di assunzioni, quindi nel 2015/16 il 90% delle assunzioni che ci saranno, andrà alle Graduatorie ad esaurimento. Sarà dunque un'eccezione al principio generale che prevedeva le assunzioni nel pubblico impiego che adesso potranno avvenire soltanto tramite concorso. Riguardo a quanto sopra, essendo di fatto una eccezione, deve essere incentrata all'interno di un solo corso dell'anno scolastico, il 2015/16. Progetto attuale solo a costo di una modifica della legge, motivando tale modifica come necessaria a "traghettare il sistema fuori dallo stato di eccezione, e prevedendo da subito che per gli anni a venire le assunzioni torneranno finalmente ad avvenire al 100% da concorso".
Il 90% tutto alle
Graduatorie ad esaurimento.

Nelle Graduatorie ad esaurimento ci sono attualmente 148mila iscritti.
Vi sarà prima di tutto da considerare una "mobilità a differenza dell'attuale vincolo di destinazione all'interno della provincia, o rispetto alla classe di concorso su cui il futuro docente di ruolo risulta iscritto nelle Graduatorie ad esaurimento.
Alcuni docenti infatti risultano iscritti in classi di concorso ad esaurimento o non più insegnate (916 su A075 A076, 116 su economia domestica, portineria e pratica di agenzia).
CENSIMENTO ENTRO DICEMBRE 2014
Sarà necessario verificare il profilo di ognuno dei 148 mila iscritti alle Graduatorie ad esaurimento e sarà chiesto loro di accettare alcune condizioni
1) possibilità di essere assunti in una provincia della stessa regione o anche in una regione diversa da quella di appartenenza
2) possibilità di allargare le classi di concorso per materie affini, o come organico funzionale ad una scuola o rete di scuole.
Entro il 31 dicembre dunque gli iscritti alle Graduatorie ad esaurimento, ma anche vincitori e idonei del concorso 2012 confermeranno l'intenzione di essere assunti, a queste condizioni, a partire dal 1° settembre 2015.

Esiste la possibilità che qualche migliaio di iscritti alle Graduatorie ad esaurimento possana rinunciare volontariamente all'assunzione (magari hanno già un altro lavoro); è stato infatti rilevato che negli ultimi 3 anni 43 mila iscritti non hanno avuto nè supplenze annuali (31 agosto o 30 giugno), nè supplenze brevi. Tuttavia il dato deve essere letto con molta cautela, in quanto molti di loro potrebbero aver lavorato nelle scuole paritarie ed essere comunque interessati all'assunzione nella scuola statale.

Se ci saranno molte rinunce, queste potranno essere compensate da
laureati SFP Vecchio ordinamento (9.000)
cosiddetti congelati Ssis (500)
purchè non si superi il tetto delle 148mila assunzioni e si ravvisi il bisogno di docenti aggiuntivi nella scuola primaria. Quindi via libera alle assunzioni. 


14/03/14

Tornano i Rolling Stones in Italia. Il 22 giugno al Circo Massimo di Roma l'unica serata italiana.

