Il-Trafiletto
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16/04/14

Red Bull sul sentiero di guerra | Obiettivo riavere i punti tolti a Ricciardo!

La Red Bull sul sentiero di guerra: vuole riavere i 18 punti sottratti a Daniel Ricciardo. La scuderia austriaca sta dimostrando le proprie ragioni davanti alla corte d'appello della Fia, riguardo il ricorso presentato contro la squalifica del pilota australiano a Melbourne dove era giunto secondo, per aver superato il limite di 100 Kg di carburante fissato da questa stagione.

Causa della querelle un sensore difettoso, hanno ribadito i rappresentati della Red Bull, messo a disposizione dalla stessa Federazione internazionale dell'auto a tutte le scuderie allo scopo di controllare l'afflusso di benzina per far si di limitare la potenza dei nuovi motori ibridi.
Team Red Bull

Un malfunzionamento di questo sensore avrebbe defraudato Ricciardo del suo primo podio in F1. In base all'opinone dei commissari di gara la posizione della scuderia sarebbe stata aggravata dal rifiuto di seguire il consiglio di ridurre il consumo.

«Ci abbiamo provato, tra l'ottavo ed il 16o giro, ma questo ci faceva perdere una media di 0,4 secondi al giro e con quel ritmo non avremmo conservato il secondo posto», ha spiegato oggi il direttore tecnico della Red Bull, Adrian Newey. L'udienza proseguirà nel pomeriggio presso la sede della Fia. (tutto sport)

18/01/14

Nel futuro prossimo Google ci aiuterà a misurare i livelli di glucosio nelle lacrime con una lente a contatto | VIDEO

Google sta testando prototipi di una lente a contatto "intelligente" che renderà più facile per i pazienti affetti da diabete di monitorare i loro livelli di zucchero nel sangue e rimanere in buona salute.

I responsabili del progetto Brian Otis e Babak Parviz, hanno riferito nel blog ufficiale, che la lente utilizza un ''piccolo chip'' e un sensore di glucosio ''miniaturizzato'' inserito all'interno di due strati di materiale. Il progetto è stato ispirato da quello che Otiz e Parviz visto il grave problema delle tecniche di cura attuali per i pazienti diabetici: "Le persone con diabete devono pungere il dito per le gocce di prova di sangue per tutto il giorno", hanno detto. "E 'dirompente, ed è doloroso, e di conseguenza, molte persone con diabete controlla la glicemia meno spesso di quanto dovrebbero. " La nuova lente a contatto potrebbe aiutare i pazienti a controllare la glicemia più regolarmente, rendendo il processo meno disagievole e invasivo.

Dal blog di Google
La società ha riferito che sta lavorando anche sull'integrazione di piccoli led che possano illuminarsi quando i livelli di glucosio hanno superato determinate soglie. Mountain View ha però aggiunto che c'è ancora ''molto lavoro'' da fare perché questa tecnologia sia pronta per un uso quotidiano.
 "È ancora presto per questa tecnologia ma abbiamo completato più studi di ricerca clinica che stanno aiutando a perfezionare il nostro prototipo" , si legge nel blogpost. "Speriamo che un giorno questo possa portare a un nuovo modo per le persone con diabete di gestire la loro malattia", è l'auspicio espresso.

05/01/14

Apple si fa in…due anzi tre per iPhone 6!

Apple si fa in…due anzi tre per iPhone 6! Pare sia trapelata la notizia direttamente dai dipendenti Foxconn secondo cui Apple metterà sul mercato ben due versioni del tanto atteso iPhone 6: una sarà da 4.7 pollici e l’altra con display da 5.7 pollici e la terza in versione phablet.

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iPhone 6 da 4.7 e 5.7 pollici e versione phablet
Foxconn, società che si occupa della produzione dei componenti di iPhone per conto di Apple, non è nuova a queste indiscrezioni, diventando quasi inconsapevolmente la fonte di chicche interessanti sul mondo dei melafonini, in particolar modo per i modelli che ancora devono uscire.

In base alle informazioni provenienti dalla piattaforma sociale Weibo in Cina, molti addetti ai lavori Foxconn hanno rivelato che la produzione del nuovo iPhone 6 sarà divisa tra due modelli, uno con diagonale da 4.7 pollici e uno con display, appunto da 5.7 pollici. Ci sono suggerimenti anche sul fatto che il display potrebbe superare la dimensione di 5,7 pollici, in tal caso potremmo arrivare a parlare del primo phablet di Apple.

