Il-Trafiletto
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17/10/14

Tra i "Canguri" nulla è scontato | La sfida nel GP d' Australia sarà avvincente

Quarta "piazza": nessuno ha intenzione di occuparla a priori tra Marquez, Lorenzo, Rossi e Pedrosa! Motegi, è solo un ricordo, ormai si è già con la testa al Gran Premio d'Australia, per dare vita ad una sfida d'alta tensione.


Nessuno dei 4 fuoriclasse verrà meno alle proprie motivazioni, che saranno incentrate su un solo risultato possibile! La determinazione è alle stelle più del normale, per raggiungere lo scopo di essere davanti agli avversari.

Andiamo con ordine. 
Marquez, ormai laureatosi Campione del Mondo, è nelle condizioni di gareggiare liberamente pronto a occupare le prime posizioni. Banditi i ragionamenti e le strategie, e libero sfogo al rischio. Sdoganati i traversi e il feeling pieno con la velocità, dando un calcio alla noia della matematica e dei punteggi condizionanti.

Basta con le chiacchiere: è ora di darci dentro.
Adesso è ora di andare al sodo: forza, diamo gas, spalanchiamo la volontà di ognuno dei protagonisti sopracitati, di riprendersi quel gradino più alto degli altri di un podio che manca ormai da 3 gare. Un'esagerazione per uno come lo spagnolo che ha trionfato in ben 11 GP su 15 a cui a preso parte. Quindi resta il fatto che al 16° GP in programma, il pilota iberico desideri tornare in testa a tutti. Particolarmente, dopo il 2° posto del GP Giapponese, che non ha in un certo senso "rovinato" la festa per il secondo titolo iridato. Allora è normale, che Marc voglia rimettere le cose a posto facendo vedere "chi è che comanda". Di fatto, Marquez ha mal digerito che le ultime tre corse siano finite nelle mani della Yamaha, con Rossi a Misano, e con Lorenzo ad Aragon e Motegi. Situazione che adesso spinge il fenomenale 93 a chiudere subito una rivincita. In particolare guardando Jorge fisso negli occhi! Visto che il maiorchino sembra davvero l'uomo da battere in questa fase del campionato.

2a piazza da non sottovalutare.
Apparso in grande spolvero, dopo i problemi avuti ad'inizio stagione, il numero 99 pare essere rientrato nei livelli più consoni al suo blasone, nelle ultime gare infatti è sembrato più lucido, strategico, irresistibile e veloce. Il giusto mix per illuminare ancora di più un'antagonismo molto sentito da entrambi. Per quel che riguarda Lorenzo, c'è pure il fattore del "2o posto nel mondiale", che non va assolutamente preso sotto gamba. La sua rimonta e le prestazioni discontinue del "Dottore" e Pedrosa, ad esempio ad Aragon, hanno infatti consentito a Jorge di portarsi a soli -3 punti dal ghiottissimo obiettivo. Anche se poi nel paddock sono ancora molti ad indicare Pedrosa come favorito per il titolo di "vice-campione". Ma per dare credito alle voci e alle intenzioni, Dani dovrà mettere in pista a Phillip Island un tot. di coraggio e aggressività, nettamente superiori al suo standard. Prima di tutto nei confronti del compagno di box, a cui non dovrà più tributare tutele o cortesie di circostanza.
Il circuito australiano di Phillip Island

Marquez & Pedrosa, sfida da promuovere.
Da casa Honda adesso ci sono tutti i presupposti per promuovere una sfida Marquez-Pedrosa, per trionfare negli ultimi GP stagionali. Niente di starno se lo spagnolo decidesse di ricambiare il favore a Pedroza, impegnando la coppia della Yamaha. Per concludere, luci puntate sul casco numero 46, che dopo l'exploit di Misano, il Valentino nazionale è tenuto a dare continuità, per poter affermare il suo ritorno tra i vincenti sicuri. Perché quei decimi in più sul passo, visti a Motegi, hanno alimentato qualche dubbio sulla tenuta prestazionale nella distanza. Inoltre, in Giappone, Valentino ha capito molto bene che il suo avversario numero 1 è ancora Lorenzo. Pilota di riferimento, a cui avvicinarsi e su cui impostare le strategie.

