Il-Trafiletto
Visualizzazione post con etichetta famiglia. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta famiglia. Mostra tutti i post

08/10/14

Circo | A 80 anni abbandona definitivamente il circo. E' morto Nando Orfei.

E’ morto oggi, all’età di 80 anni, Nando Orfei, al secolo Ferdinando Orfei (Portomaggiore, 29 luglio 1934 – Milano, 7 ottobre 2014), appartenente alla omonima famiglia di circense. Era da tempo ricoverato all’ospedale San Raffaele di Milano a causa di una terribile malattia. Lo ha annunciato la moglie, Anita Gambarutti insieme con i figli Ambra, Gioia e Paride, la sorella Liana e il fratello Rinaldo. Dopo una iniziale esperienza cinematografica, che comprende solamente quattro film, due dei quali diretti da Federico Fellini, Nando Orfei si ritirò dal cinema per dedicarsi corpo e anima all'amato teatro ed al circo, del quale era un domatore di fama mondiale. Molti sono gli attestati di stima nei suoi confronti; Il presidente dell'Agis Carlo Fontana lo definisce "protagonista assoluto del circo e un grande dello spettacolo italiano", mentre Antonio Buccioni, presidente dell'Enc, Ente Nazionale Circhi, ne ricorda la figura. Lo scorso anno Nando Orfei, già minato fisicamente dalla malattia, entrando in pista alla fine di uno spettacolo, sorreggendosi al suo bastone, ultimo compagno, si lamentò dei numerosi posti vuoti con i pochissimi spettatori presenti e lanciò un appello in favore del circo. Purtroppo non aveva capito che l’era dei computer play station e tablet stavano affossando irrimediabilmente quello che per tanti e tanti anni è stato l’eroe dei bambini: il circo. Nando Orfei verrà ricordato per la famosa frase "Il circo è e sarà il più grande spettacolo del mondo".In questi giorni il suo circo è a Modena e da stasera, fino a giovedì, giorno dei funerali, lascerà i tendoni chiusi in segno di lutto.

30/09/14

Non è da tutti avere sei dita per ogni mano.

Si chiama polidattilia , conosciuta anche come iperdattilia. E’ un'anomalia genetica, nella quale le mani o i piedi dei soggetti affetti presentano un eccesso di dita rispetto alla normale conformazione, ed è la singolarità che ha colpito un’intera famiglia brasiliana, la famiglia Silva. Tutti i componenti di questa famiglia, e sono la bellezza di 14 persone tra nonni, genitori e nipoti, abitano nella periferia di Brasilia, ad Aguas Claras, cittadina nei pressi della capitale. Non si sentono affatto discriminati, anzi, tutt’altro. Dice la signora Silvia Do Santos, la nonna del gruppo, figlia del capostipite portatore di questa anomalia genetica: “Mio padre ha sempre considerato questo fenomeno come una cosa normalissima, naturale. Per noi le persone con cinque dita sono quelle anormali. Ad esempio, mia nipote che ha cinque dita si sente esclusa dalla famiglia”. La famiglia Silvia sperava moltissimo nel giugno scorso che la squadra di calcio carioca riuscisse a vincere la sesta coppa del mondo di calcio, svoltisi proprio in Brasile, per poter essere considerati ufficialmente i portafortuna della squadra, purtroppo il loro sogno è svanito l’8 luglio con l’umiliante sconfitta della loro squadra ( 7-1) ad opera della Germania futura Campione del mondo.

23/09/14

La prima grande trasformazione personale nasce in famiglia | seconsa parte

La prima grande trasformazione personale, passa attraverso la famiglia e per fare il salto di qualità bisogna mettere in gioco anche divieti e limitazioni, ma non preoccupatevi, i risultati si vedranno presto. 


Per quattro giorni a settimana, provate a limitare l'uso della Tv, di Facebook e di YouTube usandoli solo per un'ora al giorno e utilizzate il tempo,che normalmente spendete per queste cose, per alcune attività divertenti con la famiglia.

Impostate una normale notte di gioco da tavolo, una volta alla settimana e ogni tanto raccontate ai vostri figli circa la vostra storia di famiglia.
Imparate a dire dei "sì" e dei "no" ai vostri figli, e state con loro facendoli provare varie abilità quali: la pesca, la pittura, il giardinaggio o il lavorare insieme con i computer. 
Prendetevi del tempo per loro e quando decidete, non lasciatevi disturbare da niente e nessuno.

Impostate la sveglia, sempre 15 minuti prima, del solito orario e usate questo tempo per pianificare e pensare le vostre giornate e a quello che volete raggiungere.

Ogni tanto ordina le cose che hai in casa e prova a dare, a chi ha bisogno, questi tuoi oggetti, che non usi più.

Impara a leggere un libro, la sera quando rientri a casa, per una volta alla settimana.

Prenditi del tempo per ordinare tutti gli appuntamenti, come i controlli dentistici, che hai continuato a rimandare e imposta dei  piani di emergenza e metti tutto questo per iscritto e  rendendilo visibile in casa, così che tutti lo possono vedere e ricordartelo in caso di dimenticanza.

Se vi siete persi la prima parte la trovate cliccando qui.
In famiglia: il primo cambiamento personale

11/07/14

La famiglia è importante

Essere in grado di riconoscere individui con cui si hanno forti somiglianze genetiche cioè con i quali si è imparentati, è molto importante. 

Sappiamo farlo noi e anche gli altri animali: questo permette di trasmettere il proprio patrimonio genetico alle generazioni successive e di evitare di sprecare energia entrando in competizione con chi è sangue del nostro sangue. E le piante?

I vegetali sanno individuare i propri fratelli? Si. E' stato scoperto per la prima volta nel 2007 da Susan Dudley e Amanda File, due ricercatrici dell'Università McMaster in Ontario, Canada. Le scienziate hanno seminato, in un vaso, alcuni semi di Cakile edentula prodotti dalla stessa pianta madre e in un altro contenitore semi nati invece da piante della stessa specie ma di "genitrici" diverse. Le pianticelle strettamente imparentate sono cresciute rigogliose mentre quelle lontane geneticamente hanno prodotto un numero di radici molto più elevato.

