Il-Trafiletto
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16/10/14

Una donna con un'idea che stravolgerà la medicina del futuro

Un'idea che che rivoluzionerà i laboratori di medicina di tutto il pianeta, l'ha partorita una donna. La sua scoperta sarà una delle basi della medicina del terzo millennio. A lei basta una goccia di sangue per eseguire tutte le analisi.


Elizabeth Holmes è nata nel 1984 ed è considerata una giovane miliardaria ( Nell’ultima classifica di Forbes è entrata di diritto al 3 posto degli Under30 più influenti del mondo) a capo di una startup che ha iniziato il suo cammino con poche migliaia di dollari che ora valgono 9 miliardi di dollari. Questa donna trentenne ha ideato un sistema innovativo di prelievo sanguigno, eliminando siringhe e prelievi massicci, sostituendo il tutto con una semplice e indolore puntura sul polpastrello. Attraverso una sola goccia, grazie al sistema diagnostico ideato dalla Holmes e sviluppato dalla sua startup Theranos, si riescono ad avere moltissime informazioni.

Con il suo metodo basta una goccia di
sangue per eseguire centinaia di test 
Grazie al suo metodo i risultati delle analisi si possono ottenere in modo molto più rapido con una conseguente diminuzione dei costi per chi ne usufruisce. Diversa dai programmi di assistenza sanitaria, Theranos sceglie la trasparenza nel rapporto con i propri clienti. I prezzi sono elencati online e le il risparmio è visibile: ogni test costa minimo il 50% in meno rispetto ai tassi di rimborso standard di Medicare e Medicaid. Un test di fertilità di Theranos costa 35 dollari mentre un altro può arrivare fino al prezzo di 200 dollari. La Holmes assicura che se il suo metodo fosse acquisito il risparmio sarebbe di circa oltre 200miliardi di dollari in tre anni!

Elizabeth Holmes
La Holmes nel 2002 si iscrive all'università di Stanford per studiare chimica, a soli 19 anni usa i soldi che i genitori avevano messo a disposizione per il suo studio per fondare la  Real-Time Cure a Palo Alto una società che più tardi, ha cambiato con il nome di Theranos ( un amalgama di "terapia" e "diagnosi" ) Il suo metodo viene costantemente copiato per poi fallire miseramente. Un’ottima notizia, oltre che per l’abbassamento dei costi anche per chi ha paura di aghi e simili! E il fatto che sia una donna ad aver ideato il tutto ci rende estremamente orgogliose! A partire dal 2014, Holmes ha 18 brevetti negli Stati Uniti e 66 brevetti non statunitensi in suo nome. Lei è anche indicato come co-inventore su oltre un centinaio di domande di brevetto. La Holmes possiede un patrimonio netto  stimato in $ 4,5 miliardi.

08/10/14

Nella bellezza di una donna conta più il viso o il corpo? La scienza dice la sua

Ci si potrebbe scrivere un'enciclopedia su questo argomento, con tanto di cronologia storica, saggistica, novellistica, poesia, e letteratura varia. Conta di più il viso o il corpo nella bellezza di una donna? E picchia e mena anche la scienza ha pensato di farci una ricerchina.

Quindi  un gruppo di ricercatori ha analizzato la questione con un bello studio.
“I visi e i corpi delle donne vengono considerati dei segnali relativamente alla loro età, fertilità e personalità”, spiegano i ricercatori. “Per capire meglio come questi segnali sono usati, abbiamo investigato come il giudizio sul solo volto o sul solo corpo predicesse i risultati del giudizio a figura intera”.

Christina Hendricks
immagine presa dal web

Lo studio ha analizzato due condizioni: il caso che la donna fosse vestita, oppure in costume da bagno. Le foto sono state ritagliate (solo corpo o solo viso) e le tre versioni (viso, corpo, figura intera) sono poi fatte valutare da dei volontari. E’ emerso che quando una donna è vestita in abiti normali, il volto è il fattore che influenza di più il giudizio di bellezza (i ricercatori spiegano che tra il giudizio del volto e quello della figura intera c’è una correlazione più ampia).

Quando la foto ritraeva donne in costume da bagno, sia il viso che il corpo mostravano una forte correlazione con il giudizio finale, entrando in gioco fattori come la massa corporea o il rapporto vita-fianchi. La conclusione dei ricercatori è curiosamente banale: i giudizi sulla bellezza di una donna prendono in considerazione solo tutti gli elementi visibili o che è possibile percepire.

Hanno scoperto l'acqua calda.

17/08/14

Elie Saab | Le parfum

ELIE SAAB 
avvolge le sue creazioni 
di un'aura magica che irradia 
coloro che le indossano

Una nuova Eau Couture. Glamour Fresca Deliziosamente Irrefrenabile. In tutto il mondo in ogni metropoli la donna Elie Saab emana la sua folgorante luce. 

Il suo segreto? Una silhouette sublimata dall'eleganza lussuosa del suo guardaroba, rinnovato ogni anno con le sue collezioni Haute Couture e Prèt-à-porter firmate dal couturier libanese. Dopo la freschezza dedicata all'Eau de Toilette, l'avvolgenza voluttuosa dell'Eau de Parfum e la sensualità sofisticata e irresistibile dell'Eau De Parfum Intense, la gamma si arricchisce oggi di una nuova versione: L'Eau Couture.

Un profumo deliziosamente irresistibile che riunisce in sé la raffinatezza di un look couture e la freschezza primaverile di un'eau, ispirato dal fiorire di un giardino in primavera dove i colori luminosi e le stoffe aeree e leggere come petali creano una fusione magica tra la donna e la natura. Francis Kurdkdjian immagina un nuovo omaggio alla freschezza, una fragranza floreale delicata in cui gli accordi sono rivisitati in maniera inedita. Una bracciata di note fresche dà inizio all'estrema raffinatezza della fragranza con l'essenza di Bergamotto di Calabria che si unisce alle note della Magnolia.

