Il-Trafiletto
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28/09/14

Il delizioso concerto della tostatura del caffè

Ho sempre sostenuto e sempre sosterrò che non c'è nulla come il profumo e il dolce suono della moka che annunciano che il caffè è pronto. E' quel quid in più che concede il beneficio della speranza di una buona giornata. Quello del caffè è un concerto, una musica infinitamente gradevole se la si sa ascoltare. 

Sediamoci comodamente e ascoltiamo con attenzione crepitii, colpi secchi, e scoppiettii della tostatura perchè essi sono essenziali per avere poi un buon caffè. Lo sanno bene gli esperti torrefattori, esercitati a riconoscere dal rumore la perfetta tostatura, quella che regala alla bevanda un'intensa armonia di profumi, sapori e forza.


 La musica del caffè accompagna anche la tostatura artigianale ma, dice Preston Wilson, dell'università del Texas, non c'era finora la descrizione dei suoni prodotti: nessuno li aveva classificati con precisione. Questo fino ad oggi. Wilson ha preso i chicchi verdi di una miscela per espresso, li ha inseriti in un tamburo rotante elettrico (una macchina per la tostatura) e ha avviato la registrazione. Alcune fasi della tostatura sono caratterizzate da due schiocchi (crack) distinti. Il primo si verifica dopo 400 secondi e si prolunga per 200: ricorda i popcorn che scoppiano.

Più bassi e più frequenti, quelli del secondo crack si fanno sentire fra i 620 e 730 secondi: sono scoppiettii e crepitii rapidi, come quelli del riso soffiato per la prima colazione immersi nel latte. Le tostatrici automatiche industriali si basano su vari parametri, come la valutazione del volume del chicco, che aumenta tostando. Ma è sempre un operatore a decidere quando interrompere il processo, osservando il colore del chicco, annusando i profumi e ascoltando i crepitii.

Wilson vorrebbe invece creare una macchina capace di fermarsi da sé quando sente le giuste note, non un momento prima né un momento dopo. In 15-20 minuti a 200-220° il caffè è tostato, ma quando di preciso? Un attimo prima e la tostatura non si completa e il caffè non emette tutti i suoi aromi; un attimo dopo e il chicco perde profumi e sapori: saprà la macchina cogliere la sinfonia della tostatura e fermarsi al momento giusto?

08/05/14

Ex bambina prodigio | A 102 anni ritorna a suonare il pianoforte: "Triste suonare per sè".

Non ha mai smesso di tenere concerti, l'ex bambina prodigio ha mantenuto immutato il suo tocco vispo! Maria Motta ritorna a suonare il pianoforte alla veneranda età di 102 anni: "Triste suonare per sè".

Maria Motta aveva soltanto 10 anni quando la prima volta si esibì davanti ad un vero e proprio pubblico: bambina prodigio, fu chiamata ad eseguire al pianoforte alcune arie di Chopin al teatro Colli Tibaldi di Vigevano, che oggi non esiste più. La musica in seguito ha preso il dominio della sua longeva vita divenendo il punto focale e perno di ogni sua decisione o pensiero.

Oggi Maria Motta, ha 102 anni, e non ha mai smesso di tenere concerti, da quando inizio a soli 10 anni il suo cammino nel mondo fatato della musica. Nacque il 15 maggio 1910 a Vigevano, Maria Motta esordi da musicista professionista nel lontano 1924, in un cinema cittadino, il Marconi, dove fu scritturata per accompagnare al pianoforte le proiezioni dei film muti. A soli 14 anni sapeva già suonare qualsiasi spartito a prima vista. «Guadagnavo bene - ama ricordare -: 5 lire a prestazione. La metà di quello che spendeva mia madre per mandare avanti tutta la famiglia. Con i primi risparmi, a Ferragosto del 1927 ho portato i miei genitori in gita a Stresa, in carrozza».
Maria Motta (immagine dal web)

All'età di 16 anni si diplomò al civico istituto musicale Costa. Poi, con l’avvento delle pellicole sonore, la sua attività dovette gioco forza cambiare. Entrò a far parte di una compagnia di operetta, con la quale ebbe inizio un percorso itinerante per tutti i teatri d’Italia e di mezza Europa. Si esibi anche con Enrico Montesano, nonno dell’omonimo attore, celebre direttore d’orchestra.

