Il-Trafiletto
Visualizzazione post con etichetta animale. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta animale. Mostra tutti i post

06/08/14

Chi vive in casa nostra? | La cimice dei letti

La cimice dei letti
ovvero sia Cimex lectularius
La cimice dei letti ovvero sia Cimex lectularius appartiene all'ordine degli Emitteri ma, al contrario di molti di questi insetti che utilizzano gli elementi acuminati del loro apparato buccale per procurarsi linfa vegetale, è un ectoparassita. 

Le mandibole e mascelle allungate della cimice, simili a stiletti, vengono utilizzate per perforare la pelle umana e cibarsi di sangue.

Questi insetti hanno corpi schiacciati e hanno perso le ali, adattamenti che consentono loro di vivere indisturbati nei nostri materassi e all'interno dei mobili, e anche di espandere l'addome dopo essersi saziati di sangue. Nel regno animale, le femmine possono esercitare un forte controllo sulle pratiche di accoppiamento, impedendo la copula, dimostrandosi estremamente schizzinose durante il corteggiamento e perfino respingendo il seme di alcuni maschi. Nelle cimici dei letti, ciò ha determinato l'evoluzione dell'inseminazione traumatica: il pene del maschio, a forma di stiletto incurvato viene utilizzato per "pugnalare" il corpo della femmina, aggirando le normali vie riproduttive e annientando così il controllo femminile. Il maschio, dunque, riesce a deporre lo sperma direttamente nell'emocele della femmina, dal quale gli spermatozoi migrano verso le ovaie.(science)


11/07/14

La famiglia è importante

Essere in grado di riconoscere individui con cui si hanno forti somiglianze genetiche cioè con i quali si è imparentati, è molto importante. 

Sappiamo farlo noi e anche gli altri animali: questo permette di trasmettere il proprio patrimonio genetico alle generazioni successive e di evitare di sprecare energia entrando in competizione con chi è sangue del nostro sangue. E le piante?

I vegetali sanno individuare i propri fratelli? Si. E' stato scoperto per la prima volta nel 2007 da Susan Dudley e Amanda File, due ricercatrici dell'Università McMaster in Ontario, Canada. Le scienziate hanno seminato, in un vaso, alcuni semi di Cakile edentula prodotti dalla stessa pianta madre e in un altro contenitore semi nati invece da piante della stessa specie ma di "genitrici" diverse. Le pianticelle strettamente imparentate sono cresciute rigogliose mentre quelle lontane geneticamente hanno prodotto un numero di radici molto più elevato.

Insomma, ogni pianta figlia di madri diverse ha cercato di occupare più spazio possibile competendo per le risorse idriche e nutritive  a discapito di chi stava accanto. Se nel mondo animale si individuano i propri parenti attraverso il senso della vista e dell'olfatto, in quello vegetale i meccanismi non sono ancora chiari anche se si ipotizza che il riconoscimento dei parenti avvenga tramite il rilascio di messaggeri chimici.(science)



24/01/14

Siamo sempre e solo noi... in fondo alla classifica | Sperimentazione animale: Italia sotto accusa!

Siamo sempre e solo noi...in fondo alla classifica! L'Italia, risulta essere in fondo, anche nella decenza riguardo la sperimentazione animale.
La nostra Nazione, infatti, è l’unica tra gli stati membri a non aver ancora metabolizzato la direttiva 63, emanata il 22 settembre 2010 dal Parlamento europeo alfine di regolamentare la “protezione degli animali utilizzati a fini scientifici”.

