Il-Trafiletto
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21/03/14

Batteria a carica...infinita | Svolta decisiva in casa Apple riguardo l'autonomia dei suoi iPhone!

Batteria a carica...infinita | Svolta decisiva in casa Apple riguardo l'autonomia dei suoi iPhone!

Non è di certo un segreto: la batteria non è mai stato il punto di forza degli iPhone. Apple non rimane però con le mani in mano e, almeno a livello di brevetto, teorizza la batteria smart: un sistema che assimila le abitudini dell’utente per ottimizzare il consumo energetico.
Non è dato sapere, tuttavia, se questa tecnologia verrà inclusa nel futuro iPhone 6. Croce e delizia dunque di ogni iPhone che si rispetti, la batteria dei device dalla mela "morsicata" tende a scaricarsi facilmente, tanto che spesso gli utenti lamentano di non riuscire ad arrivare a sera con un solo ciclo di carica.

Batteria mai scarica di Apple
Le dimensioni contenute dello smartphone, abbinate alle mille funzioni che il dispositivo è in grado di eseguire, determinano una condizione di vera e propria consumo energetico, sui cui al momento poco è dato fare.

Se poi consideriamo come il recente aggiornamento a iOS 7.1 pare essere ancora più dispendioso in termini di autonomia, il disagio aumenta ancor di più. Tutti i fastidi potrebbero però essere presto eliminati, così come svela una registrazione all’US Patent and Trademark Office. Il brevetto in questione illustra un sistema in grado di tenere traccia dei cicli di carica e consumo effettuati dall’utente, così come le sue attività giornaliere, affinché il software possa controllare automaticamente la carica energetica.

Ad esempio, nei momenti di scarso utilizzo, iOS potrebbe decidere di ridurre la frequenza del processore, di modificare la luminosità o disattivare il 4G per risparmiare energia, per poi riattivare quanto di sospeso quando l'utente ne ha realmente necessità. Il tutto, senza che l’utente se ne accorga, per il massimo della praticità. Nella deposizione del brevetto, Apple fornisce alcuni esempi del sistema. Il primo riguarda una sessione di gaming in una stanza a luce soffusa: iOS potrebbe decidere di ridurre lievemente la luminosità dello schermo, per fornire maggiore energia al processore e migliorare l’esperienza di gioco.

Il secondo, invece, illustra un utente recatosi in un bar per una pausa caffè: dopo aver pagato il conto con un portafoglio virtuale, iOS ipotizzerebbe per quanto tempo il cliente rimarrà seduto al tavolino, disattivando così i servizi di geolocalizzazione GPS momentaneamente non utili.
Questa tecnologia, capace di assegnare più o meno energia alle componenti interne di iPhone a seconda delle necessità, è chiamata “Long Term Power Budgeting” e promette dei melafonini mai più scarichi. Già in passato Apple ha presentato un brevetto simile in concetto, oggi migliorato con questa ulteriore proposta.                                                                                         fonte (WEBNEWS)

06/03/14

Johann Nepomuk Mälzel un illustre sconosciuto

Carissimi lettori del Trafiletto, oggi vi scriverò di un certo Johann Mepomuk Mälzel, (1772-1838), di professione inventore. Tedesco, nonché abile uomo d'affari e mediocre conoscitore della musica. 

A lui viene riconosciuto il merito di aver perfezionato e brevettato il Metronomo: strumento meccanico per la suddivisione in BPM (battiti per minuti) del tempo musicale. Il brevetto viene depositato e riconosciuto legalmente, perché il vero ideatore del metronomo, certo Dietrich Nikolaus Winkel, non si preoccupò di formalizzare e presentare a tempo debito il carteggio relativo per il riconoscimento e la tutela della sua idea.
metronomo meccanico a destra
elettronico a sinistra
A Mälzel va riconosciuto il merito di aver apportato la vantaggiosa modifica al metronomo dell’effetto sonoro, che scandisce il battito regolare per determinare la velocità di un tempo stabilito a priori. La possibilità di indicare la velocità di esecuzione di un brano riferendosi a dei parametri sufficientemente precisi e replicabili è sempre stata una necessità vitale per il musicista dall'avvento della musica mensurale. Modifica che molti musicisti del momento, primo fra tutti L.VBeethoven, apprezzeranno quale strumento didattico per lo studio compositivo delle loro opere. In tempi successivi lo strumento viene sempre più perfezionato, fino a giungere ai nostri giorni con una precisione da orologio svizzero al quarzo. 

