Il-Trafiletto
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12/10/14

"Suo figlio è morto" e lo rivedono due ore dopo

Provate ad immaginare che la polizia bussi alla vostra porta annunciandovi che vostro figlio è morto,  ma per poi vederlo dopo due ore vivo e vegeto. La gioia nel vederlo vivo è stata talmente grande che lo choc dell'annuncio della morte del figlio è passato in secondo piano.


Un singolare errore commesso da due agenti di un piccolo paese in Alaska, negli Stati Uniti. Poco dopo la mezzanotte di venerdì un poliziotto si presenta a casa dei signori Priest, Jay e Karen, a Palmer per dare loro la terribile notizia: «Mi dispiace, ma devo comunicarvi che vostro figlio è morto in un incidente stradale». La disperazione assale i due genitori che disperati annunciano telefonicamente la morte del figlio ad alcuni parenti. Prendono poi la macchina per raggiungere la fidanzata del figlio, che abita ad Anchorage e darle la drammatica notizia. Alle 5 del mattino circa, arrivano davanti alla casa della ragazza. I signori Priest bussano e a sorpresa ad aprire la porta è il

Il  figlio Justin. 
Justin Priest con il suo cagnolino 
Il ragazzo ventinovenne, non solo sorpreso dalla visita dei due genitori, insolita per lui, ma se li trova abbracciati al collo in un pianto disperato. «Quando me lo sono ritrovato davanti agli occhi - spiega la mamma di Justin - pensavo fosse un’allucinazione. Lui non capiva nemmeno cosa stesse succedendo».

Le scuse della polizia
La polizia si è scusata per l'errore nato da un omonimia. I signori Priest, felicissimi dopo il dolore provato, hanno accettato ben volentieri le scuse degli agenti e hanno poi rivolto un pensiero alla famiglia della vittima. 

23/09/14

Il mare: le acque della vita

Quando ti avvicini al mare, ti senti sempre un’energia nuova che ti assale e ti intriga e dall’alba al tramonto gusti colori, odori e movimenti che creano dentro il tuo cuore momenti perfetti che si stampano e ricorderai per sempre. 


Il mare è sempre stato al centro dell’attenzione dell’uomo, navigazioni, circumnavigazioni, viaggi; hanno sempre portato alla luce paradisi inesplorati e chiunque è tornato da queste avventure ha parlato per giorni interi delle scoperte fatte e la parola che dice a tutti è: ho voglia di ripartire di nuovo, ho il desiderio del mare, che mi sta chiamando ancora. 

Canzoni, poesie, riflessioni, fotografie e dipinti hanno cercato di far parlare il mare e di farlo conocere ogni giorno al mondo intero, ma non si finisce mai di apprezzare e di voler trovare quello spunto in più. 

Il mare è perfetto ti regala relax nelle fatiche, avventura nelle sue onde, passione nei suoi colori e energia quando si prova ad attraversarlo e a solcare la strada delle sue acque

Al mare nascono i primi amori, si instaurano relazioni e si resta a bocca aperta quando il sole, sale e scende dalle acque, regalandoti sogni, immagini perfette e voglia di vivere la vita

Grazie, caro mare, ci vediamo domani!
Il mare, ti dona sempre, emozioni nuove

22/09/14

Trasformiamo le nostre giornate, per avere successo nella vita | prima parte

Alcuni semplici passi per trasformare la nostra vita: dalle relazioni con il nostro partner, ai soldi; alle modifiche geniali e generali della vita che ci fanno fare il salto di qualità. 


Diversi studi hanno dimostrato che chi non si prefissa obiettivi precisi con scadenze immediate, riesce a raggiungere nella vita diversi successi e chi ha il coraggio di apportare sempre dei cambiamenti e di presentarsi con delle novità sempre aggiornate, aumenta la possibilità di avere parecchi business e un grande successo personale.

La maggior parte delle persone trascorre più tempo a pianificare il giorno delle nozze o dell’acquisto dell’auto, che solitamente è di seconda mano, di quanto non facciano invece nella mappatura della loro vita e della loro carriera professionale.

I primi aspetti da modificare, sono piccoli cambiamenti quotidiani nel modo di parlare e di agire: il matrimonio, la salute, la carriera, gli amici, le finanze, la famiglia, la gestione del tempo, il divertimento e lo stile di vita.

Sarete stupiti dalla semplicità dei gesti da compiere e a volte penserete che non funzioneranno mai, provateci e vedrete i benefici che ne scaturiranno.

Domani inizierò con il rapporto di coppia e come modificare alcune nostre azioni e pensieri.
Trasformiamo la vita

16/09/14

La morte del marito il giorno peggiore e migliore della sua vita

Perché il giorno in cui mio marito è morto è stato il peggiore giorno della mia vita, ma anche il migliore? La scrittrice MADDY PAXMAN spiega come la tragedia le ha insegnato la verità sulla nostra costante ricerca della felicità.


