Il-Trafiletto
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28/04/17

Fuma uno spinello e muore rifutato dall'ospedale

Aveva fumato marijuana e per questo non gli trapiantano un polmone: Riley muore a 19 anni perchè i medici si rifiutano di trapiantare un "drogato": "Non trapiantiamo organi nei pazienti positivi ad alcol, tabacco e sostanze illecite"


Il padre di Riley Hancey, morto a 19 anni dopo che la University of Utah gli ha negato un trapianto di polmoni, sostiene che il figlio non era un fumatore abituale di droga e che i suoi polmoni non erano deteriorati per questo. Durante il Ringraziamento aveva fumato uno spinello con gli amici, e pochi giorni dopo contrae una polmonite. Il padre si rivolge all'Università di Utah per chiedere un trapianto, ma i medici trovano tracce di Thc, e negano l'intervento al ragazzo: "Erano disposti a lasciarlo morire perché risultato positivo alla marijuana", racconta il padre.

E' iniziata così la lunga ricerca di un ospedale disposto a eseguire il trapianto. Due mesi dopo l'Università di Pennsylvania ha accettato di eseguire l'intervento. Qui Riley è morto per complicazioni durante l'operazione. La notizia ha fatto subito il giro del web scatenando polemiche e critiche contro l'Università di Utah, che non si è espressa ufficialmente sul caso, ma ha difeso il suo operato dichiarando di seguire le linee guida internazionali e "non trapiantiamo organi nei pazienti positivi ad alcol, tabacco e sostanze illecite, in quanto controindicate per un trapianto".

"Abbiamo combattuto una lunga battaglia per salvare la vita a Riley", spiega il padre, "Abbiamo fatto tutto il possibile per permettergli di sopravvivere. Scaleremo montagne, scieremo, correremo lungo il fiume per far vivere il suo spirito attraverso di noi". La famiglia ha chiesto di compiere atti di gentilezza gratuiti e casuali per onorare la memoria del figlio.

11/02/14

Palermo | Si muore per un ascesso dentario non curato per motivi economici

Sembra impossibile, ma al giorno d’oggi succede anche di questo. Non siamo in Uganda, Tanzania o qualsiasi altro paese arretrato, bensì nella civile Italia: Palermo. Una ragazza di 18 anni, Gaetana Priolo, è morta nell’ospedale siciliano per le conseguenze di un ascesso dentario non curato per motivi economici. L'infezione, trascurata per i suddetti motivi, ha raggiunto le vie respiratorie causandole un fatale shock settico polmonare. All'inizio era un semplice mal di denti. Sembrava il classico dolore da sopportare senza farne troppo un dramma. La giovane ragazza abitava in via Azolino Hazon, nel quartiere palermitano Brancaccio insieme alla sua famiglia, le cui condizioni economiche sono disagiate ma tutto sommato dignitose, seconda di quattro figli, tre femmine e un maschio, con genitori separati. La famiglia non naviga nell’oro, la madre la mandava avanti col suo lavoro di donna delle pulizie, il padre era andato via alcuni anni fa. “È stata sempre presente, attenta, una donna con gli attributi”, dice Mariangela D'Aleo, responsabile delle attività del Centro Padre Nostro, la struttura creato da don Pino Puglisi, il parroco ucciso dalla mafia nel '93, per aiutare le famiglie del quartiere in difficoltà. Tutto è cominciato con un dolore che è diventato via via insopportabile al punto di far perdere i sensi alla ragazza, la quale viene trasportata al Buccheri La Ferla e visitata al pronto soccorso per sospetto ascesso dentario. Trascorsa qualche ora e con il dolore che sembrava fosse diminuito, la giovane 18enne viene dimessa per essere inviata per competenza presso l'Odontoiatria del Policlinico di Palermo, dove purtroppo la ragazza non è mai andata. Qualche giorno dopo le sue condizioni si sono aggravate ed è stata ricoverata al Civico nel reparto di Rianimazione, dove le è stata diagnosticata una fascite, un'infezione grave che partendo dalla bocca si era già diffusa fino ai polmoni. Nonostante le cure dei medici del reparto le condizioni della ragazza si aggravano ulteriormente fino al decesso avvenuto la settimana scorsa. La tragedia di questa famiglia mette in risalto la fotografia di un’Italia che per motivi economici rinuncia alle cure mediche. La denuncia arriva da Codacons: “La crisi economica ha colpito la Sicilia in modo più drammatico rispetto al resto dell’Italia. La popolazione o rinuncia alle cure mediche per mancanza di possibilità economiche, oppure si rivolge alla sanità pubblica dove le liste di attesa sono talmente lunghe al punto di spingerla lo stesso alla rinuncia. O in un modo o nell’altro, il risultato purtroppo non cambia.

05/01/14

Gli organi emuntori secondo la Naturopatia

Organi emuntori, espressione che non è molto chiara, forse un poco difficile. Per chi però si interessa di Naturopatia e di medicina alternativa, questo linguaggio lo conosce abbastanza bene. Sono convinta che la chiarezza sia alla base della distruzione dei pregiudizi e di tutti quei preconceti che si hanno nei confronti di ciò che non si conosce o di cui  ci si è fatti un'idea sbagliata. Conosciamo prima, proviamo e solo in seguito giudichiamo.
Quali sono secondo la visione della naturopatia gli organi emuntori? Gli emuntori sono deputati all' eliminazione delle tossine e alla depurazione del corpo. In naturopatia vengono classificati emuntori primari e secondari. Oltre al fegato ed al rene, vengono considerati emuntori anche pelle, polmoni e intenstino. Scopriamo come e perchè e quando entrano in gioco anche rispetto alla condizione corporea (acidosi o sovraccarico).  La salute e la malattia dipendono dalla produzione di elementi metabolici e dalla capacità dell'organismo di eliminare tali scarti. Esistono organi filtro, chiamati emuntori, preposti alla eliminazione degli scarti metabolici.
Naturopatia
 L'eliminazione dei liquidi avviene tramite quattro organi emuntori. Rene, Fegato, Cistifellea, Intestino, Pelle, Polmoni (comprende: naso, gola, orecchie), Utero, vagina (emuntore supplementare presente nel sesso femminile). Gli emuntori sono collegati al sistema circolatorio, ed al sangue. Emuntori primari, costituiti dalla coppia cistifellea/fegato intestino e il rene, i primi due stimolabili in caso di eccesso di residui colloidali, il secondo in caso di acidosi. Emuntori secondari sono, invece, quelli che intervengono in caso di sovraccarico e affaticamento dei primari. Il polmone, omologo della coppia cistifellea/fegato-intestino, le ghiandole lacrimali, le ghiandole salivari, le ghiandole sebacee, le ghiandole sudoripare. In particolare: ghiandole sudoripare, equivalenti al rene; ghiandole sebacee, equivalenti ad un secondo fegato; strato basale che è al di sotto dell'epidermide ed equivale ad un "secondo intestino". L'acidosi e l'accumulo di sostanze colloidali costituiscono le tipologie dei sovraccarichi. Un'altra distinzione è tra emuntori artificiali, ossia quelli provocati dal Naturopata (sanguisughe, sanguinamenti, coppettazione, ecc....) ed emuntori patologici, (es. l'ulcera varicosa, emorragie intermestruali, ecc...). Si viene a creare un emuntorio patologico allorquando gli emuntori primari e secondari presentano difficoltà nello svolgimento delle loro funzioni.
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