Nel cuore è racchiusa tutta l'eleganza del Fiore d'Arancio che, alleggerito dalle sue sfumature tradizionalmente mielate, avvolge la fragranza delicatamente, come un soffio d'aria. Nel fondo una scia irresistibile: un accordo di Mandorla Verde si unisce alla leggerezza dell'infusione di Vaniglia. Racchiuso in un elegante scrigno verde acqua, il flacone, lanciato e delicatamente sfaccettato, svela uno jus verde cristallino. Luminosità e trasparenza fanno eco alla freschezza del nuovo profumo.

Elie Saab Le Parfum Eau Couture è un invito a tuffarsi in nuove sensazioni che nascono dalla leggerezza di una rinnovata primavera.(ethos)


04/08/14

Terza parte | Rumori | I più fastidiosi

Rumori: i più fastidiosi
Il dottor Harry Witchel si infila i "tappi nelle orecchie" e condivide con noi l'elenco dei suoni più irritanti secondo la scienza... 

URLO DI DONNA
Il grido di una donna inquieta ancora più del pianto di un bambino. Evolutivamente, questo tipo di allarme dovrebbe evidenziare un pericolo per la tribù e così attirare aiuto o indurre alla fuga. In diversi esperimenti si evidenziava però che alcuni partecipanti sorridessero alla donna urlante perché richiamava alla mente i film horror. Probabilmente perché le associazioni culturali invertono gli effetti allarmanti di un urlo lancinante.

LAMA CHE SCORRE SUL VETRO
In uno studio sui rumori lancinanti di Sukhbinder Kumar e dei colleghi della Newcastle University's Medicai School, il rumore di un coltello strisciante su una bottiglia di vetro era valutato ancora più irritante delle unghie sulla lavagna. Altri rumori acuti e ruvidi valutati fra i più insopportabili era i freni dei treni, gli ingranaggi cigolanti e un rastrello di metallo su una lastra di ardesia.

UNGHIE SULLA LAVAGNA
È un rumore stridente nella gamma di frequenza associata ai suoni acuti. Tuttavia, la sola acutezza non basta a rendere atroce questo rumore: è anche molto ruvido. L'effetto delle unghie su una lavagna è molto difficile da riprodurre con un registratore. E dunque, nonostante molti studi di laboratorio che utilizzano suoni registrati riscontrino che questo rumore è meno irritante di altri, i soggetti riferiscono che è uno dei più odiati. L'avversione di molte persone per il raschio della lavagna è stata ricondotta alla sua somiglianza con il grido d'allarme dei nostri antenati. È la teoria di uno studio insolito che valse a Lynn Halpern e Randolph Blake della Northwestern University il premio Ig Nobel 2006 per l'acustica. La ricerca mise alla luce che a rendere sgradevole questo rumore era la media frequenza, e non la più alta come inizialmente supposto. Gli studiosi ipotizzarono che l'avversione a questa esperienza acustica fosse un riflesso vestigiale dovuto al ricordo della predazione da cui dovevano guardarsi gli ominidi. Ricerche successive ne hanno però messo in discussione i risultati.(science)

Per chi fosse interessato alla prima parte clicca QUI    Seconda parte QUI

Odori in coppia

Odori in coppia
Un episodio illustra in modo significativo il rapporto tra odori e scelte sentimentali. 

Una donna racconta di un appuntamento con un uomo conosciuto su Internet: in teoria, il partner sembrava l'uomo dei suoi sogni.

Ma quando si sono incontrati di persona, non è riuscita a superare il fatto che avesse "un odore strano: sapeva vagamente di latte". Anche se in maniera meno plateale, l'odore di un potenziale partner ha sempre effetti importanti: infatti, è un indicatore della nostra compatibilità reciproca. Dal punto di vista riproduttivo, è preferibile non avere le stesse malattie del partner e non trasmettere tratti patologici recessivi. Per questo, tendiamo ad accoppiarci con chi ha un sistema immunitario diverso dal nostro. La codifica del sistema immunitario è opera di un gruppo di geni noto come complesso maggiore di istocompatibilità, che influenza l'odore corporeo.

In questo modo, possiamo riconoscere un buon compagno annusandolo. È stato dimostrato sperimentalmente che le donne trovano più sexy l'odore di magliette indossate da uomini con un sistema immunitario molto diverso rispetto al loro. La società svizzera Basisnote ha fatto tesoro del principio secondo il quale gli opposti si attraggono: grazie a un test della saliva, ha sviluppato un metodo per assegnare a ciascun individuo un codice olfattivo personale ("tipo olfattivo"), inseriti nei profili Internet dei vari utenti. Secondo il sito web dell'azienda, grazie a questa indicazione potremo scovare "a naso" il nostro partner ideale.(science)


06/05/14

Firenze ha paura: un altro mostro? Una donna trovata uccisa e legata. Un anno fa un episodio analogo nella stessa zona.

Un altro mostro a Firenze? Ritorna la paura che ha attanagliato la popolazione toscana tra l’agosto 1968 e il settembre 1985, quando nelle campagne fiorentine furono consumati otto duplici omicidi. Una donna è stata uccisa in Via Ugnano, una zona abitualmente frequentata da prostitute e tossicodipendenti al confine tra Firenze e Scandicci, sotto un cavalcavia. La donna, di carnagione bianca intorno ai trenta anni, era nuda e legata ad una sbarra a braccia aperte, “come se fosse crocifissa”, ha detto un testimone che l’ha rinvenuta, un uomo uscito in bicicletta per la solita passeggiata mattutina, aveva indosso solamente le scarpe, mentre i suoi abiti sono stati ritrovati a circa un chilometro dal luogo del ritrovamento del corpo. Secondo le indagini svolte finora si pensa che la donna fosse una prostituta, dal momento che, secondo gli abitanti, di notte ce ne sono molte nella zona. A far pensare a un nuovo mostro è un precedente dello scorso anno, esattamente il 28 marzo 2013. Anche in quell’occasione una donna, una prostituta italiana, venne uccisa, violentata e legata allo stesso modo e alla stessa sbarra. Lo riferisce una donna del luogo, dicendo anche di aver sentito dei lamenti ma di non essere uscita di casa perché sola ed impaurita. Tra le ipotesi dell’omicidio l’azione di un serial killer mentre, dal momento che è stata ritrovata la borsetta della donna, viene esclusa la rapina.

