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26/07/14

Mondo digitale | La scienza sul web

 La scienza sul web
UOMINI SULLA LUNA
Che ricordiate o no gli sbarchi sulla Luna, questo sito, grazie a filmati, registrazioni audio e altro ancora vi farà sentire più vicini che mai al modulo lunare Eagle nel 1969 durante la sua storica discesa. Per un'esperienza ancora più coinvolgente, non dimenticate di consultare preziosi dettagli quali il tracciato della frequenza cardiaca di Neil Armstrong.

PROGETTO GENOGRAFICO
Fin dal 2005, il Genographic Project risponde a domande sulla diffusione della razza umana, e oggi si è dotato di un nuovo sito ancora più informativo. Aderire alla sperimentazione vi costerà circa 148 euro, il prezzo di un kit per il test del DNA, ma anche soltanto visitando il sito si può imparare moltissimo sugli aspetti scientifici alla base del progetto. Il Genographic Project di National Geographic si propone di tracciare le grandi migrazioni dell'Umanità in tutto il Globo.

NAVIGARE NEL TEMPO
Se vi è capitato di chiedervi come avvenga la navigazione nello Spazio, o come sia stato possibile comandare navi senza disporre neppure di un orologio preciso, la versione on-line di una nuova mostra inaugurata al Museo Smithsonian, negli USA, è il sito che fa per voi.

SCIENZA E FANTASCIENZA
Hieroglyph è un progetto ambizioso: invita gli autori di fantascienza a postare storie che ispirino nuove invenzioni scientifiche nel campo della cosiddetta "tecnologia trasformazionale". Questo affascinante sito Internet è ricco di idee capaci di stimolare la vena creativa anche degli scienziati più blasé.(science)


19/06/14

Osa pensare | Venti concetti per capire criticamente e apprezzare la modernità

Osa pensare
di James Flynn
James R. Flynn Mondadori, 260 pp., prezzo 18,00€.
James Flynn è un sociologo politologi, filosofo e psicologo, nonché autore di saggi e scopritore del cosiddetto "effetto Flynn" (ovvero l'aumento del valore del quoziente intellettivo riscontrato in diversi paesi nel corso del Novecento).

In Osa pensare, l'autore affronta il rapporto tra scienza e società e i numerosi scogli etici, ideologici e morali che spesso si pongono sul nostro cammino quando affrontati argomenti "scomodi", che toccano la coscienza e la sensibilità delle persone (per esempio, il nucleare o la ricerca sulle staminali). Il testo di Flynn diventa inno alla razionalità e alla capacità di decidere in maniera critica, a vantaggio della società intera, e contro le manipolazioni ideologiche.

Oggi, nel mondo moderno e, almeno teoricamente, "illuminato" in cui viviamo, la scienza ha ancora de nemici? E qual è il suo rapporto con la filosofia o la religione? C'è davvero ancora la necessità di "provare" la realtà dell'evoluzione e di discutere di "disegno intelligente"? Sopratutto nel nostro Paese, dove spesso i dibattiti utilizzano termini come "naturale" o "contro natura", diventa quanto mai necessario interrogarsi sul bisogno della logica e dell'uso della ragione, per il bene di tutti.

E' anche essere consapevoli, per esempio, di come davvero vengono realizzati sondaggi, statistiche e studi, e di che cos'è il criterio di falsabilità.(science)




17/06/14

La Scienza in Piazza | Food Immersion

La fondazione Marino Golinelli
La fondazione Marino Golinelli e il Comune di Bologna hanno organizzato una nutrita serie che comprende oltre 100 eventi che hanno avuto luogo nell'arco delle due settimane dal 28 Marzo al 13 Aprile.

Il tema principale che ha legato i diversi momenti della manifestazione è il cibo, in particolare per quanto riguarda: nutrizione e lotta allo spreco; opportunità di scambio culturale; consumo consapevole e sostenibilità.
Si sono toccati cosi diversi temi: scienza, tecnologia, agronomia, botanica, medicina, educazione alimentare, sport, igiene e molto altro. Il centro storico di Bologna e alcuni quartieri cittadini si trasformeranno in un Science Centre.

Ci saranno numerose attività: tavole rotonde, workshop, incontri con gli autori, laboratori, mostre, esposizioni, eventi animati e anche un Children Center che accoglierà i bambini dai 2 agli 11 anni.(science)


Mostre & Eventi | Festa Scienza Filosofia | Giornate della biodiversità

Eventi e Mostre
Ancora una volta la città di Foligno ha ospitato dal 10 al 13 Aprile la manifestazione che indaga il mondo scientifico e i collegamenti tra scienza, filosofia, religione e molto altro ancora.

FESTA SCIENZA FILOSOFIA
Anche quest'anno l'evento propone un nutrito elenco di conferenze, alcune delle quali rivolte alle scuole. Tra i tanti incontri, segnaliamo "La fede dei religiosi e l'indipendenza degli scienziati" (Giulio Giorello), "The Evolution of the Universe" (John D. Barrow), "Le nuove frontiere dell'era genomica: oltre i dogmi del passato" (Irene Bozzoni), "Scienza e pseudoscienza: in teoria e in pratica" (Gilberto Corbellini). Sul sito è disponibile il programma completo.

GIORNATE DELLA BIODIVERSITA'
I giorni del 6 Aprile e del 4 Maggio di quest'anno si è potuto sperimentare la ricerca naturalistica sul campo. Durante la prima giornata, nell'Area Naturalistica Gemma, strada Pascolara/strada Soarda, Bassano del Grappa, sono state classificate diverse specie viventi con gli strumenti dei ricercatori. Nella seconda, dal parcheggio della scuola primaria in via Stoppari, a Valle San Floriano di Marostica, si è risalito lungo un torrente per osservare diversi animali e valutare la qualità del corso d'acqua.(science)



26/04/14

Tre "Chicche" che la ricerca scientifica ci regala

Scienziati rivelano di aver trovato una nuova forma geometrica giocando con elastici Ricercatori di Harvard stavano tentando di fabbricare nuove molle per un progetto, quando si sono imbattuti in una forma unica. Comprendere precisamente come forgiare in modo prevedibile e coerente queste strutture consentira’ agli scienziati di imitare queste caratteristiche geometriche in nuove molecole per nanodispositivi, tra cui sensori, risonatori e assorbitori di onde elettromagnetiche. Questa immagine mostra un elica (in alto), una hemihelix con una perversione contrassegnata da una freccia (al centro), e un hemihelix con più perversioni (in basso).


Morte del car wash? Nissan sviluppa la prima auto autopulente al mondo Gli ingegneri del Nissan Technical Center Europe hanno messo a punto una vernice, ora in fase di sperimentazione pratica, capace di respingere polvere, fango, sostanze oleose, acqua e quant’altro normalmente imbratta la carrozzerie delle auto rendendo inevitabile il ricorso agli autolavaggi, con dispendio di tempo e denaro.