Insomma, ogni pianta figlia di madri diverse ha cercato di occupare più spazio possibile competendo per le risorse idriche e nutritive  a discapito di chi stava accanto. Se nel mondo animale si individuano i propri parenti attraverso il senso della vista e dell'olfatto, in quello vegetale i meccanismi non sono ancora chiari anche se si ipotizza che il riconoscimento dei parenti avvenga tramite il rilascio di messaggeri chimici.(science)



10/05/14

Un'altro caso di baby squillo

Un'altro caso di baby squillo a Ladispoli in provincia di Roma. Protagoniste tre minorenni per mesi sul marciapiede in cerca di uomini a cui vendersi per pochi euro, a volte anche per una birra

La spiegazione delle ragazzine sul perchè : «Non ho i soldi per andare in discoteca», «non ho la paghetta», «non posso comprare il cellulare». Cose così, «tanto, chi se ne frega!», tagliano corto come se la storia non fosse la loro. Gli investigatori,dopo aver allertato il Tribunale dei minori, hanno avviato le indagini e sembra che ci sia una lista di clienti delle ragazzine e sarebbero sulle tracce di un’organizzazione dedita all’induzione e allo sfruttamento della prostituzione minorile oltre che allo spaccio di sostanze stupefacenti.

Lo facevano per pochi spiccioli, a volte per una birra al bar e via di nuovo sulla strada per il prossimo cliente e un altro e un altro ancora, salire e scendere dalle macchine. Bastava la ricarica per il cellulare per dare la propria "prestazione" appartati anche in un angolo del parcheggio.
A volte chiedevano soldi, qualche decina di euro, o un po' di droga. Le baby squillo provano a spiegare perché l’hanno fatto: «non ho i soldi per andare in discoteca», «non ho la paghetta», «non posso comprare il cellulare, tanto, chi se ne frega!» con una scrollata di spalle tagliano corto come se stessero parlando di bambinate da sorriderci sopra. 
immagine presa dal web
non dimostrativa

A far partire l’indagine è la mamma di una delle tre ragazzine (due hanno 15 anni e l’altra 16) preoccupata perché la figlia conduce una vita da adulta. Resta fuori di casa quanto vuole e a volte torna ubriaca, quando torna. Perchè a volte non torna e rimane fuori la notte. (ndr: mentre scrivo questo articolo, come mamma mi viene il voltastomaco. non riuscirei neanche a chiudere mezzo occhio se non vedessi rientrare mia figlia di 15 anni...ma neanche ne avesse trenta o quaranta, senza saperla al sicuro).

Il sospetto aleggiava già, tanto che i servizi sociali avevano segnalare alle forze dell’ordine e al sindaco di Ladispoli «comportamenti ad alto rischio tra minori che utilizzano il proprio corpo in cambio di soldi, ricariche telefoniche, droghe». Un istituto scolastico aveva allertato i servizi sociali, dopo aver notato comportamenti strani fra le ragazzine. Ragazze senza una solida famiglia alle spalle, con genitori impegnati sui propri problemi e non seguono i figli. Una ragazzina non ha neanche una famiglia disastrata, non ce l'ha affatto. Abbandonata a cinque anni in una casa famiglia. Madri con nuovi compagni, e a loro non pensano, troppa libertà, troppa indifferenza e troppa solitudine per un adolescente. Ignorate e povere, si uniscono per riempire il vuoto della famiglia, e facilitate dai social, si creano profili falsi, si fanno clienti, si drogano e si prostituiscono per pochi spiccioli..."tanto a chi importa...".



03/03/14

Famiglia Beckham trasloca | Concluso l'acquisto di Villa Versace.

Famiglia Beckham trasloca! Concluso l'acquisto di Villa Versace. La famiglia Beckham conclude l'affare che gli consentirà di acquistare la villa in cui fu ucciso lo stilista Versace.


Dopo vari mesi di complesse trattative, l'accordo è giunto al termine permettendo finalmente alla famiglia di effettuare l'acquisto della mega-villa di Versace a Miami Beach, per la modica cifra di 60 milioni di dollari. A dare la notizia ci pensa l'agenzia di stampa spagnola Europa Press.
La villa, dove si consumò l'omicidio dello stilista italiano sedici anni fa da uno squilibrato, si chiama Casa Casuarina, ed è un edificio risalente gli anni '30 con una impareggiabile vista sul mare, piscina, dieci camere da letto e un megasalone di 250 metri quadrati.
Casa Casuarina

L'edificio fu acquistato da Versace nel '92 per 10 milioni di dollari e ristrutturata con altri 33 milioni. Nel 2000 era diventata di proprietà del magnate americano Peter Loftin, che aveva tentato, senza successo, di trasformarla in un albergo di lusso. Nel 2012, la villa era stata messa all'asta, ma senza esito.

Ora, invece, villa Causarina potrebbe avere un nuovo proprietario. Tra l'altro Victoria Beckham, moglie dell'ex calciatore inglese, è intima amica della sorella dello stilista, Donatella Versace. La vendita della villa è stata confermata all'agenzia spagnola da Donatella Versace, che ha espresso soddisfazione per l'operazione, portata avanti dalla Proto Organization, società londinese che segue gli affari immobiliari di stelle di Hollywood e campioni dello sport.

16/02/14

La dipendenza da “mamma” e “papà” è spesso causa di separazione. Lo dice la Chiesa.

