Il-Trafiletto
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18/09/14

Scendono in pista il 27 settembre le Auto aziendali per un'evento esclusivo

Si ripropone uno degli eventi automobilistici più attesi e rilevanti per quel che concerne il segmento business e flotte. So parlando delle Auto aziendali, che scendono in pista in un evento esclusivo dedicato ai professionisti, agli artigiani e alle micro e piccole imprese. 


L'evento del 2014 può contare moltissime novità, servizi e attività ideati per quanti fanno uso dell’auto per la propria attività lavorativa. 


Saranno 13 le Case automobilistiche, ed aziende come Leasys e Samsung che provvederanno a dare idea apposite e daranno la possibilità di avere a disposizione più di 100 autovetture da 19 marchi diversi. L’incontro-evento è previsto per sabato 27 settembre ospite della pista di Quattroruote a Vairano di Vidigulfo (PV). Pregno, anzi allettante direi il “menu” del giorno.

Guida integra e test drive. 
Durante tutta la giornata (dalle ore 9.00 alle 18.00) sia avrà la possibilità di stare al volante delle autovetture a disposizioni e, grazie ai consigli degli esperti di Quattroruote, si potrà imparare e utilizzare le tecniche basilari per una guida ecologica, mirata al risparmio di carburante. Non solo. Si potranno anche effettuare test drive tematici (prove di accelerazione, di sicurezza attiva, confronto tra diverse alimentazioni), prove di parcheggio assistito, di carico e di connettività delle vetture.

Esperti di Quattroruote. 
Facendo fede ad un iter già collaudato e alquanto gradito durante la passata edizione, gli esperti di Quattroruote si metteranno a disposizione di ogni partecipante per dare risposte alle loro domande riguardanti il fisco, le formule di acquisizione, il noleggio per lunghi periodi, tecnologie, propulsori, manutenzione e costi di riparazione. La partecipazione alla manifestazione è gratuita, richiede soltanto una registrazione, ed essere in possesso di partita Iva.

Informazioni e iscrizioni sul minisito dedicato


24/01/14

Rifiuta l’amore a tre col Direttore e l’amante. Licenziata.

Il sogno di qualsiasi persona al giorno d’oggi è quello di trovare un lavoro, così da raggiungere la soddisfazione personale e la serenità. Ma non sempre quest’ultima viene ad aggiungersi alla felicità per il lavoro trovato, soprattutto quando il luogo di impiego diventa il teatro di abusi e ingiustizie. E’ quello che è accaduto all'ingegnere Elisabetta Ferrante, informatica presso una multinazionale di Torino. Il suo tormento è cominciato nel 2000 con l'arrivo di un nuovo superiore che l'ha messa subito al centro delle sue "attenzioni": sono subito volate avances esplicite , davanti ai colleghi ma anche in privato, durante le riunioni prolungate appositamente fino a notte inoltrata. Improvvisamente spunta una trasferta di lavoro in Olanda, naturalmente in compagnia del solito Direttore e con la di lui amante, e spunta anche la richiesta sfrontata di un incontro amoroso a tre. In un’intervista rilasciata a Tgcom24 Elisabetta racconta: << Avevo 40 anni, due figli e pensavo di far carriera grazie alle mie capacità, e non per altri motivi. Rifiutai questo incontro a tre e fu la mia rovina.
Di ritorno dal viaggio mi sono trovata senza ufficio, con i documenti in un scatolone, una scrivania contro il muro, senza mansioni, senza collaboratori e via via senza i progetti ai quali stavo lavorando. >> Naturalmente Elisabetta cominciò a lamentarsi garbatamente della nuova sconcertante situazione, fino a che arriva inaspettato un trasferimento in un'altra sede. << In quel momento sono crollata: ho avuto una prima crisi di panico e mi sono smarrita con l'auto. Non dormivo e non mangiavo più. La mia vita era diventata impossibile. I medici del lavoro hanno capito subito che si trattava di mobbing aziendale >>. E non era nemmeno quello il fondo dell'abisso: entra in malattia e a seguito di questo periodo viene licenziata. << Ho deciso di intraprendere una causa legale contro la mia azienda, ma non è stato facile andare contro un colosso così grande, radicato nella città e capace di sconvolgere l’esistenza personale e familiare. Alla fine sono stati i giudici della Cassazione a darmi ragione e a confermare l'ipotesi di mobbing. La sentenza è arrivata nel 2008, sono stata reintegrata sul posto di lavoro. Però non ho ancora ricevuto il risarcimento economico, nonostante per questa causa abbia già speso 100 mila euro tra primo e secondo grado di giudizio e sia stata senza lavoro dal 2005 al 2009. Una cosa però, mi permetto di consigliarla a chi è vittima di soprusi e ha paura: 'ribellatevi', magari rivolgendovi allo 'Sportello dei diritti', ma fate sentire la vostra voce, i vostri diritti, la vostra denuncia . >>