02/05/14

Vercelli | Equipe chirurgica dimentica garze e ferri nell’addome di una giovane piemontese.

Un altro caso di malasanità, l’ennesimo, che questa volta si consuma nel nord Italia, e per la precisione all’ospedale di Vercelli, in Piemonte. Per più di un anno, per l’esattezza ben 15 mesi, una donna di 40 anni ha vissuto con due garze ed un ferro chirurgico nell’addome lasciati per una gravissima disattenzione dopo un intervento chirurgico. Il fatto è datato 21 novembre 2012. Giovanna, questo il nome della donna, dopo una lunga lista d’attesa, viene sottoposta ad una isterectomia, resasi necessaria per le frequenti emorragie, durante la quale le vengono asportati utero, tube e ovaie dall’equipe guidata dal ginecologo Francesco Corsaro. Dopo alcuni giorni viene dimessa e da quel momento in poi per Giovanna sono solo guai. Sono sopraggiunti forti dolori e rigonfiamento della pancia, al punto di essere costretta a ricorrere alle cure dei medici del pronto soccorso per ben sette volte, senza che i sanitari trovassero qualcosa di strano e rimandandola a casa con la prescrizione di semplici antidolorifici. Lo scorso febbraio la donna si reca per l’ottava volta all’ospedale, e sotto le insistenze abbastanza decise, i medici la sottopongono ad una visita più accurata. Una semplice radiografia è stata sufficiente per scoprire la squallida realtà: la donna nell’addome aveva due garze e un ferro chirurgico di circa 30 centimetri, dimenticati lì dai medici durante l’intervento di isterectomia di quindici mesi prima. Il dottor Corsaro ha di nuovo operato la donna per rimuovere i corpi estranei, estraendo anche circa un litro e mezzo di liquido ascitico formatosi per la presenza di corpi estranei. La signora Giovanna ha naturalmente sporto querela contro i medici dell’equipe chirurgica, chiedendo il risarcimento dei danni morali e materiali. Dai carabinieri del Nas di Torino è stata sequestrata la cartella clinica della paziente, mentre anche l’ospedale di Vercelli ha aperto una indagine interna per appurare le cause di un errore così madornale, dal momento che come prassi, alla fine di un intervento chirurgico, si dovrebbe procedere alla conta dei ferri chirurgici e del materiale usato per l’intervento.

16/04/14

Arabia Saudita | violenza alle donne: multa e arresto in caso di recidività.

La lotta antiviolenza contro la donna nel mondo sembra stia dando i suoi primi frutti. In Arabia Saudita, le autorità del regno wahabita, culla dell’Islam conservatore dove le donne sono tenute in uno stato di tutela permanente da parte degli uomini della loro famiglia e private della maggior parte delle libertà hanno deciso che ai mariti che “picchiano” le loro mogli saranno comminate sanzioni pecuniarie fino a 50.000 riyal (poco meno di 10mila euro). La nuova norma che entrerà in vigore a partire dalla prossima settimana prevede, secondo quanto riferisce la tv satellitare “al Arabiya”, “un minimo” dell’equivalente di mille euro per i mariti violenti oltre ad una pena detentiva di “non meno di un mese e non più di un anno in caso di recidività”. Riferisce sempre l’emittente di proprietà saudita: “ La sanzione pecuniaria sarà cancellata ed il reato verrà giudicato secondo la legge islamica della Shariya, molto più severa in quanto prevede pesanti punizioni corporali, in caso di decesso o di infermità permanente della vittima”. La nuova legge, come spiega alla tv araba il direttore generale del ministero per gli Affari sociali, Mohammed al Harbi, “è stata studiata dai giuristi per garantire il massimo livello di efficienza” per combattere il fenomeno delle violenze contro le donne.

25/03/14

IODIO un raro elemento

M è vero che l'uso eccessivo del sale iodato può essere pericoloso? Quale quantità di sale iodato è consigliata senza che si verifichino effetti indesiderati o collaterali?

Lo iodio è un elemento raro nella crosta terrestre ma importante per il nostro organismo perché rappresenta un costituente essenziale degli ormoni tiroidei, triiodotironina, (T3) e tetraiodotironina (tiroxina o T4). Per produrre la quantità di ormoni tiroidei di cui ha bisogno, il nostro organismo deve assumere ogni giorno circa 150 microgrammi di iodio (meno i bambini e più le donne in gravidanza) e se la quantità è significativamente ridotta la ghiandola tiroidea reagisce ingrossandosi, producendo il gozzo.
Nei casi più avanzati si producono condizioni di ipotiroidismo più o meno pronunciato che nei primi anni di vita può produrre difetti di sviluppo del sistema nervoso. Lo iodio è assunto dal nostro organismo attraverso gli alimenti e la sua concentrazione è molto variabile non solo nei diversi alimenti ma anche secondo la provenienza. Nel nostro paese il contenuto di iodio nella dieta è in alcune ..regioni ai limiti della sufficienza, o della modica carenza, in altre molto carente (specie le zone montane). Seguendo l'esempio di altri paesi europei, come la Finlandia e la Svizzera, dove l'arricchimento di iodio nell'alimentazione generalmente tramite l'uso di sale arricchito di iodio ha comportato la quasi totale scomparsa delgozzo, anche in Italia si è fatto una vasta campagna di profilassi iodica che ha portato risultati sovrapponibili a quelli osservati negli altri paesi. Per lo più la dieta arricchita di iodio non comporta rischi, anche se è possibile che persone tendenzialmente portati all'iperfunzione tiroideia possono incorrere in un ipertiroidismo manifesto. Alcuni studi hanno rilevato che l'eccesso di iodio nella dieta accelera la produzione di una tiroidite autoimmune in animali predisposti, mentre il deficit di qaesto sostanza ne rallenta il decorso. Non si può affermare che la quantità di iodio contenuto nel sale alimentare sia tale da rendere verosimile questo rischio nel'uomo. In definitiva è universalmente accettato che i benefici derivanti dall'aggiunta iodica nel sale sono superiori ai rischi e quindi è auspicabile la diffusione e l'uso di questo prodotto in tutte le regioni a basso tenore iodico alimentare.