Quando l'auto si mette in movimento parte il blocco agli sms 
Apple ha sviluppato una tecnologia per iPhone che spegne automaticamente le funzionalità sms quando si determina che un utente sta guidando, contribuendo a mitigare potenziali incidenti derivanti da distrazioni durante la guida. I primi ad installare il dispositivo Ferrari, Mercedes e Volvo, ma saranno seguite presto da case automobilistiche tra cui BMW, Ford, General Motors, Honda, Hyundai

26/03/14

È questo l'uomo più cippato e monitorato sul pianeta?

L'uomo ha cablato su di sè fino a 700 sensori per catturare ogni singolo dettaglio della sua esistenza Chris Dancy da Denver utilizza una serie di sensori, dispositivi, servizi e applicazioni per avere dati in tempo reale sul suo corpo. Ma cosa vuol dire avere una vita connessa? 

Significa che lui sa meglio di chiunque altro tutto quello che succede al suo corpo questo gli ha anche permesso di perdere 45kg Registra tutto ciò che mangia e beve, quando dorme, quando legge o scrive e-mail, dove prende le foto e anche l'attività dei suoi cani Già possedere uno smartphone per utilizzare i social media e scaricarsi app, per alcune persone, può essere motivo di un mal di testa da “progressi tecnologici” Ma esiste un uomo che non ha di questi problemi, anzi proprio il contrario. Lui ha abbracciato la tecnologia e la ama così tanto da utilizzare 700 sistemi contemporaneamente per controllare il suo corpo in gni sua mossa e l'umore.

Chris Dancy, che ha accettato di essere “l'umano più monitorato” al mondo, utilizza una serie di sensori, dispositivi, servizi e applicazioni per raccogliere dati in tempo reale sul suo corpo e sull'ambiente che lo circonda. Tenendo traccia di quanto si muove e mangia, gli ha permesso di calare 45 kg.
Chris Dancy, l'uomo più cippato al mondo
Chris Dancy 45 da Denver, ha detto: 'Quando tocco qualcosa, cerco di fare in modo che sia un qualcosa dal quale possa ottenere informazioni e cerco di visualizzarlo e condividerlo con le persone che desiderano. “Ora so cosa bere, cosa mangiare, quando dormire e quando alzarmi. Cose molto semplici come queste mi fanno vivere bene”. Il nostro corpo e la nostra mente sono il più grande sistema informatico dell'umanità e il comprenderlo lo rende manipolabile, proprio come noi hack facciamo con un sistema operativo.
Mr Dancy ha una pletora di tecnologie indossabili sulla sua persona che elabora dati ogni secondo, compreso un smartwatch Pebble, Google Glass, un bracciale BodyMedia e un monitor blu per la frequenza cardiaca. E' anche collegato alla propria casa con numerosi sensori, con i quali organizza e comanda il sistema di illuminazione tramite uno smartphone, e un coprimaterasso Beddit, che raccoglie i dati sul suo sonno. Il tecnofilio tiene anche traccia dei progressi dei suoi due cani araccogliendo dati sulle loro attività quotidiane attraverso il sistema GPS con un microcip indossato dall'animale domestico. Spiegando come egli ha adottato il suo stile di vita futurista, ha detto: 'Ho capito che stavo mettendo un sacco di informazioni online e se uno di questi servizi fosse andato fuori mercato, avrei perso un sacco di informazioni pertinenti, almeno per me in quel momento. 'E' davvero iniziato con il desiderio di raccogliere digitalmente quello che stavo creando. Ho appena trascorso gli ultimi cinque anni aggiungendo 2-3 sistemi a settimana'.
Mr Dancy raccoglie e utilizza i dati a suo vantaggio e tenendo traccia delle sue abitudini alimentari e fitness e ne ha ricavato un enorme vantaggio per la sua salute, tra cui la perdita di peso. Mr Dancy è sorpreso perchè non è emulato da altri: 'Un sacco di persone mi dicono che vogliono fare come me o che stanno lavorando su se stessi, ma sono trascorsi due anni e mezzo da che ho iniziano l'apprendimento su di me e nessuno ha davvero fatto qualcosa di serio. Non so cosa aspettino, è molto facile da fare. 'O non capiscono il valore delle informazioni o è qualcosa di difficile rompere i loro schemi', ha detto.
Chris è ormai diventato un ricercato individuo sia per le grandi aziende e start-up che sperano che possa aiutarli a sviluppare prodotti più intelligenti. 'Ho avuto aziende produttrici di bevande che mi chiedavano di fare tazze intelligenti, aziende di abbigliamento sportivo per fare biancheria intima in grado di monitorare il sistema cardiocircolatorio.' 'Io non voglio diventare famoso ma quasi ogni giorno mi contatta una grande azienda e un sacco di start-up. Io do loro consigli e passerò il mio tempo creando quello che penso siano buone soluzioni per loro'. Mr Dancy crede che la gente userà più tecnologia in tutta la casa prima di adottare gadget indossabili: 'Penso che la tecnologia indossabile sarà limitata al mercato della salute per i prossimi due anni. 'Non si tratta di un frigorifero che sa se hai dimenticato fuori di burro, nemmeno di un sistema di illuminazione che ti dice di prendere un ombrello, che sta per piovere fra un'ora, semplicemente lampeggiando una luce blu vicino la porta d'ingresso. Nessuno ha bisogno di qualcosa da leggere tantomeno test che parlano di te, hanno solo bisogno di sottili richiami'. Nel suo video, il sig Dancy pronunciando il discorso finale dice: 'La "rete interna" - l'informazione che viene da dentro di voi - è il futuro'.

16/02/14

Buon compleanno Galileo | 450esimo anniversario di nascita

 Compie 450 anni Galileo e non li dimostra affatto. I suoi studi e le sue scoperte sono la base della scienza moderna. Anche se un quarto della popolazione americana non sa chi sia, a noi italiani Galileo ci riempie d'orgoglio.


La scienza gli sarà per sempre debitrice. A lui si devono, per esempio, il perfezionamento del telescopio, l’introduzione del metodo scientifico e una serie di fondamentali studi sul moto. Galileo Galilei, di cui il 15 febbraio ricorre il 450° anniversario della nascita, “La conoscenza della realtà inizia e finisce con l’esperienza”, diceva di lui Albert Einstein, uno dei suoi più grandi fan, “e le affermazioni cui si arriva con la sola logica sono completamente vuote rispetto alla realtà.
Galileo capì questo concetto e per primo lo portò nel mondo scientifico, e per questo è il padre della fisica moderna – anzi, di tutta la scienza moderna”.