Quando avevo 20 anni, una vicina di casa di mezza età, mi confidò che il periodo più felice della sua vita era stata quando lei si occupava della sua famiglia, ma che ora si sentiva un po' sola e triste. Sentendo questo, sono rimasta sorpresa: avevo sempre pensato che il cammino verso la felicità fosse una strada a senso unico, una traiettoria diritta verso l'alto. Non mi era semplicemente venuto in mente che si potrebbe trovare la felicità, e subito dopo perderla. Con ottimismo giovanile, ho creduto che perseguire la felicità includeva la sicurezza in se stessi e vivere la vita che vuoi vivere, così facendo avrei raggiunto la felicità.

Ripensandoci ora, all'età di 56, vedo, naturalmente, che la vita è molto più complessa di quella: un flusso e riflusso di tutti i tipi di esperienze e stati emotivi in continuo cambiamento. Tendiamo a considerare la felicità come una destinazione - uno stato beato spirituale, che ti porta ad un punto alto da raggiungere e poi mantenere. Nella mia esperienza, è più simile a una tregua occasionale: da qualche parte abbiamo acceso per un po' la fiammella della felicità durante il viaggio. Eppure ancora pensiamo che la felicità è qualcosa che può essere 'raggiunta' o quantificata- come in un recente studio sulla felicità femminile, che ha concluso che la maggior parte delle donne si sentono più felici nei loro primi 20anni, ma nel decennio successivo lo sono molto meno a causa delle pressioni di lavoro, preoccupazioni quotidiane e cura dei figli.

Maddy con il marito e il figlioletto
in un immagine felice
La mia vita, come immagino sia il caso di tanti altri, non ha seguito un filo diretto alla felicità. Ogni dieci anni, ma a volte anche ogni anno, ha avuto l'alternanza di luce e ombra, i suoi alti e bassi, e tutta una serie di esperienze in mezzo. L'errore, credo, è quello di credere che si può evitare l'infelicità. Ma per provare felicità è opportuno sperimentare qualche fallimento esistenziale. Come si può riconoscere la felicità se non hai provato il suo contrario? Maddy dice che dalla morte del marito, ha vissuto un decennio di realizzazione personale, nonostante il dolore devastante. Proprio come nel diagramma cinese yin-yang - un cerchio diviso in buio e luce, che simboleggia l'equilibrio di forze opposte - abbiamo bisogno dell'intera gamma dei sentimenti per la nostra vita per essere se stessi. La metà luce del cerchio è definito per i bordi scuri - e, se si guarda da vicino, anche nella penombra, c'è ancora un po 'di luce. So che l'esperienza di perdere mio marito, Michael, dieci anni fa per una emorragia cerebrale all'età di 50, come l'intensità pura di una dolorosa esperienza può contenere al suo interno una sorta di dono speciale.

Maddy con il figlio ai tempi felici
Ricordo a piedi attraverso il parco, dopo la sua morte, cosa ha fatto scattare in me la primo balzello verso la luce. Le lacrime riempivano i miei occhi mentre pensavo che gli occhi di mio marito non avrebbero mai più visto un'altra primavera. Ma proprio in quel momento vidi un piccolo, narciso giallo con petali delicati, fiori che ogni anno crescono pericolosamente vicino al sentiero. Ho improvvisamente sentito un guizzo di felicità alla vista di quel piccolo fiore, che spuntava nella vita con tale spirito indomito. Per me, questa fu una metafora per tutta la vita – in un cuore colmo di dolore può trovare un pizzico di gioia che va coltivata.

Maddy ora con il figlio grande
Di recente mi hanno chiesto se gli ultimi dieci anni passati, sono stati i migliori e peggiori giorni della mia vita, ho risposto che in un modo strano, sono stati i migliori e i peggiori. Non c'era assolutamente nulla di felice, dopo la morte di mio marito ed ero fermamente convinta che non ci potesse essere null'altro che infelicità. Ma anche con il cuore devastato, l'ho sentito intensamente vibrante e vivo. Avevo improvvisamente capito la verità sulla vita e la morte, l'amore e la perdita, la felicità e il dolore, per la prima volta. Non ho avuto una buona partenza in quanto mia madre, morta pochi anni fa, era una donna disperatamente infelice, che soffriva di attacchi di depressione suicida, che io ho vissuto tutta la mia infanzia e l'adolescenza. Dall'esterno, probabilmente sembrava una tipica famiglia borghese, con uno stile di vita comodo, ma all'interno ribollivano emozioni oscure che ho vissuto crescendo lì.

Ero una bambina ansiosa e troppo coscienziosa, che raramente poteva rilassarsi in allegria. Dopo aver lasciato casa, sono andata a cercare una vita più felice altrove. Ho vissuto a Parigi per un po', poi, dopo l'università, ho viaggiato per il mondo con uno zaino: ho visitato l'India e la Cina, poi il lavoro mi ha portato attraverso l'America e il Canada. E' stato un momento di grande libertà e avventura, con poche responsabilità, ma venato di nostalgia, confusione e infelicità.


13/09/14

Silenzio: parlare con il cuore per ritrovare noi stessi

Se si continua a parlare e ad agire si rischia di vivere, quello che sta accadendo in questo momento, semplicemente come un tecnicismo che deve essere affrontato per passare alla nostra prossima destinazione. 


Io ritengo importante ogni tanto ricaricarsi son il silenzio perchè solo il silenzio ti mette in comunicazione con te stesso e ti fa gustare ogni attimo.