E' ipotizzato anche che tutte le varianti avranno almeno una forma di biometria, che potrebbero variare dal lettore di impronte digitali al sensore per il riconoscimento dell'iride dell'occhio. Certo è che quanto oggi è trapelato potrà variare col tempo, considerato che la data di uscita presunta del nuovo iPhone 6 è ad almeno 8-9 mesi di distanza da oggi (se Apple continuerà a seguire il periodo del terzo trimestre dell'anno per il rilascio di nuovi smartphone).

Alla luce delle tendenze del mercato, tuttavia, non è completamente fuori da ogni possibilità che Apple potrebbe abbracciare finalmente il mercato dei phablet, visto il crescente successo di questa categoria registrato nell'arco del 2013 appena concluso. E poi abbiamo visto come l'introduzione dell'iPhone 5C disponibile con corpo in plastica in diversi colori sia stato un totale fallimento per Apple, a cui non rimane ora di puntare su telefoni con schermo più grande.

06/12/13

Apple ti vuole… guardare in faccia!

Pare che da Cupertino abbiano registrato un nuovo brevetto in cui la Apple propone una tecnologia capace di riconoscere il volto delle persone, allo scopo di avere il controllo dei dispositivi mobili come iPhone, iPad o computer Mac!
Questo è quanto si riesce ad apprendere, leggendo il documento, reso disponibile online (Patent N° 8,600,120), Apple ritiene che il rilevamento e il riconoscimento dei tratti somatici, della faccia singolare di ogni utente, siano come due cose similari ma allo stesso tempo ben distinte. Il concetto di Rilevamento del volto viene associato alla tecnologia capace di individuare l’area del viso da un’immagine (meglio conosciuta come face detection), mentre quello relativo dal Riconoscimento del volto, si applica nel momento in cui la tecnologia è in grado di identificare una persona specifica (la cosiddetta face recognition). Il secondo concetto bisogna intenderlo come una tecnologia più avanzata, in quanto sarebbe in grado di riconoscere e allo stesso tempo anche di distinguere più volti in modo più preciso.

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Apple vuole introdurre il riconoscimento facciale
Con ogni probabilità Apple vuole fare uso della tecnolgoia di riconoscimento facciale per permettere ai suoi utenti di sbloccare il telefono, semplicemente facendo riconoscere al telefono, tramite il sensore della fotocamera anteriore, il volto della persona. In tal modo, il melafonino sarebbe capace di rilevare la faccia di colui che si trova di fronte al display e, ipoteticamente, non consentire l’utilizzo a chi non è autorizzato ad usare lo smartphone.

Ma mi chiedo a questo punto, vale veramente la pena avere un sensore di riconoscimento del volto su uno smartphone? Mi pare piuttosto ovvio che la risposta sia no! Rammentate come servi davvero a poco l’introduzione del sensore di impronte digitali che Apple ha voluto mettere nel suo ultimo iPhone 5S. Bene, qualcuno potrà dire: l'utilizzo dei sensori per il riconoscimento delle identità delle persone sono utili per aumentare il livello di sicurezza nei telefoni, ma mi pare che sia più una trovata pubblicitaria per vendere il telefono che una caratteristica veramente di utilità.

Di diversa utilità è invece il caso di uso della tecnologia di riconoscimento del volto su un computer. Facciamo un esempio: il vostro PC potrebbe entrare in modalità standby, qualora l'utente esce dal raggio d'azione del sensore e, al contrario, riattivarsi quando l'utente ritorna davanti al computer, evitando ogni volta di dover accedere al pc immettendo la password. Il computer è poi lo strumento dove vengono conservati più file personali e, conseguentemente, si cerca di mantenere molto di più al sicuro la propria privacy dagli occhi indiscreti.

La cosa poi è soggettiva di persona in persona, quindi ognuno valuterà se la funzione è utile o meno. Come in ogni caso di nuovo brevetto che viene svelato, non si sa se, o quando, l’azienda di Cupertino prevede di introdurre la tecnologia per il riconoscimento facciale. E non è detto che ciò accada in tempi brevi.