Galileo Galilei
Cento anni dopo la morte di Galileo, quando il suo corpo fu spostato per una nuova sepoltura, un ammiratore ne tagliò il dito medio della mano destra. La reliquia è ora esposta al Museo della Storia della Scienza di Firenze. Ottimo scienziato, ma incapace di insegnare. L’Università di Pisa diede una cattedra di matematica a Galileo, ma non gliela riconfermò. Era troppo difficile lavorare con lui (per i colleghi) e seguire le sue lezioni (per gli studenti). Lo scienziato era ben conscio dei rischi di plagio. E quindi era solito occultare le sue scoperte sotto forma di curiosi anagrammi. Per esempio: smaismrmilmepoetaleumibunenugttaurias che, opportunamente risolto, vuol dire altissimum planetam tergeminum observavi ossia “Ho osservato che il più alto dei pianeti (Saturno) è trigemino (cioè ha due satelliti).  È arcinoto che Galileo si convinse dell’assurdità del sistema eliocentrico e abbracciò la teoria geocentrica di Copernico. Sulle maree, invece, prese un abbaglio, ritenendo errata la teoria kepleriana secondo la quale la Luna era responsabile dell’innalzamento e abbassamento del mare. Nel 1992 il Vaticano cancellò formalmente, con quattro secoli di ritardo, tutte le accuse formulate contro Galileo. Meglio tardi che mai. Grazie Galielo.


30/12/13

“Fargam ritorna a casa dopo 15 minuti in orbita nello spazio!”

Fargam ritorna a casa dopo 15 minuti in orbita nello spazio!” Per la seconda volta nella sua storia in ambito spaziale, l’Iran si rende protagonista di un episodio alquanto bizzarro, come quello di spedire per la seconda volta una scimmia nello spazio.

L’annuncio è stato dato ufficialmente proprio qualche giorno fa: adesso, l’animale è rientrato, ed a quanto pare non presenta malesseri o disfunzioni particolari. La scimmia era stata inviata nello spazio a bordo di una capsula spaziale!In base a quanto viene riportato, la scimmia sarebbe rimasta in orbita per ben 15 minuti! Teheran, la capitale dell’Iran, ha già in passato effettuato questo tipo di operazione già un’altra volta, nell’ambito del suo programma balistico.

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Fargam la scimmia spaziale

L’agenzia Iranina ha dichiarato che l’attuale Presidente dell’Iran, ovvero Hassan Rouhani, si è compiaciuto, congratulandosi con gli scienziati ed esperti per il successo conseguito anche nel secondo invio di una creatura vivente nello spazio.

Ed è anche la seconda scimmia inviata nello spazio a ritornare in perfette condizioni di salute, proprio come sottolineato dal presidente stesso sul suo account personale di Twitter. Il nome della scimmia è Fargam, ed è rimasta in orbita per 15 minuti all’altezza di ben 120 chilometri. Non è stato però specificato dove sia stata recuperata la capsula.

19/12/13

Biotetica, clonazione, genetica sono gli ingredienti di nuovo appassionante thriller

Dna, geni, ricerca scientifica, la scienza al servizio dell'umanità, ma questo umano intento è sempre al primo posto? Cosa si nasconde dietro questo puro proposito? Avidità, potere, business? Etica e morale spesso vengono calpestate a scapito di altri e ben più oscuri scopi, la biforcazione di una strada, verso il bene comune da un lato e verso interessi di un'oligarchia di potenti.
Domande che si pone Marco Bertolino, autore di questo frizzante thriller dove azione, suspance e colpi di scena si dipanano a ritmo incalzante e coinvolgente, che incollano il lettore alle pagine di Genoma, questo il titolo del libro, come se stesse guardando un film. Non solo thriller, ma spunto di riflessione su temi sorprendentemente attuali, che ci riguardano da vicino. Un insegnante universitario si ritrova ad indagare sulla morte del suo migliore amico e......

Genoma
MARCO BERTOLINO (Torino, 1965) è traduttore e critico cinematografico. Appassionato da sempre di cinema e letteratura, è regista di numerosi corto e mediometraggi presentati in varie edizioni del Torino Film Festival fra gli anni Ottanta e Novanta. Dal 2001 è giornalista pubblicista e collabora con riviste specializzate (Cineforum) e non (Il mucchio selvaggio). Iscritto al Sindacato Critici Cinematografici (SNCCI), è autore di una serie di volumi dedicati a diversi aspetti della storia della settima arte. Genoma è il suo primo romanzo. la genetica, la clonazione, la bioetica. E proprio la sua formazione e passione cinematografica fanno sì che questo vulcanico romanzo contenga nei  titoli dei capitoli, citazioni e rimandi cinematografici,ed i personaggi rimandano a personaggi di film, cui li legano anche somiglianze caratteriali. Genoma è pubblicato dall’editore Simonelli solo online a 3,99 € su AMAZON, ITUNES e altri bookstore.

20/10/13

Il Regno Unito ospita il primo hamburger di carne artificiale!

Servito il primo hamburger di carne artificiale nella capitale del Regno Unito. Cotto e mangiato in diretta in uno studio televisivo di Londra il primo hamburger creato facendo uso delle cellule staminali di un mucca, sviluppate in vitro fino ad ottenere i 140 grammi di manzo, "sintetico" ma del tutto indistinguibile, chiaramente non il sapore, da un hamburger originale. Alfine di produrre la carne, lo scienziato olandese Mark Post è partito da cellule staminali prelevate da un manzo, per poi farle moltiplicare e crescere in un liquido di coltura di origine animale, ma già si sta cercando un alternativa per poi spingerle ad evolversi in tessuto muscolare. Tale procedimento è durato tre mesi.
L'esperimento ha dato vita a carne sufficente per un hamburger, cucinato con aggiungendo soltanto un pizzico di sale e pepe. Adesso i palati fini della tavola faranno valere le loro ragioni, denunciando che il sapore non è affatto piacevole, dato che è stato prodotto soltanto da tessuto muscolare, e che gran parte del gusto della carne è dovuto al grasso e al sangue.
Al momento, oltretutto, la carne artificiale non presenta affatto nessuna convenienza economica: per crearla sono stati spesi infatti ben 250.000 Euro, forniti da un anonimo finanziatore, il che ne fa probabilmente l'hamburger più costoso della storia. Con questa esibizione chiarmente Mark Post spera di trovare nuovi fondi per le sue ricerche.
Lo scienziato ritiene che, dopo avere dimostrato che esiste la possibilità di produrre carne commestibile artificialmente , il prezzo di produzione calerà rapidamente fino a divenire più basso di quello della carne vera. 
Hamburger di carne artificiale

Lo scienziato Olandese sta già studiando il modo di generare anche cellule adipose e persino ossee (per chi vuole rosicchiare una braciola artificiale), nonché di equipaggiare la sua carne di un sistema circolatorio che consenta di produrla in grossi tranci, perchè al momento cresce in sottili striscioline, in quanto che il liquido nutriente non riuscirebbe a raggiungere le cellule.
La produzione di carne è attualmente sotto accusa per la sua scarsa sostenibilità: allevare bovini e suini occupa una quantità di suolo coltivabile sproporzionata rispetto alla quantità di cibo ottenuta, e produce in abbondanza gas che contribuiscono al riscaldamento globale. Secondo Post la carne artificiale risolverebbe questo problema, soddisfacendo le tendenze carnivore di molti esseri umani con un consumo di risorse che, secondo le prime stime, sarebbe molto inferiore di quello della carne autentica (dal 60% al 90% in meno). E senza far soffrire alcun essere vivente.