20/01/14

Quando l'amore non dimentica | Simona e Rosalinda

Quando l'amore non dimentica il primo incontro e aspetta la seconda occasione, succede che due cuori si ritrovano. E Simona incontra, dopo venti anni, Rosalinda e l'amore ricorda. 


Simona Borioni, presente in molte fiction (da Distretto di polizia a Le tre rose di Eva), di recente ha avuto grande visibilità mediatica per la scelta di raccontare pubblicamente (su Vanity Fair e alle Iene) il suo amore omosessuale, il rapporto che da tre anni (ma in realtà da molto di più) la lega a Rosalinda Celentano Simona, cos'è cambiato dopo che è diventata ufficiale la relazione con Rosalinda? «Tra noi due nulla. Siamo contente di averlo fatto: volevamo dare una testimonianza dopo quel terribile episodio del ragazzo gay di Roma che, non trovando comprensione, si è ucciso. Certo, dobbiamo sopportare alcuni disgustosi commenti che sentiamo per strada.

Simona-Rosalinda
Ma, perlopiù, ci sono stati attestati di solidarietà e ammirazione, anche nel mio mondo professionale». Hanno suscitato scalpore soprattutto le scuse arrivate dopo tanti anni dalla madre di Rosalinda, Claudia Mori, alla figlia per non «averle detto prima che per noi non cambiava nulla». La Celentano aveva raccontato delle forti difficoltà incontrate in famiglia a far accettare la propria sessualità... «Un tempo era più difficile comprendere queste cose per genitori cresciuti con un'educazione completamente diversa. Comunque, preferisco guardare gli aspetti positivi: ci sono persone che non superano questi scogli, che non arrivano mai ad accettare i propri figli». Dalla settimana prossima, su Canale 5, farà la parte di una governante un po' bisbetica che raccoglie le confidenze della grande casa padronale, mentre in questi momenti è lei al centro del gossip. Anche Rosalinda sta ricominciando a lavorare, dopo molte crisi e un riuscito percorso di disintossicazione dall'alcol... «L'abbiamo affrontato insieme: è già passato un anno di astinenza. Ora vive con me e mio figlio Samuele di 12 anni. E speriamo che sul lavoro capiti qualcosa di bello. Io ora sono impegnata sul set di un'altra fiction per Canale 5, intitolata Solo per amore, poi farò Ava Gardner a teatro». Non dev'essere stato facile per suo figlio con i compagni di scuola. «Invece no, sono stati tutti molto carini, non è cambiato nulla, del resto lo avevamo molto preparato. A chi gli chiede se è vero che sua madre è lesbica lui risponde che è una donna che ama e che è riamata e che tutti e tre insieme viviamo nell'amore». Lei e Rosalinda vi eravate conosciute vent'anni fa, vi siete frequentate solo per qualche giorno, poi non vi siete più riviste. Dopo tutto questo tempo un incontro casuale in un ristorante vi ha portato a stare insieme: lei non aveva mai avuto prima esperienze omosessuali. «Esatto. Ma il legame tra me e Rosalinda va oltre l'identità sessuale, non c'entra il genere donna o uomo, per me lei è una creatura unica, quasi angelica, che ho sempre amato anche se non l'ho più vista per vent'anni, che amerò per sempre e che non sarà mai sostituibile. Non ho avuto crisi sessuali o turbamenti. Ho semplicemente reincontrato la persona di cui avevo conservato di fianco al letto il cappellino e il walkman che mi aveva regalato vent'anni fa. E che ora spero stia con me per sempre. Anzi, che spero un giorno di sposare».                                             fonte  Il Giornale.it
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