Il 'mammismo'è un fenomeno in continua crescita e spesso è causa di crisi nel rapporto di coppia. Quando mamma e papà entrano in camera da letto, la coppia scoppia. E' la dipendenza psicologica dai genitori una delle cause di nullità del matrimonio. Lo afferma la sessuologa Alessandra Graziottin, direttrice del reparto di Ginecologia dell'ospedale San Raffaele Resnati di Milano, e lo ribadisce monsignor Paolo Rigon, vicario giudiziale del tribunale ecclesiastico ligure all'inaugurazione dell'anno giudiziario. Quando "per ogni scelta della coppia è necessario il consenso del genitore - spiega monsignor Paolo Rigon - lo sposo diventa un sostituto. Il vero coniuge è uno dei due genitori". E l’arcivescovo di Genova e presidente della Cei, Angelo Bagnasco aggiunge: “ A creare problemi nella coppia è anche la mancanza di lavoro, che impedisce di sperare nel futuro. Le riforme necessarie a cui dovrà mettere mano il nuovo governo sono tante, ma prima di tutto bisogna pensare all'occupazione”. ''Il fenomeno dei ragazzi e delle ragazze che rimangono con i genitori fino a oltre 30 anni è noto – dichiara inoltre la sessuologa Graziottin – e ciò porta alla mancata maturazione della persona, ''che rimane sempre 'figlio' e non 'uomo' o 'donna', con un effetto su tutti gli aspetti relazionali, a partire da quello sessuale. Un conto è l'amore profondo, un conto la dipendenza patologica, che riguarda più le mamme ma talvolta anche i padri'. Gli effetti per la coppia sono devastanti, spiega Graziottin. ''Se non è risolto il rapporto genitoriale è impossibile stabilire un legame profondo con il partner, e questo si riflette sullo stesso progetto di famiglia, anche perché si instaurano dinamiche di confronto, per cui il partner viene sempre paragonato al genitore, che possono sfociare in veri psicodrammi''. ''Bene ha fatto il Vaticano - conclude la Graziottin - a rimarcare questo problema, è un segno di grande modernità e attenzione alle fragilità della coppia''.

13/02/14

Palermo | Morta da 6 giorni, il suo corpo è ancora caldo. I figli:” è una morte apparente, si risveglierà”.

Comune di Villagrazia di Carini, in provincia di Palermo. Una madre è venuta a mancare sei giorni fa ma i figli non si rassegnano alla sua morte, nonostante ben due medici abbiano constatato il decesso. Grazia Bruno, 68 anni, è deceduta giovedì scorso nella sua casa dopo un periodo di ricovero in ospedale. Il medico legale chiamato dai familiari non ha potuto che certificare il decesso, cosa che è stata confermata qualche giorno dopo da un altro medico cardiologo. Il medico legale, pur constatando la morte della donna, avrebbe rilevato alcune "stranezze" : il rigor mortis non si è verificato, la temperatura del corpo rimane costante, di conseguenza il corpo non si è irrigidito, e avrebbe così concesso altri quattro giorni di proroga per dare il via all'iter di sepoltura. Un limite temporale che scade oggi pomeriggio. “In queste condizioni non permetteremo la sepoltura di nostra madre – sembra aver detto il figlio della defunta Francesco Paolo Passalacqua a Live Sicilia – Anche il nostro medico di famiglia, pur constatando la morte, ha messo in evidenza delle anomalie. Non siamo dei medici ma a nostro avviso potrebbe essere un caso di morte apparente”. Intanto la casa della (non) defunta è diventata meta di curiosi e conoscenti che gridano al miracolo. All’interno la salma è tenuta con la bara aperta. L'Azienda sanitaria provinciale di Palermo, però, smentisce la versione dei familiari della donna, riferendo inoltre che il cardiologo da lei inviato ha eseguito sul corpo della donna un elettrocardiogramma, tenuto "in striscia continua per venti minuti", risultato poi "totalmente piatto", e di aver redatto un verbale nel quale si dichiara che la salma è pronta per la sepoltura.

27/01/14

Il Dittatore nordcoreano Kim Jong-un stermina i parenti dello zio Jang Song-Thaek

Notizia choc che arriva dalla Repubblica Popolare Democratica di Corea, conosciuta meglio col nome di Corea del Nord: il Leader Kim Jong-un avrebbe sterminato l'intera famiglia del suo ex tutore, nonchè zio Jang Song-Thaek, giustiziato in dicembre dopo essere stato spogliato di tutti i poteri e accusato di 'golpe' contro il nipote. Secondo alcuni media asiatici, che riportano confidenze di forze governative, l'intera famiglia di Jang (bambini compresi) sarebbe stata fucilata. La stessa sorte sarebbe capitata a tutti gli uomini vicini all'ex mentore di Kim. Nei primi giorni di Dicembre lo zio Jang Song-thaek, diventato numero due del regime nord-coreano e principale consigliere politico del giovane presidente dopo la morte di Kim Jong-il, padre del giovane leader, veniva rimosso da tutti gli incarichi, espulso dal politburo e arrestato. Nelle stesse ore alcuni suoi fidatissimi venivano passati per le armi in piazza, accusati di tradimento. Il tempo per un velocissimo processo farsa che anche Jang Song-thaek veniva giustiziato. La sua morte è diventata un caso mediatico: per alcuni giorni era circolata la voce che Jang fosse stato sbranato vivo da un branco di 120 cani. Indiscrezione poi smentita nei giorni successivi. Tra i parenti uccisi dello zio figurano la sorella Jang Kye-sun e suo marito, l'ambasciatore a Cuba Jon Yong-jin; il nipote e ambasciatore in Malesia Jang Yong-chol e i due figli; i figli, le figlie, i nipoti e i fratelli. Tutti i parenti che non erano nel Paese sono stati richiamati a Pyongyang per essere giustiziati. Secondo le fonti governative alcuni parenti sono stati ammazzati con un colpo di pistola in fronte mentre i parenti acquisiti, come la moglie dell'ambasciatore in Malesia, sono stati risparmiati e confinati in villaggi sperduti con le loro famiglie di origine.

20/01/14

Quando l'amore non dimentica | Simona e Rosalinda

Quando l'amore non dimentica il primo incontro e aspetta la seconda occasione, succede che due cuori si ritrovano. E Simona incontra, dopo venti anni, Rosalinda e l'amore ricorda. 


Simona Borioni, presente in molte fiction (da Distretto di polizia a Le tre rose di Eva), di recente ha avuto grande visibilità mediatica per la scelta di raccontare pubblicamente (su Vanity Fair e alle Iene) il suo amore omosessuale, il rapporto che da tre anni (ma in realtà da molto di più) la lega a Rosalinda Celentano Simona, cos'è cambiato dopo che è diventata ufficiale la relazione con Rosalinda? «Tra noi due nulla. Siamo contente di averlo fatto: volevamo dare una testimonianza dopo quel terribile episodio del ragazzo gay di Roma che, non trovando comprensione, si è ucciso. Certo, dobbiamo sopportare alcuni disgustosi commenti che sentiamo per strada.