Curcuma: medicina alternativa per contrastare tumore e Alzheimer

La curcuma: fai il pieno di salute e proteggiti dall'invecchiamento e dai tumori
Infatti la curcuma viene coltivata in diverse parti del mondo, in modo particolare in India, Cina, Taiwan, Sri Lanka, Indonesia, Perù, Australia e nelle Indie Occidentali.
E’ conosciuta per il suo sapore caldo, amaro e piccante, dal profumo delicato che ricorda un pò l’arancia e lo zenzero.
Tradizionalmente è chiamata zafferano indiano per il suo colore gialloarancio inteso ed è stata usata nel corso dei secoli come rimedio curativo, come condimento e come colorante tessile.
Il suo colore giallo intenso è dovuto alla curcumina, un potente antiossidante dalle spiccate virtù antinvecchiamento.
In etno-medicina è considerata una delle piante più importanti per la salute (soprattutto la radice fresca): è l'antinfiammatorio per eccellenza, purifica il sangue, ostacola lo sviluppo dei tumori, protegge il fegato.
Recentemente si è scoperto che rallenta il progresso dell'Hiv.
Questa radice di pianta tropicale, in Europa viene generalmente commercializzata secca già in polvere. Se avete la fortuna di possederne una radice intera, grattugiatela sulle vostre pietanze, farete il pieno di gusto e principi attivi benefici. 
Curcuma naturale
E' ottima nei risotti, sulle verdure cotte, nelle zuppe di legumi e per aromatizzare i formaggi freschi. 
Si scioglie più facilmente negli oli.
Recentemente, è stata oggetto di studi in relazione alle sue virtù antinvecchiamento: gli esami di laboratorio condotti da ricercatori italiani del Cnr di Catania, Università di Catania e Università di Pavia e ricercatori statunitensi del New York Chemical College hanno confermato la capacità dei suoi antiossidanti nel contrastare lo sviluppo di disordini neurodegenerativi legati all'invecchiamento del cervello, quali il cancro e l'Alzheimer!
Quindi vi do 10 BUONI MOTIVI PER AGGIUNGERE nella tua cucina e nella tua vita la Curcuma
1. Accellera la guarigione delle ferite e il rimodellamento della pelle danneggiata
2. Può aiutare nel trattamento della psoriasi e di altre condizioni infiammatorie della pelle
3. E’ un agente natuarle antisettico e antibatterico
4. Disintossicante naturale del fegato
5. Può impedire le metastasi che si verificano in molte diverse forme del cancro (colon, seno, polmoni, prostata)
6. E’ un potente antinfiammatorio naturale senza effetti collaterali
7. Combinato con il cavolfiore ha dimostrato di prevenire il cancro alla prostata e fermare la crescita di quello già esistente
8. Previene l’ossidazione del colesterolo proteggendo il cuore da placche che possono causare ictus o attacchi di cuore
9. Può prevenire e rallentare la progressione della malattia di Alzheimer
10. Cura naturale per i dolori articolari

19/10/13

Con il supertreno Hyperloop, da San Francisco a Los Ageles in soli 30 minuti!

Con il supertreno Hyperloop, da San Francisco a Los Ageles in soli 30 minuti! Sono per l'esattezza 610 chilometri la distanza che separa San Francisco da Los Angeles e sarà possibile percorlerla in 30 minuti circa alla modica cifra 15 euro a biglietto.
Tempi di attesa azzerati per l'imbarco e non c'è orario, dato che la partenza avviene ogni 30 secondi portandosi dietro il bagaglio e, nel prossimo futuro, per fino l'automobile. Non si tratta affatto di un nuovo treno, in quanto non sarebbe mai in grado di potere coprire queste distanze a tali velocità, ma non é neanche un aereo con un improbabile nuovo metodo di imbarco.
È semplicemente...Hyperloop, l'ultima idea geniale di Elon Musk presentata ieri negli Stati Uniti, che in un solo colpo pone fine al problema del propellente: infatti non fa uso di derivati del petrolio men che meno di gas e quindi un importante contributo alla diminuzione dell'inquinamento, e dei costi energetici totali ed è per finire una vera e propria manna dal cielo per i viaggiatori, in particolar modo per i pendolari. Vi starete chiedendo come funziona? Rammenta un pò la posta pneumatica dei film americani anni '50 del secolo scorso: si entra in tre alla volta in una specie di grande barattolo, chiaramente più che comodo e sicuro.
Hyperloop

Dopo di che questo grande barattolo viene introdotto in una tubazione, sopra oppure sotto terra non è ancora certo, in cui viaggerà su un cuscino d'aria che riceverà una forte spinta da un propulsore che si alimenterà con l'energia elettrica dal Sole, grazie a migliaia e migliaia di celle solari posizionate sopra alle tubazioni. Tutto qui, semplice, comodo e sicuro! L'avesse detto un'altra persona il tutto sarebbe stato catalogato nella mai vuota e sofferente di penuria etichetta "pazzie, varie ed eventuali", ma dal momento che si tratta di Elon Musk l'idea va presa alquanto seriamente, anche se lui ha già detto che non ce la fa a realizzare il progetto visionario, ma sarà soltanto l'autore di un solo un prototipo per poi spera che qualcuno lo potrà prendere per mano farlo suo e svilupparlo. Anzi richiede con pasione ed enstusiasmo anche critiche e suggerimenti.
Musk infatti, a 42 anni, ha già contribuito a inventare e realizzare PayPal, il sistema di pagamento principe per il Web, l'automobile completamente elettrica Tesla model S, in vendita già da quest'estate, una sorta di berlina di lusso da 200 chilometri all'ora e centinaia di chilometri di autonomia. E per finire Space la compagnia che, nata solo pochi anni fa tra i sorrisi ironici di compassione di tanti analisti, oggi ha contratti miliardari con Nasa giusto per dirne una, con i propri razzi vettori e capsule spaziali, i rifornimenti alla Iss, la Stazione Spaziale Internazionale a 400 chilometri da Terra e guarda a Marte con un mal celato desiderio di colonizzazione
Gili opinionisti sono divisi, come sempre in questi casi, fra coloro che affermano che l'idea è abbondantemente pazza per avere successo, in fondo che bisogno c'era del treno quando si andava così bene a cavallo, e chi invece lo vede come un prodotto di nicchia, come il Segway, il trespolo motorizzato a due ruote che doveva cambiare la nostra vita e che oggi si vede si e no in qualche grande piazza. Non c'è molto altro da dire, anche se un documento tecnico di 45 pagine analizza in modo piuttosto dettagliato il progetto a un livello di pre-fattibilità che parla anche di costi, 6 miliardi di dollari per la tratta San Francisco Los Angeles contro i 70 necessari per ammodernare le ferrovie che porterebbero i viaggiatori in 2 ore e mezzo da una città all'altra, a 200 dollari. Detta così non c'è proprio storia e Musk, così come altri innovatori di prodotto o di metodo, da Sir Branson di Virgin a Jeff Bezos di Amazon, ci mostrano, e lo hanno provato, che bisogna pensare in modo completamente nuovo, non tentare continuamente di raffinare all'impossibile le tecnologie esistenti. La lampadina non è stata inventata perfezionando per secoli la candela, Musk lo ha capito bene.