Ci sono due tipi di silenzio (oggi vediamo il primo):
Il primo lo definisco “privato” ed è possibile se si riesce a raggiungere un ambiente isolato, un rifugio o un monastero.

La persona facendo questa esperienza viene tolta dall’ambiente abituale, quotidiano e qui il silenzio è spesso accoppiato con lunghe ore di meditazione, restrizioni dietetiche e altre forme di purificazione.

La persona taglia i ponti con ogni comunicazione con il mondo esterno: i telefoni e la televisione spenti, e chi vi partecipa ha la possibilità di mettere tutto verso l'interno e di guardare veramente da vicino se stessi, le proprie emozioni e per approfondire attraverso la propria vita e cercare un senso profondo, un’energia positiva e delle risposte concrete al vivere quotidiano.

La persona è sostenuta solitamente da altre persone che condividono gli stessi ambienti e ci accompagnano in questo percorso cercando di far uscire ciò che è negativo, ciò che ci angoscia e vogliono farci ritrovare l’equilibrio con noi stessi.

Questa esperienza può durare per un certo periodo di tempo, da un paio di giorni, fino a diventare una scelta di di vita.
Meditazione trascendentale

05/09/14

Narayanan Krishnan viene defiinito eroe dalla CNN

Narayanan Krishnan un brillante giovane, chef in diversi hotel a cinque stelle, premiato con diversi riconoscimenti e in lista per un lavoro d'elite in Svizzera, durante una visita in famiglia, prima di partire per l'Europa, ha cambiato tutto. 


"Ho visto un uomo anziano che mangiava tra i rifiuti", ha detto Krishnan, sono rimasto davvero male, ero letteralmente scioccato e immeditamente ho deciso quello è che avrei dovuto fare per il resto della mia vita". 
Krishnan era in visita ad un tempio nella città meridionale indiana di Madurai nel 2002, quando vide l'uomo sotto un ponte. 

Ossessionato dall'immagine, Krishnan ha subito lasciato il suo lavoro e la sua carriera e ha cambiato stile di vita, ha fondato l’associazione Akshaya Fiducia nel 2003 e ha servito oltre 1,2 milioni di pasti per i senzatetto e gli indigenti. 
Krishnan ha detto che il nome Akshaya è in sanscrito e vuol dire "incorruttibile" o "imperituro", indica che la compassione umana non dovrebbe mai decadere o perire, lo spirito di aiutare gli altri deve prevalere per sempre.

La giornata di Krishnan inizia alle 4 del mattino e Lui e il suo team coprono circa 125 miglia con un furgone che gli è stato donato, i pasti caldi che trasporta sono semplici e gustosi in più porta sempre con se pettini, forbici e rasoio ed è addestrato in otto stili di taglio di capelli che, insieme a una fresca rasatura, forniscono dignità a tutte le persone che lui incontra.

La CNN l'ha definito: eroe dell'anno.

Narayanan Krishnan, eroe dell'anno


03/09/14

Sesso selvaggio | Gli animali lo fanno cosi.

Se pensiamo che solo per noi esseri umani il sesso sia un chiodo fisso non abbiamo mai preso in considerazione la vita erotica degli animali; ricca, curiosa e soddisfacente. E sempre al centro dei loro pensieri! 


Appesi a testa in giù nella loro tana fatta di foglie di palma e avvolti dal buio della notte, due pipistrelli della frutta dal muso corto maggiore si danno piacere praticando il sesso oralerla femmina lecca il pene del maschio che ringrazia la premura regalando alla sollecita compagna un rapporto sessuale più lungo. A sbirciare il momento intimo della coppia di questi Cynopterus sphinx, grossi non c'è da stupirsi delle acrobazie erotiche dei pipistrelli.

Si tratta dì un' ulteriore conferma della variegata vita sessuale degli animali che è ricca di pratiche curiose, amplessi strambi e unioni carnali che farebbero impallidire il più navigato dei Casanova umani. "Frutto della selezione naturale quest'ampia gamma di strategie e adattamenti sessuali è forgiata e influenzata dai cambiamenti e dalla tipologia di ambiente in cui chirotteri tipici delle foreste del sud est asiatico, e a capire che la conseguenza della fellatio è una copula più prolungata, e quindi più efficace, sono stati dei ricercatori cinesi che dopo aver pubblicato il loro studio sulla rivista Plos One hanno vinto anche il Premio Ig Nobel, più scanzonata ma comunque autorevole del famoso riconoscimento svedese, nel 2010.
La vita erotica degli animali
è ricca e variegata

Prima di questa ricerca gli scienziati pensavano che solo i bonobo, le scìmmie antropomorfe più vicine vive l'animale", spiega Enrico Alleva, docente di etologia dell'Università La Sapienza di Roma, "E ha come fine ultimo la riproduzione e il perpetuarsi della vita", Per raggiungere questo scopo mammiferi, invertebrati, uccelli, rettili e pesci sono disposti a tutto, anche a morire; ne sanno qualcosa i maschi di Antechinus stuartìi, piccoli marsupiali australiani, che spirano stremati dopo un estenuante tour de force riproduttivo che annienta il loro sistema immunitario. Appena raggiunta la maturità, evento che avviene attorno agli 11 mesi di età, questi animali iniziano una frenetica attività sessuale che può durare anche alcuni giorni durante la quale tutti gli individui di un gruppo si accoppiano tra di loro. Le femmine sopravvivono poco più dei compagni, giusto il tempo di dare alla luce la prole. Questa strategia riproduttiva, in cui l'investimento è totale, è decisamente estrema e drastica soprattutto per i maschi.