Simona-Rosalinda
Ma, perlopiù, ci sono stati attestati di solidarietà e ammirazione, anche nel mio mondo professionale». Hanno suscitato scalpore soprattutto le scuse arrivate dopo tanti anni dalla madre di Rosalinda, Claudia Mori, alla figlia per non «averle detto prima che per noi non cambiava nulla». La Celentano aveva raccontato delle forti difficoltà incontrate in famiglia a far accettare la propria sessualità... «Un tempo era più difficile comprendere queste cose per genitori cresciuti con un'educazione completamente diversa. Comunque, preferisco guardare gli aspetti positivi: ci sono persone che non superano questi scogli, che non arrivano mai ad accettare i propri figli». Dalla settimana prossima, su Canale 5, farà la parte di una governante un po' bisbetica che raccoglie le confidenze della grande casa padronale, mentre in questi momenti è lei al centro del gossip. Anche Rosalinda sta ricominciando a lavorare, dopo molte crisi e un riuscito percorso di disintossicazione dall'alcol... «L'abbiamo affrontato insieme: è già passato un anno di astinenza. Ora vive con me e mio figlio Samuele di 12 anni. E speriamo che sul lavoro capiti qualcosa di bello. Io ora sono impegnata sul set di un'altra fiction per Canale 5, intitolata Solo per amore, poi farò Ava Gardner a teatro». Non dev'essere stato facile per suo figlio con i compagni di scuola. «Invece no, sono stati tutti molto carini, non è cambiato nulla, del resto lo avevamo molto preparato. A chi gli chiede se è vero che sua madre è lesbica lui risponde che è una donna che ama e che è riamata e che tutti e tre insieme viviamo nell'amore». Lei e Rosalinda vi eravate conosciute vent'anni fa, vi siete frequentate solo per qualche giorno, poi non vi siete più riviste. Dopo tutto questo tempo un incontro casuale in un ristorante vi ha portato a stare insieme: lei non aveva mai avuto prima esperienze omosessuali. «Esatto. Ma il legame tra me e Rosalinda va oltre l'identità sessuale, non c'entra il genere donna o uomo, per me lei è una creatura unica, quasi angelica, che ho sempre amato anche se non l'ho più vista per vent'anni, che amerò per sempre e che non sarà mai sostituibile. Non ho avuto crisi sessuali o turbamenti. Ho semplicemente reincontrato la persona di cui avevo conservato di fianco al letto il cappellino e il walkman che mi aveva regalato vent'anni fa. E che ora spero stia con me per sempre. Anzi, che spero un giorno di sposare».                                             fonte  Il Giornale.it

18/01/14

Stermina la famiglia a fucilate un Presidente di una banca pratese

Lamberto Albuzzani, ha sterminato la famiglia con un fucile da caccia, e poi si è ucciso. Era indagato dalla procura di Prato in un’inchiesta sulla gestione della Banca Credito Cooperativo Area Pratese, per ostacolo alla vigilanza, utilizzo di falsi strumenti finanziari e falso in bilancio.


Con il suo fucile da caccia ha sparato alla moglie e al figlio, poi si è tolto la vita. È successo ieri sera, a Campi Bisenzio (Firenze). L’uomo, Lamberto Albuzzani, avvocato di 67 anni, era presidente della Banca Credito Cooperativo Area Pratese. Era indagato dalla procura di Prato in un’inchiesta sulla gestione dell’istituto di credito. A dare l’allarme sono stati i vicini di casa, quando hanno sentito il rumore degli spari. La famiglia Albuzzani viveva in una villetta a due piani in una frazione di Campi Bisenzio. Il padre è stato trovato vicino alla porta, con il fucile accanto. Il corpo della madre, Maria Bellini, 66 anni, era poco distante.

Carabinieri davanti all’abitazione a S.Piero a Ponti,
nel comune di Campi Bisenzio (Firenze),
dove sono stati rinvenuti i tre cadaveri
Quello del figlio, Marco, 23 anni, è stato trovato sulle scale che portano al piano superiore. Il ragazzo si era laureato il 12 dicembre scorso in economia e commercio ed era in attesa di partire per un master. Gli investigatori dei carabinieri stanno cercando di capire se ci sia un legame fra l’indagine e il duplice omicidio-suicidio. I reati ipotizzati dalla procura di Prato sarebbero ostacolo alla vigilanza, utilizzo di falsi strumenti finanziari e falso in bilancio. L’indagine è condotta dalla guardia di finanza. Accertamenti sono in corso anche da parte della Banca d’Italia. Albuzzani non era l’unico indagato e la sua posizione viene definita «marginale» dalla procura pratese. Fra l’altro, la procura ipotizzerebbe irregolarità nella redazione dei bilanci legate a crediti concessi a soggetti non più affidabili. Fra le pratiche nel mirino degli investigatori ci sarebbero anche mutui immobiliari a persone senza reddito. I vicini descrivono la famiglia come «molto tranquilla». Ogni sera Albuzzani rientrava a casa intorno alle 20. Questo pomeriggio è arrivato prima, intorno alle 18. Mezz’ora più tardi è scattato l’allarme: i vicini hanno sentito i colpi e hanno chiamato i carabinieri. Nella villetta sono arrivati anche gli esperti del ris per il rilievi scientifici. «Lamberto non avrebbe mai torto un capello a nessuno - dice Claudio Manetti, amico di vecchia data di Albuzzani - Era una persona corretta, spesso andava a caccia con gli amici. Suo padre, Bruno, aveva messo su una grossa fabbrica di tessuti». Gli investigatori, comunque, non hanno dubbi sulla dinamica: Albuzzani ha ucciso i familiari e poi si è sparato al petto.                                                      fonte La Stampa

17/01/14

Buon Compleanno per i 40 anni di Happy days.

