Il-Trafiletto
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13/03/14

Gli avanzi della nostra tavola al cane? Meglio evitare.

Ci sembra la cosa più normale di questo mondo, niente di sbagliato, e sicuramente siamo felici che il nostro cane apprezzi il “regalino” che gli stiamo facendo. Non è così. Dobbiamo sapere che quel nostro gesto, cioè dare in pasto al nostro "quattro zampe" gli avanzi del nostro pranzo o cena che sia, reca molti danni al suo organismo, ed instaura dei pessimi vizi. Diversi sono i motivi per non far partecipe il cane dei nostri  "avanzi" in tavola. Per prima cosa dobbiamo sapere che il cane è un animale essenzialmente abitudinario, la sua psicologia è basata sul fatto che il comportamento sarà sempre lo stesso se sottoposto ad uno stimolo (ad un dato stimolo risponderà sempre con la stessa reazione), quindi farlo mangiare sempre alla stessa ora, nella stessa ciotola e possibilmente in un posto tranquillo diverso da quello dove mangia il padrone. Evitare quindi di dare costantemente da mangiare al vostro amico a quattro zampe, in poco tempo perderete il ruolo di padrone, Il cane vi percepirà come un suo pari, e questo non deve mai succedere per non farlo sentire autorizzato a comportarsi come meglio crede, ignorando qualsiasi regola. Un esempio tipico è una cena in casa vostra con ospiti: il vostro cane girerà intorno al vostro tavolo in cerca di qualcuno che possa offrirgli un po’ di cibo. Infine c'è da salvaguardare la salute del cane.I nostri cibi sono troppo conditi e salati e l’apparato digerente del cane è molto differente dal nostro. Egli ha bisogno di nutrirsi in modo totalmente diverso e, dandogli da mangiare i nostri cibi, metteremo a dura prova il suo intestino che non è in grado di digerire alimenti così ricchi di condimento.

27/02/14

Italiani | Ottimi amici degli animali le nostre città meno!

Notoriamente noi italiani trattiamo bene i nostri animali, na non altrettanto le nostre città. Dal terzo "Rapporto animali in città" firmato da Legambiente, dedicato a mappare i servizi dislocati sul territorio nazionali per Fido e compagni, è emerso che non abbiamo sufficienti strutture per accogliere i nostri animali. Dal documento infatti emerge come gli amici a quattro zampe siano benvoluti dagli italiani, ma come le città siano trascurate negli spazi aperti a loro dedicati, aree costiere attrezzate comprese. L'indagine ha coinvolto 81 capoluoghi di provincia, divisi in grandi, medie e piccole città, che hanno contribuito rispondendo a un questionario. Emerge dai dati come a livello amministrativo i nostri capoluoghi siano abbastanza preparati ad affrontare le problematiche animali: circa l'86% dei comuni ha infatti un assessorato o un ufficio dedicato (percentuale che arriva al 100% per le grandi città), mentre decisamente più basse sono le percentuali (dal 48% delle piccole città al 72% delle medie) riguardo i censimenti delle strutture e dei luoghi dedicati ai servizi agli animali d’affezione (come canili, colonie feline, pensioni per cani e gatti, campi di educazione e addestramento cani, allevamenti, aree urbane per cani presenti sul territorio comunale).

Teniamo pulite le città
Proprio riguardo le aree destinate agli amici a quattro zampe per il rapporto sono ancora poche quelle all'aperto dove portare a passeggio gli animali: mediamente, nei comuni interessati dall'indagine, è presente uno spazio dedicato ogni 28.837 cittadini. Ma anche al chiuso sono poche le amministrazioni che hanno adottato regolamenti per l'accesso di cani e gatti in uffici o locali aperti al pubblico (il 47%), e ancor meno (il 34%) quelli che lo hanno fatto per l'accesso a laghi e mare. Nel complesso le città che offrono i servizi migliori per gli animali domestici sono Padova, Prato e Pordenone, rispettivamente per i grandi, medi e piccoli centri (qui la classifica completa).

Ma non ci sono solo cani e gatti, anche se una mappatura degli animali selvatici (utile per esempio per stimare e prevenire danni risultanti, come gli incidenti stradali) è presente in media solo nel 26% dei comuni, e appena il 15% delle amministrazioni ha a disposizione i contatti per per rivolgersi ad un centro di recupero di animali selvatici.
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