E detta semelparità e si riscontra soprattutto negli invertebrati come nelle libellule e nei ragni. Tra i pesci, i salmoni e le anguille sono gli esempi più noti. Insomma, è il caso di dire che per questi animali quell'unico amplesso è l'esperienza della vita.(science)


01/09/14

La vita è una continua lotta

La vita continua ad essere meravigliosa, anche se a volte siamo chiamati a resistere e a lottare contro dei momenti difficili e pieni di tenebra, ma con la forza d'animo possiamo trovare sempre la luce.


Credere nel presente e lottare sempre, perchè la vita a volte riserva sorprese non gradite e ostacoli davvero difficili da superare, ma con la forza interiore e la grinta nell’affrontare queste sgradite sorprese, si può vincere ogni problema e arrivare alla meta della felicità e della gioia che ognuno di noi vuole per sè e per i propri cari.
Certo a volte ci vuole molto tempo e non si vede mai la via d’uscita, ma non perdersi d’animo e continuare a seminare speranza nel nostro cuore e nelle nostre giornate è la medicina giusta per uscire da questi momenti ostili.

La vita non si ferma, non ci aspetta, non si può cambiare, ma si può e si deve farla propria e addomesticarla e ricordarsi che non si è mai soli a lottare e a viverla.
La vita è una danza meravigliosa

31/08/14

La musica parla al cuore

Sara Frau è un'artista labronica che ha scritto parecchie canzoni e ama esibirsi nei vari teatri o piazze e lo fa sempre con grande vivacità e passione.


A volte si parla di musica, ma la si confonde con il rumore.
La musica sa toccare il cuore, sa farlo vibrare e rempire di emozioni che durano anche tutta la vita, la vera musica non conosce il tempo, ma sa bene adeguarsi e parlare a tutti.
Personalmente adoro ascoltare la musica e mi piace seguire il testo e vedere come gli artisti interpretano in modo personale quelle note e pause che diventano canzone e musica.
Adoro una canzone: “TATI” di Sara Frau, un’artista labronica, che l’ha scritta alla morte del papà, il testo ti porta a volare nel cielo della musica e a coccolarti, tra le braccia di questa persona scomparsa, quasi fosse un amico, ancora presente e che ti conosce bene.
Ora vi basta trovare qualcuno che ve la legga con calma e voi chiudete gli occhi e sintonizzatevi con il cuore, sono sicuro che proverete le stesse emozioni che vi ho scritto.

“Io nascosta in una nuvola, sono sola e penso a te. Il dolore mi uccide l’anima, guardo verso il paradiso, sento ancora il tuo profumo, il vento mi porta il tuo calore . Padre se invece di morire tu fossi stato qua, vicino a me, vicino a me. Potrei dirti che, ma quanto ti somiglio, orgogliosa come te, dura come te, pazza come te. Mi hai insegnato tante cose, le piu belle sono chiuse dentro al cuore, ma non posso gridarle al mondo, gridarle al mondo. Non sai quanto mi manchi, vorrei stringerti le mani, vorrei stringerti. E gridare al mondo intero e gridare, gridare. Padre se invece di morire, tu fossi stato qua vicino a me, vicino a me. Vorrei dirti che, ma quanto ti somiglio, orgogliosa come te, buona come te, pazza come te, mi hai insegnato tante cose le piu belle sono chiuse dentro il cuore, ma non posso gridarle al mondo, gridarle al mondo; nel dolore e nell’amore e grido ancora, ancora. Padre mi manchi, perché il tuo silenzio, la comprensione; era solo Amore, nella notte il tuo abbraccio, lo sento, lo vivo. Mi Manchi TATI”.
Sara Frau dedica una canzone a TATI


29/08/14

Vita da gatto

Ho osservato il mio gatto, per poter descrivere dettagliatamente quello che faceva, durante tutta la giornata e provare a vedere se c'era qualche elemento importante su cui riflettere e porre la mia attenzione.

Per una giornata intera ho guardato il mio gatto e ho provato ad appuntarmi tutto quello che faceva nell’arco del giorno.
Dopo essersi svegliato al primo chiarore del sole è venuto a fare le fusa cercando di svegliarmi, perchè aveva fame, per poi darmi il colpo finale morcisandomi leggermente il piede e quindi fermando bruscamente i miei sogni e facendomi aprire velocemente la mia giornata.
Dopo aver mangiato e aver fatto un giro nel giardino, arrampicandosi dovunque e rincorrendo qualsiasi cos a si muoveva, è rientrato e dopo essersi abbondantemente leccato e quidi lavatosi a suo modo, ha trovato la miglior posizione sul divano e si è addormentato come fosse una palla.
Al risveglio, una bella stiratina ed eccolo riavvicinarsi e nuovamente portare la mia attenzione su di lui,per un nuovo pasto e poi continuare a ripetere le stesse azioni sopra descitte.
Una bella vita quella del mio gatto fatta di ricerche, cose ripetitive e poi la grande  beatitudine vissuta dentro ai suoi sogni, che non ho potuto raggiungere, anche se mi sarebbe piaciuto.
Il mio gatto mentre dorme



28/08/14

La storia nel nostro libro della vita

Imparare a rileggere il libro della nostra vita e a far tesoro della nostra storia passata, ci aiuta a ripartire in ogni situazione che siamo chiamati a vivere ogni giorno e a preparare un presente e un futuro felice.