Il 15 gennaio 2014 Happy Days ha festeggiato i suoi primi 40 anni: era infatti il 15 gennaio 1974 quando la rete americana ABC mandò in onda la prima puntata della fortunatissima serie tv, nata dalla penna di Garry Marshall , ambientata a Milwaukee, nel Wisconsin, a cavallo fra gli anni Cinquanta e Sessanta e basata sulle vicende della famiglia Cunningham, anche se in realtà il vero protagonista della storia è sempre stato quell’Arthur Fonzarelli, detto Fonzie, che con il suo giubbotto di pelle nera e la Harley Davidson è diventato il simbolo di una generazione cresciuta con il mito di James Dean. Il debutto italiano risale invece alla stagione '77-'78. Rai Uno la mandò in onda con successo di ascolti enorme che si è protratto per anni. Non c'era ragazzino di allora che non desiderasse il giubbotto di pelle scura di quel “duro” di Fonzie ( Henry Winkler ). Faceva il meccanico e si sentiva irresistibile. La serie televisiva era incentrato soprattutto nella famiglia Cunningham, retta da papà Howard (Tom Bosley), proprietario di un negozio di ferramenta a Milwaukee, e da mamma Marion (Marion Ross) casalinga. Poi il figlio maggiore Richie (Ron Howard), rosso e lentigginoso, e la minore Joanie Louise (Erin Moran). Il gruppetto dei ragazzi che spesso si ritrovava al fast food "Arnold's, hamburger" era formato da: Ralph Malph (Donny Most), Potsie (Anson Williams) e Chachi (Scott Bajo). Ma il protagonista più amato era Arthur Fonzarelli, detto Fonzie, meccanico rubacuori a cui bastava alzare i pollici ed esclamare "Ehi" per far svenire uno stuolo di ragazze attorno a lui. Ron Howard mollò il set dopo sette stagioni, passando dall’altra parte della macchina da presa e diventando uno dei registi più potenti ed acclamati di Hollywood. Anche il bullo Fonzie ( oggi 68enne) lasciò il set di Happy days dopo 10 anni e continuò a recitare in film e serie tv e prodotto diversi telefilm di successo e dal 2003 scrive libri per ragazzi che hanno come protagonista un bimbo di 9 anni affetto da dislessia, malattia di cui ha sofferto lo stesso attore. Warren weber, meglio conosciuto come “Potsie, è fra i pochissimi del cast - insieme con Tom Bosley (Howard Cunningham, morto nel 2010), a riuscire a rifarsi una vita professionale dopo gli Happy Days degli anni Settanta. . Chi ha saputo sfruttare al meglio la popolarità di Happy Days è stato il 94enne Al Molinaro, l’Alfred Delvecchio del mitico Arnold’s, il locale dove si ritrovavano Fonzie e gli altri, che nel 1987 ha aperto la catena di ristoranti Big Al in coppia con il collega Williams, prima di ritirarsi dalle scene nel 1992.

07/01/14

Quando l'amore della tua vita, ti viene a mancare

Quando si dice l'amore per i nostri amici fedeli. Un barbone trovato abbracciato al suo cane morto da tre giorni. Non voleva lasciarlo, ed era rimasto abbracciato al suo amico finchè non glielo hanno tolto, e lui ha uno choc e devono ricoveralo all'ospedale.
immagine indicativa
Succede a Senigallia, e tenendolo stretto a se, lo ha portato in giro per le vie della città, fino a ieri quando il corpicino senza vita del suo amico a quattro zampe gli è stato sottratto. Lui, sotto choc, è stato ricoverato. La triste storia di un legame intenso che legava un giovane albanese che ha vissuto da clochard con il suo inseparabile cagnolino meticcio. Ieri pomeriggio in piazzale della Vittoria sono dovuti intervenire i vigili e un’ambulanza per separarli. “Abbiamo preso in carico il ragazzo con il cane che era la sua famiglia – spiega Giovanni Bomprezzi, coordinatore della Caritas – purtroppo a Capodanno il cane è morto ma lui non se n’è voluto separare.
Dopo quattro giorni, anche per una questione di igiene, è stato necessario intervenire”. Troppo forte il dolore nel dover elaborare il lutto e nell’accettare che il suo fedele amico meritava ormai una degna sepoltura. Il giovane è stato quindi ricoverato in stato di choc.

28/12/13

Secondo le stime dell’Onf vi sarà un incremento di 1.384€ a famiglia | Energia elettrica +0,7%

L'inizio del 2014 vedrà aumentare l'energia elettrica dello 0,7% per coprire agevolazioni alle imprese, e servirà a coprire l'introduzione di una nuova componente in bolletta destinata a incentivare le aziende manifatturiere. Le associazioni dei consumatori prevedono una stangata da 1384 euro a famiglia nel 2014. Invariato invece il prezzo del gas. L’incremento delle tariffe è determinato dall’introduzione di un nuovo onere generale di sistema, la componente ‘Ae’, per finanziare le agevolazioni alle imprese manifatturiere con elevati consumi di energia elettrica introdotte dalla legislazione.
Questa componente, da sola, determinerà un incremento dell’1,6% della spesa complessiva tutta legata agli oneri generali di sistema, a cui si aggiunge il +0,3% delle tariffe per i servizi di trasmissione, distribuzione e misura riferibili a componenti “amministrate” della bolletta. Gli aumenti sono in parte controbilanciati da un forte calo dei costi del chilowattora (-1,2%) riferito invece ad un’attività in libera concorrenza. E con il 2014 cambia anche il metodo di tariffazione dell’acqua. Da gennaio entra in vigore il Metodo tariffario idrico. Sono previsti quattro differenti schemi tariffari: ciascun Ente d’Ambito potrà scegliere quello ritenuto più efficace a seconda delle peculiarità territoriali e delle proprie esigenze di investimento. Attualmente le perdite di rete superano il 30% dell’acqua immessa, gli impianti di depurazione non coprono il 30% della cittadinanza e il 15% non ha sistemi fognari. L’Autorità stima che siano state realizzate meno del 56% delle opere necessarie e che gli interventi più urgenti per superare carenze croniche e mettersi in regola con gli adempimenti europei richiedano oltre 25 miliardi di euro nei prossimi 5 anni. Nell’approvare il nuovo metodo tariffario l’Autorità ha sottolineato che non sarà possibile reperire con le sole tariffe le risorse per gli investimenti necessari, evidenziando la necessità di altri strumenti di finanziamento. In ogni caso le associazioni dei consumatori prevedono che il 2014 si trasformerà in una nuova stangata per le famiglie. Secondo le stime dell’Onf (Osservatorio Nazionale Federconsumatori) vi sarà un incremento di 1.384 euro a famiglia. “Aumenti insostenibili – attaccano Adusbef e Federconsumatori – che determineranno nuove e pesantissime ricadute sulle condizioni di vita delle famiglie (già duramente provate) e sull’intera economia, che dovrà continuare a fare i conti con una profonda e prolungata crisi dei consumi”. “Le parole d’ordine per risollevare le sorti delle famiglie e dell’intera economia sono: ripresa della domanda di mercato, liberalizzazioni e processi di detassazione tagliando sprechi e privilegi, nonchè investimenti per l’innovazione e lo sviluppo tecnologico per il lavoro che rimane il problema fondamentale del Paese. In assenza di un serio progetto che vada in questa direzione, la fuoriuscita dalla crisi si farà sempre più lontana ed improbabile”, dichiarano Elio Lannutti e Rosario Trefiletti, presidenti di Adusbef e Federconsumatori. Per le associazioni tali aumenti non sono solo legati alle “solite volontà speculative” ma anche a nodi irrisolti della nostra struttura economica, in tema di competitività e di oppressione burocratica, nonché dei servizi pubblici che scaricano sprechi, inefficienze e clientelismo sui prezzi e sulle tariffe; a una ossessiva pressione fiscale, soprattutto su case e caseggiati, e anche all’aumento dell’Iva. “Uniche note in controtendenza – si conclude – sono i nuovi meccanismi di calcolo che porterebbero a previsionì di riduzione delle tariffe di luce e gas”.          fonte

