Il-Trafiletto
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07/06/15

Tempi Duri per Fido. Col Periodo Estivo inizia L’Abbandono dei Cani.

Siamo entrati nel periodo critico per l’amico fedele dell’uomo, che spesso viene abbandonato a sé stesso in aperta campagna o addirittura sulle autostrade per soddisfare la voglia di vacanze del suo pseudo padrone, o perché stanco del suo “giocattolo” invernale. 

 E’ iniziata la bella stagione, le scuole stanno per terminare, si gettano alle spalle le scorie e i problemi invernali e ci si comincia a preparare per le meritate vacanze o ferie che siano. Ma non sono tutte rose e fiori; immancabilmente tutti gli anni, in questo periodo, riaffiora un grandissimo problema sociale: l’abbandono degli animali, e in particolar modo dei cani. Ogni anno sono più di centomila i cani che vengono abbandonati nelle campagne, in pineta, sulle autostrade e in ogni dove, e di questi più di 60.000 solo nei mesi estivi.

In Italia l’abbandono degli animali è un reato, regolato dall’art. 727 del Codice Penale che recita: “Chiunque abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività è punito con l'arresto fino ad un anno o con l'ammenda da 1.000 a 10.000 euro”, nonostante ciò questo triste problema sembra difficile da debellare, dal momento che spesso risulta difficile avere una prova diretta dell’abbandono dell’animale da parte dei proprietari per la mancanza del microchip. Un’ordinanza del 6 agosto2008 prevede l’ applicazione del microchip e l’ iscrizione all’ Anagrafe Canina Regionale entro 60 giorni dalla nascita del cucciolo; tale microchip permette di riconoscere il cane e il relativo padrone, il quale può essere rintracciato qualora il cucciolo si sia smarrito o, peggio ancora, sia stato abbandonato o rubato.
Ma quali sono i motivi dell’abbandono degli animali? Vediamone alcuni. 1) Necessità – Un padrone che si ammala o che per motivi di anzianità non sia più in grado di accudire in maniera sufficiente il proprio animale. E’ il caso meno traumatico per l’animale in quanto queste persone si rivolgono a strutture come l’Ente Protezione Animali o canili con la speranza che queste strutture trovino persone disponibili ad accudirlo. 2) Crudeltà - In questo caso l’animale spesso comincia a diventare ingombrante, sia per l’avvicinarsi delle vacanze e quindi dei viaggi, sia perché, diventando grande, non è più il ”giocattolo” dei figli piccoli o addirittura dei genitori; lasciarlo in aperta campagna o addirittura in autostrada sembra purtroppo la soluzione ideale per molte “pseudo” persone. 3) Malattia - Scoprendo che il proprio cane si sia ammalato seriamente, e quindi bisognoso di continue attenzioni, sia fisiche che economiche , l’abbandono sembra la soluzione migliore

 Il cane è un compagno fedele, al contrario di tante persone, affettuoso e quindi insostituibile, è dotato di un sesto senso impressionante ed è di animo nobile , per questo tutti coloro che desiderino averne uno in casa dovrebbero considerarlo come un membro della famiglia a tutti gli effetti ed a tempo indeterminato, dividendo con lui gioie e dolori, divertimenti e sacrifici.(immagine presa dal web)

12/05/15

La clinica per gatti terminali di Maria Torero

Tutto cominciò...: La clinica per gatti terminali di Maria Torero: Vi siete mai chiesti che fine fanno i gatti malati terminali di cui nessuno si prende cura? Sono moltissimi gli esemplari che ogni anno muo...

04/05/15

Attenzione al Caldo Improvviso per il vostro “Fido”

A differenza dei gatti, più liberi e indipendenti, i nostri cani hanno bisogno di continue attenzioni, soprattutto di carattere climatico; i colpi di calore e la disidratazione possono creare loro fastidiosi e pericolosi problemi.

 In questi giorni è in arrivo in Italia una perturbazione che ci porterà alcune giornate di gran caldo, con temperature che sfioreranno i 35°C nelle zone a Sud del Paese. Le attenzioni sono quindi rivolte ai classici colpi di sole improvvisi che possono colpire i bambini, gli anziani ma soprattutto i nostri cari amici a quattro zampe, i cani.

Il loro comportamento verso le alte temperature, la disidratazione e quant’altro abbia a che fare con il caldo, non differisce minimamente dal nostro, quindi anche per loro saranno necessarie determinate precauzioni che in genere attuiamo per noi stessi.

 La prima abitudine da cancellare assolutamente è quella di lasciarli chiusi in macchina. Durante le giornate di sole l’abitacolo delle nostre auto raggiunge temperature molto alte in breve tempo, nonostante si lascino i vetri leggermente aperti, mettendo in pericolo la salute, se non la vita, del nostro animale. Quindi se vi prendete del tempo libero per fare shopping è consigliabile lasciare il cane a casa oppure munirsi di guinzaglio e museruola e portarlo con voi.

 Se si tiene il cane in giardino fate in modo che abbia sempre a portata di…zampa una zona d’ombra ed una ciotola di acqua fresca; anche la cuccia è bene che sia all’ombra per evitare il surriscaldamento dell’ambiente interno.