La storia di ciascuno di noi viene scritta silenziosamente sul libro della nostra vita e ogni tanto fermarsi a rileggere cio che abbiamo scritto, vuol dire far tesoro delle esperienze positive e negative, che ci siamo trovati ad affrontare e a vivere.
Infatti la storia che ciascuno di noi scrive è densa di fatti, persone con i propri pregi e difetti ed eventi che hanno segnato le noste giornate.
Ci sono parecchie correzioni, molte cancellature, tanti errori e una miriade di cose belle e positive che tante volte non si guardano nemmeno, quando ci si trova a vivere momenti bui e tristi, nel percorso della nostra vita e che sarebbero una boccata di ossigeno per i nostri giorni.
Imaparare a rileggere la propria storia ha molta importanza per la crescita personale e ci aiuta a ripartire dalle cose positive e ad affrontare le cose negative, che molte volte ritornano, facendo tesoro delle modalità passate per trovare nuove soluzioni e affrontare al meglio ciò che siamo chiamati a risolvere o a vivere.
Il libro della vita

19/08/14

Curiosity non da speranze | Su Marte non c'è vita

Niente vita su Marte

Niente da fare: la sonda Curiosity non lascia speranze riguardo la possibilità di trovare una qualsivoglia forma di vita su Marte.

Da quando ha toccato il suolo del Pianeta Rosso nel cratere Gale, oltre un anno fa, la sonda Curiosity della NASA fornisce i rilievi più accurati dell'atmosfera marziana mai eseguiti e i risultati ottenuti sono particolarmente interessanti.
L'elemento più evidente è la forte scarsità di metano: il dato rende assai poco probabile la presenza di vita microbica, che produrrebbe invece il gas. La scoperta contraddice le misurazioni effettuate dalla Terra nel 2009, che avevano fatto ipotizzare elevate concentrazioni dell'idrocarburo in tre diverse regioni di Marte.(science)


25/07/14

ANALISI | Kerry Bowman dice la sua riguardo la clonazione

Kerry Bowman
Studioso di etica medica
presso il Joint Centre for Bioethics
Università di Toronto
Kerry Bowman Studioso di etica medica presso il Joint Centre for Bioethics Università di Toronto. 

Le persone si oppongono più o meno a questo tipo di ricerca a seconda di che cosa ritengono sia, dal punto di vista morale, una blastocisti.

Per alcuni, quel piccolo grappolo di cellule è già vita umana, anche se mi spingerei a dire che per molti, benché certamente non per tutti, questo non rappresenti un problema etico insormontabile. Il primo e principale argomento contro l'uso di cellule staminali embrionali è invece la necessaria distruzione degli embrioni. Leggendo di queste sperimentazioni, alcuni sospirano e si chiedono: "Davvero dobbiamo ripercorrere questa strada? Pensavo l'avessimo ormai abbandonata".

Personalmente, sono a dir poco sorpreso del fatto che si stiano ancora conducendo ricerche questa particolare tecnica di produzione di staminali. La domanda più importante, però, è: questi recenti studi aprono o no la strada alla clonazione umana? Gli auto sostengono di no, perché gii embrioni primate prodotti con questa procedur non sono stati in grado di crescere otti un certo stadio. Mitalipov in particolari ha annunciato la prossima pubblicazione di ricerche più esaurienti in merito. Parlando di clonazione umana, è inevitabile chiedersi se si tratti davvero di qualcosa di terribile. La principale riserva etica contro questa pratica risiede, secondo me, nella sofferenza che comporterebbe e nelle morti precoci che ne seguirebbero, visto che abbiamo già visto numerosi animali clonati crea finora riportare deformità senza poi riuscire a sopravvivere.(science)


21/06/14

Origini della vita

Origini della vita
Freeman Dyson Bollati Boringhieri, 141 pp., prezzo 11,00€
Il volume di Freeman Dyson, fisico teorico e autore di numerose pubblicaizoni, trae origini da un ciclo di conferenze tenute a Cambridge dall'autore.

Il ministero dello sviluppo della vita sul Pianeta è affrontato a partire da un profilo storico, esponendo le più importanti teorie intorno a questa materia, per poi descrivere il modello matematico realizzato da Freeman stesso e basato sulla teoria della "duplice origine" della vita, per rappresentare il passaggio dal caos all'attività metabolica organizzata in una popolazione di molecole.