22/12/13

La tragedia di Linate continua a fare vittime | Morta suicida Paola Rota

Paola Rota, 32 anni, dopo la morte dei genitori e del fratellino aveva portato avanti il ristorante di famiglia. Dodici anni fa era proprio lei che stavano andando a trovare i suoi genitori e un fratellino di 6 anni.quando perdevano la vita sul volo Sk686, a Linate. Volevano fare una sorpresa a Paola, ventenne, studentessa grazie a una borsa di studio a Copenaghen.
I loro nomi finirono nell’elenco delle 118 vittime della strage nell’aeroporto milanese, la più grande tragedia dell’aeronautica civile in Italia.
Una tragedia che continua ad allungare la sua ombra anche a 12 anni di distanza. E contro una famiglia in particolare, quella dei Rota, stimati ristoratori bergamaschi. La famiglia di Paola Rota composta da Giovanni, 49 anni, morto insieme a mamma Clara, 44 anni e al fratellino, Michele, 6 anni, l’8 ottobre del 2001, un altro fratello Matteo morto suicida a trent'anni, un anno fa.
aeroporto di linate la tragedia del volo Sk686
Nel 2001 stava svolgendo il servizio civile ed era stato lui ad accompagnare i familiari a Linate. Aveva vissuto quasi in diretta la scioccante morte dei suoi. Così come il dolore aveva stroncato quasi subito nonno Alfonso, padre di Clara. Il 7 ottobre del 2001, era andato a salutare la figlia in partenza e tornando a casa era rimasto ferito in un incidente stradale. Non sembrava nulla di grave, ma il giorno dopo, il macigno che si era abbattuto sulla sua famiglia lo aveva travolto e il 21 dello stesso mese era morto. Paola era diventata la roccia della famiglia. Sembrava una donna forte. Nel 2001, rimasta sola con i due fratelli, Matteo e Clemens (ora 22enne) era riuscita a portare avanti l’attività di famiglia. All’ albergo-ristorante gestito dal padre, un complesso inserito in un ampio parco alla periferia di Ubiale Clanezzo nella bassa Valle Brembana, aveva aggiunto un centro benessere. Nel 2005 si era laureata in Relazioni pubbliche allo Iulm di Milano, discutendo una tesi incentrata proprio sulla tragedia di Linate. Era anche diventata mamma, di Filippo 5 anni e mezzo, e Olivia, nata tre mesi fa. Ieri il suo compagno non riusciva e mettersi in contatto con lei ed è andato a cercarla a casa, in via Marconi e Ubiale Clanezzo. Prima di togliersi la vita, impiccandosi, aveva accompagnato come tutte le mattine Filippo allo scuolabus e aveva scambiato qualche chiacchiera con le altre mamme. La camera ardente è stata allestita lontano dalla casa della famiglia di Clanezzo, per evitare traumi al figlio maggiore. Il feretro della trentaduenne è stato infatti composto nella villa in cui viveva il fratello Matteo, dove sorge anche il ristorante della famiglia, “Belvedi”: i Rota erano infatti proprietari, dagli Anni Ottanta, anche del castello di Clanezzo, proprio da loro trasformato in ristorante. I funerali saranno celebrati lunedì pomeriggio, nella chiesa di Almenno San Bartolomeo. La stessa dove un anno fa venne dato l’ultimo saluto anche a Matteo.