 Evitare di far fare a Fido le passeggiate nelle ore di punta preferendo la mattina presto e la sera dopo il tramonto; in pieno sole l’asfalto è alquanto bollente, e al vostro cane sicuramente non piacerebbe camminarci sopra, ne sapete qualcosa anche voi quando camminate sulla sabbia bollente.

 Per i cani più “snob” sono a disposizione creme con filtri solari per proteggere naso e orecchie e addirittura occhiali da sole progettati per loro per ripararli dai raggi UV. (immagine presa dal web)

17/04/15

Il Gatto migliora la nostra Salute

Il Gatto migliora la nostra Salute: Chi ha uno o più gatti  sa che la loro presenza è un toccasana per la nostra salute psico fisica, e ben lo sapevano gli Egiziani, che li con...

18/11/14

Gatto Nero Day, per ricordare le migliaia di gatti che ancora vengono uccisi per l'ottusità della gente

Proprio ieri si è celebrato il Gatto Nero Day, giunto alla sua decima edizione. Perchè un giorno dedicato ai gatti neri? Perchè sfortunatamente per l'ottuso genere umano, il gatto nero è ancora circondato da un'aura di mistero. Leggende metropolitane, legate a credenze pagane alimentate anche dalla Chiesa che ne ha segnato e decretato la condanna. Spesso legati alla figura delle streghe, i gatti neri sono considerati cattivi, simbolo del demonio, portatori di sfortuna e potremmo continuare a lungo ad elecare sciocche credenze e miti.


Di fronte ai gatti neri ancora si vedono persone  che fanno gli scongiuri, che cambiano strada, che camminano all'indietro, ma quelli che dovrebbero avere veramente paura sono i gatti, non noi. E a ragione, perchè i dati diffusi dall'Associazione Italiana Difesa Animali & Ambiente non sono affatto confortanti.

“Tra gennaio 2005 e ottobre 2014 in Italia sono scomparsi (uccisi) circa mezzo milione di gatti neri, circa 40.000 per la celebrazione dei riti esoterici. Oltre 300.000 per la realizzazione di pellicce, colli di pelliccia ed interni di guanti e interni di giubbotti (vietati dalla legge ma ancora largamente diffusi), gli altri uccisi per scaramanzia, e almeno 15.000 per essere mangiati”.  Dice Lorenzo Croce promotore e inventore della giornata e presidente dell'associazione:  “Invitiamo tutti, ad accendere alle 22 una luce per tutti i gatti neri uccisi. Li vogliamo ricordare cosi con una luce perché il loro ricordo non muoia mai"












 









02/11/14

La tartaruga gigante delle Galapagos è salva

Tutti conosciamo le isole Galapagos, famose per il loro ecosistema inimitabile che ospita una varietà particolare di specie endemiche. Del resto queste isole sono state le fonte di ispirazione per Charles Darwin della teoria dell'evoluzione e l'animale simbolo di queste isole è una creatura mite e grande superstite forse di un antico mondo preistorico, la tartruga gigante (Chelonoidis niger).

Come sempre accade un tempo l'arcipelago era popolatissimo da queste tartarughe comprensive di 15 sottospecie. Ma nel XIX e nel XX secolo diventarono però prede abituali di marinai e pirati che trasformarono le Galapagos in una stazione di rifornimento, cacciando centinaia di tartarughe per ricavarne cibo e olio. I marinai, inoltre, introdussero capre e maiali che si diffusero sulle isole entrando in competizione alimentare con i grandi rettili e alterando il delicato ecosistema. Nel 1960 sull’isola di Española rimanevano solo 15 esemplari di tartaruga gigante, 12 femmine e tre maschi.

Tartaruga gigante
immagine presa dal web

Oggi, dopo aver rischiato l’estinzione, le tartarughe ce l'hanno fatta a riprendersi le loro isole. Infatti grazie ad un importante  studio effettuato dal Suny College of Environmental Science and Forestry di New York sono oltre mille gli esemplari presenti ora sull’isola. Il “ritorno” della tartaruga gigante è merito di un efficace progetto di conservazione. Innanzitutto sono state rimosse le capre dall’isola, poi è stato avviato un programma di allevamento in cattività e infine sono stati rilasciati in natura gli esemplari allevati.

Dalla ricerca, pubblicata sulla rivista Plos One, si sa che gli animali si sono reinseriti perfettamente in natura e che non hanno bisogno di aiuti esterni per il loro sostentamento. “È una delle storie di conservazione di maggior successo", ha dichiarato James Gibbs, biologo ed autore principale dello studio "siamo riusciti a salvare una specie dall’estinzione e ora non ha più bisogno di noi, si sta prendendo cura di se stessa”.

21/09/14

Il gatto va amato, ma non viziato!

Il proprio gatto va nutrito o si nutre da solo e predilige carne o pesce, ma si abitua presto a mangiare quello che trova o gli viene dato, non bisogna viziarlo troppo, altrimenti si corre il rischio di spendere tanti soldi e di vedere il nostro felino comunque insoddisfatto.


I gatti, essendo carnivori mangiano carne e pesce e ottengono tutta la loro energia dalle proteine e dai grassi che si trovano presenti in questi alimenti, ma quando può vivere all'esterno adora cacciare e mangiare piccoli uccelli, topi, arvicole e altri piccoli animali della fauna selvatica.