Dopo sette anni i Rolling Stones torneranno a Roma. Il sito web di Rolling Stone Italia ha rivelato le date del prossimo tour europeo del famosissimo e intramontabile gruppo musicale inglese. Il 7 giugno si esibiranno in Olanda al Pinkpop Festival, il 22 a giugno sarà la data dell'unica serata italiana e precisamente a Roma al Circo Massimo, mentre il 28 dello stesso mese saranno di scena all Tw Classic Festival in Belgio. Secondo informazioni raccolte dalla rivista, gli organizzatori del Postepay Rock in Roma sarebbero al lavoro per superare gli ultimi problemi, il più importante dei quali è quello di escogitare un modo di organizzare l’accesso al Circo Massimo per far pagare il biglietto ai fan dei Rolling Stones. L’ultima volta che i Rolling Stones vennero a Roma fu nel 2007, allo stadio Olimpico, per il loro «A Bigger Bang tour». In quell'occasione non ci fu il tutto esaurito; la colpa venne data alla presenza nello stesso giorno, sul palco dell'Auditorium, della rock star Lou Reed con la sua opera "Berlin". Lo stadio romano fu preso d'assalto da un pubblico di circa trentacinquemila unità, e purtroppo fecero la comparsa anche alcuni incidenti, tra i quali la rottura delle porte dei cancelli e una invasione di campo di massa degna dei più infuocati derby di calcio. Fu senza dubbio un concerto memorabile. Memorabile in tutto, anche nel il costo dei biglietti che arrivarono a costare 177 euro. A Roma i Rolling Stones non si esibivano da tempo. «È fantastico essere qui dopo diciassette anni. Siete bellissimi, come allora», urlò Jagger prima di «Rocks Off». Sono stati superati i cinquant’anni di carriera ma ai Rolling Stones non sfiora nemmeno la più pallida idea di fermarsi. Del resto hanno detto: «Funzioniamo perché suoniamo insieme. Puoi prendere Segovia e metterlo nei Rolling Stones, non andrebbe bene».

27/02/14

Italiani | Ottimi amici degli animali le nostre città meno!

Notoriamente noi italiani trattiamo bene i nostri animali, na non altrettanto le nostre città. Dal terzo "Rapporto animali in città" firmato da Legambiente, dedicato a mappare i servizi dislocati sul territorio nazionali per Fido e compagni, è emerso che non abbiamo sufficienti strutture per accogliere i nostri animali. Dal documento infatti emerge come gli amici a quattro zampe siano benvoluti dagli italiani, ma come le città siano trascurate negli spazi aperti a loro dedicati, aree costiere attrezzate comprese. L'indagine ha coinvolto 81 capoluoghi di provincia, divisi in grandi, medie e piccole città, che hanno contribuito rispondendo a un questionario. Emerge dai dati come a livello amministrativo i nostri capoluoghi siano abbastanza preparati ad affrontare le problematiche animali: circa l'86% dei comuni ha infatti un assessorato o un ufficio dedicato (percentuale che arriva al 100% per le grandi città), mentre decisamente più basse sono le percentuali (dal 48% delle piccole città al 72% delle medie) riguardo i censimenti delle strutture e dei luoghi dedicati ai servizi agli animali d’affezione (come canili, colonie feline, pensioni per cani e gatti, campi di educazione e addestramento cani, allevamenti, aree urbane per cani presenti sul territorio comunale).

Teniamo pulite le città
Proprio riguardo le aree destinate agli amici a quattro zampe per il rapporto sono ancora poche quelle all'aperto dove portare a passeggio gli animali: mediamente, nei comuni interessati dall'indagine, è presente uno spazio dedicato ogni 28.837 cittadini. Ma anche al chiuso sono poche le amministrazioni che hanno adottato regolamenti per l'accesso di cani e gatti in uffici o locali aperti al pubblico (il 47%), e ancor meno (il 34%) quelli che lo hanno fatto per l'accesso a laghi e mare. Nel complesso le città che offrono i servizi migliori per gli animali domestici sono Padova, Prato e Pordenone, rispettivamente per i grandi, medi e piccoli centri (qui la classifica completa).

Ma non ci sono solo cani e gatti, anche se una mappatura degli animali selvatici (utile per esempio per stimare e prevenire danni risultanti, come gli incidenti stradali) è presente in media solo nel 26% dei comuni, e appena il 15% delle amministrazioni ha a disposizione i contatti per per rivolgersi ad un centro di recupero di animali selvatici.