Il cervello umano imitato da un chip! IBM fa sul serio.

Il cervello umano imitato da un chip! IBM fa sul serio. I ricercatori di Ibm sono impegnati nell'elaborare un chip che sia in grado di imitare le attività cerebrali dell'essere umano. Il progetto chiamato SyNAPSE che riproduce per l'appunto la struttura e l'architettura del cervello umano, alfine di eguagliare l'efficienza, la compattezza e l'economicità nell'utilizzo delle risorse.
SyNAPSE l'acronimo che che vuol dire: "sistemi di elettronica neuromorfa, adattativa, plastica e scalabile", è già allo studio dal 2008. Nei giorni scorsi, durante la conferenza sulle reti neurali IJCNN a Dallas, IMB ha reso noto di aver ricevuto dal DARPA (l'ente di ricerca del Ministero della Difesa statunitense) altri 12 milioni di dollari di finanziamenti proprio per continuare le ricerche, in collaborazione con la Cornell University e iniLabs.
I computer attuali sono strutturati in base ad una architettura ideata da Von Neumann, e lavorano in maniera sequenziale, procedendo alla risoluzione dei problemi uno alla volta. Tale metodologia ha portato ai risultati noti a tutti, ma sta per giungere al fine mostrando i suoi limiti. Costretti dalle esigenze sempre più pressanti dello sviluppo, la necessità di aumentare la potenza di calcolo, porta a difficoltà e oneri che diventano insostenibili, richiedendo un dispendio di energia è sempre più alto, e non è comunque sufficiente per gestire in tempo reale le enormi quantità di dati necessarie per comprendere a fondo la realtà.
Chip IBM emulatore del cervello

In tal modo il nostro cervello è molto più capace di un computer, nonostante sia più lento, approssimativo e consumi solo l'equivalente di una lampadina da 20 Watt.
Lo scopo di IBM è quindi quello di imitare le capacità del cervello umano, attraverso un modello di calcolo cognitivo che imiti il funzionamento dei neuroni, delle sinapsi, e funzioni in maniera asincrona e parallela. La programmazione avverrà tramite i cosiddetti corelet, reti neurosinaptiche specializzate nello svolgere compiti di base, che potranno essere combinati e interconnessi per svolgere funzioni più complesse. IBM è al lavoro di un ecosistema software per programmare in questo modo nuovo, in cui architetture e programmi sono strettamente intrecciati.
L'obiettivo a lungo termine è quello di costruire l'equivalente di un cervello umano: un sistema di dieci miliardi di neuroni e centomila miliardi di sinapsi, che consumi un solo Kilowatt e occupi meno di due litri di volume, che dovrebbe essere in grado di interpretare in tempo reale dati sensoriali continuamente variabili. Potrebbe essere la via verso la tanto cercata intelligenza artificiale.

Scoperta sensazionale negli Stati Uniti: trovati i geni "killer" del cancro!

Scoperta sensazionale negli Stati Uniti: trovati i geni "killer" del cancro! Un decisivo passo avanti nella infinita sfida contro il cancro, grazie alla scoperta dei geni necessari per leberare e alimentare la malattia. Questo è un risultato, che apre in maneira evidente nuovi orizzonti alle cure anticancro personalizzate, in particolar modo al più comune e devastante tumore del cervello, ovvero il glioblastoma multiforme, ed è stato peraltro pubblicato sulla rivista Nature Genetics. La ricerca è stata condotta dal gruppo della Columbia University di New York con a capo della stessa l'Italiano Antonio Iavarone, che ha lasciato la nostra Nazione molti anni fa denunciando un gravissimo caso di nepotismo.
Ormai da tempo si era in possesso della mappa genetica di varie forme di tumore, come quelli che colpiscono il polmone, intestino, seno e prostata, ma soltanto adesso per la prima volta nella storia della medicina diventerà possibile individuare, all'interno di queste mappe, i geni davvero pericolosi, quelli necessari al cancro per potere sopravvivere: averli scoprirti vuol dire essere in possesso dei bersagli sensibili contro i quali utilizzare i farmaci e fare un passo decisivo verso cure personalizzate. «Nel nostro studio abbiamo scoperto che, grazie alla comprensione delle alterazioni genetiche presenti in un singolo tumore, per circa il 15% dei pazienti potrebbero essere disponibili farmaci già esistenti», ha detto all'Ansa Iavarone, che ha condotto la ricerca con un'altra italiana, Anna Lasorella. «Ricerche come queste - ha aggiunto - sono tanto più importanti in quanto si concentrano su tumori per i quali non ci sono terapie efficaci, come i tumori maligni del cervello».
Geni "killer" del Cancro

La scoperta conferma l'appello recentemente lanciato negli Stati Uniti dagli oncologi per cancellare la parola "tumore". «È una richiesta - ha proseguito Iavarone - che parte dal fatto che ogni caso di tumore è diverso dall'altro e può avere una possibilità terapeutica in alcuni casi immediatamente possibile». Non esiste più quindi "il tumore", ma una miriade di malattie causate da altrettante alterazioni genetiche dalle quali dipendono completamente. «Non basta avere la lista dei geni legati a un tumore: bisogna individuare quelli dai quali la malattia dipende come da una droga» ha osservato il ricercatore. «Colpirli - ha aggiunto - significa far collassare il tumore» e per ognuno di essi è possibile sperimentare un farmaco diverso, fra quelli già disponibili sul mercato. Ciò significa anche poter abbreviare i tempi della sperimentazione, poiché i farmaci sul mercato hanno già superato le prove relative alla sicurezza.
Gli strumenti per andare a caccia dei geni killer arrivano dalla bioinformatica, grazie all'algoritmo progettato da Raul Rabadan, sempre della Columbia University. Una volta individuati, la loro funzione viene studiata nelle cellule staminali tumorali prelevate dal paziente. Questo permette di sperimentare farmaci antitumorali oggi disponibili contro i bersagli giusti, una volta trasferite nei topi le staminali tumorali prelevate dai pazienti.
In questo modo è possibile verificare se la terapia individuata è davvero efficace. Tutto è ancora ad un livello sperimentale e la strada appena all'inizio, ma di sicuro è stata aperta una via nuova, una «roadmap» nella lotta ai tumori, come la definiscono gli stessi ricercatori.