Il 4o posto a chi sarà riservato?
Certo è, che su una pista "da pelo" come quella di Phillip Island, piena di insidie meteorologiche e d'asfalto, pare essere un teatro degno per una sfida a 4 che è certezza di battaglia senza esclusione di colpi. Una lotta nel vero senso della parola ad altissimo profilo, dove la sconfitta non è contemplata per nessuno. Dove il podio, con i suoi tre posti soltanto, sta già stretto a tutti. Già, ma ad uno di loro quello scomodissimo 4o posto, alla fine a chi pensate dovrà toccare?


15/10/14

Emozioni e sensazioni guidando un Ecoboost 1.0 | Ford Focus molto più di un semplice restyling

Dalle emozioni e sensazioni suscitate guidando la nuova Focus di Ford, la Ecoboost, possiamo affermare che siamo dinanzi a molto più di un semplice restyling. 


Il nuovo sistema Sync 2. 
L'aspetto frontale è del tutto irriconoscibile frutto del nuovo stile Focus, che si è inaugurato con la Fiesta e la Mondeo. Perciò calandra trapezoidale, essenziale, chiara e con il cofano e i fari del tutto rivisitati. Pure la parte posteriore dell'auto ha subito un “alleggerimento” presentandosi più gradevole e attuale. L'interno è stato rivoluzionato. Al centro della plancia si erge su tutti il sistema multimediale Sync 2 con touchscreen da 8".

Ford Focus Ecoboost 1.0
Ottimamente realizzato, semplice da utilizzare, è munito di comandi vocali avanzati che permettono, per esempio, di introdurre in una sola volta l'indirizzo completo della destinazione per il navigatore; sarà sufficiente pronunciare di seguito via, numero civico e città e il sistema parte automaticamente. Un bel passo avanti nel campo della sicurezza.

Ausilio alla guida ben funzionale. 
Sistema multimediale Sync 2 
Per quanto riguarda la sicurezza, Ford prova a riproporre nella Focus i suoi sistemi più avanzati di ausilio alla guida. Tra tante opzioni quella più avanzata è senz'altro l’Adaptive Cruise Control, che ha il controllo della velocità automatico in base alla distanza dal veicolo che si ha dinanzi, e il lane Keeping System che, oltre ad avvisare attraverso una vibrazione sul volante quando si sta per abbandonare la propria carreggiata, entra in funzione in maniera mirata nello sterzo per ripristinare la traiettoria la vettura.

Motore 3 cilindri
Infine c’è il parcheggio automatico che funziona sia per quelli lungo il marciapiede sia per quelli perpendicolari. E non manca, infine, l’Active City Stop, cioè la frenata automatica in caso di ostacolo, che ora è in grado di proteggere l'auto fino ad una velocità di 50 km/h (prima smetteva di funzionare oltre i 30 km/h).

Motore 3 cilindri turbo. 
Il piccolo motore mille 3 cilindri turbo, adesso Euro6, funziona ottimamente, silente e dai consumi minimi. In base a quanto dichiarato dalla Ford, la Focus 1.0 Ecoboost (125 CV) arriva a toccare i 195 km/h di massima velocità e accelera da 0 a 100 km/h in 11 secondi. Dal mese di novembre, la nuova Focus verrà offerta in 3 allestimenti: “Plus”, “Titanium” e Titanium X con prezzi a partire da 18.750 € (1.0 EcoBoost 100 CV Plus).


14/09/14

"A Singapore per fare meglio": Raikkonen ci crede

Kimi Raikkonen è convinto
in un finale di stagione
positivo della Ferrari

Il pilota scandinavo ci crede in un finale di stagione molto più positivo e gratificante in termini di risultati per la scuderia della Ferrari.