06/02/14

7 febbraio 2014 | Compleanno centenario per l’icona “Charlot”

Il mitico personaggio di “Charlot” ( al secolo Charles Spencer Chaplin, nato a Londra il 16 aprile 1989) fa la sua prima comparsa sullo schermo il 7 febbraio 1914, fermamente deciso a restarvi mentre altri vorrebbero cacciarlo via. Chaplin è al suo secondo cortometraggio (dopo Per guadagnarsi la vita, di appena cinque giorni precedente, dove impersona un giornalista), intitolato "Kid Auto Races at Venice", e ha già l'aspetto caratteristico di Charlot mentre, con impertinenza, cerca di imporre la sua presenza alla cinepresa malgrado la troupe, di cui ostacola il lavoro, lo cacci dall'inquadratura a spinte, strattoni, perfino calci. Da allora sono passati esattamente cent'anni e Charlot si è consolidato come l'icona più celebre del cinema di sempre. Negli anni seguenti Charlot impersonò una miriade di personaggi: cameriere, ballerino di tango, pugile, pittore, facchino, panettiere, gagà, innamorato e quant'altro. E ancora, diventato ormai un beniamino del pubblico, sarebbe stato marinaio, pompiere, pattinatore, usuraio, evaso, emigrante; avrebbe interpretato parodie (Carmen); ma soprattutto avrebbe affermato la figura, fiera e patetica, stracciona e dignitosa del Vagabondo. Il periodo d’oro per Charles Chaplin, e naturalmente per Charlot, iniziò nel 1918, con i grandi film quali “vita da cani”, “Charlot soldato” e altri. Il 5 febbraio 1919 il comico londinese fondò una casa cinematografica, la United Artists, e con lei scrisse, diresse e interpretò tutti i suoi capolavori fino al 1952: “La febbre dell’oro”, “Luci della città”, “Tempi moderni”. E’ con quest’ultimo che è iniziata la crisi del popolare Charlot, che venne travolto dalla devastante introduzione del sonoro. Che voce si poteva dare, infatti, a un personaggio schematico, quasi immaginario come il Vagabondo? Infiniti sono stati gli imitatori, contemporanei e successivi, dichiarati o inconfessati, del Vagabondo, la lista sarebbe troppo lunga da scrivere. Nel 1948 Chaplin scrisse un romanzo intitolato Footlight, che gli diede lo spunto per il primo e unico film ispirato da un libro: “ Luci della ribalta”.

30/01/14

La Jeepster mascherata di Fiat-Chrysler fa impazzire i paparazzi…a “quattro” ruote!

La Jeepster mascherata di Fiat-Chrysler fa impazzire i paparazzi a “quattroruote! La vettura che debutterà nel mese di marzo, per adesso finisce “sotto” le luci dei riflettori del salone di Ginevra: l’accoglienza tra i flash delle numerose macchine fotografiche che l’hanno letteralmente paparazzata con centinaia di scatti indiscreti durante i test invernali.

Con ogni probabilità si tratta del debutto più atteso dell’anno in corso e non soltanto per il Gruppo Fiat-Chrysler, quello dei 2 piccoli crossover aventi in corpo il marchio Fiat e Jeep. Sono 2 modelli, lunghi circa 420 cm, esattamente il fattore di fondamentale importanza per stimolare i palati fini di un pubblico sempre più orientato verso questa tipologia di vetture. Le 2 auto è ormai noto saranno "gemelle" perchè condivideranno tutto, tranne la carrozzeria che avrà un design specifico per ciascun modello.

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La Jeepster "mascherata" Fiat-Chrysler
Dopo le numerose foto spia sul web con la carrozzeria della Fiat 500L, la piccola Jeep che non si chiamerà Jeepster visto che al Salone di Detroit è arrivata la smentita ufficiale dell'AD Sergio Marchionne, la vettura è stata sgamata nel corso dei ultimi test su strada anche se pesantemente camuffata. Nonostante l'aspetto sia tenuto ben nascosto, si possono comunque immaginare alcuni piccoli dettagli: la calandra a sette listelli verticali, immancabile per una Jeep, il disegno del paraurti anteriore con fendinebbia circolari e il profilo squadrato dei passaruota.