E pensare che da Bruxelles era già giunta, lo scorso mese di giugno, un primo avvertimento, affinchè potessimo recepire quanto prima il senso della normativa: termine ultimo per la sua introduzione nel diritto nazionale era fissato alla data del 10 novembre 2010, mentre la scadenza per l’approvazione aveva termine il primo gennaio 2013. Insomma, un bel po di tempo per poterne capire il significato, ma evidentemente siamo troppo duri di comprendonio, al punto tale che siamo stati capaci di sprecare la bellezza di quasi 3 anni andando fuori tempo massimo. E' per tale motivo che dunque la Commissione europea, cosi come riporta l’Ansa, sta meditando di prendere le contromisure, denunciando l’Italia alla Corte di Giustizia dell’Unione: se il tribunale dovesse condannare il nostro paese, si prospetta il pagamento di ben 150.000 € di multa per ogni giorno ulteriore di violazione ( niente male, tanto c'è chi paga!).

In realtà, qualcosa l’avevamo fatta. Peccato che il decreto legislativo che avrebbe dovuto recepire la normativa europea sia ancora bloccato al Senato. Nella proposta di legge, la 587 del 2012, l’Italia ha tra l’altro inserito vincoli molto più restrittivi di quelli previsti dalla direttiva stessa.
Sperimentazione animale

L’articolo 13 contiene infatti una serie di emendamenti che introducono ulteriori divieti e obblighi per i ricercatori: tra questi, il divieto di xenotrapianti, cioè il trapianto tra organi di specie diverse, e sostanze d’abuso, il divieto di “esperimenti e procedure che non prevedono anestesia o analgesia” e di quelli condotti su “cani, gatti e primati non umani” e l’“orientamento della ricerca all’impiego di metodi alternativi”.

Restrizioni che molti, all’interno della comunità scientifica, temono possano segnare la fine di molti studi di biomedicina e farmacologia: “Basterebbe che l’Italia, come hanno già fatto Gran Bretagna, Francia, Spagna, Belgio, Danimarca, Svezia, Germania e altri paesi, recepisse così com’è la direttiva europea in materia”, ci aveva detto Marta Piscitelli, vice presidente dell’Associazione Italiana per le scienze degli animali di laboratorio. I vincoli introdotti dall’Italia, oltre a violare l’articolo 2 della normativa Ue (che prevede appunto che gli stati membri avrebbero dovuto “informare la commissione” entro il 1 gennaio 2013 qualora avessero voluto introdurre misure nazionali più rigorose), sono stati giudicati “immotivati, poco argomentabili e di difficile condivisione”. Insomma, non ci facciamo mancare nulla, esageriamo sempre e comunque: complimentoni!!

30/12/13

“Fargam ritorna a casa dopo 15 minuti in orbita nello spazio!”

Fargam ritorna a casa dopo 15 minuti in orbita nello spazio!” Per la seconda volta nella sua storia in ambito spaziale, l’Iran si rende protagonista di un episodio alquanto bizzarro, come quello di spedire per la seconda volta una scimmia nello spazio.

L’annuncio è stato dato ufficialmente proprio qualche giorno fa: adesso, l’animale è rientrato, ed a quanto pare non presenta malesseri o disfunzioni particolari. La scimmia era stata inviata nello spazio a bordo di una capsula spaziale!In base a quanto viene riportato, la scimmia sarebbe rimasta in orbita per ben 15 minuti! Teheran, la capitale dell’Iran, ha già in passato effettuato questo tipo di operazione già un’altra volta, nell’ambito del suo programma balistico.

iran-scimmia-640x360
Fargam la scimmia spaziale

L’agenzia Iranina ha dichiarato che l’attuale Presidente dell’Iran, ovvero Hassan Rouhani, si è compiaciuto, congratulandosi con gli scienziati ed esperti per il successo conseguito anche nel secondo invio di una creatura vivente nello spazio.

Ed è anche la seconda scimmia inviata nello spazio a ritornare in perfette condizioni di salute, proprio come sottolineato dal presidente stesso sul suo account personale di Twitter. Il nome della scimmia è Fargam, ed è rimasta in orbita per 15 minuti all’altezza di ben 120 chilometri. Non è stato però specificato dove sia stata recuperata la capsula.
Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non opere derivate 3.0 Italia.