Il-Trafiletto
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03/09/14

Sesso selvaggio | Gli animali lo fanno cosi.

Se pensiamo che solo per noi esseri umani il sesso sia un chiodo fisso non abbiamo mai preso in considerazione la vita erotica degli animali; ricca, curiosa e soddisfacente. E sempre al centro dei loro pensieri! 


Appesi a testa in giù nella loro tana fatta di foglie di palma e avvolti dal buio della notte, due pipistrelli della frutta dal muso corto maggiore si danno piacere praticando il sesso oralerla femmina lecca il pene del maschio che ringrazia la premura regalando alla sollecita compagna un rapporto sessuale più lungo. A sbirciare il momento intimo della coppia di questi Cynopterus sphinx, grossi non c'è da stupirsi delle acrobazie erotiche dei pipistrelli.

Si tratta dì un' ulteriore conferma della variegata vita sessuale degli animali che è ricca di pratiche curiose, amplessi strambi e unioni carnali che farebbero impallidire il più navigato dei Casanova umani. "Frutto della selezione naturale quest'ampia gamma di strategie e adattamenti sessuali è forgiata e influenzata dai cambiamenti e dalla tipologia di ambiente in cui chirotteri tipici delle foreste del sud est asiatico, e a capire che la conseguenza della fellatio è una copula più prolungata, e quindi più efficace, sono stati dei ricercatori cinesi che dopo aver pubblicato il loro studio sulla rivista Plos One hanno vinto anche il Premio Ig Nobel, più scanzonata ma comunque autorevole del famoso riconoscimento svedese, nel 2010.
La vita erotica degli animali
è ricca e variegata

Prima di questa ricerca gli scienziati pensavano che solo i bonobo, le scìmmie antropomorfe più vicine vive l'animale", spiega Enrico Alleva, docente di etologia dell'Università La Sapienza di Roma, "E ha come fine ultimo la riproduzione e il perpetuarsi della vita", Per raggiungere questo scopo mammiferi, invertebrati, uccelli, rettili e pesci sono disposti a tutto, anche a morire; ne sanno qualcosa i maschi di Antechinus stuartìi, piccoli marsupiali australiani, che spirano stremati dopo un estenuante tour de force riproduttivo che annienta il loro sistema immunitario. Appena raggiunta la maturità, evento che avviene attorno agli 11 mesi di età, questi animali iniziano una frenetica attività sessuale che può durare anche alcuni giorni durante la quale tutti gli individui di un gruppo si accoppiano tra di loro. Le femmine sopravvivono poco più dei compagni, giusto il tempo di dare alla luce la prole. Questa strategia riproduttiva, in cui l'investimento è totale, è decisamente estrema e drastica soprattutto per i maschi.

E detta semelparità e si riscontra soprattutto negli invertebrati come nelle libellule e nei ragni. Tra i pesci, i salmoni e le anguille sono gli esempi più noti. Insomma, è il caso di dire che per questi animali quell'unico amplesso è l'esperienza della vita.(science)


02/09/14

Il rinnovo di Alonso? Non è cosi lontano.

Lo spagnolo è pronto ed entusiasta di potere continuare il suo rapporto con la "Rossa"! Lui stesso dichiara che per quel che concerne il rinnovo di contratto per la prossima stagione non ci voglia poi cosi tanto, nel senso che le due parti non sono poi cosi lontane, tutt'altro: l'intesa c'è.

Queste le parole della dichiarazione rilasciata dallo stesso Alonso: "Ho un contratto per altri due anni, la mia volontà è di continuare in Ferrari. Vediamo se si può fare, sennò rimarrò per i prossimi due anni almeno". Cosi dunque si esprime Fernando Alonso, che possiede comunque un contratto fino al termine del 2016, riguardo il suo futuro in Formula 1. Per il dopo "siamo lì, stiamo lavorando su questo", ha detto all'ANSA lo spagnolo, a pochi giorni dal Gran Premio di Monza, mettendo a tacere le voci su un suo possibile approdo alla McLaren nel 2015. Si tratta dunque di una conferma, nonostante velata, arriva pure dal direttore tecnico, James Allison: "Una squadra come la Ferrari ha bisogno di un pilota di prima fila come Alonso".
Il legame tra Alonso
e la Ferrari pare
che continuerà.

Comunque sia per il pilota spagnolo l'obbiettivo principale resta quello di conquistare il tanto agognato titolo iridato con la Ferrari: "Ci sono state un sacco di voci la scorsa estate - ha detto - ma dalla mia bocca non è uscito niente che potesse far pensare a un mio interesse di lasciare la Ferrari o alla mia volontà di legarmi a un altro team. Ci sono state un sacco di speculazioni, cosa che non mi ha disturbato ma che ha creato un po' di tensione e stress. Eppure il fatto che i migliori team siano interessati a te, ti rende anche felice e orgoglioso. "Mattiacci? Sta cercando di cambiare molte cose e il fatto che non sappia molto di F1 è un bene e un male. È negativo quando bisogna cambiare cose molto precise sulla macchina, un'area in cui siamo deboli rispetto ai nostri avversari. Ma è positivo perché ha idee molto fresche".