Le lune di Marte sono sovrapposte! Un'inusuale eclissi marziana

Le lune di Marte sono sovrapposte! Un'inusuale eclissi marziana. Questa meraviglia dell'universo è il regalo di Curiosity, il SUV della Nasa da 900 kg che risulta essere un vero e proprio laboratorio scientifico che scorrazza sul suolo del pianeta Marte da quasi un anno, fornendoci immegini, video e curiosità altrimenti sconosciute del tanto enigmatico pianeta rosso.
Sono ben 41 le immagini scattate in sequenza rapida dalla giusta posizione il 1 agosto scorso, che ci fanno osservare una delle lune di Marte, Phobos per l'esattezza la più grande delle due, che passa sovrapponendosi davanti alla seconda dal nome Deimos.
Marte, il pianeta rosso, chissà perchè tale nickname, forse per il suo colore che ricorda quello del sangue, è stato identificato con il dio greco della Guerra. Conseguentemente le sue due piccole lune, venute ad essere scoperte soltanto nel lontano 1877, sono state chiamate Phobos e Deimos, due figli del dio Marte e della dea Venere: Paura e Terrore.
Le due lune sono poco più che dei giganteschi sassi, con ogni probabilità degli asteroidi catturati dalla gravità del pianeta mentre gli passavano vicino, come una biglia di ferro che passi vicino a una calamita. Phobos ha un raggio di soli 11 chilometri mentre Deimos di 6.
Phobos e Deimos

Entrambe orbitano molto vicine a Marte, 9.000 e 23.000 chilometri rispettivamente, questo spiega perché, pur così piccole, appaiono alquanto grandi nel filmato in cui viene usato un obiettivo normale. Per fare un confronto la nostra Luna ha un raggio di 1.738 chilometri e sta a oltre 384.000 da noi. Il video è senz'altro una divertente curiosità, al momento unica, ma ha un valore scientifico notevole, dato che permette di calcolare al meglio le orbite dei due satelliti, capire quanto siano densi e quindi di cosa sono fatti, ma soprattutto capire meglio quali maree provocano su Marte. Quando diciamo marea infatti pensiamo sempre al mare, ma anche nel caso della Terra la Luna esercita un'attrazione anche sulla parte solida del nostro pianeta, che si "stira" o meno a seconda dell'azione del nostro satellite. Egualmente accade su Marte anche se i satelliti sono molto più piccoli, ma più vicini. Un dato importante per capire meglio che succede sul pianeta rosso dove, sempre più, gli americani vogliono sbarcare prima possibile con degli astronauti. Passeranno notti al chiaro di due lune.

Fra le tante stelle dell'universo molti buchi neri

Fra le tante stelle dell'universo molti buchi neri. Questo e quanto si evince da uno studio della NASA, almeno una protogalassia su cinque, potrebbe includere un buco nero. Il risultato dello studio eseguito della NASA, è stato ottenuto utilizzando i dati dei satelliti Chandra e Spitzer, coordinato da Nico Cappelluti, ricercatore all’INAF-Osservatorio Astronomico di Bologna.
I buchi neri, essendo l’ultimo stadio dell’evoluzione di stelle massicce, s’ipotizza che abbiano fatto la loro apparizione relativamente tardi, nella storia del cosmo. Non è affatto cosi: la loro presenza era già alqaunto estesa anche fra le primordiali stelle dell'universo. Questo è quanto ha scoperto un team internazionale di astronomi, diretto dall’italiano Nico Cappelluti, mettendo a confronto, per una stessa regione di cielo, il fondo a infrarossi con quello a raggi X. Ciò che ne è scaturito dai dati è che una sorgente di raggi infrarossi su cinque, fra quelle risalenti all’universo primordiale, è un buco nero. «Abbiamo impiegato quasi cinque anni, per portare a termine questo studio. Ma i risultati sono sorprendenti», dice Cappelluti. «I nostri risultati attribuiscono ai buchi neri almeno il 20 per cento dell’emissione cosmica di fondo infrarossa. Questo significa che, all’epoca delle prime stelle, i buchi neri già erano impegnati a cibarsi di gas in modo frenetico», spiega Alexander Kashlinsky, astrofisico presso il Goddard Space Flight Center della NASA, nel Maryland.
L'idea di effettuare uno studio tale ebbe inizio nel 2005, quando Kashlinsky e alcuni suoi colleghi, analizzando i dati del telescopio spaziale infrarosso Spitzer della NASA, notarono per la prima volta un bagliore residuo.
Buco nero

Successive osservazioni hanno confermato la persistenza d’un bagliore irregolare residuo, anche dopo un’accurata sottrazione del contributo di tutte le stelle e le galassie conosciute nella regione osservata. Da qui la conclusione che si trattava del fondo cosmico a raggi infrarossi (CIB), una luce risalente all’epoca in cui prendevano forma le prime strutture dell’universo, fra le quali stelle e buchi neri primordiali. La stessa regione di cielo è stata monitorata nel 2007 anche da un telescopio spaziale a raggi X, il satellite Chandra, sempre della NASA. Elaborando i dati multibanda ottenuti in quell’occasione, Cappelluti ha realizzato mappe a raggi X, rimuovendo tutte le sorgenti conosciute in tre lunghezze d’onda. E di nuovo, proprio come con Spitzer, è rimasto un bagliore di fondo, questa volta però in banda X: il CXB, quindi, o fondo cosmico a raggi X. Confrontando le due mappe, è scaturito che le fluttuazioni del bagliore residuo alle energie X più basse evidenzioano una coerenza importante con quelle presenti nelle mappe a infrarossi.
La scoperta non scaturisce da osservazioni puntuali: neanche i telescopi più potenti sarebbero in grado di distinguere le stelle e i buchi neri più lontani come singole sorgenti. Ma l’analisi del loro bagliore totale, giunto fino a noi dopo un viaggio lungo miliardi di anni luce, ha comunque fornito la possibilità agli astronomi d’estrarre i contributi relativi di stelle e buchi neri della prima generazione. In sostanza è come osservare da Milano uno spettacolo pirotecnico in corso a Palermo, spiegano gli autori dello studio per illustrare il metodo da loro seguito: i singoli fuochi d’artificio sono troppo deboli per essere visti, ma se si potessero rimuovere tutte le sorgenti luminose nel mezzo, sarebbe possibile rilevare un bagliore residuo. La presenza di fumo, poi, rafforzerebbe ulteriormente la conclusione che almeno parte di quel bagliore proviene proprio dallo spettacolo pirotecnico. Nel caso delle mappe del CIB e del CXB, sia una parte dell’emissione infrarossa che di quella X sembrano provenire dalle stesse regioni del cielo. E le sole sorgenti capaci di emettere in entrambe queste bande con l’intensità necessaria, spiegano gli scienziati, sono esattamente i buchi neri. Le galassie normali, comprese quelle con i tassi di formazione stellare più elevati, non sarebbero in grado di farlo. Non solo: per rimanere indistinte, le sorgenti alimentate dai buchi neri devono trovarsi a distanze elevate.