16/12/13

La formula della felicità provata dai geni

Uno studio americano condotto da scienziati, hanno identificato la formula della felicità. Due quinti ai geni, due quinti agli eventi della vita e un quinto ai valori che scegliamo per condurla. Difficile generalizzare sulla felicità, quello che fa felice uno può far tristezza ad un altro. La felicità è non avere nulla e non desiderare nulla, dice una filosofia orientale, ma si sa le filosofie sono un insieme di parole scritte solo per chi comprende. Allora che cosa ci fa felici? Sicuramente l'amore, viverlo, darlo, riceverlo, consumarlo! Vedere tuo figlio felice, amare un pelosetto che dipende dal tuo cuore, riunire la famiglia a tavola, alleviare una sofferenza al prossimo, consolare un'amico e riuscirci, amare in un tripudio di sensi e passione il o la partner, tutte questo procura felicità: AMORE. Ma secondo gli scienziati sociali americani la felicità è la formula sopracitata.
Tradotta in volgare, significa che quasi il 90% della nostra gioia è fuori controllo, ma operando sul minuscolo 10% dei valori possiamo in realtà determinare l’indirizzo delle nostre esistenze, e il loro successo. Il tema della ricerca della felicità è caro agli Stati Uniti dall’epoca dei padri fondatori, che lo inserirono nella Dichiarazione di Indipendenza come uno dei diritti fondamentali dei cittadini. Ieri è finito nella pagina degli editoriali del New York Times, con un articolo di Arthur Brooks, presidente della think tank conservatrice di Washington American Enterprise Institute. Brooks è un sincero liberista, e il suo obiettivo stava nel dimostrare che soprattutto le scelte compiute nel lavoro, oltre a quelle nella famiglia, nella fede e nella vita sociale, determinano la nostra felicità. Quindi bisogna impegnarsi a cambiare le attuali condizioni economiche e politiche, perché non offrono ai cittadini la possibilità di realizzare obiettivi professionali davvero gratificanti. Premesso questo, il modo in cui Brooks è arrivato alle sue conclusioni ci interessa tutti da vicino. Brooks cita studi compiuti da psicologici e sociologi americani, secondo cui il 48% della nostra felicità dipende dai geni. La University of Minnesota è arrivata a determinare questa percentuale, seguendo coppie di gemelli separati alla nascita. Stesso materiale genetico, diversa educazione, stesso impatto dei geni sulla gioia dei soggetti. Altre ricerche sono arrivate alla conclusione che il 40% della nostra felicità dipende dagli eventi quotidiani, ma il loro effetto non è di lungo termine. Quando otteniamo un aumento di stipendio, ad esempio, siamo certamente contenti, ma nel giro di qualche mese l’influsso della buona notizia è già svanito. Gravi tragedie a parte, o avvenimenti tipo nascite e matrimoni, pochi fatti della nostra esistenza giornaliera hanno davvero un effetto duraturo sul nostro umore. In gioco, quindi, resta quel 12% di felicità che secondo gli studiosi americani dipende dai valori che scegliamo per guidare la nostra vita: fede, famiglia, comunità e lavoro. I primi tre punti sono abbastanza ovvi: le certezze legate alla presenza di Dio, gli investimenti sulla famiglia e quelli sulla propria comunità, hanno un’influenza molto ravvicinata sulla qualità dell’esistenza. Anche il lavoro è un parte importante, ma molti sono portati a considerarlo una necessità, più che un piacere. Brooks ritiene che la società Usa sia cambiata su questo punto, perché un tempo gli americani vivevano per le soddisfazioni del lavoro, mentre adesso fanno un lavoro qualunque per vivere. Riscoprire il senso di missione della propria professione sarebbe la chiave per ritrovare una felicità duratura. Naturalmente non tutti sono d’accordo, ma se ci fidiamo della formula americana, ripuntare almeno su tutti gli altri valori è l’unica strada rimasta per avere una vita piena di gioie.

22/11/13

Vi rendete conto di quanto siamo lontani da un trattamento paritetico?

Fu Emma Bonino, quando Giuliano Amato la propose alla successione di Scalfaro, a dichiarare che le reazioni furono come di chi avesse visto come candidato un coleottero. Era il 1998.
Multitasking

Forse in tutti questi anni, a parità di competenze, nessuna donna ha potuto eguagliare un uomo. E' possibile asserire che in Italia ci siano parità tra i sessi, nel mercato del lavoro? Questo non solo perché si sia dovuti arrivare addirittura a pensare a uno strumento assurdo come le quote rosa, non solo perché donne che lavorano a parità di condizioni di un uomo guadagnino meno, non solo perché nello scorso anno la presenza delle donne (pur essendo più del 60% dei nuovi laureati annui) ai vertici delle principali società europee è stata del 13,7%. In Italia circa il 9%. Il punto è che siamo molto lontani da un trattamento paritetico, a causa di un retaggio culturale italiano che, nonostante le belle parole, non è ancora del tutto superato. Quante volte sentiamo frasi del tipo: “Ma secondo voi chi paga cene e regali? È giusto che noi uomini guadagnamo di più”
 Oppure:
 “Se tante donne lasciassero il posto a tanti padri di famiglia disoccupati non sarebbe meglio?”
E ancora:
“E a casa a crescere i figli chi c'è o donne in carriera? La parità dei sessi l’avete voluta voi e ne fanno le spese i figli".
"Avete idea di quanto sia umiliante guadagnare meno rispetto a una persona incapace, nella nostra stessa posizione, solo perché dell’altro sesso? Vi rendete conto di quanto sia aberrante in caso si avesse la malaugurata fortuna di raggiungere obiettivi importanti sotto la soglia dei quaranta, sentirsi dire che l’abbiamo certamente meritato in altri modi?  E di quanto sia frustrante impegnarsi, sacrificarsi, mettere in secondo piano la propria vita personale, sentendosi dire con un plateale sorriso sulle labbra che il nostro orologio biologico sta per scadere e che dovremmo “pensare alle cose importanti della vita”, come se il nostro lavoro, fino a quel momento, fosse stato un passatempo per arrivare finalmente a ciò per cui siamo state create (secondo una logica maschile)? - Lo sapete quanta fatica facciano le donne a barcamenarsi tra i ruoli di moglie, infermiera, amante, madre, cuoca, lavoratrice e persona preposta a cercare oggetti disseminati per tutta casa? - Sapete quanto sia frustrante arrabbiarsi per una mancanza di un collega, sentendosi sminuire perché è sicuramente colpa del ciclo che ci rende più nervose del solito se ci siamo innervosite (o, quando siamo davvero arrabbiate, è sicuramente a causa di una vita sessuale piatta) - Avete idea di quanto sia denigrante in un incontro di affari dover faticare il doppio per mettere in chiaro sin da subito che non siamo interessate all’uomo che, dall’altra parte della scrivania, invece di prestare attenzione alle nostre qualità professionali, un po’ ci dà retta quasi fosse un contentino, un po’ ce prova? . Quanto può essere snervante cercare di farsi valere come professionista, cercando di ignorare gentilmente l’atteggiamento ambiguo del nostro interlocutore. E su questo punto mi fermo.



07/11/13

Oggi GNOCCHI!