30/01/14

La Jeepster mascherata di Fiat-Chrysler fa impazzire i paparazzi…a “quattro” ruote!

La Jeepster mascherata di Fiat-Chrysler fa impazzire i paparazzi a “quattroruote! La vettura che debutterà nel mese di marzo, per adesso finisce “sotto” le luci dei riflettori del salone di Ginevra: l’accoglienza tra i flash delle numerose macchine fotografiche che l’hanno letteralmente paparazzata con centinaia di scatti indiscreti durante i test invernali.

Con ogni probabilità si tratta del debutto più atteso dell’anno in corso e non soltanto per il Gruppo Fiat-Chrysler, quello dei 2 piccoli crossover aventi in corpo il marchio Fiat e Jeep. Sono 2 modelli, lunghi circa 420 cm, esattamente il fattore di fondamentale importanza per stimolare i palati fini di un pubblico sempre più orientato verso questa tipologia di vetture. Le 2 auto è ormai noto saranno "gemelle" perchè condivideranno tutto, tranne la carrozzeria che avrà un design specifico per ciascun modello.

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La Jeepster "mascherata" Fiat-Chrysler
Dopo le numerose foto spia sul web con la carrozzeria della Fiat 500L, la piccola Jeep che non si chiamerà Jeepster visto che al Salone di Detroit è arrivata la smentita ufficiale dell'AD Sergio Marchionne, la vettura è stata sgamata nel corso dei ultimi test su strada anche se pesantemente camuffata. Nonostante l'aspetto sia tenuto ben nascosto, si possono comunque immaginare alcuni piccoli dettagli: la calandra a sette listelli verticali, immancabile per una Jeep, il disegno del paraurti anteriore con fendinebbia circolari e il profilo squadrato dei passaruota.

Stando poi ai disegni utilizzati per la registrazione del brevetto il piccolo Suv italiano, invece, sarà più o meno la stesso rispetto a quello che Fiat aveva anticipato nel 2012 in occasione della presentazione alla stampa della Fiat 500L. Allora fu mostrata solo per un istante e oggi i disegni sembrano sembrano confermare le forme definitive. Il legame con la "famiglia" 500 è affidato soprattutto al frontale e alla coda, mentre il profilo appare più tradizionale.

La Fiat 500X, così come la gemella Jeep, utilizzerà la piattaforma B-wide del Gruppo Fiat-Chrysler che ha esordito con la 500L. Ma, contrariamente alla 500L, i due Suv non saranno prodotti in Serbia, ma in Italia nella fabbrica di Melfi dove si stanno, ormai, ultimando i lavori in vista dell'inizio della produzione. La Jeep debutterà a i primi di marzo al Salone di Ginevra, mentre la Fiat a ottobre, all'altro importante salone europeo, il Mundial di Parigi, ma tutte e due dovrebbero essere in vendita quasi contemporaneamente in Italia, a partire, probabilmente da novembre.