Il primo "vagito" di una stella appena nata!

Il primo "vagito" di una stella appena nata! La vita si sa bene, è una questione di equilibrio, e per ottenerlo bisogna cambiare constantemente.
Questo inculcava nel lontano 1930 al proprio figlio Eduard Albert Einstein in una celebre lettera. Le stelle chiaramente non hanno una vita in se ma si bensi si formano per poi evolversi. Tutta la loro vita è una costante e continua ricerca di equilibrio in cui tante di esse, appena formate sono costrette ad espellere miliardi e miliardi di tonnellate di materiale gassoso e polvere che hanno in eccesso dentro di loro per non essere costrette ad esplodere. Questo lo si sa da tempo ormai, ma ora c'è una conferma davvero importante che ci giunge da un'immagine a dir poco spettacolare, dai colori oltremodo superbi e di un dettaglio mai raggiunto, realizzata da un gruppo di astronomi nord e sud americani che, facendo uso del nuovissimo e potente Alma l'insieme di radiotelescopi posto a 5.000 metri nel deserto cileno di Atacama, hanno fissato una stella appena formatasi da cui fuoriescono, con una violenza e velocità inimagginabile, getti di gas e polvere. Questi, viaggiando a centinaia di migliaia di chilometri all'ora, vanno incontro ad altro materiale inerte e nello scontrarsi si produce un'energia notevolissima che si tramuta in segnale luminoso. La novità delle osservazioni dell'oggetto Herbig Haro 46/47, così si chiama dal nome di
Stella appena nata

due famosi astronomi del recente passato, sta soprattutto nel livello di dettaglio raggiungibile con il nuovo strumento, che osserva la radiazione elettromagnetica nelle lunghezze d'onda di un millimetro o meno. Questi pennacchi luminosi e colorati, a causa degli elementi chimici coinvolti nel fenomeno, stanno a soli 1400 anni luce da noi, nella costellazione della Vela, alquanto ricca di gas e polveri interstellari da cui si formano continuamente nuove stelle. La loro vita iniziale è sempre a rischio: da una massa informe di materiale diffuso, parliamo di poche particelle per centimetro cubo, si addensa una formazione sferoidale di qualche milione di chilometri di diametro, tipicamente, che si contrae su sé stessa per attrazione gravitazionale, le parti più interne sono sulla Terra. A questo punto sulla sfera è come se agissero due enormi mani infatti più dense e attirano sempre più quelle esterne. L'aumento di massa porta man mano a quello della densità al centro e di conseguenza della temperatura, parliamo comunque sempre di tempi "astronomici" e quindi centinaia di migliaia e più di anni. Quando la temperatura nel cuore dello sferoide va sui milioni di gradi si accende la fusione nucleare, quella che cerchiamo da 50 anni di riprodurre qui sulla Terra. Sulla stella nascente agiscono ora due fenomeni contrapposti: la gravità tende a far "cadere" le parti più esterne verso il centro, come un bicchiere cade per terra se ci sfugge di mano, mentre l'energia prodotta dalla fusione nucleare all'interno tende ad uscire, sotto forma di radiazione e calore, come una stufa elettrica accesa. Per dire è come se due mani schiacciassero un pallone da calcio e due dall'interno cercassero di farlo espandere. L'equilibrio, la parola chiave, può essere raggiunto nella stella anche espellendo quantità per noi mostruose di materiale dallo sferoide che sta diventando stella a tutti gli effetti, come nel nostro caso. Se non ce la fa la stella scoppia subito e si ritenta fra qualche miliardo di anni. Al di là della scoperta scientifica questa ricerca dimostra l'eccezionale resa di Alma, l'Atacama Large Millimeter/submillimeter Array, un osservatorio astronomico internazionale che è una collaborazione fra l'Europa, il Nord America e l'Asia Orientale, in cooperazione con la Repubblica del Cile. Le parabole europee di Alma sono state fornite dall'Italia, che ha vinto la gara internazionale per la loro costruzione. Siamo noi infatti ad avere la migliore tecnologia in questo campo, che è apparentemente di nicchia, ma molto qualificante a livello internazionale.

18/10/13

Obama a caccia di asteroidi: ecco come vuole catturarli!

Obama a caccia di asteroidi: ecco come vuole catturarli! No, non è una stravanza del presidente degli Stati Uniti d'America, ma bensi una strategia per prendere al volo gli asteroidi che potrebbero essere pericolosi per la Terra e insaccarli letteralmente, per poi portarli fuori rotta. Questo è ciò che prevede il piano Nasa, in continuo mutamento a dire il vero, perchè in realtà l'obiettivo fondamentale è far guadagnare celebrità al proprio progetto in senso lato: ovvero quello di sviluppare esperienza con gli asteroidi, anche camminandoci sopra, e poi di corsa su Marte.
Il progetto che a dire il vero non appare molto appetitoso per l'industria americana, creando più di un problema anche al Congresso Usa, dove però il Presidente americano trova un'appoggio fin qui insperato. Commentatori dell'attività parlamentare Usa infatti riportano che anche i più reazionari deputati creazionisti e contro ogni forma di scienza hanno paura di venire colpiti da un sasso cosmico. Sarebbero cosi disposti a votare di buon grado a favore di un'impresa del genere, anche se esosa. Insomma la paura fa 90 anche nello spazio.
Venendo alla questione pericolosità il JPL, acronimo di Jet Propulsion Laboratory di Nasa, ha dato vita ad una mappa dei 1.400 asteroidi più pericolosi per la Terra.
Barak Obama Presidente USA