QUI MARANELLO - «A Singapore possiamo certamente fare meglio». Questa l'affermazione convinta del pilota della Ferrari Kimi Raikkonen, successivamente il raggiungimento del 9° posto scaturito dalla prestazione del Gran premio di Monza, inducendolo a guarda con positività il proseguo, riguardante la successiva gara, sul circuito di Singapore. «Dobbiamo aspettare di arrivare lì e vedere come andrà la macchina - ha spiegato il finlandese ad Autosport - anche perché io quest’anno correrò con una vettura diversa». Poi il numero 7 della Rossa estende il pensiero positivo anche agli altri Gp: «Sapevamo che Monza sarebbe stato difficile per noi, ma i gran premi che vengono adesso sono più adatti alla nostra vettura».


MIGLIORARE L’ERS - Il pilota finlandese ha fatto un'analisi pure per quel che concerne essere uno dei punti deboli della Rossa, ovvero sia l'assenza di velocità nei tratti di circuito rettilinei, a causa delle performance non ottimali dell’ERS, il sistema di recupero dell’energia: «È qualcosa a cui dobbiamo guardare per le condizioni di gara - ha detto - ma durante la stagione è impossibile lavorarci su (per via delle regole sui motori, ndr). Sono sicuro però che durante l’inverno possiamo ottenere un miglioramento del 100%». A seguire le classifiche relative a piloti, costruttori e risultati:



12/09/14

Sopraelevate di Monza: una proposta per rilanciarle

Durante la conferenza stampa avvenuta in occasione della presentazione dell’ ormai storico Gran Premio d’Italia, l' 85° per la precisione, le riviste Quattroruote e Domus si sono fatte promotrici di una proposta al fine di soccorrere le Sopraelevate di Monza e rilanciarle nell’anello di elevata velocità realizzato nel 1922, abbattuto nel 1938 e ricostruito nel 1955. 

Un vero e proprio pezzo di storia del mondo delle corse, un mondo che più volte è stato minacciato di essere demolito. Una realizzazione che si colloca nelle opere di alta ingegneria dal valore inestimabile, le Sopraelevate proponevano un inusuale modello di guard-rail metallico, un sistema d’illuminazione a bordo della pista e una struttura in acciaio nella quale fu versato del calcestruzzo additivato, per conferire maggiore omogeneità al manto stradale.

Un pò di storia. 
Il nuovo circuito venne inaugurato il 4 settembre 1955 con una gara di moto; la settimana che seguì, l’11 settembre, il circuito riveduto fu lo scenario del Gran Premio d’Italia, sul cui podio salì Fangio con la sua Mercedes. La struttura ha ospitato quattro edizioni del Gran Premio d’Italia, due della 500 Miglia di Monza (nel 1957 e 1958), che vide scendere in lizza le vetture costruite per correre a Indianapolis, numerose 1.000 Km valide per il Mondiale Sport Prototipi e 4 Ore riservate alle Turismo. Negli anni 60, le Sopraelevate assursero a gloria cinematografica quando fecero da set al film “Grand Prix” di John Frankenheimer. Saltuariamente utilizzate nelle gare negli anni 70, di fatto furono in seguito abbandonate, rischiando addirittura l’abbattimento.
Anello ad alta velocità di Monza

“Call for ideas”. 
La proposta, di cui si è fatto promotore il direttore di Quattroruote, Gian Luca Pellegrini, sarà un semplice chiamare a raccolta tutti gli appassionati e studiosi di architettura da ogni parte del mondo affinché possano realizzare e proporre delle idee su come rivalutare l’infrastruttura, della quale già quest’estate la società di gestione dell’autodromo ha provveduto a risanare le parti di cemento più ammalorate. Le proposte, i progetti e le idee, espresse sotto forma di elaborati grafici o render, saranno poi sottoposte al giudizio di una giuria di esperti e presentate al pubblico nel corso del 2015, anche al fine di valutarne la fattibilità.


27/08/14

L'Universo | A che velocità si espande?

A che velocità
si espande l'Universo?

Nelle spiegazioni sull'espansione dell'Universo spesso si ricorre a un'analogia con un palloncino che si sta gonfiando, sulla cui superficie sono attaccate delle monetine per rappresentare ammassi di galassie tenuti insieme dalla gravità. 