I gatti hanno bisogno di proteine a base di carne, non di proteine di origine vegetale e se vengono nutriti con troppo mangiare in scatola (oltre ad essere costoso) si corre il rischio di rendere il gatto obeso e con diversi problemi di salute, che possono drasticamente abbreviare la durata della vita di un gatto e la qualità complessiva della vita del nostro felino

Infine la dentatura del gatto dipende dalla specie e alcuni proprietari spazzolano i denti dei loro gatti, mentre altri danno al loro animale un osso carnoso crudo (spesso sotto forma di un'ala di pollo o il collo) una volta alla settimana per mantenere i denti del proprio gatto i più puliti possibili.
I gatti hanno bisogno di alcune attenzioni

15/09/14

Gli sciami. I primi tentativi per capire il loro modo comportamentale

I primi tentativi informatizzati di chiarire questi meccanismi sociali risalgono al 1986, quando l'esperto di grafica Craig Reynolds, allora impiegato presso Symbolics Ine negli USA, sviluppò un modello computerizzato di stormi di uccelli. 


Le creature che lo popolavano, chiamate boid, un riferimento scherzoso alla pronuncia di bird con il tipico accento newyorkese, venivano fatte muovere in base a tre semplici regole: ogni boid doveva evitare di avvicinarsi troppo ai suoi simili; doveva seguire la rotta media del resto dello stormo; doveva tendere ad assumere la stessa posizione dei compagni.

Reynolds scoprì che il comportamento collettivo dei suoi boid era notevolmente simile a quello degli stormi di uccelli in natura. Una versione adattata di questo modello venne addirittura utilizzata per animare le colonie di pipistrelli e di pinguini del film del 1992 Batman - il ritorno. In natura, però, ogni specie coordina i propri sciami in maniera diversa, e ha motivazioni specifiche per la vita di comunità. Le sottigliezze comportamentali delle colonie sono tuttora oggetto di approfondite ricerche e spesso, le intuizioni più brillanti giungono da persone che, come Reynolds, sono a proprio agio non soltanto nel mondo naturale, ma anche in quello dell'ingegneria e dei software informatici. Kevin Passino, professore di Ingegneria Elettrica e Informatica presso la Ohio State University, è un ottimo esempio: ha lavorato con un altro ingegnere dell'Ohio, Kevin Schultz, e con il neuroscienziato della Cornell Tom Seeley, per registrare un video ad alta definizione di uno sciame di api (impresa complessa, visto che la rotta di questi insetti è fortemente imprevedibile).
Il comportamento
degli sciami

Per riuscirci, hanno trasportato una colonia di api ad Appledore, al largo del Maine, un'isola praticamente priva di vegetazione ad alto fusto idonea all'insediamento degli sciami. Le api sono poi state fatte sciamare da un supporto verso una comoda scatola di nidificazione. Analizzando oltre 3.500 immagini, gli scienziati hanno ricostruito il movimento di numerosi individui. Era già noto che le api esploratrici, che perlustrano lo spazio circostante alla ricerca di siti dove nidificare, eseguono una speciale danza per segnalare la meta preferita, ma non si sapeva come il resto della colonia venisse poi attirato verso tale luogo. "Abbiamo scoperto che le esploratrici volano veloci e le altre api le inseguono, spostandosi così nella direzione giusta", spiega Passino.

Attualmente, lo studioso si sta occupando di come le api si procurino il nettare, un comportamento che, in futuro, potrebbe essere replicato in alt tipi di colonie, quali le flotte di velivoli autonomi. Pare che gli sciami assegnino il numero ottimale di individui ad aree diverse, per massimizzare i risultati. Sostituendo alle api una flotta di droni al nettare eventuali escursionisti smarriti, i vantaggi derivanti dall'imitazione del comportamento degli insetti appaiono evidenti. "Utilizzando l'algoritmo applicato dalle api per procacciarsi il cibo, si elabora una strategia estremamente efficace per destinare i velivoli alle aree di ricerca più promettenti", dice Passino. Da tempo, l'intelligenza militare si occupa di sciami robot, ma molti di essi sono programmati per ricevere comandi da un'unità centrale. Per simulare il comportamento naturale, ogni drone deve ricevere istruzioni indipendenti dai propri "vicini", e adottare l'algoritmo istintivamente utilizzato dalle api per reperire risorse alimentari. Passino ritiene che per fare simili progressi occorreranno 10 anni.

In termini di intelligenza di sciame, tuttavia, pare che le forme di vita più microscopiche, i batteri, siano avvantaggiate. Anche se può sembrare curioso, anch'essi, infatti, sciamano: si alleano a scopo protettivo o formano "corsie" di traffico. "Alcuni batteri si comportano da esploratori, e si muovono di più", dice Eshel Ben-Jacob della Facoltà di Fisica e Astronomia dell'Università di Tel Aviv, Israele. "Altri, invece, da edificatori. Spostandosi, alcuni esploratori si trasformando in edificatori per tracciare i confini di una pista, poi seguita dai microbi successivi". Sembrerebbe un comportamento affine a quello delle formiche, che marcano le loro traiettorie con feromoni, ma i batteri sono ancora più intelligenti: i messaggi feromonici degli imenotteri non possono essere modificati dopo il passaggio degli insetti, a differenza dei messaggi batterici.