Oggi GNOCCHI!!! In questi chiari di luna, un bel piatto di gnocchi di patate, mette in tavola la famiglia con pochi euro. Ogni volta che consiglio ad una amica questa ricetta mi sento rispondere: "Ma mi ci vuole tutta la mattina!" Assolutamente no, si fa prestissimo, basta seguire le mie istruzioni. Facciamoli insieme e vedrete che se vi mettete ai fornelli alle 11 alle 13 avrete in tavola un bel piatto di gnocchi fumanti.Prendiamo una bella patata a testa, la peliamo e la cuociamo in acqua. Intanto mettiamo su di una spianatoia un 40gr farina per patata circa (il peso non è indicativo dipende dal tipo di patata) Appena cotte le patate così bollenti, mi raccomando, le schiacciamo sopra alla farina alternando una patata schiacciata ad una manciata di farina (fase 1) Lasciamo cosi 5 minuti che la farina subisca una prima cottura, intanto prepariamoci tutto per il sugo...tutto! In 5 minuti mettiamo almeno la padella sul fornello, spento eh? Mettiamoci l'olio e la cipolla tagliata.
il-trafiletto.blogspot.it
Ora, usando due forchette per mano (fase 2), rimestiamo la farina e patata e se sarà abbastanza tiepida da infilarci le mani, facciamolo! Rimestiamo con le dita allargate senza impastare. Se troviamo pezzi di patata, mettiamo ancora un pizzico di farina. Ora lo raggruppiamo come ho fatto nella (fase 3). Ora lo impastiamo, ma leggermente due o tre impastate leggere, fino a che vediamo che l'impasto si presenta quasi liscio.
Tagliamo l'impasto in pezzi e facciamo tanti rotolini aiutandoci con la farina. Ora avviciniamo i rotolini buttandoci sopra abbastanza farina in modo che non si incollino uno all'altro, e con un coltello rettangolare tagliamo i gnocchi (fase 4) Aiutandoci con le dita giriamoli nella farina e voilà il gnocco è fatto! Facciamo il sugo!
il-trafiletto.blogspot.it
Preparazione: Questo ragu' va cotto sempre a fiamma alta e girato continuamente con un cucchiaio di legno. Tritiamo la cipolla grossolanamente, cuociamola in olio d'oliva fino a che diventa trasparente. Togliamo la pelle alla salsiccia fresca e in una ciotola con un po di olio impastiamola bene. Mettiamola nella padella (che deve essere grande un 32-36) con la cipolla, e lasciamola cuocere bene a fiamma alta mescolando in continuazione, sfumiamo con il vino, ritirato il vino aggiustiamo di sale e pepe.Sempre a fiamma alta teniamo la padella da un lato della fiamma, riduciamo tutta la salsiccia dalla parte della padella lontano dalla fiamma e versarsiamo un cucchiaio grande di passata di pomodoro vicino al bordo sopra alla fiamma e mescoliamo piano fino a che diventa di colore arancione.A questo punto se ne mette un'altra ...fino a che si finisce la passata, una bella giratae il sugo è pronto. Abbiamo sicuramente messo a bollire una bella pentola d'acqua, l'abbiamo salata e ora buttiamoci i gnocchi. Come vengono a galla lasciamoli bollire per 3 minuti o 5 (assaggiamoli che è meglio) e poi scoliamoli e tuffiamoli nel sugo, una rigirata e una mbella manciata di parmigiano reggiano...e il gnocco è servito!

23/10/13

Politica e famiglia

La crisi economica ci impone di guardare con particolare attenzione a chi ha bisogno; e garantire inanzitutto sicurezza e voglia di investire nei giovani, nelle famiglie e nella cultura.
Oggi non è più sufficiente una politica di pur corretta ordinaria amministrazione, occorrono competenze, energie, coraggio e ottimismo per conseguire risultati impegnativi.
C’è una realtà ricchissima di imprese, di associazioni, di istituzioni laiche e religiose, che spesso esprimono i lati migliori della nostra società.
Per questo e’ importante che la politica impari il termine della collaborazione aprendo dei veri e propri “laboratori di incontro”.
Collaborazione affinché “la politica” appaia meno distante e piu’ propositiva.
Politica e famiglia
 La famiglia è la priorità, quindi bisogna favorirne la formazione, sostenerne la crescita, grazie ad una rete di servizi capaci di rispondere ai bisogni più complessi, ma soprattutto al sostegno nella quotidianità.
Oggi più che mai si riconosce che il nucleo familiare è il centro della vita sociale, che si prende cura della persona e dei suoi bisogni dal concepimento alla conclusione della vita.
Quindi e’ utile:
-Sostenere le famiglie in difficolta’
-Sostenere l’occupazione (il lavoro)
-Piu’ assistenza ai minori in difficolta e agli ammalati
Tutto questo fatto toccando con mano, andando a vedere di persona non fatto d’ufficio o con pratiche impossibili da compilare da parte di chi ha veramente bisogno.
La politica deve conoscere tutto il suo territorio e deve entrare e stare con le famiglie.

20/10/13

Cosa ne pensate del computer, cellulare e televisione mentre si mangia?

Penso che ciascuno di noi si ricorda con piacere e con un sorriso la frase dei nostri genitori quando eravamo piu’ piccoli: “ Stai seduto e composto a tavola! La televisione la guardi dopo“.
E ora sembra che la maggior parte dei giovani, appena raggiunta la maggiore età, cena da solo davanti alla televisione e molti bambini mangiano solo se sono davanti al computer o alla televisone e nella maggior parte dei casi stando a tavola con il cellulare acceso e rispondere di continuo a chiamate e messaggi.
Sicuramente mi vengono alcune considerazioni che metto dentro queste poche righe per dire il mio parere su questa cosa.
Io ho sempre trovato il momento del mangiare insieme e del parlare scambiandosi le opinioni un po’ su tutto una cosa davvero importante anche per la salute della famiglia e per non isolarsi, ma vivere il pranzo e soprattutto la cena come un momento di condivisione. 
Cenare davanti alla televisione
 Infatti ritengo che mangiare stando insieme aiuta ciascuno di noi a relazionarsi con l’altro e a trovare nella famiglia un vero punto di appoggio e di sostegno.
Per la televisone, il computer e i messaggi sul cellulare c’e tutto il tempo dopo...mangiare con calma (aiuta la tua salute), guardare gli altri negli occhi e discutere un po’ su tutto e’ una buona abitudine...non perdiamola.
Certo qualche lacrima a volte e' scesa e si e' rimasti con il broncio per tutta la cena, ma ricordo che il papa' e la mamma avevano sempre buone spiegazioni e quelle lacrime duravano poco di fronte alle prelibatezze cucinate.
Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non opere derivate 3.0 Italia.