Il-Trafiletto
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25/02/14

Una casa pulita a lungo? Ecco alcuni accorgimenti per evitare i lavori forzati di pulizia

Non so voi ma io odio, odio e odio fare le pulizie. Eppure sono una persona precisa e pulita, che ama il buon odore di pulito e le superfici lucide. Ma per evitare di togliere ore preziose al mio amato stare a "baco" davanti al pc o alle mie passeggiate gambino stimolanti,  il segreto è quello di adottare giornalmente semplici piccole abitudini per mantenere la nostra casa ordinata e pulita e far sì che il momento delle pulizie profonde non sia un lavoro forzato. Facciamo dunque tesoro di alcuni accorgimenti (che personalmente trovo anche banali, ma mi sono accorta frequentando svariate case che molti li ignorano totalmente...vi lascio immaginare come si presentino quelle case)
Pulizie di casa

Ingresso: prendete l'abitudine di pulirvi le scarpe! Eviterete di portare in casa la sporcizia e soprattutto germi dalla strada: esistono gli zerbini. Indossate pantofole o ciabatte da usare esclusivamente in casa, non solo non sporcherete i pavimenti, ma non rintronerete chi sta al piano inferiore e, se non abitate in condominio fatelo almeno per amore del pulito.
Cucina/Salone:  se amate i tappeti sparsi in tutte le stanze della vostra casa, saprete che raccolgono acari e polvere, dunque o sbatteteli all’aperto almeno un paio di volte alla settimana o passate l'aspirapolvere munita di accessorio specifico. In questo modo li manterrete più freschi ed eviterete fastidiose riniti e tosse.  In cucina spazzate giornalmente e raccogliete le briciole, non solo per una questione di igiene, ma anche per coloro che vi faranno visita, a me personalmente viene il voltastomaco quando entro in cucine con i pavimenti pieni di briciole. Se avete animali domestici, armatevi di panni attirapolvere e peli da usare con il mop.
Bagno: dopo aver fatto la doccia o il bagno, è buona abitudine asciugare le pareti del box o della vasca per evitare che si formi calcare o che il grasso dei saponi usati si depositi tutto intorno. In questo modo non dovrete disincrostare la doccia o la vasca con pesante olio di gomito, se non lo avete mai fatto o siete proprio sporchi o siete masochisti. Fate lo stesso con i lavabi del bagno, tenendo sempre sul lavabo una spugna lavabile e utilizzatela ogni mattina e ogni sera per togliere i residui di sapone, di dentifricio o make-up. Evitate di sbarazzarvi dei capelli caduti nel lavandino con un getto d’acqua, meglio raccoglierli (magari aiutatevi con un pezzettino di carta igienica) e buttateli nella spazzatura (ricordiamo che i capelli possono essere gettati tra i rifiuti organici). Abbiate cura degli scarichi durante la notte,  un segreto è quello di riempire con un po’ di acqua e aceto ogni lavandino della casa e lasciarlo riposare durante la notte per poi risciaquarlo la mattina, facendo scorrere un po’ di acqua. Sarete sorpresi di come ogni macchia sarà sparita e soprattutto del buon odore che emana ogni scarico.
Frigorifero: almeno una volta alla settimana, fate una piccola pulizia del frigorifero: buttate ciò che è scaduto, ammuffito o deteriorato in modo da liberare lo spazio per gli alimenti che acquisterete. Inoltre passate un po’ d’acqua e aceto con un panno umido all’interno del frigo per ripulirlo dai residui di cibo e per ridargli un buon odore. Un trucchetto è quello di porre all’interno, sul ripiano più alto, un piccolo recipiente con del bicarbonato che aiuterà ad assorbire gli odori sgradevoli.
Piano cottura:  non sarete fra coloro che non sgrassano mai il piano cottura vero? Basta poco per mantenerlo sempre  pulito e disinfettato. Passate un panno umido con un po’ di detersivo ecologico o fatto in casa, dopo aver cucinato per evitare incrostazioni di sugo, acqua, latte o caffè. Eliminando quotidianamente, dopo ogni pasto, i residui di sporco eviterete di passare ore ed ore scrostando con forza e rovinandone così l’alluminio. La stessa cosa vale per i fornelli elettrici oltretutto più facili da lavare una volta raffreddati.
Lavastoviglie:  ricordatevi di mettere il sale nell’apposito spazio, almeno una volta al mese per evitare la formazione di calcare. Ogni tanto fate un lavaggio a vuoto ponendo nel cestino delle posate a testa in giù una bottiglietta in plastica riciclata e riciclabile con all’interno acqua e aceto per eliminare cattivi odori e per mantenere sempre pulita la vostra lavastoviglie. Ovviamente per un buon risparmio energetico usate questo utilissimo elettrodomestico solo nelle ore serali e notturne impostando il programma di lavaggio eco.
Aria più pulita:  una Begonia, un Ficus o una qualsiasi pianta da interno libererà l’aria dalle tossine e manterrà al giusto equilibrio il livello di umidità. Ricordatevi però di curarla, annaffiarla e in base alla pianta che scegliete trovategli la giusta posizione di ombra o luce (a tal proposito leggete il nostro articolo sulle 15 piante da interni che aiutano a depurare l'aria di casa)