Si tratta di un viaggio attraverso gli studi e il pensiero di diversi scienziati che hanno dato un contributo fondamentale allo studio sull'origine della vita (Schodinger, von Neumann, Kiimura e altri ancora), attraverso esperimenti, tentativi, intuizioni, in un percorso affascinante che si chiude con uno sgurado sui problemi ancora al centro del dibattito (per esempio, come si è giunti all'attuale apparato genetico? Quanto dista da noi il più recente antenato comune di tutte le specie viventi?).(science)



09/04/14

USA | La ricerca accende la speranza: i Paraplegici torneranno a camminare?

La ricerca medica non finisce mai di stupire. Un eccezionale risultato è stato raggiunto dai medici statunitensi dell’University of Louisville e dell’University of California. In uno studio pubblicato su Brain quattro pazienti paralizzati, Andrew Meas, Dustin Shillcox, Kent Stephenson e Rob Summers sono stati trattati presso l’University of Louisville’s Kentucky Spinal Cord Injury Research Centre e , sono stati in grado di flettere dita dei piedi, caviglie e ginocchia, ma non di camminare autonomamente, grazie alla stimolazione epidurale elettrica del midollo spinale. Stando ai ricercatori l'elettricità renderebbe il midollo spinale più reattivo ai pochi messaggi che ancora arrivano dal cervello, dunque l'elettrostimolazione potrebbe diventare in futuro un trattamento per le vittime di lesioni spinali. Il midollo spinale si comporta, infatti, come una linea ferroviaria ad alta velocità, che trasporta messaggi elettrici dal cervello al resto del corpo. Se ci sono danni sui binari, il messaggio non supera l’ostacolo e non arriva a destinazione. Il team Usa, con un approccio pionieristico, ha applicato la stimolazione elettrica al midollo spinale al di sotto della lesione. La ricerca è stata finanziata dalla Reeve Foundation, la fondazione voluta dallo scomparso attore di 'Superman', Christopher Reeve, paralizzato dopo una caduta da cavallo, oltre che dai National Institutes of Health. Questa tecnica sperimentale non coinvolge la riparazione del midollo spinale, ma può avere un ruolo importante nell’aiutare altri pazienti paralizzati a riacquistare il movimento. La tecnica ha delle limitazioni: i quattro pazienti hanno dovuto cambiare l’impostazione per ogni movimento delle gambe. E nessuno è in grado di camminare senza aiuto. Ma i ricercatori assicurano che la qualità della vita dei pazienti è notevolmente migliorata, come pure la massa muscolare, il controllo di vescica e la funzione sessuale. Insomma, per gli studiosi questa potrebbe essere una delle nuove armi per aiutare le persone paralizzate dopo un incidente d’auto o un altro trauma, a ritrovare il movimento.

06/04/14

Bimbi a rischio carie | Allattare al seno oltre i 2 anni di vita creerebbe problemi di carie ai denti dei bimbi!

Continuare ad allattare oltre i 2 anni di vita i bimbi al seno materno, aumenterebbe la probabilità di insorgere della carie ai loro denti.

Allora vi starete chiedendo: fino a quando è opportuno allattare un bimbo al seno? Recentemente si è sempre più propagata la teoria secondo cui allattare al seno materno il piccolo per i primi mille giorni di vita (circa 3 anni), sarebbe la migliore scelta per salvaguardare la sua salute. Nonostante ciò, un nuovo studio suscita qualche perplessità in merito.

Pubblicata sugli Annals of Epidemiology da un gruppo di ricercatori condotto da Benjamin Chaffee dell'Università della California di San Francisco, la ricerca ha messo in luce il fatto che continuare con l'allattamento al seno oltre i 2 anni di vita del bimbo, minerebbe la salute dentale. Lo studio ha coinvolto 458 bambini. All'età di 6 mesi sono stati raccolti dati riguardanti la frequenza delle poppate, e ciò che ne è scaturito è che fino a 1 anno i ricercatori hanno chiesto ai genitori quali cibi fossero stati introdotti nella dieta del piccolo (come frutta, verdura e legumi, ma anche biscotti e cioccolato). In ogni occasione i bambini sono stati anche visitati da un dentista.
Allatamento al seno materno

La visita è stata poi ripetuta al compimento del 38o mese di vita. Dai dati raccolti è emerso che al termine dello studio circa il 40% dei bambini allattati al seno tra i 6 e i 24 mesi di vita avevano delle carie. Questa percentuale saliva al 48% fra i piccoli che hanno continuato ad essere allattati al seno dopo i 2 anni d'età. Secondo gli esperti è probabile la causa responsabile di questa associazione non sia la composizione del latte materno.

“Ci sono due aspetti dell'allattamento al seno, ha commentato Wiliam Bowen, professore emerito del Center for Oral Biology dell'University of Rochester non coinvolto nello studio. Il latte umano in quanto tale, che ha una qualche capacità di promuovere la carie, ma molto limitata. Il secondo aspetto dell'allattamento al seno, o anche di quello artificiale, è quello fisico, ed è qui che compaiono i problemi”.

Infatti la suzione riduce la quantità di saliva che entra in contatto con i denti, limitando così la sua azione protettiva contro i batteri e aumentando di conseguenza il rischio di carie. Per capire cosa succeda esattamente saranno necessari ulteriori studi, ma secondo gli autori questi risultati spongono a sostegno del parere degli esperti di salute orale secondo cui le mamme dovrebbero evitare di assecondare le richieste dei bambini che vogliono essere allattati al seno dopo la comparsa dei denti. (il sole 24 ore)

13/03/14

Conseguenze maggiori per le donne dopo un ictus | Sono molto più gravi i danni di un ictus nelle donne rispetto agli uomini.