Oltre a secernere sostanze chimiche per lasciare una traccia, i microbi disseminano la rotta di batteri vivi che formano pareti di confine e agiscono da "sentinelle": se rilevano un problema, inviano segnali chimici ai vicini. L'intelligenza di sciame batterica sta suscitando interesse da parte di interlocutori insospettabili: Google ha di recente invitato Ben-Jacob a discutere di possibili adattamenti della comunicazione batterica ai social network, dove le barriere linguistiche spesso rappresentano un ostacolo. "Una colonia batterica è formata da tante cellule diverse, ciascuna con tecniche comunicative distinte", dice Ben-Jacob.

"Potrebbe essere paragonata a una comunità umana in cui coesistono più dialetti. Perché la comunicazione abbia successo in tale contesto, ogni individuo è dotato della cosiddetta "plasticità linguistica", l'abilità di comprendere linguaggi diversi. I batteri non disporranno di una grammatica sofisticata, ma la loro plasticità linguistica è considerevole". L'impatto più significativo, tuttavia, è forse quello in campo medico. "I tumori adottano lo stesso meccanismo di base dei batteri per distribuirsi in un organismo. Addirittura, utilizzano le stesse molecole per trasmettere informazioni: una volta compreso il principio di questa comunicazione, sarà possibile sabotarlo".


13/09/14

Il lato "B" degli sciami

Le piaghe di locuste sono da secoli sinonimo di calamità: la scienza, però, potrebbe trovare presto una soluzione. 



Nella primavera del 2013, uno sciame di locuste ha devastato l'Egitto. Il tempismo era perfetto: si celebrava la Pesach, la festa che rievoca la fuga degli Israeliti dal Faraone, con tanto di piaghe bibliche, tra cui appunto un'invasione di locuste.

Lo sciame consisteva in oltre 30 milioni di insetti, che hanno danneggiato le colture a sud-ovest del Cairo. Nel 2005, una formazione analoga aveva distrutto il 40 per cento dei raccolti del Paese. Per tentare di prevenire la seconda devastazione, è stata frettolosamente messa insieme una flotta di aerei per irrorare i campi di pesticidi, ma ormai, era troppo tardi. Gli scienziati, però, ritengono che, in futuro, gli agronomi saranno in grado di prevenire questi attacchi, grazie a una migliore conoscenza del comportamento delle locuste, che passano da una fase solitaria a una "gregaria", durante la quale agiscono in massa.

Utilizzando computer per mappare la posizione e l'orientamento degli insetti, lain Couzin dell'Università di Princeton ha scoperto che formano sciami quando sono a corto di nutrimento, e che una dieta a basso contenuto proteico li trasforma in cannibali. Lo studioso ha osservato che i singoli insetti balzano in avanti ogni volta che si sentono urtati da un'altra locusta, per proteggersi e non finire divorati. A loro volta, tentano poi di mangiare l'insetto che li precede, assicurando così la spinta propulsiva al gruppo.

Grazie alla comprensione degli "elementi biologici motivanti degli sciami", dice Couzin, sar possibile sfruttare immagini satellitari per calcolare la distribuzione e le qualit nutrizionali della vegetazione, e prevedono la tempistica e la sede di formazione di di locuste, consentendo l'adozione di m preventive più efficaci. La tecnologia idonea non esiste ancore secondo Couzin, è solo questione di tempo.


Nella mente degli sciami

Lo faranno gli uccelli, lo fanno le api, lo fanno i pesci. Lo fanno perfino i batteri: si alleano grandi gruppi che acquisiscono una raffjnata mente autonoma il tutto è di gran lunga superiore alla somma delle parti. 


Questo soggetto collettivo prende nomi diversi (per esempio, gregge o mandria) a seconda delle specie coinvolte ma, fondamentalmente, si tratta sempre di uno sciame.

La maggior parte di noi, presto o tardi, si imbatte in uno sciame: storni in volo acrobatico nel cielo serale, o pecore che si spostano da un prato all'altro. È facile immaginare qualche forma di telepatia tra i componenti del gruppo, che consente loro di coordinare i movimenti. Ormai da decenni, i biologi sono in grado di decifrare le dinamiche di individui e piccole colonie, ma capire perché i singoli soggetti formino una vasta massa collettiva, e come si coalizzino in queste incredibili formazioni, non è un'impresa da poco.

Nella mente degli sciami
Oggi, grazie alle nuove tecniche di imaging che consentono il monitoraggio simultaneo di diversi elementi all'interno di uno sciame, a nuove armi statistiche e a potenti elaboratori che macinano enormi volumi di dati, gli scienziati stanno iniziando a far luce sul mistero delle intelligenze collettive, con benefiche ricadute su settori anche molto lontani dalle scienze comportamentali.

LE REGOLE DEI GRUPPI
Specie diverse sciamano per motivi diversi e la vita in colonia segue modalità specifiche.
Gli Storni e le Formiche

Gli Storni 
Gli storni formano comunità numerose per difendersi dai predatori, ma anche per conservare il calore corporeo e scambiarsi informazioni sulle zone di reperimento del cibo. Gli scienziati ritenevano che ogni storno "tracciasse" il suo simile più prossimo, invece, le nuove tecniche di monitoraggio dimostrano che un solo volatile ne traccia ben sette.