21/02/14

Donna delle pulizie scambia opere d’arte per immondizia e le manda alla discarica.

Non saranno state belle, ma erano pur sempre opere d’arte. Destino crudele per alcune opere della rassegna di arte contemporanea ‘Display Mediating Landscape’ al via da oggi a Bari nella sala Murat di piazza del Ferrarese e organizzata dall’associazione Flip di Napoli. Sono finite direttamente in discarica e al macero perché scambiate per rifiuti. Protagonista in negativo di questa triste vicenda è stata la donna delle pulizie che in un eccesso di zelo non ha trovato altro da fare che raccogliere alcuni cartoni contenenti le opere, fatte con materiali essenziali e quotidiani, e di consegnarle direttamente al camioncino della nettezza urbana che alle 5 del mattino stava passando tra i vicoli di Bari vecchia per svuotare i bidoni della spazzatura. Alla riapertura della sala lo sgomento era sulla faccia di tutti: è subito balzata agli occhi degli allestitori la mancanza di diversi oggetti, tra i quali anche i biscotti utilizzati per una installazione. In discarica sono così finite opere per un valore di circa 10-12 mila euro: ci sono 7 dischetti in sughero dell’artista Nicola Gobbetto, fogli di carta con cornice di David Jablonowski e alcune pubblicazioni artistiche in edizione limitata dell’associazione Flip. L’azienda delle pulizie si è messa immediatamente in contatto con la sua dipendente, la quale si è giustificata parlando di “semplici cartoni con imballaggi” trovati in un angolo della sala. La donna ha persino appoggiato un martello su un’altra opera, quella di Paul Branca, causando la rottura di uno dei biscotti installati. Al macero potrebbero essere finite anche altre creazioni.

11/02/14

Palermo | Si muore per un ascesso dentario non curato per motivi economici

Sembra impossibile, ma al giorno d’oggi succede anche di questo. Non siamo in Uganda, Tanzania o qualsiasi altro paese arretrato, bensì nella civile Italia: Palermo. Una ragazza di 18 anni, Gaetana Priolo, è morta nell’ospedale siciliano per le conseguenze di un ascesso dentario non curato per motivi economici. L'infezione, trascurata per i suddetti motivi, ha raggiunto le vie respiratorie causandole un fatale shock settico polmonare. All'inizio era un semplice mal di denti. Sembrava il classico dolore da sopportare senza farne troppo un dramma. La giovane ragazza abitava in via Azolino Hazon, nel quartiere palermitano Brancaccio insieme alla sua famiglia, le cui condizioni economiche sono disagiate ma tutto sommato dignitose, seconda di quattro figli, tre femmine e un maschio, con genitori separati. La famiglia non naviga nell’oro, la madre la mandava avanti col suo lavoro di donna delle pulizie, il padre era andato via alcuni anni fa. “È stata sempre presente, attenta, una donna con gli attributi”, dice Mariangela D'Aleo, responsabile delle attività del Centro Padre Nostro, la struttura creato da don Pino Puglisi, il parroco ucciso dalla mafia nel '93, per aiutare le famiglie del quartiere in difficoltà. Tutto è cominciato con un dolore che è diventato via via insopportabile al punto di far perdere i sensi alla ragazza, la quale viene trasportata al Buccheri La Ferla e visitata al pronto soccorso per sospetto ascesso dentario. Trascorsa qualche ora e con il dolore che sembrava fosse diminuito, la giovane 18enne viene dimessa per essere inviata per competenza presso l'Odontoiatria del Policlinico di Palermo, dove purtroppo la ragazza non è mai andata. Qualche giorno dopo le sue condizioni si sono aggravate ed è stata ricoverata al Civico nel reparto di Rianimazione, dove le è stata diagnosticata una fascite, un'infezione grave che partendo dalla bocca si era già diffusa fino ai polmoni. Nonostante le cure dei medici del reparto le condizioni della ragazza si aggravano ulteriormente fino al decesso avvenuto la settimana scorsa. La tragedia di questa famiglia mette in risalto la fotografia di un’Italia che per motivi economici rinuncia alle cure mediche. La denuncia arriva da Codacons: “La crisi economica ha colpito la Sicilia in modo più drammatico rispetto al resto dell’Italia. La popolazione o rinuncia alle cure mediche per mancanza di possibilità economiche, oppure si rivolge alla sanità pubblica dove le liste di attesa sono talmente lunghe al punto di spingerla lo stesso alla rinuncia. O in un modo o nell’altro, il risultato purtroppo non cambia.