15/03/14

Segni (RM) | Una direttrice di banca denunciata per i debiti di gioco. Truffava i clienti.

Oberata dai debiti di gioco accumulatisi negli anni,la direttrice della filiale dell’Unicredit Banca di Segni, in provincia di Roma, è stata denunciata dalla Guardia di Finanza per truffa, falsità in scrittura privata, possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi e truffa ai danni dello Stato. I debiti, circa 700 mila euro secondo le indagini lunghe e complesse, dirette e coordinate dalla Procura della Repubblica di Velletri, i finanzieri del Comando Provinciale di Roma, supportati anche da un’indagine interna disposta da Unicredit banca, erano stati contratti dalla donna tra il 2004 e il 2009 per il vizio del gioco d'azzardo, "concedendosi" 25 prestiti personali e intestandoli a persone inesistenti, attraverso l’alterazione dei documenti di familiari e clienti della filiale. Nel corso degli accertamenti, le Fiamme Gialle della Tenenza di Colleferro hanno anche scoperto che la donna, per 14 anni, avrebbe percepito indebitamente, con la complicità dell'ex badante della beneficiaria, la pensione di una signora deceduta nel 1995, gestita dall'Inpdap prima che l'ente fosse incorporato nell'Inps. In quest'ultimo caso, il danno è stato quantificato in oltre 165 mila euro. Oltre alla direttrice della filiale e all'ex badante dell'ignara pensionata, denunciate, è stato segnalato all'Autorità Giudiziaria un funzionario dell'Inps.

08/03/14

Toscana | I consultori quanto prima saranno forniti del Ru486.

Toscana:| i consultori quanto prima saranno forniti del Ru486. L'inaspettata iniziativa giunge direttamente dal Consiglio Sanitario della Toscana e mira a superare le odierne linee guida del Ministero della Salute, che indicano l'utilizzo della pillola solo ed esclusivamente nelle strutture ospedaliere tradizionali ed in regime di ricovero ordinario.

In base all'opinione del comitato tecnico dell'Assessorato alla Sanità regionale, l'introduzione della pillola abortiva nei poliambulatori idoneamente attrezzati, si tramuterebbe in un vantaggio non indifferente per le donne e si attesterebbe in linea con quanto già previsto dalla Legge 194 in cui si prevede la possibilità di inserire nuove metodiche, oltre alla chirurgia a patto che siano “rispettose dell'integrità fisica e psichica della donna e meno rischiose per l'interruzione della gravidanza”.
Le nuove linee guida proposte dal comitato toscano prevedono la somministrazione della Ru486 nei poliambulatori e nei consultori adeguatamente attrezzati, dove la donna dovrebbe rimanere in osservazione per due ore dopo l'assunzione del farmaco.
Pillola abortiva

Alla paziente sarebbe quindi fornito il recapito di un medico reperibile 24 ore su 24 e verrebbe mandata a casa con l'invito a presentarsi dopo 48 per assumere un secondo farmaco e quindi a distanza di 15 giorni per una visita di controllo.
“Per ora è solo una proposta”, ha spiegato a Repubblica Antonio Panti, presidente dell'Ordine dei Medici di Firenze e vicepresidente del Consiglio Sanitario toscano.

“Ci sono ancora dei passaggi. Ma la politica deve fare il suo corso. Abbiamo seguito tutte le leggi che regolano l'interruzione di gravidanza.
Già la 194 apriva alla possibilità di introdurre metodiche nuove oltre la chirurgia e indicava le strutture territoriali come luoghi dove praticarle”. La somministrazione della pillola abortiva in strutture ospedaliere tradizionali e in regime di ricovero ordinario era stata decisa infatti dal Ministero della Salute, sulla base di un controverso parere espresso nel 2010 dal Consiglio Superiore di Sanità.

Si trattava però di semplici linee guida e come sottolinea in una nota l'Assessorato alla Salute della Regione Toscana, il parere espresso dal comitato regionale è perfettamente conforme alle normative vigenti. Se l'Assessore sceglierà di accogliere le nuove linee guida, dovrà quindi semplicemente notificarle alle Asl, che potranno applicarle senza bisogno di una specifica delibera. In attesa della decisione dell'Assessorato, sono già arrivate le prime critiche degli ambienti cattolici.

“La Ru486, prodotto abortivo tutt’altro che esente da rischi, era stata adottata nei vincoli della Legge 194, prevedendo quindi il ricovero e l’osservazione”, hanno dichiarato Paola Ricci Sindoni e Domenico Coviello, presidente e copresidente dell’Associazione Scienza & Vita.
“Ora la somministrazione della pillola direttamente tramite i consultori scavalca ogni disposizione legislativa e apre a una deregulation senza precedenti, le cui conseguenze sul piano antropologico sono immediatamente intuibili”.