Le Formiche
Prese singolarmente, le formiche non sono particolarmente intelligenti. Nelle colonie, però, l'intelligenza di sciame consente a questi insetti di arrivare al cibo per la via più breve, superare ostacoli e ingannare i predatori. Utilizzano feromoni per marcare le traiettorie ottimali o per segnalare pericoli.


12/09/14

Cina: per un cane malato di rabbia se ne uccidono 5000

Le autorità cinesi, hanno ucciso quasi 5.000 cani, nella città di Baoshan, dopo che un cane malato di rabbia, ha morso cinque persone tra luglio e agosto e tutte quante sono morte. 


Per un cane malato di rabbia se ne uccidono altri 5000, la notizia è davvero folle e ha fatto alzare le bandiere di guerra da parte di tutti gli animalisti del mondo. 

Le autorità municipali di Baoshan, nella provincia sud-occidentale dello Yunnan, domenica 7 settembre 2014 ha fatto abbattere 4.900 cani e ne ha vaccinati 100.000 nella sua campagna anti rabbia. 
Il governo della Cina si difende dicendo che questo fenomeno dura da parecchi anni e molte persone sono morte, quindi si è deciso di adottare questa lineea dura per risolvere alla radice questo problema. 

Gli animalisti hanno denunciato subito la cosa e hanno detto che si sarebbero fatti carico loro dei vaccini o della sterilizzazzione dei cani, per evitare di dover sentire altre notizie di questo genere e per dare un segnale al governo cinese di non continuare ad essere sulla bocca d tutti per queste prese di posizione senza rispetto per niente e nessuno.
Lasciate correre felici i vostri cani


04/09/14

Vinca il migliore! | Chi fa da se... | La vita sessuale nel mondo animale

Amplessi elaborati, furbizie da amatori navigati: l'evoluzione ha regalato agli animali una ricca vita sessuale. 


Mater semper certa, pater numquam dicevano i latini per chiarire che non sempre è possibile risalire a chi è il padre dei pargoli. E pare che gli animali maschi conoscano bene questa eventualità visti gli innumerevoli metodi che usano per assicurarsi che la prole partorita da una femmina sia proprio loro e non di un rivale che è giunto prima nell'alcova.

Calopteryx maculataprima di inserire il suo sperma
nella cavità femminile
 raschia via il seme già presente
Calopteryx maculata, una specie di libellula, prima di inserire il suo sperma nella cavità femminile raschia via il seme già presente. Il granchio Inachus phalangium secerne una sostanza gelatinosa e vi avvolge il liquido seminale di un altro maschio. Più radicale è il metodo dei fuchi che quando raggiungono l'orgasmo letteralmente esplodono nell'apparato genitale dell'ape regina bloccando così l'accesso ad altri visitatori. Il topo comune, appena finito di eiaculare, secerne un robusto tappo di muco che chiude la vagina della femmina. Questi stratagemmi vengono messi in atto in risposta alla promiscuità femminile; se le future madri si accoppiano con più maschi la competizione che questi ingaggiano per assicurarsi l'atto riproduttivo, e la tanto agognata paternità, diventa feroce.

Ma trovato il metodo c'è chi lo aggira; il ratto riesce, con l'ausilio di un pene prensile, a togliere il tappo dalla vagina della femmina e a concorrere per la paternità. C'è poi chi, se la dolce metà manca all'improvviso, si trasforma e assume le caratteristiche dell'altro sesso. Questo fenomeno, una forma di ermafroditismo, è comune tra gli invertebrati e tra molti pesci: e il simpatico e famoso pesce pagliaccio è un maestro nel diventare femmina se la sua compagna muore. Il maschio si trasforma fisicamente e fisiologicamente ed è in grado di produrre le uova che verranno poi fecondate da un altro maschio che prenderà il suo posto nel nuovo rapporto. Insomma, le strategie che l'evoluzione ha sviluppato per dare a tatti una chance di trasmettere il proprio patrimonio genetico sono così tante che moltissimi animali, soprattutto quelli più semplici, non hanno nemmeno il problema di trovare un partner e si arrangiano da soli: si tratta della moltiplicazione asessuata, presente in natura in molte forme diverse.

Per i nostalgici del sesso e per chi è abituato a complicarsi la vita alla ricerca del compagno perfetto sembrerà una stravaganza, ma alle stelle di mare, per esempio, è sufficiente staccarsi un braccio e aspettare che da esso si generi un altro individuo. Eliminando così corteggiamenti elaborati, dispendi di energia, maratone amorose e patemi d'animo bestiali.(science)


03/09/14

Il mondo animale | Le 10 curiosità del sesso che li riguarda

A seguire troverete le 10 maggiori curiosità che permeano nel mondo animale, riguardo la loro attività sessuale.


GRILLO SUPERDOTATO
Il grillastro comune ha i testicoli più grandi del mondo animale: pari al 14 per cento del loro peso.

