Il-Trafiletto
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03/11/13

Perchè si dice "indorare la pillola?"

Di sicuro penserete che sono una fissata, ma ognuono di noi ha i propri "difetti di fabbricazione" e io ho questo: se mi togli dai libri soffro. Oggi infatti, mentre ero in procinto di ingoiare una capsula, mi sono ricordata di questo adagio. E mi sono immaginata mentre ingoiavo un pillola d'oro.......
Senza parole

Indorare la pillola ovvero presentare una cosa che può far dispiacere o danno con dell'artificio che la renda d'aspetto migliore, o anche apporre un rifiuto ma con parole che lo mascherino e perfino lo facciano apparire a vantaggio del richiedente inascoltato.
Il modo di dire deriva dal fatto che i farmacisti coprivano un tempo le loro pillole amare o nauseanti con una sottilissima foglia d'oro o d'argento, che permetteva di inghiottirle senza sentirne il sapore.

18/10/13

La pillola che ti rammenta le medicine!

La pillola che ti rammenta le medicine! Avete capito bene, si tratta di una pillola che appena ingerita, dallo stomaco, viene inviato un messaggio, diretto a voi oppure al vostro medico, per informare che il medicinale è giunto a destinazione ed sopratutto sia proprio quello giusto. Pensarete che sia fantascienza...niente affatto! Si tratta di una tecnologia già usata in via del tutto sperimentale e che dovrebbe essere messa in commercio entro il prossimo anno.
Potrebbe apparire assurdo, ma quello di assumere dei medicinali sbagliati è un problema molto ricorrente. In base a quanto afferma l'Organizzazione Mondiale della Sanità, le somministrazioni errate di medicine arrivano al 50% dei casi. Ad aggiungersi agli errori dei pazienti, particolarmente quelli anziani, nel fare fede alle dosi e i tempi, ci sono quelli dei medici e farmacisti nel prescrivere la cura. Oltretutto può capitare che i pazienti scordino di informare il medico di medicinali di cui stanno già facendo uso, e che possono generare effetti indesiderati se mischiati con altri. Appare chiaro che un sistema che permettesse di verificare con premura e precisione ciò che il paziente ha ingerito, renderebbe migliore di molto la qualità delle cure.
Esattamente questo lo scopo di un sistema concepito dall'azienda californiana Proteus Digital Health, che ha realizzato un sensore ingeribile e grande come un granello di sabbia. Costruito interamente con materiali assorbibili senza danni dal corpo umano (rame, magnesio, cloruro di sodio), non necessita di batterie, in quanto alimentato dalla reazione con gli acidi gastrici. Il sensore viene introdotto in ogni pillola, e dopo averlo ingerito, si attiva trasmettendo un debole segnale radio di identificazione, che permette di riconoscere con esattezza di che medicina si tratta.
Sensore in pillola

Affinchè il sistema funzioni, il paziente deve indossare uno speciale cerotto contenente un chip, che è in grado di intercettare il segnale trasmesso dal sensore ingeribile e di raccogliere altri dati riguardo alle funzioni vitali del paziente, che permettono di comprendere se la medicina sta facendo effetto. Il cerotto, che è usa e getta e va cambiato ogni settimana, comunica via Bluetooth le informazioni a uno smartphone che le salverà i dati trasmessi nella cloud. In tal modo il medico può avere a disposizione la cronologia di tutti i medicinali assunti e del loro effetto.
Al momento la tecnologia è in prova presso una catena di farmacie britanniche, che confezionano set di pillole che includono il sensore. Sono già state ottenute le autorizzazioni per commercializzare i sensori in Europa e negli USA.
Licenza Creative Commons
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