Ad applaudire la proposta del Consiglio Sanitario toscano è invece Silvio Viale, Consigliere Comunale a Torino, responsabile del servizio di Ivg dell'Ospedale Sant'Anna di Torino e tra i pionieri della sperimentazione della RU486 in Italia. “Per le sue caratteristiche l'aborto medico è una pratica ambulatoriale”, ha dichiarato Viale. “Il ricovero, anche quello nella forma di Day Hospital è un trattamento ridondante. Del resto gli art. 8 e 12 della Legge 194/78 configurano il ricovero solo “se necessario” e, sempre l'art. 8 prevede che le Ivg possano essere effettuate “presso poliambulatori pubblici adeguatamente attrezzati, funzionalmente collegati agli ospedali”. Fa un po' tristezza pensare come queste previsioni fossero legate addirittura all'aborto chirurgico e come la 194 sia stata bistrattata per tutti questi anni come la Cenerentola della sanità. Ora con la RU486, dopo 35 anni, si può dare applicazione a questa parte della 194 e recuperare i consultori nella effettuazione degli aborti, emancipando le donne dal ricovero in ospedale”.

11/02/14

Casa dolce casa | Rientrare a casa con ad acccoglierti...un puma !

Casa dolce casa! Rientrare a casa con ad accoglierti...un puma! Metti una giornata qualunque con il solito tran tran quotidiano a Santiago del Cile per esempio...Una donna rientrando a casa si ritrova ad accoglierla un bel puma! Da dove sia arrivato e come abbia fatto ad entrare, non si sa, fatto sta che è riuscito ad introdursi in una casa mettendo a soqquadro la cucina della donna.

La donna, appena arrivata nella sua abitazione si è accorta della presenza del felino, ha immediatamente chiuso la porta e chiamato la polizia. Dopo l’arrivo delle forze dell’ordine, la bestia è stata sedata e condotta nello zoo locale.

Gli animali domestici danno davvero tante soddisfazioni: sono sempre lì pronti a giocare o semplicemente farti compagnia. Ti fanno trascorrere la giornata e cosa c’è di più bello se non ammirare il proprio gatto o il proprio cane che ti viene incontro dopo una stressante giornata lavorativa? Tutti siamo abituati ad avere animali domestici per l'appunto cani, gatti, pesci o uccelli. Qualche volta però succede di ritrovarsi in casa animali indesiderati, tutt'altro che domestici, magari entrati da qualche fessura o dalla finestra.

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Puma
Tutto ciò è quanto ha vissuto una donna a Santiago del Cile, però l’animale entratogli in casa non era un topolino o un uccellino ma qualcosa di più grosso, precisamente un bel puma. Non si sa come la bestia sia entrata ma dopo essere entrata ha subito distrutto la cucina. Appena essere entrata in casa, la donna, ha sentito dei rumori in cucina ed ha pensato fosse un cane ma, appena essere entrata nella stanza, si è accorta che era un puma e ha provveduto a chiudere la porta ed avvertire le autorità.

Arrivate le autorità lo hanno subito sedato e trasportato nello zoo cittadino. Non si sa ancora se il puma sia sceso dalle montagne, anche se questi animali hanno paura di addentrarsi nei luoghi civilizzati, o se sia scappato da uno zoo e spaventato, sia arrivato in questa città. La signora, oltre a superare lo schock, ha dovuto addirittura spendere i soldi per mettere a posto la cucina distrutta. La prossima volta la signora ci penserà 2 volte prima di rientrare in casa.

Palermo | Si muore per un ascesso dentario non curato per motivi economici

Sembra impossibile, ma al giorno d’oggi succede anche di questo. Non siamo in Uganda, Tanzania o qualsiasi altro paese arretrato, bensì nella civile Italia: Palermo. Una ragazza di 18 anni, Gaetana Priolo, è morta nell’ospedale siciliano per le conseguenze di un ascesso dentario non curato per motivi economici. L'infezione, trascurata per i suddetti motivi, ha raggiunto le vie respiratorie causandole un fatale shock settico polmonare. All'inizio era un semplice mal di denti. Sembrava il classico dolore da sopportare senza farne troppo un dramma. La giovane ragazza abitava in via Azolino Hazon, nel quartiere palermitano Brancaccio insieme alla sua famiglia, le cui condizioni economiche sono disagiate ma tutto sommato dignitose, seconda di quattro figli, tre femmine e un maschio, con genitori separati. La famiglia non naviga nell’oro, la madre la mandava avanti col suo lavoro di donna delle pulizie, il padre era andato via alcuni anni fa. “È stata sempre presente, attenta, una donna con gli attributi”, dice Mariangela D'Aleo, responsabile delle attività del Centro Padre Nostro, la struttura creato da don Pino Puglisi, il parroco ucciso dalla mafia nel '93, per aiutare le famiglie del quartiere in difficoltà. Tutto è cominciato con un dolore che è diventato via via insopportabile al punto di far perdere i sensi alla ragazza, la quale viene trasportata al Buccheri La Ferla e visitata al pronto soccorso per sospetto ascesso dentario. Trascorsa qualche ora e con il dolore che sembrava fosse diminuito, la giovane 18enne viene dimessa per essere inviata per competenza presso l'Odontoiatria del Policlinico di Palermo, dove purtroppo la ragazza non è mai andata. Qualche giorno dopo le sue condizioni si sono aggravate ed è stata ricoverata al Civico nel reparto di Rianimazione, dove le è stata diagnosticata una fascite, un'infezione grave che partendo dalla bocca si era già diffusa fino ai polmoni. Nonostante le cure dei medici del reparto le condizioni della ragazza si aggravano ulteriormente fino al decesso avvenuto la settimana scorsa. La tragedia di questa famiglia mette in risalto la fotografia di un’Italia che per motivi economici rinuncia alle cure mediche. La denuncia arriva da Codacons: “La crisi economica ha colpito la Sicilia in modo più drammatico rispetto al resto dell’Italia. La popolazione o rinuncia alle cure mediche per mancanza di possibilità economiche, oppure si rivolge alla sanità pubblica dove le liste di attesa sono talmente lunghe al punto di spingerla lo stesso alla rinuncia. O in un modo o nell’altro, il risultato purtroppo non cambia.