Anche se questo fa capire che è lo spazio tra i grumi di materia a espandersi, non cattura il modo peculiare in cui si svolge questa espansione. Il Cosmo si espande "isotropicamente", mantenendo lo stesso aspetto in tutte le direzioni. Quindi, sulle scale più ampie, ogni punto si allontana da ogni altro secondo una legge semplice che afferma che la velocità relativa tra due punti è proporzionale alla loro distanza. Il rapporto è dato dalla costante di Hubble, che è stata determinata osservando la velocità delle galassie che si allontanano da noi, in funzione della loro distanza.

Il risultato mostra che su larga scala ogni punto dell'Universo si allontana da ogni altro punto alla velocità di 1 km/h per ogni 13 anni luce di distanza.(science)


28/06/14

A prova di caduta | Dispositivi elettronici resistenti

Apple pensa
ad un'anticaduta
Quanto può essere frustrante far cadere a terra uno smartphone o un computer portatile ancora nuovi, mandandoli in pezzi dopo avere sborsato diverse centinaia di euro per acquistarli?

Niente paura: Apple ha ideato un sistema per rallentare la caduta del dispositivo, proteggendone le parti più vulnerabili, come lo schermo. Sensori simili ad accelerometri rilevano un iPhone o un MacBook "in caduta libera" e allertano un processore che attiva misure preventive. Apple sta pensando a diverse tecniche di limitazione dei danni: per esempio, gas sotto pressione per il percorso, perchè l'inevitabile impatto avvenga su un bordo.

Oppure, espulsione di una superficie aerodinamica per ridurre la velocità dell'oggetto e, ancora, ritrazione dei tasti per proteggerli dal colpo. Il dispositivo, poi, potrebbe anche comportarsi come una scatola nera, registrando dati sulle cadute per aiutare i progettisti e realizzare gadget più robusti in futuro.(science)



04/06/14

In forma con lo smartphone | Pedometer Master.

Lo smartphone può essere un alleato prezioso per mantenere il fisico in buona salute. Esistono molte app per seguire le diete, calcolare i contenuti calorici delle pietanze, aiutare a tenere traccia dell'attività fisica e di quanto si brucia.

Uno dei consigli per rimanere in forma è fare diecimila passi al giorno. Se praticati con un'andatura decisa e veloce migliorano la circolazione sanguigna, riducono lo stress, tengono il cuore allenato e bruciano una considerevole quantità di calorie. Una persona ben allenata ci mette circa un'ora e mezza per fare diecimila passi, mentre se siete privi di allenamento calcolate almeno un paio d'ore. Se pensate di non avere il tempo per fare dieci mila passi al giorno, cercate di fare almeno un'oretta. Ricordate che nei primi quaranta minuti di attività fisica bruciate calorie soprattutto sotto forma di zuccheri, mentre dopo iniziate ad attaccare direttamente i grassi in eccesso presenti nel corpo.
Pedometer Master
(immagine dal web)

Un'ora di allenamento al giorno, anche solo una camminata, non serve correre o fare attività pesantissime, vi cambierà la vita in maniera sana e definitiva. Iniziamo dunque da questa prima applicazione, Pedometer Master.

Si tratta di un ottimo prodotto gratuito, Pedometer Master è un conta passi evoluto, in grado non solo di contare i passi che avete fatto, ma di misurare, anche grazie all'uso del GPS, la distanza esatta percorsa, la velocità media,la durata dell'attività. Mentre vi allenate vengono mostrate la velocità attuale, il numero di passi al minuto e il percorso che state seguendo, tracciato su una mappa. Le statistiche sono archiviate sul telefono, così che possano essere consultate ogniqualvolta vi occorre, ma potete anche sincroniuarle con il vostro account su SkyDrive, semplicemente toccando un pulsante. Nella versione a pagamento sono visualizzate anche le calorie bruciate.(computeridea)

22/05/14

Spazio | Arriva la primavera, iniziamo a fare pulizia!

Satelliti "morti" e rottami circondano la Terra. mentre le agenzie spaziali iniziano a testare modi e maniere per ripulire il nostro "giardino cosmico", proviamo a esaminare le possibili opzioni.