SPERMA GIGANTE 
Il moscerino della frutta ha gli spermatozoi più lunghi (58 mm), arrotolati come un ingarbugliato gomitolo.

PIACERE INFINITO 
Nei maiali l'orgasmo può durare anche 30 minuti mentre per i tori dura solo 6 secondi.

FEMMINA MASCOLINA 
Il clitoride di Crocuta crocuta, la iena ridens, viene detto pseudo-pene a causa delle sue grandi dimensioni.

ALL'ARREMBAGGIO 
La femmina di rospo può essere "approcciata" da così tanti maschi da rimanere soffocata sotto di loro.

GRANDE, GROSSO MA...
Il gorilla, in rapporto alla sua stazza, ha un pene davvero piccolo: in erezione non raggiunge i 5 centimetri.

RELAZIONI VIOLENTE 
I maschi di germano reale spesso si avventano sulle femmine ottenendo con la forza il rapporto sessuale.

AMORE MULTICOLORI 
I cercopitechi etiopi hanno Io scroto di un Intenso color celeste che serve ad attirare le femmine.

SVISTA EROTICA? 
Sono stati avvistati dei tursiopl, una specie di delfino, copulare con tarturghe, squali e anguille.

DUE È MEGLIO DI UNA 
Le femmine di echidna, : animali monotremi ; australiani che depongono i uova, hanno due vagine.(science)

Sesso selvaggio | Gli animali lo fanno cosi.

Se pensiamo che solo per noi esseri umani il sesso sia un chiodo fisso non abbiamo mai preso in considerazione la vita erotica degli animali; ricca, curiosa e soddisfacente. E sempre al centro dei loro pensieri! 


Appesi a testa in giù nella loro tana fatta di foglie di palma e avvolti dal buio della notte, due pipistrelli della frutta dal muso corto maggiore si danno piacere praticando il sesso oralerla femmina lecca il pene del maschio che ringrazia la premura regalando alla sollecita compagna un rapporto sessuale più lungo. A sbirciare il momento intimo della coppia di questi Cynopterus sphinx, grossi non c'è da stupirsi delle acrobazie erotiche dei pipistrelli.

Si tratta dì un' ulteriore conferma della variegata vita sessuale degli animali che è ricca di pratiche curiose, amplessi strambi e unioni carnali che farebbero impallidire il più navigato dei Casanova umani. "Frutto della selezione naturale quest'ampia gamma di strategie e adattamenti sessuali è forgiata e influenzata dai cambiamenti e dalla tipologia di ambiente in cui chirotteri tipici delle foreste del sud est asiatico, e a capire che la conseguenza della fellatio è una copula più prolungata, e quindi più efficace, sono stati dei ricercatori cinesi che dopo aver pubblicato il loro studio sulla rivista Plos One hanno vinto anche il Premio Ig Nobel, più scanzonata ma comunque autorevole del famoso riconoscimento svedese, nel 2010.
La vita erotica degli animali
è ricca e variegata

Prima di questa ricerca gli scienziati pensavano che solo i bonobo, le scìmmie antropomorfe più vicine vive l'animale", spiega Enrico Alleva, docente di etologia dell'Università La Sapienza di Roma, "E ha come fine ultimo la riproduzione e il perpetuarsi della vita", Per raggiungere questo scopo mammiferi, invertebrati, uccelli, rettili e pesci sono disposti a tutto, anche a morire; ne sanno qualcosa i maschi di Antechinus stuartìi, piccoli marsupiali australiani, che spirano stremati dopo un estenuante tour de force riproduttivo che annienta il loro sistema immunitario. Appena raggiunta la maturità, evento che avviene attorno agli 11 mesi di età, questi animali iniziano una frenetica attività sessuale che può durare anche alcuni giorni durante la quale tutti gli individui di un gruppo si accoppiano tra di loro. Le femmine sopravvivono poco più dei compagni, giusto il tempo di dare alla luce la prole. Questa strategia riproduttiva, in cui l'investimento è totale, è decisamente estrema e drastica soprattutto per i maschi.

E detta semelparità e si riscontra soprattutto negli invertebrati come nelle libellule e nei ragni. Tra i pesci, i salmoni e le anguille sono gli esempi più noti. Insomma, è il caso di dire che per questi animali quell'unico amplesso è l'esperienza della vita.(science)


29/08/14

Vita da gatto

Ho osservato il mio gatto, per poter descrivere dettagliatamente quello che faceva, durante tutta la giornata e provare a vedere se c'era qualche elemento importante su cui riflettere e porre la mia attenzione.

Per una giornata intera ho guardato il mio gatto e ho provato ad appuntarmi tutto quello che faceva nell’arco del giorno.
Dopo essersi svegliato al primo chiarore del sole è venuto a fare le fusa cercando di svegliarmi, perchè aveva fame, per poi darmi il colpo finale morcisandomi leggermente il piede e quindi fermando bruscamente i miei sogni e facendomi aprire velocemente la mia giornata.
Dopo aver mangiato e aver fatto un giro nel giardino, arrampicandosi dovunque e rincorrendo qualsiasi cos a si muoveva, è rientrato e dopo essersi abbondantemente leccato e quidi lavatosi a suo modo, ha trovato la miglior posizione sul divano e si è addormentato come fosse una palla.
Al risveglio, una bella stiratina ed eccolo riavvicinarsi e nuovamente portare la mia attenzione su di lui,per un nuovo pasto e poi continuare a ripetere le stesse azioni sopra descitte.
Una bella vita quella del mio gatto fatta di ricerche, cose ripetitive e poi la grande  beatitudine vissuta dentro ai suoi sogni, che non ho potuto raggiungere, anche se mi sarebbe piaciuto.
Il mio gatto mentre dorme



27/08/14

I cani percepiscono la paura?