05/01/14

Anche io vittima della Depressione. Zucchero si rivela.

Adelmo Fornaciari, in arte Zucchero, in un’intervista di qualche mese fa, ha rivelato un particolare molto triste e buio della sua vita, che ha scioccato non poco i suoi fans. Il noto cantante ha confessato di aver vissuto quattro anni, a cavallo fra gli anni ’80 e ’90, in balia della depressione e della disperazione più profonda, e di esserne uscito grazie ai farmaci e ad un luminare della Psichiatria. Rivela Zucchero:<< Tra il 1989 e il 1993, che è anche il periodo in cui ho scritto l’album Miserere, ero conciato piuttosto male. Venivo da una separazione, problemi personali non mi mancavano, non avevo punti di riferimento.
Zucchero Fornacciari
Col passare dei giorni mi isolavo sempre di più. Mi ritirai a vivere in una casetta sul mare, lontano da tutto e da tutti, non avevo più interesse per niente e per nessuno, addirittura non volevo più suonare. Alcuni amici mi sono stati sempre vicini, mi invogliavano ad uscire, ma io non ne volevo sapere, neanche solo per attraversare la strada e prendere un gelato. >> Il recupero è avvenuto piano piano e con molta fatica, grazie anche ad una donna che lo ha sostenuto nei momenti cruciali. << Devo molto a una donna, - continua Zucchero – Laura, un angelo caduto in terra. Si occupava di me, tutte le sere mi preparava il bicchier d’acqua con la pasticca antidepressiva perché non riuscivo più a dormire. Non sono uscito di casa per sei mesi tanto stavo male. Era una bella donna, ma non ero in grado di innamorarmi, l’ho fatta molto soffrire.>> L’artista toscano però, nonostante i problemi che lo affliggevano, non ha mai voluto cancellare i suoi impegni professionali e per fare ciò si rivolse ad un luminare della Psichiatria: << Sono andato dal Prof. Cassano a Pisa. Lui si è preso cura di me e un giorno mi ha detto: Zucchero, se non vai in tournée ti devi ricoverare al reparto psichiatrico e dimostrare ai periti che non puoi muoverti da qui. Se mi fossi rotto una gamba sarebbe stato facile, ma con la depressione? >> Zucchero non nasconde il ruolo importante avuto dai farmaci nel suo recupero: << Per me i farmaci sono stati provvidenziali per ristabilire gli equilibri chimici nel mio cervello. Ho preso il Prozac per più di un anno. >> La sua depressione però ha giovato al suo talento, infatti in quel periodo ha scritto le sue canzoni più belle: “senza una donna”, “diavolo”, “per colpa di chi”.

29/12/13

Strage in Russia: 15 le vittime!

Identificata l'autrice dell'attentato suicida in Russia che  facendosi esplodere alla stazione centrale di Volgograd, ha provocato la morte di 15 persone e il ferimento di altre 34, di queste 8 versano in condizioni molto gravi (fra queste, una bambina di nove anni). In base a quanto ha reso noto il sito di notizie vicino ai servizi dell'Fsb Life News, dovrebbe trattars di Oksana Aslanova, 26 anni, originaria del Daghestan, la regione in cui sono concentrati i gruppi jihadisti.
L'esplosione è avvenuta intorno alle 12.45 ora locale (le 9:45 in Italia) nella zona dei metal detector posta all'entrata della principale stazione ferroviaria della città. L'esplosivo indossato dall'attentatrice aveva una potenza equivalente a 10 chilogrammi di tritolo. I controlli della sicurezza avrebbero fatto si d'impedire all'attentatrice di raggiungere la sala d'aspetto, riducendo di gran lunga così il numero delle vittime.
Due mesi fa un'altra kamikaze originaria del Daghestan aveva ucciso sei persone facendosi saltare in aria in un autobus pieno di studenti chestavano recandosi a Volgog . La città, di circa un milione di abitanti, che si trova nelle vicinanze del Caucaso russo, una zona politicamente  e a 690 chilometri da Sochi, dove sono in programma le olimpiadi invernali del prossimo anno.
Dopo l'attentato, il presidente russo Vladimir Putin ha chiesto alla Commissione inquirente l'adozione di tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza. Putin ha anche chiesto di assicurare tutta l'assistenza necessaria alle persone ferite dell'esplosione, provvedendo al loro trasporto a Mosca se necessario.
Le misure di sicurezza, inoltre, saranno rafforzate in stazioni e aeroporti, ha aggiunto un portavoce della polizia, Vladimir Kolesnikov. Due giorni fa un'autobomba era esplosa nella città meridionale russa di Pyatigorsk, vicino al Caucaso, uccidendo tre persone.