08/11/13

Riprendere tutto ed anche di più: Bublcam controllo a 360°

Riprendere tutto ed anche di più: Bublcam controllo a 360°! Certo che sarebbe fantastico che ci fosse una telecamera priva di un operatore, che riprende tutto quello che c'è da vedere a 360°! Adesso esiste, o quantomeno nascerà ben presto: Bublcam, questo è il suo nome, ed è alla ricerca di sponsor e sostenitori su Kickstarter, ed ha raggiunto i propri traguardi minimi di finanziamento già durante il primo giorno della campagna. Appare chiaro che il dispositivo ha ottime possibilità di essere commercializzata in tempi brevi, si presume che la data sia maggio 2014.
Bublcam, di cui sono stati già realizzati alcuni prototipi, è un dispositivo sferico poco più grande di una palla da tennis, dotato di quattro obiettivi equidistanti, disposti similmente come i vertici di un tetraedro.
Ogni obiettivo è un grandangolo con 190° di apertura, dotato di un sensore da 1,6 megapixel; in pratica, Bublcam può riprendere in tutte le direzioni simultaneamente. La scocca, sorretta da anelli in solido alluminio pressofuso, racchiude anche un accelerometro tridimensionale per stabilizzare l'immagine, una batteria che potrà essere ricaricata via Usb e uno slot per schede di memoria Sd. Il tutto per un peso poco meno di 300 g.
I primi acquirenti potranno averla per 400 $, mentre in seguito verrà commercializzata per 700-800 dollari.
Bublcam può eseguire video in formato 1080p a 15 fotogrammi al secondo, oppure 720p a 30 fotogrammi al secondo.
Bublcam

Il software della telecamera permette di scegliere se avere le quattro visuali affiancate, se fonderle in tempo reale in un'unica visualizzazione sferica, o se unirle in una visuale "equirettangolare".
È anche possibile scattare foto sferiche con 14 megapixel di risoluzione. Il girato può essere salvato su scheda Sd, oppure trasmesso in streaming via Wi-fi verso qualunque altro dispositivo.
È già stata creata un'applicazione iOS per visualizzare lo streaming, mentre quella per Android è in preparazione.

Gli usi possibili sono molteplici. È l'ideale per riprendere manifestazioni ed eventi sportivi, ma soprattutto per trasmettere in diretta ai propri interlocutori la sensazione di essere dove siamo noi, con la possibilità di vedere tutto ciò che ci circonda, che sia l'intimità di casa nostra o la montagna da cui stiamo per lanciarci col parapendio. «Siamo ancora in una posizione per cui non sappiamo in quale direzione verrà adottata più in fretta. Abbiamo voluto farla uscire e lasciare che fosse il mondo a dirci esattamente che uso vuole farne» ha dichiarato Sean Ramsay, Ceo di Bublcam.

18/10/13

La pillola che ti rammenta le medicine!

La pillola che ti rammenta le medicine! Avete capito bene, si tratta di una pillola che appena ingerita, dallo stomaco, viene inviato un messaggio, diretto a voi oppure al vostro medico, per informare che il medicinale è giunto a destinazione ed sopratutto sia proprio quello giusto. Pensarete che sia fantascienza...niente affatto! Si tratta di una tecnologia già usata in via del tutto sperimentale e che dovrebbe essere messa in commercio entro il prossimo anno.
Potrebbe apparire assurdo, ma quello di assumere dei medicinali sbagliati è un problema molto ricorrente. In base a quanto afferma l'Organizzazione Mondiale della Sanità, le somministrazioni errate di medicine arrivano al 50% dei casi. Ad aggiungersi agli errori dei pazienti, particolarmente quelli anziani, nel fare fede alle dosi e i tempi, ci sono quelli dei medici e farmacisti nel prescrivere la cura. Oltretutto può capitare che i pazienti scordino di informare il medico di medicinali di cui stanno già facendo uso, e che possono generare effetti indesiderati se mischiati con altri. Appare chiaro che un sistema che permettesse di verificare con premura e precisione ciò che il paziente ha ingerito, renderebbe migliore di molto la qualità delle cure.
Esattamente questo lo scopo di un sistema concepito dall'azienda californiana Proteus Digital Health, che ha realizzato un sensore ingeribile e grande come un granello di sabbia. Costruito interamente con materiali assorbibili senza danni dal corpo umano (rame, magnesio, cloruro di sodio), non necessita di batterie, in quanto alimentato dalla reazione con gli acidi gastrici. Il sensore viene introdotto in ogni pillola, e dopo averlo ingerito, si attiva trasmettendo un debole segnale radio di identificazione, che permette di riconoscere con esattezza di che medicina si tratta.
Sensore in pillola

Affinchè il sistema funzioni, il paziente deve indossare uno speciale cerotto contenente un chip, che è in grado di intercettare il segnale trasmesso dal sensore ingeribile e di raccogliere altri dati riguardo alle funzioni vitali del paziente, che permettono di comprendere se la medicina sta facendo effetto. Il cerotto, che è usa e getta e va cambiato ogni settimana, comunica via Bluetooth le informazioni a uno smartphone che le salverà i dati trasmessi nella cloud. In tal modo il medico può avere a disposizione la cronologia di tutti i medicinali assunti e del loro effetto.
Al momento la tecnologia è in prova presso una catena di farmacie britanniche, che confezionano set di pillole che includono il sensore. Sono già state ottenute le autorizzazioni per commercializzare i sensori in Europa e negli USA.
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