Praticamente si vede che l'orbita della nostra Terra è avviluppata in una ragnatela fittissima costituita dalle orbite di questi potenzialmente pericolosi sassi spaziale, con misure che vanno da 100 metri di diametro a qualche chilometro. Certo gli urti sono frequenti su tempi "astronomici", ma comunque ci sono, basta alzare la testa e guardare la Luna per vedere come sia tutta butterata e sulla Terra di crateri di dimensioni significative, anche decine di chilometri di diametro, ne conosciamo parecchi.
Per avere il ruolo di "pericoloso" un asteroide deve avere almeno 140 metri di diametro e avvicinarsi, prima o dopo, a poco più di 4 milioni di chilometri dalla Terra. Ma niente paura comunque anche se la mappa fa venire i brividi a guardarla tanto è fitta, per i prossimi 50 anni almeno nessun problema.
La Nasa sta potenziando i suoi sforzi in corso per identificare e caratterizzare gli oggetti vicini alla Terra, anche i più piccoli che possiamo vedere solo all'ultimo momento, ma quando ben abbiamo capito che un asteroide ci cadrà addosso che si fa? Lo si va a prendere, lo si mette in un sacco gigante e poi lo si devia, ma anche va bene studiarlo, dato che ne sappiamo poco di questi oggetti che sono molto significativi per capire l'origine del sistema solare.
Mappa degli asteroidi che circondano la terra

In realtà la missione asteroidi Nasa, ad oggi, serve per sviluppare tecnologie che sono in incubazione, necessarie proprio per poter andare in seguito a Marte e oltre. Ad esempio il mezzo di recupero asteroidi avrà la propulsione elettrica solare, bassi consumi e velocità, ma spinta costante.

Manie suicida? Facciamo l'esame del sangue per saperlo!

Manie suicida? Facciamo l'esame del sangue per saperlo! Circa un milione di persone sono protagonisti di un suicidio ogni anno. Tante potrebbero essere salvate in tempo se soltanto ricevessero in tempo soccorso ed assistenza psicologica. Adesso però, in base ad una ricerca, potremmo essere in grado di individuare la tendenza al suicidio semplicemente con un esame del sangue.
Il principale fautore della ricerca è il professor Alexander B. Niculescu III dell'Università dell'Indiana, che l'ha descritta in un articolo pubblicato sulla rivista Molecular Psychiatry del gruppo Nature. "Ci sono persone che non rivelano i propri pensieri suicidi fino a quando non è troppo tardi. Servono modi migliori per identificare e prevenire questi tragici casi", ha dichiarato il professore.
Lavorando per tre anni, a partire da una precedente ricerca sui biomarcatori presenti nel sangue che fungono da indice dei disturbi dell'umore e delle psicosi, Niculescu e la sua équipe hanno seguito alcuni pazienti affetti da disturbo bipolare, intervistandoli e prelevando campioni del sangue a intervalli regolari. Le loro analisi si sono poi concentrate sui pazienti che registravano un improvviso aumento dei pensieri suicidi, cercando fattori RNA di espressione dei geni che fossero cresciuti in modo correlato. La presenza di questi marcatori è stata cercata anche nei risultati di precedenti analisi sul suicidio e nel sangue di persone che si erano effettivamente tolte la vita.
Statistiche suicidi ogni anno

Dopo averli identificati sei possibili marcatori, si è cercato di usarli per prevedere il comportamento di un centinaio di pazienti affetti da disturbo bipolare o schizofrenia. Combinando l'analisi della presenza dei marcatori con verifiche cliniche dell'umore e dello stato mentale, si è riusciti a ottenere un miglioramento dal 65% all'80% riguardo la prevedibilità delle ospedalizzazioni dei pazienti. Il risultato migliore è stato ottenuto attraverso un gene denominato SAT1.
La ricerca di Niculescu ha destato immediatamente anche critiche. Nature riferisce che secondo lo psichiatra Ghanshyam Pandey la validità dello studio andrà verificata su un numero molto più grande di pazienti (critica che Niculescu non respinge, pur rimarcando di aver usato tecniche complesse per escludere i falsi positivi). Altri hanno sottolineato come non necessariamente la scoperta di un marcatore correlato con comportamenti suicidi possa sfociare in una tecnica effettivamente utile per fare diagnosi individuali.

La pillola che ti rammenta le medicine!

La pillola che ti rammenta le medicine! Avete capito bene, si tratta di una pillola che appena ingerita, dallo stomaco, viene inviato un messaggio, diretto a voi oppure al vostro medico, per informare che il medicinale è giunto a destinazione ed sopratutto sia proprio quello giusto. Pensarete che sia fantascienza...niente affatto! Si tratta di una tecnologia già usata in via del tutto sperimentale e che dovrebbe essere messa in commercio entro il prossimo anno.
Potrebbe apparire assurdo, ma quello di assumere dei medicinali sbagliati è un problema molto ricorrente. In base a quanto afferma l'Organizzazione Mondiale della Sanità, le somministrazioni errate di medicine arrivano al 50% dei casi. Ad aggiungersi agli errori dei pazienti, particolarmente quelli anziani, nel fare fede alle dosi e i tempi, ci sono quelli dei medici e farmacisti nel prescrivere la cura. Oltretutto può capitare che i pazienti scordino di informare il medico di medicinali di cui stanno già facendo uso, e che possono generare effetti indesiderati se mischiati con altri. Appare chiaro che un sistema che permettesse di verificare con premura e precisione ciò che il paziente ha ingerito, renderebbe migliore di molto la qualità delle cure.
Esattamente questo lo scopo di un sistema concepito dall'azienda californiana Proteus Digital Health, che ha realizzato un sensore ingeribile e grande come un granello di sabbia. Costruito interamente con materiali assorbibili senza danni dal corpo umano (rame, magnesio, cloruro di sodio), non necessita di batterie, in quanto alimentato dalla reazione con gli acidi gastrici. Il sensore viene introdotto in ogni pillola, e dopo averlo ingerito, si attiva trasmettendo un debole segnale radio di identificazione, che permette di riconoscere con esattezza di che medicina si tratta.
Sensore in pillola

Affinchè il sistema funzioni, il paziente deve indossare uno speciale cerotto contenente un chip, che è in grado di intercettare il segnale trasmesso dal sensore ingeribile e di raccogliere altri dati riguardo alle funzioni vitali del paziente, che permettono di comprendere se la medicina sta facendo effetto. Il cerotto, che è usa e getta e va cambiato ogni settimana, comunica via Bluetooth le informazioni a uno smartphone che le salverà i dati trasmessi nella cloud. In tal modo il medico può avere a disposizione la cronologia di tutti i medicinali assunti e del loro effetto.
Al momento la tecnologia è in prova presso una catena di farmacie britanniche, che confezionano set di pillole che includono il sensore. Sono già state ottenute le autorizzazioni per commercializzare i sensori in Europa e negli USA.
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