24/12/13

Donna coraggiosa salva la vita ad un uomo sepolto vivo, è accaduto in Brasile

Se vi trovaste al cimitero, a visitare la tomba di un vostro caro e sentiste dei rumori provenire dalla tomba accanto, che fareste? Scappereste terrorizzati o cerchereste di capire? Il coraggio di una donna ha salvato una vita umana.  E' successo a Ferraz de Vasconcelos (San Paolo, Brasile), una donna si era recata come di consueto presso un cimitero locale, per raccogliersi davanti alla tomba di un familiare, quando ha avvertito degli strani rumori provenire da una tomba confinante.
Una fase del dissotterramento

Dopo essersi avvicinata, la donna ha notato le mani di un uomo sotterrato, che stava tentando di uscire dalla fossa in cui si era drammaticamente risvegliato. Una storia davvero agghiacciante: dopo l’iniziale terrore, la donna ha chiamato subito le autorità locali, facendo sì che l’uomo sepolto vivo venisse salvato. Ora, l’uomo, di cui non è stata diffusa l’identità, si trova in un ospedale locale: vi resterà ricoverato finché non si rimetterà dalle conseguenze fisiche e psicologiche di questa orribile esperienza. La polizia locale ha aperto un’inchiesta, per scoprire perché l’uomo si trovasse lì: pare che fosse stato picchiato, nel bel mezzo di una rissa, e poi sotterrato dai suoi aggressori.

15/12/13

"Ho tutti i diritti di picchiarla, lei è mia, l'ho pagata" | Si giustifica così dopo aver selvaggiamente picchiato la moglie.

Cagliari: un indiano di 36 anni, arrestato per aver picchiato la moglie colpevole di essere uscita a portare la figlioletta di un anno e mezzo a fare una passeggiata. "Era nei miei diritti- si è giustificato- "Faccio ciò che voglio, l'ho comprata, lei è mia". L'episodio dopo anni di violenze e soprusi: dal matrimonio era nata una figlia femmina mentre lui voleva un maschio. Arrestato dalla polizia per maltrattamenti in famiglia, adesso si trova ai domiciliari dopo il processo e la condanna a tre anni e sei mesi comminata questa mattina in tribunale a Cagliari. L'uomo è stato bloccato ieri sera alle 18 in via Roma. La moglie ha chiamato in lacrime il 113 dicendo di essere stata picchiata.

polizia di Cagliari
Quando gli agenti l'hanno soccorsa tremava e diceva che il marito l'aveva colpita con schiaffi e pugni e trascinata con forza per i capelli. Ad innescare la lite e la violenza del consorte, il mancato rispetto di un ordine preciso: la donna era uscita di casa senza il permesso dell'uomo. I poliziotti le hanno chiesto i documenti, ma lei non li aveva. Il marito li aveva requisiti e li teneva chiusi, insieme alle chiavi di casa, in una valigetta. Dai successivi accertamenti è emerso che l'episodio di ieri è solo l'ultimo di una lunga serie. I carabinieri, incaricati dalla procura su segnalazione dei servizi sociali, avevano già avviato una serie di verifiche. "Io faccio quello che voglio, ne ho tutti i diritti, me la sono comprata, è mia": l'indiano si è giustificato così dopo la concessione dei domiciliari. Una frase in qualche modo confermata anche dalla moglie, terrorizzata dal coniuge. A quanto pare l'uomo avrebbe fatto vivere alla moglie una vita da incubo con continue botte e pressioni psicologiche. Un inferno che secondo gli investigatori sarebbe legato alla nascita di una figlia femmina, mentre lui pretendeva un maschio. Ma non solo: si starebbe anche valutando l'accusa di inottemperanza agli obblighi familiari e mancanza di sostentamento alimentare. Non si può escludere, quindi, che nei confronti dell'immigrato scattino altri provvedimenti. La vittima dell'aggressione, nonostante accusasse diversi dolori, ha rifiutato di farsi visitare in ospedale perché non aveva il permesso del marito e temeva altre ripercussioni.

08/12/13

Perchè si dice: "Cherchez la femme"?

Adagio famoso, un po' di parte direi, in senso negativo per noi donne, ma val sempre la pena indagarne le origini. Si deve esser sempre aperti all'assimilazione di nuove conoscenze anche se non ci trovismo d'accordo con il concetto che esse esprimono.
Chercehz la femme, cercate la donna.
Cherchez la femme

Questa frase è stata resa popolare da Alessandro Dumas padre, che la fa pronunciare ad un poliziotto parigino, Jackal, nel dramma Les Mohicans de Paris. Jackal, ad un certo punto dice: "In ogni affare c'è sempre una donna; quando i miei subordinati mi presentano un rapporto su un certo reato, io dico loro: Cherchez la femme! E infatti una volta trovata la donna, non si tarda a scoprire il colpevole: l'uomo". Ma se Dumas ha reso popolare questa frase, non ne è certo l'autore. Alcuni ne hanno attribuito la paternità a Fouché, ministro della polizia ai tempi di Napoleone, altri la fanno risalire a De Sartine, capo della polizia francese nel 1759, altri ancora l'attribuiscono all'abate Ferdinando Galiani, desumendola dal suo Dialogue sur le femmes. Ma le origini hanno radici più lontane nel tempo. Giovenale, nelle Satire scrive: Nulla fere causa est, in qua non femina litem moverit (Sat. VI), in poche parole, tutte le liti sono sempre orginate da una donna. Ma, a voler essere più pignoli, già nella Bibbia si trova espresso più volte il concetto che è sempre la donna a condurre a perdizione l'uomo, anche il più saggio: Propter speciem mulieris multi perierunt (Eccl. cap. IX, v.9). Se poi pensiamo al famoso episodio della mela, tra Adamo ed Eva, nel Paradiso terrestre, il gioco è fatto.

02/12/13

La parte centro-meridionale dell'Italia flagellata dal maltempo: Abruzzo e Marche le più colpite!

Il maltempo non da tregua, continua imperterrito a flagellare la parte centro-meridionale della penisola, in particolarmodo l'Abruzzo e la parte sud delle Marche.
Trovata morta la donna che era dispersa da questa mattina a Pescara. La vittima si chiamava Anna Maria Mancini, di 57 anni ed era nativa di Santa Teresa di Spoltore. La donna era rimasta bloccata nella sua auto in un sottopassaggio allagato a causa delle intense piogge.