Conseguenze maggiori per le donne dopo un ictus | Sono molto più gravi i danni di un ictus nelle donne rispetto agli uomini.

Dopo circa un'anno di tempo trascorso da un attacco di ictus, la qualità della vita delle donne è peggiore rispetto a quella degli uomini. Ormai è stato accertato che l'ictus lascia più danni permanenti di una importanza rilevante nella vita delle donne rispetto a quella degli uomini.

A prova di quanto deto ci sono i risultati di una ricerca eseguita al Wake Forest Baptist Center di Winston-Salem (Stati Uniti): in base ai risultati pubblicati sulla rivista di Neurology la qualità della vita delle donne scampate a questo attacco cerebrovascolare è peggiore rispetto a quella degli uomini sia in termini di capacità motorie, sia per il dolore i fastidi e i problemi di ansia o depressione con cui devono convivere.

Gli autori dello studio, coordinati dalla docente di neurologia Cheryl Bushnell, hanno valutato la qualità della vita di 1.370 pazienti di età compresa tra i 56 e i 77 anni 3 mesi e 1 anno dopo l'ictus o l'attacco ischemico transitorio da cui sono stati colpiti.
“Abbiamo scoperto – ha spiegato l'esperta - che le donne hanno una qualità della vita peggiore rispetto agli uomini fino a 12 mesi dopo un ictus, anche dopo aver tenuto conto di importanti differenze nelle variabili sociodemografiche, nella gravità dell'ictus e nella disabilità”.
Danni maggiori dopo un ictus nelle donne

I problemi sono particolarmente evidenti nelle donne che hanno superato i 75 anni di età, ma come ha precisato Bushell anche se le donne incluse nello studio erano più anziane rispetto agli uomini “l'età ha davvero un effetto molto limitato sulla qualità della vita”. “Dato che sempre più persone sopravvivono all'ictus ha concluso Bushnell i medici e gli altri operatori sanitari dovrebbero fare attenzione i problemi riguardanti la qualità della vita per mettere a punto strategie d'intervento migliori, inclusi strumenti di screening genere-specifici, per migliorare le vite dei pazienti”.

05/03/14

L'elisir di lunga vita | Una proteina che allungherebbe la vita!

L'elisir di lunga vita: una proteina che allungherebbe la vita!
Nemmeno il tempo di venire alla luce che è stata già ribattezzata, ma non poteva essere diversamente, l’elisir di lunga vita e stando a quanto riportato su Cell Reports, dove la molecola che rende migliore lo stato di salute dei topi facendoli vivere più a lungo è stata resa manifesta, tutto indurrebbe a credere che sia proprio cosi!

I ricercatori, coordinati da Rafael de Cabo del National Institute on Aging hanno infatti messo in mostra come, attivando con un supplemento alimentare una proteina, per la precisione la sirtuina 1, è possibile non soltanto migliorare l’attività antiinfiammatoria dei tessuti, ridurre i fattori di rischio legati all’età, ma anche aumentare la vita media dei topi a cui viene fatta assumere: stiamo parlando di ben l’8,8% in più circa.

Perché proprio la sirtuina 1? Diversi studi precedenti hanno suggerito che questa proteina, coinvolta nel metabolismo cellulare, può apportare diversi benefici alla salute per esempio ritardando l’invecchiamento e l’insorgenza di patologie età correlate. Gli scienziati guidati da De Cabo hanno proseguito su questo filone di ricerca, testando gli effetti dell’aggiunta di SIRT1720, una piccola molecola che attiva la sirtuina 1 nella dieta di alcuni topolini.

La proteina che allunga la vita
In particolare a partire da sei mesi e per il resto della loro vita, un gruppo di animali è stato alimentato con una dieta standard con aggiunta di SIRT1720 in quantità pari a 100 mg/kg.
I ricercatori hanno quindi osservato che questa piccola molecola era in grado di migliorare la funzione muscolare e le abilità motorie dei topi, ma anche di ridurre il loro peso corporeo, la percentuale di grasso, nonché il colesterolo Ldl (quello cattivo, per intendersi), aumentando al tempo stesso la sensibilità all’insulina.

E, non da ultimo, il supplemento con SIRT1720 aumentava di circa l’8% la durata media della vita degli animali. Per i ricercatori, secondo i quali l’effetto protettivo contro le patologie cardiovascolari, il diabete e l’infiammazione della molecola potrebbero spiegare in parte quanto osservato, lo studio mostra che possono essere sviluppate sostanze in grado di migliorare l’impatto delle malattie metaboliche e croniche associate con l’invecchiamento. Ma per ora gli scienziati lo hanno fatto sui topi.

04/02/14

Temple Grandin | "Più conosco l'essere umano più sento di amare gli animali!" Psicologa autistica ed amante delle mucche!