Successivamente Alonso, nel momento gli si chiede un'opinione in merito alla rivalità intestina che aleggia in Mercedes tra Hamilton e Rosberg, da un saggio di diplomazia: «Non è facile quando nella stessa squadra ci sono due possibilità di vittoria - afferma - Non è solo una questione di piloti, ma anche di meccanici e ingegneri. Quando ci si trova contro il proprio compagno di squadra, anche senza volerlo la mente è sempre alla ricerca di qualcosa di strano che sta favorendo l'altro pilota». Una rivalità che però non è mai scaduta in azioni sleali, visto che Fernando assolve Rosberg per l'incidente in Belgio che ha bloccato Hamilton dopo soli due giri: «È stato un incidente di gara. È impossibile che Nico dall'abitacolo possa essere stato così preciso da tagliare la gomma di un'altra macchina con la sua ala anteriore. Non è mica il reparto chirurgico di un ospedale. Sicuramente, noi non siamo così precisi». 

27/04/14

Rapporto ISTR 2014 | Symantec sul 2013 registra gravi attacchi alla sicurezza IT.

Rapporto ISTR 2014: Symantec sul 2013 registra gravi attacchi alla sicurezza IT.
Direttamente dall’Internet Security Threat Report 2014 di Symantec, arrivano dati oltremodo allarmanti, riguardo gli attacchi sempre più mirati a colpire la sicurezza IT.

Da un'analisi in merito a quanto viene fuori dal rapporto ISTR 2014 è evidente che urge adottare una maggiore cultura aziendale della sicurezza IT. L'anno scorso, gli hacker hanno fatto una vera e propria ecatombe con ben 550 milioni di identità trafugate, facendo registrare la perdita più importante di tutti i tempi, come si evince dai dati dell’Internet Security Threat Report, messo a disposizione dalla stessa Symantec.

Il 2013, si conferma un'anno da dimenticare in senso lato del termine, anche per quanto riguarda il ritorno di fiamma delle “ mega perdite di dati” che hanno causato, come riportano le statistiche di Symantec, oltre 10 milioni di record identitari. Mediamente queste “mega data breach” si erano attestate a otto nel 2012 e a cinque nel 2011. Alessio Di Benedetto, Senior Presales Manager Italy di Symantec, ricorda che lui stesso ha presentato i dati dello studio a Techweekeurope.it, ma il 2013 della sicurezza IT non è stato soltanto questo: gli attacchi mirati a obiettivi strategici ben precisi, sono diventati ancora più chirurgici. Il ransomware inoltre ha avuto il suo culmine nel 2013 con una crescita del 500 %, grazie alla “celebrità” di CryptoLocker nel mondo del cybercrime. Ogni giorno del 2013 sono stati murati circa 570 mila attacchi .
Rapporto ISTR 2014 di Symantec sul 2013

La dimensione e l’ambito delle violazioni sono in notevole aumento, mettendo a rischio la credibilità e la reputazione delle aziende e compromettendo sempre più le informazioni personali degli utenti, da numeri di carte di credito e informazioni cliniche a password e dati di conti bancari.

In qualche misura anche gli obiettivi si stanno differenziando per dimensione aziendale: le organizzazioni più piccole , se non proprio le PMI , hanno subito più attacchi rispetto all’anno precedente ,anche se sono le grandi organizzazioni ad attarire di più gli hacker. In ambito Mobility il numero di filiere di malware Android si è quasi dimezzato a 57, ma il numero di varianti per filiera è cresciuto. Secondo l’esperto di Symantec è un altro indice di una tendenza verso attacchi molto perfezionati e più mirati.

Un altro segnale: gli attacchi si sono concetrati sullo strumento delle app infette messe online o inserite negli app store meno controllati. Se a questo si aggiunge l’esplosione dei dati che in prospettiva saranno generati dai dispostivi e dai sensori collegati in a Internet ( IoT) la situazione non sembra che peggiorare nel prossimo futuro: per gli hacker la terra promessa dei grandi dati è quella di grandi quantità di denaro. Partiamo dall’IoT per alcune considerazioni.

