Lo faranno gli uccelli, lo fanno le api, lo fanno i pesci. Lo fanno perfino i batteri: si alleano grandi gruppi che acquisiscono una raffjnata mente autonoma il tutto è di gran lunga superiore alla somma delle parti.
Questo soggetto collettivo prende nomi diversi (per esempio, gregge o mandria) a seconda delle specie coinvolte ma, fondamentalmente, si tratta sempre di uno sciame.
La maggior parte di noi, presto o tardi, si imbatte in uno sciame: storni in volo acrobatico nel cielo serale, o pecore che si spostano da un prato all'altro. È facile immaginare qualche forma di telepatia tra i componenti del gruppo, che consente loro di coordinare i movimenti. Ormai da decenni, i biologi sono in grado di decifrare le dinamiche di individui e piccole colonie, ma capire perché i singoli soggetti formino una vasta massa collettiva, e come si coalizzino in queste incredibili formazioni, non è un'impresa da poco.
Nella mente degli sciami |
LE REGOLE DEI GRUPPI
Specie diverse sciamano per motivi diversi e la vita in colonia segue modalità specifiche.
Gli Storni e le Formiche |
Gli Storni
Gli storni formano comunità numerose per difendersi dai predatori, ma anche per conservare il calore corporeo e scambiarsi informazioni sulle zone di reperimento del cibo. Gli scienziati ritenevano che ogni storno "tracciasse" il suo simile più prossimo, invece, le nuove tecniche di monitoraggio dimostrano che un solo volatile ne traccia ben sette.
Le Formiche
Prese singolarmente, le formiche non sono particolarmente intelligenti. Nelle colonie, però, l'intelligenza di sciame consente a questi insetti di arrivare al cibo per la via più breve, superare ostacoli e ingannare i predatori. Utilizzano feromoni per marcare le traiettorie ottimali o per segnalare pericoli.