I cani hanno
la percezione della paura

Si! In almeno due modalità differenti. Prima di tutto sono molto sensibili al linguaggio corporeo. 


Come i loro antenati lupi, anche i cani domestici hanno gli istinti necessari per cacciare in branco e per organizzarsi in una gerarchia. Quindi ogni cane deve conoscere il proprio posto e rispondere al comportamento degli altri. Tutto ciò si vede anche nel modo in cui reagiscono agli esseri umani. Chi ha paura dei cani spesso si irrigidisce e li fissa, e ciò può essere interpretato dal cane come un'aggressione.

Che usino anche l'olfatto non è tuttora dimostrato, ma quando proviamo paura sudiamo di più e secerniamo sostanze diverse. Quindi non è impossibile che i cani possano letteralmente sentire l'odore della paura. (science)


24/08/14

I dinosauri | Non erano assassini a sangue freddo


Nuove prove, confermano che i dinosauri erano animali a sangue caldo, come gli uccelli e i mammiferi, e non a sangue freddo come i rettili!

Questo l'annuncio di un fisiologo australiano, Roger Seymour dell'Università di Adelaide ha infatti calcolato che, se privi della capacità di autoprodurre calore corporeo, i sauri preistorici non sarebbero stati in grado di affermarsi in maniera tanto netta come vertebrati dominanti.

Seymour ha calcolato la potenza muscolare di un coccodrillo marino, che può superare la tonnellata di peso e per molti versi ricorda l'immagine tradizionale dei dinosauri. Tra le somiglianze c'è l'impossibilità di generare calore cellulare tramite la combustione di alimenti energetici: in altre parole, il coccodrillo è un animale a sangue freddo.

Lo scienziato ha scoperto che un esemplare da 200 chilogrammi è in grado di produrre appena il 14 per cento della potenza muscolare di un mammifero in condizioni di massimo sforzo fisico, cifra che sembra diminuire con l'aumentare delle dimensioni. "Nell'ambito degli ecosistemi terrestri, i dinosauri si sono imposti sui mammiferi per tutto il Mesozoico", dice Seymour. "Per riuscirci, avrebbero dovuto avere più potenza muscolare e una maggiore resistenza di quanto consentirebbe la fisiologia di un animale simile al coccodrillo".(science)


21/08/14

Lucertola preistorica | Perfettamente preservata


E’ stato rinvenuto lo scheletro di una minuscola lucertola messicana, fossilizzato in un frammento di ambra.

Se è relativamente comune ritrovare campioni di piante e animali imprigionati in questa resina, è però raro imbattersi in esemplari così ben conservati.

Il piccolo rettile, dell'età stimata di 23 milioni di anni, è antecedente all'evoluzione degli umani e di molti nostri predecessori. La lucertola, di dimensioni pari ad appena 1 x 4 centimetri, è stata riportata alla luce a Simojovel, nel sud del Messico, e benché piccola, è perfettamente conformata: ha mantenuto tutte le strutture scheletriche e perfino parte dei tessuti molli e dell'epidermide. Scienziati dell'Università Nazionale Autonoma del Messico, che hanno calcolato l'età del rettile datandone l'involucro di resina, ritengono che appartenga al genere anolide, ancora oggi comune in Florida.

I suoi discendenti moderni si distinguono per la tendenza al mimetismo, vengono talvolta venduti come animali da compagnia e possono raggiungere dimensioni anche cinque volte superiori. Il fossile è ora esposto nel vicino museo dell'ambra di San Cristóbal de las Casas.(science)

17/08/14

Sengi, il toporagno elefante

Il deserto della Namibia è ricco di sorprese,  infatti alcuni scienziati della California Academy of Sciences in collaborazione con i ricercatori namibiani hanno scoperto una nuova specie di toporagno elefante , o sengi.

Si tratta della terza nuova specie di sengi scoperta in natura negli ultimi 10 anni ma anche del più piccolo membro noto dei 19 toporagno elefante. Il “nuovo” animale è stato chiamato Etendeka round-eared sengi (Macroscelides Micus) e le sue caratteristiche sono state descritte in uno studio specifico  “A new species of round-eared sengi (genus Macroscelides) from Namibia” pubblicato dal Journal of Mammalogy .


 Jack Dumbacher e Galen Rathbun che  nell’Africa del sud-ovest si sono dedicati allo studio di  diversi toporagni elefante,  analizzando i campioni, si sono accorti che tra quelli provenienti da una remota regione desertica della Namibia nord-occidentale, quest'ultimo differiva da qualsiasi esemplare museale che avevano esaminato in precedenza.

