Amplessi elaborati, furbizie da amatori navigati: l'evoluzione ha regalato agli animali una ricca vita sessuale.
Mater semper certa, pater numquam dicevano i latini per chiarire che non sempre è possibile risalire a chi è il padre dei pargoli. E pare che gli animali maschi conoscano bene questa eventualità visti gli innumerevoli metodi che usano per assicurarsi che la prole partorita da una femmina sia proprio loro e non di un rivale che è giunto prima nell'alcova.
Calopteryx maculataprima di inserire il suo sperma nella cavità femminile raschia via il seme già presente |
Ma trovato il metodo c'è chi lo aggira; il ratto riesce, con l'ausilio di un pene prensile, a togliere il tappo dalla vagina della femmina e a concorrere per la paternità. C'è poi chi, se la dolce metà manca all'improvviso, si trasforma e assume le caratteristiche dell'altro sesso. Questo fenomeno, una forma di ermafroditismo, è comune tra gli invertebrati e tra molti pesci: e il simpatico e famoso pesce pagliaccio è un maestro nel diventare femmina se la sua compagna muore. Il maschio si trasforma fisicamente e fisiologicamente ed è in grado di produrre le uova che verranno poi fecondate da un altro maschio che prenderà il suo posto nel nuovo rapporto. Insomma, le strategie che l'evoluzione ha sviluppato per dare a tatti una chance di trasmettere il proprio patrimonio genetico sono così tante che moltissimi animali, soprattutto quelli più semplici, non hanno nemmeno il problema di trovare un partner e si arrangiano da soli: si tratta della moltiplicazione asessuata, presente in natura in molte forme diverse.
Per i nostalgici del sesso e per chi è abituato a complicarsi la vita alla ricerca del compagno perfetto sembrerà una stravaganza, ma alle stelle di mare, per esempio, è sufficiente staccarsi un braccio e aspettare che da esso si generi un altro individuo. Eliminando così corteggiamenti elaborati, dispendi di energia, maratone amorose e patemi d'animo bestiali.(science)