Il-Trafiletto
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22/05/14

Spazio | Arriva la primavera, iniziamo a fare pulizia!

Satelliti "morti" e rottami circondano la Terra. mentre le agenzie spaziali iniziano a testare modi e maniere per ripulire il nostro "giardino cosmico", proviamo a esaminare le possibili opzioni.

LOTTA ROBOTICA
Il modo migliore per rimuovere oggetti di grandi dimensioni, come i satelliti in disuso, è rallentarli fino a quando l'altitudine della loro orbita diminuisce. In tal modo, a causa dell'impatto con l'atmosfera terrestre, bruceranno. L'Agenzia spaziale tedesca DLR ha dato incarico l'azienda aerospaziale Astrium di testare questo sistema durante la prossima DEOS (Missione di manutenzione orbitale tedesca).
Detriti spaziali
(immagine dal web)

Il velivolo spaziale Astrium si avvicinaerà lentamente al satellite in disuso, lo aggancerà come in una stretta di lotta usando braccia robotiche e poi accenderà i suoi motori, per spingerlo in una nuova traiettoria. Comunque, questo procedimento non è semplice, quind la missione servirà a valutare se si tratta davvero di una soluzione praticabile. Per detriti spaziali si intedono tutti i satelliti in disuso, i moduli dei razzi propulsori e i loro relativi frammenti, prodotti da esplosioni, erosioni o collisione.

La velocità a cui si verificano le collisioni di detriti spaziali può variare fino a 15 km al secondo. A velocità cosi elevate, anche oggetti minuscoli possono provocare seri danni. La quantità di questi detriti spaziali è stat quantificata in ben 6500 tonnellate, cifra che comprende circa 23.000 oggetti rintracciabili e molti milioni di altri, più piccoli e non identificabili.(science)

31/03/14

Vulcani | Tra essi vi sono quelli Super. Come si fa a stabilirne la loro Super...iorità?

I vulcani, la Terra ne è piena tra quelli spenti da secoli e quelli che ogni tanto fanno sentire il loro mormorio, dando segni di vitalità e chissà magari anche di insofferenza. Tra essi ve ne sono alcuni, a dire il vero rari che sono identificati come Supervulcani: ma come fare per identificarne la loro Superiorità?

Allora i Supervulcani sono alquanto simili ai vulcani normali che conosciamo, hanno soltanto dimensioni maggiori. Ma per fregiarsi del titolo di "Supervulcano" esso deve essere in grado durante un'eruzione, di proiettare nell'atmosfera lava incandescente e ceneri in un raggio di oltre mille km cubi! Si tratta di una distanza sufficente a seppellire una grande capitale europea sotto una coltre di rocce fuse e detriti dello spessore di 600 metri. Le eruzioni di normali vulcani sono, per lo più di potenza migliaia di volte inferiore!
Supervulcano Toba

Stiamo dunque parlando di esplosioni terrificanti, esattamente cosi! Pensate che dopo l'eruzione del Supervulcano Toba a Sumatra, in Indonesia, circa 74mila anni fa, ha avuto luogo una caldera di 100 km di ampiezza e si è innescato un inverno vulcanico durato più di sei anni.

A questo punto vi sterete chiedendo se ad oggi esiste il rischio che un'eruzione del genere possa avere luogo: sulla Terra, esistono soltanto pochi esemplari di Supervulcani capaci di risvegliarsi con tanta veemenza, e per fortuna ciò accade soltanto ogni 100mila anni circa. (science)

02/12/13

La parte centro-meridionale dell'Italia flagellata dal maltempo: Abruzzo e Marche le più colpite!

Il maltempo non da tregua, continua imperterrito a flagellare la parte centro-meridionale della penisola, in particolarmodo l'Abruzzo e la parte sud delle Marche.
Trovata morta la donna che era dispersa da questa mattina a Pescara. La vittima si chiamava Anna Maria Mancini, di 57 anni ed era nativa di Santa Teresa di Spoltore. La donna era rimasta bloccata nella sua auto in un sottopassaggio allagato a causa delle intense piogge.