Di Benedetto fa chiarezza: “Siamo ancora lontani dai casi di un frigorifero collegato in rete che infetta la rete domestica, ma siamo certamente alle prime dimostrazioni che un certo genere di attacchi è possibile e non riguarda più unicamente i settori industriali dove le falle di Scada hanno fatto storia”. D’altra parte ,”ogni oggetto possiede un indirizzo IP, soprattutto il router di casa, anche se per gli hacker siamo ancora in una fase di studio sulle attività dei consumatori”.
In questo panorama l’Italia sembra in una fascia di minore esposizione ai rischi di sicurezza con il suo decimo posto in classifica tra i Paesi a rischio. Ma se in sintesi “nessuno può considerarsi fuori pericolo“, questi sono momenti duri per chi si occupa di sicurezza lato vendor con il fenomeno della Heartbleed su cui son al lavoro anche gli esperti di Symantec e in generale con l’aumento delle vulnerabilità zero day. “ Sulle minacce di tipo APT – spiega Di Benedetto – si può lavorare solo in un’ottica di prevenzione”. Sono necessari atteggiamenti di tipo proattivo che uniscano cultura aziendale e strumenti di prevenzione.

Symantec è al lavoro in una rete globale di sensori di sicurezza in grado di fare correlazioni di eventi e alimentare con i risultati i prodotti che operano sul campo presso i clienti, oltre agli strumenti di allerta diretta delle vulnerabilità attraverso servizi di sicurezza gestita che si rivolgono alle imprese: “ Il tema è quello che definirei di intelligence preventiva “, conclude Di Benedetto. (techweekeurope.it)

01/04/14

Contro l'Hiv per le donne un preparato gel prima di un rapporto.

La ricerca ha trovato un preparato gel che proteggerà le donne dall'infezione Hiv. Il gel, fino ad ora ha prevenuto dell'infezione da Hiv in 5 scimmie macaco su 6.

Un altro passo in avanti è stato compiuto nella realizzazione di un gel da applicare a seguito di rapporti intimi, capace di proteggere le donne dall'infezione dell'Hiv, il devastante virus dell'immunodeficienza umana.

I ricercatori americani dei Centers for Disease Control and Prevention di Atlanta (Georgia) che hanno eseguito lo studio, pubblicato su Science Translational Medicine, chiariscono che il gel, al momento, è stato in grado di proteggere dall'infezione cinque scimmie macaco femmine su sei: quindi, il risultato è segno di un importante passo in avanti per la realizzazione definitiva di un unguento protettivo contro l'Hiv, la cui formulazione ad oggi purtroppo è ancora lontana dal poterla definire tale e pertanto è ancora lontana pure l'applicazione sugli esseri umani.
Virus Hiv

I ricercatori spiegano che i gel vaginali contenenti farmaci anti-Hiv hanno dato risultati discontinui nei test clinici umani. In questo recente studio il team statunitense ha utilizzato un approccio diverso, fondato sul testare il gel in un gruppo di scimmie femmine esposte al virus: ciò che è emerso dallo studio è che cinque delle sei scimmie a cui era stato applicato il preparato entro tre ore dal contatto col virus sono risultate protette dall'infezione.

Ampi studi clinici saranno necessari in futuro, spiegano i ricercatori, per testare il nuovo trattamento con l'obiettivo di riuscire a mettere a punto una versione di gel anti-Hiv efficace sugli uomini: per adesso, e probabilmente per molto tempo ancora, i preservativi rimarranno il metodo migliore per prevenire l'infezione. Nuovi studi dovranno inoltre essere condotti per capire a quante ore ammonta la finestra temporale entro cui il gel può essere somministrato senza penalizzarne l'efficacia. (il sole 24 ore)

08/02/14

USA | Obama pensa di sospendere gli acquisti degli F35 perché costosi e poco sicuri. E l’Italia?