24/01/14

Sapete scegliere un detersivo ecologico?

Se vogliamo contribuire a dare alla nostra terra un po' di sollievo dai veleni che la inquinano in abbondanza ogni giorno, potremmo, nel nostro piccolo, orientarci nell'acquisto di detergenti ecologici a basso impatto ambientale. Per far questo è necesario saper leggere le etichette e, in taluni casi informarsi. Molti potrebbero obiettare che anche questa operazione richiede il suo tempo, ed è vero, ma ritengo che imparare, capire e gestire al meglio i nostri budget e i soldi che con fatica guadagnamo siano un buon deterrente per il tempo speso a far nostre informazioni utili a noi stessi, agli altri e a madre terra

Dunque, iniziamo: in etichetta non troveremo  una lista completa degli ingredienti utilizzati per la formulazione del prodotto (tranne in alcuni rari casi), ma un semplice elenco delle sostanze incluse al suo interno, accompagnate dall'indicazione di alcune percentuali. Ciò avviene sia per i detersivi convenzionali che per i prodotti che si dichiarano ecologici. Come conoscere con precisione i componenti del detersivo da acquistare? I consumatori hanno diritto a ricevere informazioni dettagliate per quanto riguarda i componenti presenti nei detersivi, in particolar modo se soffrono di allergie o di problemi di salute che potrebbero risultare connessi al loro impiego. In tal caso, per conoscere nei dettagli la composizione dei prodotti, dovrete rivolgervi direttamente alle aziende, contattandole via e-mail o tramite il numero verde per l'assistenza segnalato in etichetta. In alcuni casi, potrete visitare il sito web dei produttori, in cui consultare le schede tecniche dei prodotti. Si tratta di un'accortezza che vale sia per i detersivi convenzionali che per i prodotti ecologici. Anche alcuni detersivi ecologici, infatti, potrebbero contenere sostanze allergizzanti o in grado di causare dei rischi per la salute a causa di un utilizzo improprio del prodotto. Oltre alle indicazioni relative alla composizione dei detersivi, troveremo in etichetta alcuni simboli specifici che indicano i rischi di utilizzo dei prodotti. Questi simboli sono in fase di aggiornamento. Per questo motivo, sulle confezioni attualmente in vendita potremo trovare sia i vecchi che i nuovi simboli. L'Aise ha pubblicato una guida online illustrata che specifica i cambiamenti in corso per quanto riguarda i simboli di sicurezza dei detersivi. Entro il 2017, tutti i prodotti dovranno riportare i nuovi simboli. Per fare un semplice esempio, la croce di Sant'Andrea nera su sfondo arancione, verrà sostituita da un punto esclamativo nero su sfondo bianco. Entrambi i simboli al momento indicano un pericolo per la salute, che potrebbe essere costituito dal rischio di irritazione della pelle, di sensibilizzazione o di grave irritazione agli occhi. Ancora, il prodotto in questione potrebbe essere nocivo se ingerito. I segnali di sicurezza riguardano sia coloro che utilizzano i detersivi a livello professionale, sia i semplici cittadini che si occupano delle pulizie domestiche. Per quanto riguarda la composizione dei detersivi, è necessario sottolineare le indicazioni relative alla sostenibilità presenti sulle etichette di alcuni prodotti ecologici. I detersivi migliori sono stati formulati per ridurre il più possibile l'impatto ambientale legato al loro utilizzo. Gli stessi processi produttivi dovrebbero risultare rispettosi dell'ambiente. I detersivi più attenti al Pianeta dovrebbero essere formulati con tensioattivi di origine vegetale, non derivati dal petrolio, e dovrebbero contenere