Questo sengi era significativamente più piccolo, aveva una pelliccia color ruggine, una grande ghiandola sul lato inferiore della coda e mancava di pigmentazione scura della pelle. «L’analisi genetica preliminare ha mostrato anche importanti differenze tra questo esemplare ed i suoi parenti stretti» dicono gli scienziati. Ecco dunque farsi strada l'ipotesi di una nuova specie. Anche altri tre ricercatori, Timothy Osborne, della California Academy of Sciences, Michael Griffin, del ministero dell’ambiente e del turismo della Namibia, e Seth Eiseb, del Museo nazionale della Namibia, hanno partecipato a 9 spedizioni sul territorio tra 2005-2011 ed in totale sono stati raccolti 16 campioni per analisi comparative.

 Secondo Dumbacher, che è anche curatore del settore ornitologia e mammologia della California Academy of Sciences, si tratta della conferma dell’importanza delle collezioni museali: «Se i nostri colleghi non avessero raccolto quei primi preziosi esemplari, non avremmo mai capito che questa era in realtà una nuova specie, dal momento che le differenze tra questa e tutte le altre specie conosciute sono molto sottili. Diverse collezioni museali hanno contribuito a determinare che quello che avevamo era veramente nuovo per la scienza, mettendo in evidenza il valore delle collezioni per questo tipo di lavoro. Geneticamente, Macroscelides Micus è molto diverso da altri membri del suo genere ed è eccitante pensare che ci sono ancora aree del mondo dove anche la fauna dei mammiferi è sconosciuta ed in attesa di essere esplorata».

 I sengi vivono solo in Africa e, nonostante le loro piccole dimensioni, evolutivamente sono più collegati agli elefanti, ai lamantini e ed agli oritteropi che ai veri toporagni. L’Etendeka round-eared sengi è stato trovato in un’area remota della Namibia, sul limitare interno del deserto del Namib ai piedi dell’altipiano di Etendeka. Gli scienziati americani e namibiani ritengono che questa nuova specie non è stata descritta per così tanto tempo proprio per le difficoltà di fare ricerca scientifica in una zona così isolata, ma aggiungono che «Eppure è proprio questo isolamento, e le condizioni ambientali uniche nella regione, che hanno dato origine a questo e ad altri organismi endemici». Intanto un sengi di Etendeka è stato aggiunto al diorama che illustra il deserto del Namib nella sala africana del museo di storia naturale della California Academy of Sciences.

 Insieme alla Welwitschia mirabilis, un’antica pianta endemica del deserto del Namib che può vivere fino a 2.500 anni e che fornisce l’habitat ad altre specie endemiche. Rathbun, un’autorità mondiale per quello che riguarda la biologia dei sengi, conclude: «Con solo circa una dozzina di nuove specie di mammiferi scoperte in natura ogni anno, è incredibile che l’Accademia sia stata coinvolta nella descrizione di tre nuovi sengi negli ultimi dieci anni. Nella biodiversità ci sono nuove ed eccitanti organismi che aspettano di essere scoperti, anche in un gruppo familiare come i mammiferi».

15/08/14

Storia di Thumper

Thumper appena trovato
Non ho pietà per coloro che sono crudeli con gli animali, che fanno soffrire creature innocenti che non possono difendersi. La crudeltà verso gli animali è sintomo del tipo di anima che hanno le persone che la praticano.

Tre cucciolate di gattini indifesi sono stati lasciati morire in un cortile da una persona dal cuore di pietra. Ma grazie all’associazione PACT (People and Cats together) che ha ricevuto una segnalazione, i gattini sono stati salvati.

E salvarli è stata una missione. Giunti sul posto, un membro dell'associazione ha notato un piccolo gattino bianco e nero che stava lottando in alcuni cespugli. Il piccolo non poteva camminare o stare in piedi. Doveva trascinare le zampe posteriori, se voleva muoversi. Non c'era da perder tempo si doveva agire.


Thumper all'inizio della terapia
Il gattino, che è stato chiamato Thumper, come accertato dopo una visita  accurata fatta dai veterinari, era affetto da una disabilità  neurologica e non poteva camminare. A volte, molto raramente, possono guarire da soli. Per la maggior parte invece è una condanna a morte. Secondo i veterinari la probabilità che potesse riuscire a camminare era prossima allo zero.

Primi passi
Innanzi tutto Thumper doveva irrobustirsi. Poi è stato creato un girello che gli permettesse di irrobustire le zampe posteriori. In non molto tempo ha iniziato a muovere i primi passi e associando altre fisioterapie ha iniziato a stare sulle zampe da solo, non molto stabile ma almeno camminava da solo.

Con il deambulatore
Anche se in maniera un po’ goffa, è arrivato al punto di riuscire camminare da solo. Subito dopo questo percorso di riabilitazione Thumper è stato adottato da una famiglia che gli dona ogni giorno tanto amore.

 I volontari dell’associazione PACT non erano obbligati a tanto lavoro con Thumper ma grazie al loro incessante e smisurato aiuto oggi Thumper ha una casa ed una famiglia che lo ama. Sarebbe potuto morire tra i cespugli con la sua disabilità ed in totale solitudine, ma l’organizzazione di soccorso ha fatto in modo che non accadesse.


Primi veri risultati
Una vittoria




Indipendenza


Felicità

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