22/01/14

Nuova frontiera per Microsoft: ascensore intelligente

Pensate ad un ascensore che che possa condurvi al piano desiderato senza bisogno  di spingere alcun pulsante, poi pensate ad un colosso della tecnologia e otterrete un ensamble esclusivo. Stiamo parlando di Microsoft e delle ricerche in merito all'intelligenza artificiale. Peter Lee, capo di Microsoft Research, ha sottolineato che le applicazioni dei sistemi di intelligenza artificiale spaziano dall’assistente virtuale all’ascensore ‘smart’.
L'ascensore intelligente
Quest’ultimo consiste in un ascensore che ha ‘osservato’ per tre mesi le azioni dei suoi utilizzatori (i dipendenti di un ufficio), grazie all’ausilio di sensori ma senza alcun software di riconoscimento facciale. In questo periodo di tempo la sua ‘intelligenza artificiale’ ha ”imparato” i comportamenti delle persone e ha cominciato a capirne le intenzioni. La fase di apprendimento e’ stata poi interrotta e il sistema e’ stato in grado di controllare l’ascensore e comportarsi di conseguenza alle abitudini di chi lo utilizzava. Solo qualche giorno fa il Wall Street Journal ha riportato la notizia di un brevetto ottenuto da Amazon, gigante dell’e-commerce, per la ”consegna preventiva”: in pratica per spedire pacchi prima ancora che i clienti abbiano cliccato su ”Compra”. Un metodo che si basa sui precedenti ordini dei clienti, sulle ricerche sul suo portale, sulle ‘liste desideri’, sugli articoli salvati nel ‘carrello’ virtuale e perfino su quanto tempo il cursore dell’utente indugia su un prodotto.

26/12/13

Rockstar vende i suoi brevetti sulle tecnologie wireless.

Rockstar, un consorzio appoggiato sia da Apple, Microsoft e Blackberry, è alla ricerca di qualcuno che possa acquistare la proprietà completa di alcuni dei suoi brevetti wireless, in quanto che sembra che nessuno ne vuole acquisire la licenza.

Il Consorzio Rockstar, formato da diverse società tecnologiche, e tra queste ci sono pure Apple e Microsoft, sta cercando di trarre profitto dalla vendita di una parte dei suoi brevetti riguardanti tecnologie wireless, in base a quanto riporta Bloomberg.
Fonti anonime hanno fatto sapere che Rockstar è impegnato in trattativa alfine di vendere brevetti Nortel Networks, i quali sono prevalentemente legati alla tecnologia wireless, in quanto il Consorzio non è stato capace di concederli in licenza a qualche società interessata.
Il consorzio Rockstar
I titolari dei brevetti in vendita potranno a loro volta concedere in licenza, l'uso della tecnologia brevettata ad altre società, perchè ne acquisiranno ogni singola forma della proprietà.
Il consorzio, che comprende anche BlackBerry, Ericsson e Sony, ha combattuto con Google per l'acquisto di 6.000 brevetti Nortel nel 2011 per un valore complessivo di 4,5 miliardi di dollari.
I brevetti riguardano tecnologie legate al wireless, wireless 4G, data networking, ottiche, voce, Internet e semiconduttori.
Rockstar ha recentemente presentato denunce contro Google e altri produttori di smartphone come Samsung e HTC per rivendicare la proprietà intellettuale dei suoi brevetti. Rockstar ha già iniziato la vendita di alcuni dei sopracitati brevetti. Nel mese di luglio, la società Spherix Inc. ha fatto sapere di avere acquisito una serie di brevetti da Rockstar. Spherix ha pagato una cifra indefinita in contanti e 1 milione in stock option, con l'accordo finale che vede Rockstar riceve una percentuale degli utili futuri che Spherix avrà dai brevetti acquisiti.

26/11/13

Il frigorifero. "Dal passato ritorno al futuro"