ingredienti di origine naturale e controllata, provenienti, ad esempio, da agricoltura biologica o biodinamica. Un detersivo davvero rispettoso dell'ambiente non contiene sostanze come fosfati, perborati, paraffina e triclosan. Nella sua formulazione non sono presenti candeggina e sbiancanti ottici, che possono essere sostituiti dall'acqua ossigenata e dal percarbonato di sodio. Dal punto di vista della salvaguardia della salute, chi soffre di allergie dovrebbe evitare i detersivi che contengono profumazioni sintetiche (parfum). I profumi sintetici possono essere sostituiti da oli essenziali naturali e da sostanze delicate e prive di allergeni. Leggete bene le specifiche presenti in etichetta e non abbiate timore di contattare le aziende e di consultare i loro siti web ufficiali in proposito. Certificazioni Come capire se un prodotto per la detergenza della casa è stato formulato con ingredienti naturali ed ecocompatibili e non è stato testato su animali? A questo punto entrano in gioco le certificazioni. Quando un prodotto è certificato, di norma presenta un simbolo ben preciso in etichetta, legato all'organismo di certificazione. Ecco le garanzie offerte dalle certificazioni più comuni per quanto riguarda i detersivi e altri prodotti utili per la pulizia della casa, come oli essenziali e saponette per il bucato.
Ecolabel  (www.ecolabel.eu) è il marchio dell'Unione Europea che premia la qualità ecologica dei prodotti (e dei servizi) migliori dal punto di vista ambientale, che mantengono comunque elevati standard di prestazioni ed efficacia. Il marchio attesta che il prodotto prescelto ha un ridotto impatto ambientale lungo tutto il proprio ciclo di vita.
Icea, l'Istituto Europeo per la Certificazione Etica e Ambientale (www.icea.info), propone due certificazioni, dedicate all'Eco Detergenza e all'Eco Bio Detergenza. Lo standard garantisce, sia nel prodotto che nel materiale di imballaggio, l'assenza di sostanze a rischio dal punto di vista ecologico, di materie prime non vegetali ritenute dannose per la salute dell'uomo e dell'ambiente, allergizzanti o irritanti. Garantisce inoltre un'efficacia del prodotto paragonabile a quella dei prodotti convenzionali di alta gamma, la presenza di imballaggi riciclabili e realizzati con materie prime rinnovabili. La certificazione Eco Bio Detergenza indica che i prodotti che la riportano sono ottenuti utilizzando materie prime vegetali da coltivazioni biologiche.
Aiab, l'Associazione Italiana per l'Agricoltura Biologica (www.aiab.it), propone una certificazione dedicata ai prodotti per la detergenza domestica. Il marchio Aiab Detergenza Pulita si basa su disciplinari che valutano l'efficacia e la sicurezza dei prodotti, i quali devono risultare sia a ridotto impatto ambientale che rispettosi per la salute, offrendo un pulito ecologico e sicuro. Inoltre, la certificazione garantisce che le materie prime utilizzate per la formulazione dei prodotti siano state approvate singolarmente e provengano, in base a quanto è possibile reperire sul mercato, da agricoltura biologica. Lav, Lega Anti Vivisezione (www.lav.it), dal 2004 permette alle aziende di esporre il proprio marchio soltanto a seguito dei controlli effettuati da Icea per verificare la conformità dei prodotti allo Standard Internazionale Non Testato Su Animali. Il principale obiettivo dell'iniziativa consiste nel qualificare e valorizzare le politiche e scelte commerciali, aziendali e personali, orientate a non ricorrere e non incrementare le sperimentazioni sugli animali.
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