Ancora a Pescara è stato deciso di evacuare il Villaggio Alcyone, un'area residenziale nella zona sud della città per il rischio di esondazione del Fosso Vallelunga. Sono circa 1.500 le persone che hanno lasciato le proprie abitazioni.
Maltempo al centro-sud

Il fiume Aterno-Pescara è ai limiti di guardia, in alcune zone fuori città è già tracimato: per l'apertura della diga di Penne si attende una piena d'acqua nelle prossime ore nella zona delle golene, che sono state in via precauzionale già chiuse. In tarda serata ieri un treno delle Ferrovie dello Stato della linea Potenza centrale-Foggia è deragliato nei pressi della stazione di Cervaro (Foggia), trovandosi sommerso da una marea di fango e detriti. Il capotreno e il macchinista sono ricoverati in "codice rosso" e in prognosi riservata all'ospedale di Foggia. Si tratta del capotreno Michele Capotorto, di 53 anni: ha riportato trauma toracico, trauma addominale, trauma cranico e maxillofacciale. Al momento - si apprende dai sanitari - è sedato ed è intubato. È in prognosi riservata anche il macchinista del treno, Michele Nota, 56 anni. È stato confermato dai sanitari dell'ospedale che gli altri due feriti portati in ospedale subito dopo il deragliamento del treno, gli unici due passeggeri che erano a bordo del convoglio, sono stati dimessi subito dopo essere stati medicati perchè avevano riportato solo lievi contusioni. 
La circolazione dei treni sulla Potenza-Foggia rimane al momento sospesa e sostituita con servizi di autocorriere.

Sono tutti salvi, e in buona salute, gli occupanti di una vettura travolta stamattina da una grossa frana a Roccafluvione (Ascoli Piceno), lungo la strada provinciale. Ne hanno dato confermato i vigili del fuoco di Ascoli. Erano riusciti ad abbandonare l'abitacolo alla vista del primo cedimento di terriccio dal costone di montagna sovrastante.

In Puglia sono chiusi per allagamenti alcuni tratti delle strade statali 16 "Adriatica", in provincia di Foggia, e 106 "Jonica", in provincia di Taranto. I comuni più colpiti dal maltempo e dagli allagamenti sono quelli del Subappenino Dauno, del Nord barese, del salento e dell'Arco Jonico Tarantino. In alcuni di essi è stata decisa per oggi la chiusura delle scuole.
Situazione critica anche nel foggiano dove sono esondati i torrenti Candelaro, Carapelle e Cervaro, con disagi alla viabilità e allagamenti per lo più in zone agricole. Dalla notte scorsa non piove più sulla Basilicata dove, a causa delle abbondanti piogge cadute fra sabato e ieri, la situazione è difficile in diverse zone della regione, con strade allagate o infangate e chiuse al traffico, circolazione ferroviaria difficile, campi trasformati in risaie e scuole chiuse in numerosi comuni.

Ma la regione è col fiato sospeso perché le previsioni - confermate dagli avvisi diramati dalle prefetture - annunciano l'arrivo di nuove piogge. I danni maggiori si registrano di nuovo - dopo l'alluvione del 7 e 8 ottobre scorso - nel Metapontino, in provincia di Matera. Dalla serata di sabato e ieri nel Metapontino - l'area della Basilicata più colpita da "Nettuno" - sono caduti 142 millimetri di pioggia. In totale, ieri sono state sgomberate poco meno di 200 persone, la maggior parte (quasi 150) nella zona della costa jonica metapontina. In questa area molte scuole oggi sono chiuse; i danni all'agricoltura ammontano ad 1 milione di euro.

Il maltempo ha colpito anche le Marche, dove la pioggia caduta incessantemente dalla notte scorsa ha fatto esondare il fiume Tenna e il Tesino, in provincia di Fermo. Alcune persone sono state evacuate dalle loro abitazioni nel comune di Sant'Elpidio a Mare, e anche l'Ete Morto, l'Ete Vivo e il fiume Chienti, che attraversa la provincia di Macerata, sono ai livelli di guardia. Nel Maceratese invece una frana blocca la Sp 132 fra Camerino e Muccia. Le raffiche di grecale fino a 60 chilometri all'ora hanno mandato in tilt il traffico aereo, quello marittimo e anche quello autostradale a Genova: ieri alcuni aerei non sono riusciti ad atterrare all'aeroporto Cristoforo Colombo, e sono arrivati a Pisa mentre lo scalo merci del porto di Voltri è stato chiuso e sono stati interdetti al pubblico i parchi.
In Calabria un uomo di 30 anni è morto ed una seconda persona di 53 anni è rimasta ferita dopo che sono stati travolti da un'onda mentre stavano pescando alla foce del fiume Crati, nel pressi di Rossano. I due sono stati soccorsi dalla motovedetta della Guardia di finanza e della Capitaneria di porto.

01/12/13

Perchè si dice: "entrarci come il culo nelle quarantore"?


Quarantore
Beh sì, capisco, come adagio è un po' volgare, addirittura inusuale, e forse obsoleto. Comunque sia esiste e, se pur raramente si usa. Anzi, a dire il vero devo cominciare ad usarlo a tempo debito.
Entrarci come il culo nelle quarantore, non aver niente a che fare, nessun riferimento. Questo bel detto molto espressivo si richiama a una pratica di adorazione venuta in uso nel Cinquecento: per 40 ore consecutive, in ricordo del tempo trascorso da Cristo nel sepolcro, il SS. Sacramento viene esposto e venerato. Nei secoli passati, questo culto attirava nelle chiese folle di devoti, e si racconta di una donna molto avvenente che, sentendosi toccare da un dedele, si voltò e chiese fieramente spiegazioni. L'uomo, volendo dire che la chiesa era piena e il gesto era stato involontario, rispose: "Sono le quarantore!". E lei: "Che c'entra il culo con le quarantore?". La frase è diventata proverbiale.
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