Dovevano essere i “cacciabombardieri del futuro”, invece sono troppo costosi ed anche poco sicuri, al punto che il Presidente Obama pensa di bloccare le commesse, mentre l’Italia investe 15 miliardi di euro per questi caccia che forse potrebbero non decollare mai. Secondo il rapporto del Pentagono “le prestazioni sull’efficienza complessiva continuano ad essere immature” e rendono necessarie “soluzioni industriali con assistenza e lavori inaccettabili per operazioni di combattimento”. La fusoliera, in particolare, è soggetta a crepe che richiedono continua assistenza, circostanza che – in caso di guerra o conflitto – rischierebbe di comprometterne in modo pesante l’operatività. E sempre sul fronte dell’affidabilità della fusoliera, già un anno fa la Difesa statunitense aveva sottolineato come, nel tentativo di ridurre il peso del velivolo lo si era reso talmente fragile che – se colpito da un fulmine – poteva esplodere. Risultato: il cacciabombardiere non può volare a meno di 45 km da un temporale. Per non parlare della scarsa visibilità posteriore e del sistema radar incapace di inquadrare gli obiettivi. Anche dal punto di vista economico permangono parecchi dubbi. Barack Obama ha scoperto che gli F35 sono troppo costosi. «I costi previsti di operatività e manutenzione della flotta degli F35, una volta messa in linea, sono stati calcolati insostenibili dai vertici del dipartimento della Difesa» degli Stati Uniti: se le spese non caleranno, l’intero programma di costruzione del nuovo aereo da guerra è destinato a saltare perché anche gli Usa – dopo Canada e Olanda – sarebbero costretti a rinunciare all’acquisto. . E l’Italia rimarrebbe forse il solo Paese al mondo a volere ancora un aereo che costa troppo e non è nemmeno in grado di combattere. E' a questo punto prevedibile che la vicenda possa tornare all'ordine del giorno in politica, sebbene fonti del Ministero della Difesa lascino intendere che al momento non ci sia troppo spazio per ripensamenti. L’intera operazione dovrebbe costare circa 12 miliardi di euro, ma l’incertezza sui costi finali è alta . L’Italia ha già finanziato l’acquisto di 90 caccia F-35 (inizialmente erano 131) per l’aviazione e per la Marina: due terzi sono modelli ‘tradizionali’ Lightning 2; un terzo invece F-35B a decollo corto ed atterraggio verticale

19/01/14

In arrivo una nuova Honda…ta per la gamma PCX.

Nonostante un’annata da dimenticare come quella che si è appena conclusa nel 2013, dal Giappone è in arrivo una nuova Honda…ta per la gamma PCX! La casa nipponica ha conquistato grosse quote di mercato con la sua gamma di moto e scooter con un ulteriore 1,6% di quota di mercato.

Per l’esattezza le quote sono ripartite cosi: il 27,7% nel segmento degli scooter e 15,7% in quello delle moto, con quasi 36.000 immatricolazioni. Ma nonostante ciò il colosso giapponese non sta certo a “pettinare le bamboline” e, soltanto a pochi giorni dall'inizio del 2014, ha reso noto al pubblico le prime novità dell’anno: i model year 2014 della gamma PCX, composta dal 125 (15.000 unità vendute in Europa nel 2013) e dal 150, che faranno la loro comparsa nelle concessionarie entro la primavera prossima, in 5 colorazioni (bianco, nero, grigio, rosso, mat carbonium gray), ma per quel che concerne il prezzo ancora tutto tace.
Entrambi i modelli saranno rinnovati nell'estetica, con linee più filanti e un impianto luci full-led, adottano una sella risagomata, aumentano la capacità del serbatoio, e si dotano di alcuni accessori praticamente indispensabili in uno scooter nel 2014, come la presa a 12V nel vano nel retroscudo (utile per ricaricare il cellulare).

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Scooter Honda PCX

Dunque il PCX125, sempre piu' sobrio. L'arma migliore dello scooter ottavo di litro Honda è il rapporto qualità-prezzo, abbinato ai costi di esercizio molto contenuti. Il PCX è stato il primo scooter Honda a montare il motore a basso attrito eSP (enhanced Smart Power), dotato della tecnologia Start&Stop che nei modelli 2014 è in grado di monitorare il livello di carica della batteria (ora più potente), disattivandosi nel caso la si stia utilizzando troppo.

Nella versione 2014 Honda promette consumi ancor più contenuti: i 47,4 km/litro (ciclo medio Wmtc) si ottengono con il sistema Start&Stop disattivato, grazie all'ulteriore riduzione degli attriti interni al motore e agli pneumatici dalla minore resistenza al rotolamento. E considerato il serbatoio cresciuto a 8 litri (2,6 in più), l'autonomia si aggira ora intorno ai 375 km con un pieno di benzina. Nuova la strumentazione che si arricchisce del pulsante dell'hazard, e dell'orologio digitale sul cruscotto. Il vano portaoggetti sulla sinistra dello scudo è stato ampliato ed è in grado di ospitare ad esempio una bottiglietta d'acqua o una lattina di bibita.

Nel sottosella entra un casco integrale: ora è dotato di cerniera con molla, in modo da mantenere la sella in posizione sollevata mentre si accede allo spazio sottostante. Resta invariata l'agilità del PCX125, espressa da alcune cifre: raggio di sterzata di 2 metri, cerchi in alluminio pressofuso da 14", sella alta 760 mm, interasse di solo 1.315 mm.
PCX150 per l'autostrada. Le innovazioni del 125 sono state adottate anche sulla versione di 150 cc, nata per rispondere all'"anomalia" italiana che vieta autostrade e tangenziali ai 125 cc. I cavalli in più (1,9 per la precisione) si traducono in un leggero aumento dei consumi, che nella versione 2014 del PCX150 si attestano sui 44 km/l.
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