Il frigorifero ecologico, che si presume fosse uno studio ricercato da anni, era già stato inventato e brevettato da Albert EinsteinLeo Szilard. Il primo frigorifero ecologico, 83 anni dopo
l frigorifero ad assorbimento, che non ha parti in movimento, opera a pressione costante, e richiede solo una fonte di calore per funzionare, è stato inventato congiuntamente nel 1926 da Albert Einstein e il suo ex studente Leo Szilard e brevettato negli Stati Uniti esattamente 83 anni fa, l’11 novembre 1930 Il progetto di Albert Einstein del frigorifero ad assorbimento è ritornato d’interesse sia da quando sono stati messi al bando i gas refrigeranti dannosi per la fascia di ozono stratosferico sia a causa dell’obbligo della riduzione dei gas serra e con la possibilità di utilizzare energie alternative.
Il frigorifero del futuro
Una delle caratteristiche fondamentali dei frigoriferi ad assorbimento di Einstein è l’assoluta silenziosità e la durata nel tempo, in quanto in questi dispositivi non vi è la presenza di organi e meccanismi in movimento che con il tempo potrebbero logorarsi (ad esempio i compressori). La conseguenza è la possibilità di utilizzarli in numerose situazioni, soprattutto quando non vi è la possibilità di allacciarsi alla rete elettrica. La creazione di sistemi di refrigerazione ecologici e frigoriferi energeticamente efficienti può avere un effetto enorme per l’ambiente e gli stili di vita di milioni di persone. Non solo per i paesi in via di sviluppo che aspirano ai nostri stili di vita, ma in tutte quelle situazioni che richiedono raffreddamento, oltre all’ormai onnipresente aria condizionata, considerata una delle principali fonti energivore del pianeta (1.000 miliardi di kilowatt/ora all’anno, secondo una stima di un ricercatore americano, di cui abbiamo già parlato in questo articolo).
  • Il frigorifero di Einstein con il suo gruppo ad assorbimento si compone di 5 parti essenziali, utilizzando prevalentemente acqua, ammoniaca e butano:
  • Caldaia. Dove inizia l’intero ciclo, dove viene installata la fonte di calore (che può essere una tradizionale resistenza elettrica ma anche un bruciatore a biogas o di biocarburanti o perfino un pannello solare) e dove la soluzione di acqua ed ammoniaca inizia il circolo.
  • Condensatore. Dove avviene la separazione dell’acqua dall’ammoniaca, e dove la stessa s’immette nell’evaporatore.
  • Evaporatore. Dove l’ammoniaca quasi pura incontra il gas (butano) ed evapora sottraendo calore all’ambiente esterno, cioè alla cella frigorifero, freezer ecc.
  • Assorbitore. Dove l’acqua utilizzata per trasportare l’ammoniaca assorbe calore per ridurre la sua temperatura. 
  • Serbatoio. Dove l’acqua e l’ammoniaca, dopo aver compiuto il loro intero ciclo, si ritrovano, si miscelano ed entrano in caldaia per ricominciare a circolare nuovamente.
Anche la prima invenzione della macchina frigorifera, avvenuta e brevettata nel 1851 dall’americano John Gorrie, si basava sull’utilizzo dell’ammoniaca e si sviluppò a scopi commerciali su navi e treni per il trasporto delle merci deperibili. Dal 1926 fino al 1933 Einstein e Szilard collaborarono per migliorare la tecnologia di refrigerazione domestica. I due furono motivati ​​dalla lettura sui giornali contemporanei di una famiglia berlinese che era stata uccisa quando una giuntura nel loro frigorifero si ruppe e diffuse fumi tossici nella loro casa (a causa appunto della presenza di ammoniaca). Einstein e Szilard cominciarono a pensare a un dispositivo senza parti in movimento, che avrebbe eliminato il rischio di rottura e di usura. Nonostante la presentazione di più di 45 domande di brevetto in sei Paesi diversi, nessuno dei disegni di Einstein e Szilard per i frigoriferi “alternativi” fu mai tradotto in un prodotto da commercializzare, sebbene alcuni modelli furono autorizzati. La Grande Depressione di quegli anni colpì duramente molti produttori e così nessuno se la sentì di rischiare in quest’avventura. Ma è stata l’introduzione di un nuovo refrigerante non tossico, il freon, proprio nel 1930, a cambiare il destino del frigorifero. L’economia ha sostenuto la tecnologia basata sul freon come quella più conveniente, e perciò è usata ancora oggi. Almeno finché i CFC (Clorofluorocarburi) sono stati banditi dal protocollo di Montreal del 1990. Ed ecco allora che, anche grazie agli incentivi al risparmio energetico, il frigorifero di Einstein potrebbe tornare di attualità.                                 fonte
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