Grandin: psicologa, autistica ed amante delle mucche! Provate ad immaginare un bel giorno che vi venga diagnosticato di essere affetti di autismo all’età di soli 2 anni di non aver proferito sillaba fino a 4 di essere nate negli States intorno la fine degli anni ’40, ovvero sia, quando la teoria che andava per la maggiore riguardo la causa dell’autismo era quella delle “madri no frost”, prive di alcun sentimento e attenzione ai vostri bisogni, al punto tale da costringervi a forza di chiudervi in una fortezza vuota

Bene...immaginate di avere avuto viceversa una madre fantastica, oltre ogni umana immaginazione che si rifiuta di farvi internare in un istituto e si impegna per insegnarvi a parlare, a cercare le cure migliori e le scuole idonee a darvi gli stimoli più congeniali a voi. Così da consentirvi di ottenere, nonostante le difficoltà, un notevole successo accademico e professionale in un campo non propriamente per signorine, gli allevamenti di bestiame. A raccontare la vita di questa donna è "Temple Grandin. Una vita straordinaria”, il film HBO che è proiettato al Festival delle Scienze 2014 di Roma dedicato ai linguaggi.
Temple Grandin

Autistica altamente funzionale, Grandin si laurea in psicologia, conquista un master in zootecnia e un dottorato in scienze del comportamento animale, nonostante le sue difficoltà nei rapporti con gli esseri umani. Celebre la definizione che diede di sé durante una conversazione con Oliver Sacks, il primo a raccontarne la storia: “quando cerco di entrare nella testa delle persone il più delle volte mi sento come un antropologo su Marte”. 

Grazie alla sua diversa sensibilità, capacità di osservazione e di catalogazione delle immagini, Temple riesce invece a entrare in piena sintonia con le mucche e analizza le cause di stress nei grandi allevamenti intensivi. Rumori, riflessi, percorsi, staccionate: tutto viene riprogettato da Grandin in modo da migliorare la qualità della vita del bestiame e di condurlo in un flusso ordinato al suo triste destino.
Che i percorsi da lei progettati conducano al macello è per Grandin un fatto inevitabile: molte mucche non sarebbero neanche in vita se non fossero state allevate a questo scopo. 

L’importante è ridurre però la loro ansia, non soltanto negli ultimi minuti di vita, quando il livello di cortisolo può alterare la qualità della carne. Riduzione dell’ansia che Grandin sperimenta su se stessa, quando inventa una “macchina per gli abbracci”. Durante un’estate trascorsa nel ranch della zia in Arizona, Temple osserva come le mucche si calmino quando vengono strette nelle gabbie per la vaccinazione. “Non sappiamo perché, ma le rende docili” le spiega un cow-boy. In preda a un attacco di panico, prova a entrare lei stessa nella gabbia e scopre che una pressione uniforme su tutte le parti del corpo è la cosa più simile a un abbraccio che un autistico riesca a sopportare. 

Il film esplicita e sintetizza, anche con una buona dose di ironia, un diverso modo di osservare la realtà: “le persone autistiche e gli animali ragionano nello stesso modo, non usano le parole ma il linguaggio sensoriale di suoni, odori, tatto. E soprattutto immagini”. A interpretare Temple Grandin è Claire Danes, che per questo ruolo ha vinto un Emmy e un Golden Globe. Le figure chiave della sua giovinezza – la madre, la zia e il professore di scienze – sono rispettivamente Julia Ormond, Catherine O’Hara e David Strathairn.

28/12/13

Un cuore nuovo se smetti di fumare!

Fumare si sa, fa male, credo sia ormai acclarato da più parti. Ma quello che molti non sanno e che una ricerca recente ha anche evidenziato come il nostro cuore, dopo aver deciso di smettere di fumare, possa tornare nuovo, con livelli di rischio normali di un non fumatore.
Un motivo in più per decidere di smettere di fumare: una ricerca recente ha messo in evidenza come, dopo aver detto per sempre no al tabacco, il cuore degli ex-fumatori torni come nuovo. In pratica, è come se rinascesse a nuova vita. Quando si smette di fumare, infatti, le arterie restano danneggiate, ma il cuore sembra tornare come nuovo. La ricerca è stata effettuata dal Weill Cornell Medical College, ed è stata presentata al congresso della Società Europea di Cardiologia ad Amsterdam.

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Il fumo uccide
Stando ai risultati, il rischio di attacco cardiaco e morte torna agli stessi livelli dei non fumatori. L’indagine è stata compiuta su oltre 13mila pazienti di zone diverse del mondo: ben nove paesi in Europa, Nord America e Asia. All’interno del campione, 3000 erano fumatori, 3000 ex fumatori e il resto non fumatori.

“È la prima volta che si dimostra che l’occlusione delle coronarie non scompare quando si smette di fumare, ma allo stesso tempo il rischio cardiovascolare sì. Serviranno ricerche ulteriori per capire cosa determini questo effetto protettivo“, hanno dichiarato i medici coinvolti nello studio.

Certo, serviranno ancora altre ricerche e altri studi, ma è pur sempre un passo in più verso la conoscenza più completa del nostro cuore. In ogni caso, è stato ribadito come fumare faccia male, e per chi continua a fumare anche dopo i 70 anni, la vita si accorcia di ben quattro anni!
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