Ancora a Pescara è stato deciso di evacuare il Villaggio Alcyone, un'area residenziale nella zona sud della città per il rischio di esondazione del Fosso Vallelunga. Sono circa 1.500 le persone che hanno lasciato le proprie abitazioni.
Maltempo al centro-sud

Il fiume Aterno-Pescara è ai limiti di guardia, in alcune zone fuori città è già tracimato: per l'apertura della diga di Penne si attende una piena d'acqua nelle prossime ore nella zona delle golene, che sono state in via precauzionale già chiuse. In tarda serata ieri un treno delle Ferrovie dello Stato della linea Potenza centrale-Foggia è deragliato nei pressi della stazione di Cervaro (Foggia), trovandosi sommerso da una marea di fango e detriti. Il capotreno e il macchinista sono ricoverati in "codice rosso" e in prognosi riservata all'ospedale di Foggia. Si tratta del capotreno Michele Capotorto, di 53 anni: ha riportato trauma toracico, trauma addominale, trauma cranico e maxillofacciale. Al momento - si apprende dai sanitari - è sedato ed è intubato. È in prognosi riservata anche il macchinista del treno, Michele Nota, 56 anni. È stato confermato dai sanitari dell'ospedale che gli altri due feriti portati in ospedale subito dopo il deragliamento del treno, gli unici due passeggeri che erano a bordo del convoglio, sono stati dimessi subito dopo essere stati medicati perchè avevano riportato solo lievi contusioni. 
La circolazione dei treni sulla Potenza-Foggia rimane al momento sospesa e sostituita con servizi di autocorriere.

Sono tutti salvi, e in buona salute, gli occupanti di una vettura travolta stamattina da una grossa frana a Roccafluvione (Ascoli Piceno), lungo la strada provinciale. Ne hanno dato confermato i vigili del fuoco di Ascoli. Erano riusciti ad abbandonare l'abitacolo alla vista del primo cedimento di terriccio dal costone di montagna sovrastante.

In Puglia sono chiusi per allagamenti alcuni tratti delle strade statali 16 "Adriatica", in provincia di Foggia, e 106 "Jonica", in provincia di Taranto. I comuni più colpiti dal maltempo e dagli allagamenti sono quelli del Subappenino Dauno, del Nord barese, del salento e dell'Arco Jonico Tarantino. In alcuni di essi è stata decisa per oggi la chiusura delle scuole.
Situazione critica anche nel foggiano dove sono esondati i torrenti Candelaro, Carapelle e Cervaro, con disagi alla viabilità e allagamenti per lo più in zone agricole. Dalla notte scorsa non piove più sulla Basilicata dove, a causa delle abbondanti piogge cadute fra sabato e ieri, la situazione è difficile in diverse zone della regione, con strade allagate o infangate e chiuse al traffico, circolazione ferroviaria difficile, campi trasformati in risaie e scuole chiuse in numerosi comuni.

Ma la regione è col fiato sospeso perché le previsioni - confermate dagli avvisi diramati dalle prefetture - annunciano l'arrivo di nuove piogge. I danni maggiori si registrano di nuovo - dopo l'alluvione del 7 e 8 ottobre scorso - nel Metapontino, in provincia di Matera. Dalla serata di sabato e ieri nel Metapontino - l'area della Basilicata più colpita da "Nettuno" - sono caduti 142 millimetri di pioggia. In totale, ieri sono state sgomberate poco meno di 200 persone, la maggior parte (quasi 150) nella zona della costa jonica metapontina. In questa area molte scuole oggi sono chiuse; i danni all'agricoltura ammontano ad 1 milione di euro.

Il maltempo ha colpito anche le Marche, dove la pioggia caduta incessantemente dalla notte scorsa ha fatto esondare il fiume Tenna e il Tesino, in provincia di Fermo. Alcune persone sono state evacuate dalle loro abitazioni nel comune di Sant'Elpidio a Mare, e anche l'Ete Morto, l'Ete Vivo e il fiume Chienti, che attraversa la provincia di Macerata, sono ai livelli di guardia. Nel Maceratese invece una frana blocca la Sp 132 fra Camerino e Muccia. Le raffiche di grecale fino a 60 chilometri all'ora hanno mandato in tilt il traffico aereo, quello marittimo e anche quello autostradale a Genova: ieri alcuni aerei non sono riusciti ad atterrare all'aeroporto Cristoforo Colombo, e sono arrivati a Pisa mentre lo scalo merci del porto di Voltri è stato chiuso e sono stati interdetti al pubblico i parchi.
In Calabria un uomo di 30 anni è morto ed una seconda persona di 53 anni è rimasta ferita dopo che sono stati travolti da un'onda mentre stavano pescando alla foce del fiume Crati, nel pressi di Rossano. I due sono stati soccorsi dalla motovedetta della Guardia di finanza e della Capitaneria di porto.
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