Presto la carne che consumiamo potrebbe arrivare, invece che da un allevamento, da una provetta.
Hamburger in vitro, bistecche di laboratorio, scaloppe ingegnerizzate?
Il nome non è ancora stato definito, ma la sostanza non cambia: secondo gli scienziati, siamo a un passo dalla carne di sintesi.
Mark Post dell'Università di Maastricht ha già
presentato il primo
hamburger artificiale. Il costo, per ora, è di 250mila euro: un po' caro per essere sfruttabile commercialmente, ma
secondo Post, questo prodotto altamente
tecnologico presto diventerà accessibile, soprattutto in un mondo che stenta a soddisfare la domanda di
carne.
La famosa polpetta da 250mila euro di Post è stata ottenuta con un prelievo bioptico di cellule staminali di
muscolatura bovina,
coltivate in un terreno di
coltura contenente siero fetale di vitello (essenzialmente, sangue privato degli eritrociti). Il
siero conteneva i principi nutritivi richiesti per la differenziazione delle staminali in
cellule muscolari mature.
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Il primo hamburger artificiale |
I frammenti di
muscolo sono poi stati messi in tensione tra due ancoraggi in velcro per sfruttarne la tendenza naturale a contrarsi fino ad aumentare di volume, producendo piccole
fibre di carne. Inoltre, il tessuto è stato sottoposto a impulsi elettrici che ne hanno incrementato il
contenuto proteico, Infine, tremila striscioline di muscolo sono state fuse insieme per creare un solo hamburger di dimensioni standard.
Post fa parte di una sempre più nutrita schiera di scienziati determinati a sfruttare processi
bioingegneristici per creare carne artificiale. La start-up statunitense Modem Meadows, diretta da Gabor Forgacs e da suo figlio Andreas, utilizza la tecnologia di stampa tridimensionale per produrre tessuti vivi, con lo scopo ultimo di creare
organi artificiali e anche carne per il consumo alimentare.
Migliaia di staminali muscolari vive vengono caricate su una
cartuccia (formando una sorta di inchiostro biologico) e, un volta stampate secondo la forma desiderata, si fondono naturalmente per dar luogo a tessuto vitale. I due descrivono come "non spiacevole" il gusto della loro più recente invenzione, anche se ammettono che la
neo-
carne richiederà qualche aggiustamento.
I consumatori si adatteranno a mangiare
carne di sintesi? "Intanto, ci consente di liberarci dell'effetto-repulsione indotto da macelli e allevamenti intensivi", dice Andras. "Il processo di produzione della
carne artificiale è molto più pulito, trasparente ed ecologico: fa bene sia all'ambiente che agli animali, al contrario dei sistemi tradizionali".
(science)
VALORI NUTRITIVI
Per 115 g di hamburger artificiale dal sapore naturale
- PROTEINE: 5,1 g
- GRASSI: 5,6 g
- CARBOIDRATI: 0,3 g
- ENERGIA: 73 kcal