Stando poi ai disegni utilizzati per la registrazione del brevetto il piccolo Suv italiano, invece, sarà più o meno la stesso rispetto a quello che Fiat aveva anticipato nel 2012 in occasione della presentazione alla stampa della Fiat 500L. Allora fu mostrata solo per un istante e oggi i disegni sembrano sembrano confermare le forme definitive. Il legame con la "famiglia" 500 è affidato soprattutto al frontale e alla coda, mentre il profilo appare più tradizionale.

La Fiat 500X, così come la gemella Jeep, utilizzerà la piattaforma B-wide del Gruppo Fiat-Chrysler che ha esordito con la 500L. Ma, contrariamente alla 500L, i due Suv non saranno prodotti in Serbia, ma in Italia nella fabbrica di Melfi dove si stanno, ormai, ultimando i lavori in vista dell'inizio della produzione. La Jeep debutterà a i primi di marzo al Salone di Ginevra, mentre la Fiat a ottobre, all'altro importante salone europeo, il Mundial di Parigi, ma tutte e due dovrebbero essere in vendita quasi contemporaneamente in Italia, a partire, probabilmente da novembre.

08/11/13

La periferia londinese si automatizza! Pronto il trasporto pubblico con un complesso sistema automatico

La periferia londinese si automatizza! Pronto il trasporto pubblico con un complesso sistema automatico.
La capitale del Regno Unito, dove sorge Milton Keynes, una delle città che sorgono a sud-est insieme a tutte le altre new towns della diaspora che circonda Londra, circa 230mila abitanti, ha iniziato ad adottare un sistema di trasporto pubblico rivoluzionario nel suo genere.
Il sistema prevede l'uso di veicoli automatici che provvederanno al trasporto di passeggeri alla destinazione desiderata, muovendosi su ruote gommate all'interno di percorsi protetti.
Il sistema di trasporto in questione si chiama "ULTra PRT", ovvero l'acronimo di ULT che sta per Urban Light Transit, cioè trasporto urbano leggero, e PRT per Personal Rapid Transit, trasporto rapido personale!
A dirla tutta questa metodologia di sistema fu già adottato nel 2011 dall'aeroporto londinese di Heathrow, ed è in allestimento anche nelle città indiane di Amritsar e Gurgaon. I veicoli, definiti "pod", ovvero capsule, assomigliano a delle ridottissime vetture della metropolitana e possono trasportare 4 persone ciascuno e i loro bagagli. Sono azionati da motori elettrici che si alimentano con una batteria che viene ricaricata alle stazioni, e possono raggiungere i 40 Km/h , ma la velocità di utilizzo sarà ridotta del 50 per cento quindi non si andrà oltre i 20 Km/h.
ULTra PRT

A guidarli è un sistema computerizzato fornito di sensori esterni di sicurezza, e gli spostamenti avvengono all'interno di percorsi dedicati, con protezione di guardrail che supportano il mantenimento della direzione. I viaggiatori potranno prenotare una corsa nelle stazioni attraverso un'applicazione per smartphone. Il sistema è stato realizzato inizialmente da Martin Lowson, che per commercializzarlo ha fondato la Advanced Transport Systems, poi ribattezzata ULTra. L'utilizzo di tecnologie consolidate permette di sostenere anche se con una certa relatività, basso il costo, che si aggira intorno ai 3-5 milioni di sterline per chilometro di tracciato, inclusi i veicoli e le infrastrutture.

Il progetto di Milton Keynes dovrebbe entrare in funzione nel 2015 ed essere completato del tutto nel 2017. Sarà la prima volta che veicoli automatici avranno il permesso di circolare sulle strade del Regno Unito. L'investimento complessivo ammonterà a 65 milioni di sterline.
Il progetto fa parte di un'iniziativa del governo britannico alfine di  adottare tecnologie di trasporto pubblico alternative a quelle attuali che sono oltremodo inquinanti. La città di Milton Keynes è stata scelta per le sue strade particolarmente larghe che facilitano l'allestimento dei percorsi. Se l'esperimento avrà successo, si ipotizza di adottare questo tipo di trasporto pubblico anche in altre città, possibilmente con veicoli in grado di viaggiare anche su percorsi non protetti.
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