Conobbe suo marito al termine di un concerto al Lirico di Milano: uno spettatore che bussò alla porta del suo camerino con un mazzo di fiori, confessandogli di essere andato a vederla per la quinta sera consecutiva perché innamorato follemente di lei. I due si sposarono, ma la storia d'amore fini presto: lui morì pochi anni dopo. Maria successivamente si risposò con un noto commerciante di pianoforti.

Negli Anni '30 Maria Motta fece anche parte di una delle prime formazioni musicali di sole donne nate in Italia, un sestetto. Continuò a suonare in giro per l’Europa per oltre mezzo secolo: l’ultimo concerto da professionista l’ha tenuto a Malta quando aveva già superato gli 80 anni. Ma fino ai 100 ha continuato a dare lezioni private di piano nella sua bella villetta alla periferia di Vigevano, dove vive con la sorella minore di cui è lei a prendersi cura perché un po’ malmessa di salute. Ha due crucci: «Non mi chiamano più in giro ad esibirmi come una volta.

E così mi fanno anche passare la voglia di stare al pianoforte perché suonare per conto mio non è come come preparare un concerto». L’altro dispiacere riguarda la patente. L’ha presa a 54 anni e se n’è servita a lungo per spostarsi nelle sue tournée, in sella ad un Vespone oppure al volante di una Lancia Flavia 2000 che possiede ancora. Nel 2008 non gliel’hanno più rinnovata: «Così non posso neanche più andare a fare la spesa e devo dipendere da mia nipote».(la stampa)

14/03/14

Tornano i Rolling Stones in Italia. Il 22 giugno al Circo Massimo di Roma l'unica serata italiana.

Dopo sette anni i Rolling Stones torneranno a Roma. Il sito web di Rolling Stone Italia ha rivelato le date del prossimo tour europeo del famosissimo e intramontabile gruppo musicale inglese. Il 7 giugno si esibiranno in Olanda al Pinkpop Festival, il 22 a giugno sarà la data dell'unica serata italiana e precisamente a Roma al Circo Massimo, mentre il 28 dello stesso mese saranno di scena all Tw Classic Festival in Belgio. Secondo informazioni raccolte dalla rivista, gli organizzatori del Postepay Rock in Roma sarebbero al lavoro per superare gli ultimi problemi, il più importante dei quali è quello di escogitare un modo di organizzare l’accesso al Circo Massimo per far pagare il biglietto ai fan dei Rolling Stones. L’ultima volta che i Rolling Stones vennero a Roma fu nel 2007, allo stadio Olimpico, per il loro «A Bigger Bang tour». In quell'occasione non ci fu il tutto esaurito; la colpa venne data alla presenza nello stesso giorno, sul palco dell'Auditorium, della rock star Lou Reed con la sua opera "Berlin". Lo stadio romano fu preso d'assalto da un pubblico di circa trentacinquemila unità, e purtroppo fecero la comparsa anche alcuni incidenti, tra i quali la rottura delle porte dei cancelli e una invasione di campo di massa degna dei più infuocati derby di calcio. Fu senza dubbio un concerto memorabile. Memorabile in tutto, anche nel il costo dei biglietti che arrivarono a costare 177 euro. A Roma i Rolling Stones non si esibivano da tempo. «È fantastico essere qui dopo diciassette anni. Siete bellissimi, come allora», urlò Jagger prima di «Rocks Off». Sono stati superati i cinquant’anni di carriera ma ai Rolling Stones non sfiora nemmeno la più pallida idea di fermarsi. Del resto hanno detto: «Funzioniamo perché suoniamo insieme. Puoi prendere Segovia e metterlo nei Rolling Stones, non andrebbe bene».
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