LOTTA ROBOTICA
Il modo migliore per rimuovere oggetti di grandi dimensioni, come i satelliti in disuso, è rallentarli fino a quando l'altitudine della loro orbita diminuisce. In tal modo, a causa dell'impatto con l'atmosfera terrestre, bruceranno. L'Agenzia spaziale tedesca DLR ha dato incarico l'azienda aerospaziale Astrium di testare questo sistema durante la prossima DEOS (Missione di manutenzione orbitale tedesca).
Detriti spaziali
(immagine dal web)

Il velivolo spaziale Astrium si avvicinaerà lentamente al satellite in disuso, lo aggancerà come in una stretta di lotta usando braccia robotiche e poi accenderà i suoi motori, per spingerlo in una nuova traiettoria. Comunque, questo procedimento non è semplice, quind la missione servirà a valutare se si tratta davvero di una soluzione praticabile. Per detriti spaziali si intedono tutti i satelliti in disuso, i moduli dei razzi propulsori e i loro relativi frammenti, prodotti da esplosioni, erosioni o collisione.

La velocità a cui si verificano le collisioni di detriti spaziali può variare fino a 15 km al secondo. A velocità cosi elevate, anche oggetti minuscoli possono provocare seri danni. La quantità di questi detriti spaziali è stat quantificata in ben 6500 tonnellate, cifra che comprende circa 23.000 oggetti rintracciabili e molti milioni di altri, più piccoli e non identificabili.(science)

16/04/14

La Bike del futuro è realtà

Bike del futuro! La moto elettrica ha un motore quasi silenzioso integrato nella ruota posteriore Motore molto piccolo fornisce 14hp e una velocità massima di  120 km/h Specchietti laterali integrano nel display l'indicatore di velocità della moto


La diffusione dei veicoli elettrici è penalizzata dalla limitata autonomia per una singola carica. Ora, una società austriaca ha affrontato il problema con l'introduzione del Johammer J1 - una bici elettrica che può viaggiare 125 miglia (200 km) con una singola carica. Creato da gruppo con sede a Bad Leonfelden Johammer, la bici elettrica ha un motore quasi silenzioso integrato nella ruota posteriore. Il motore secondo il costruttore, il baricentro garantisce un confort di guida ottimale anche grazie agli specchietti retrovisori multifunzionali. La sua linea ricorda la forma della lumaca, con uno stile un po' retrò. Realizzata in due modelli J1.150 e J1.200, misurano 2.2 metri di lunghezza, con un passo di 1.455 mm, altezza della sella di 650 mm. Il tempo di ricarica (80%) è di 2,5 ore per il modello da 150 km (che pesa 159 kg) e di 3,5 ore per quello con maggiore autonomia (178 kg). Johammer garantisce una vita di oltre 100.000 chilometri all’accumulatore agli ioni di litio che spinge le due moto.
La velocità massima è di 120 km/h, limitata elettronicamente, per entrambi i modelli, che sono disponibili in cinque colori (argento, bianco, blu, giallo e verde), con un prezzo che va dai 23 mila euro per il Johammer J1.150 ai 25 mila per il J1.200.
Johammer J1
Johammer J1 su strada

la sede della batteria del Johammer J1
Display nelllo specchietto retrovisore

12/04/14

The Micro | Un successo in...3D!

The Micro, la stampante 3D proposta al prezzo di 299 dollari per chiunque decida di supportare il progetto in fase di finanziamento, ottiene un successo senza pari su Kickstarter.

Le stampanti 3D che abbiano un trend in sensible ascesa oggi giorno, non v'è alcun ombra di dubbio, ed a suffragare quanto detto esistono già parecchi modelli presenti sul mercato e le previsioni per il futuro indicano che ne appariranno sempre di più, anche realizzati da aziende italiane come nel caso di iNventOne. Gli unici impedimenti che ancora ostacolano la diffusione della tecnologia delle stampanti 3D, sono rappresentati dal prezzo, ancora alquanto elevato per l’utente privato, e dalla difficoltà di utilizzo visto la complessità del prodotto per chi non possiede competenze specifiche.
The Micro stampante 3D

A fare da precursore con ogni probabilità alle stampanti 3D accessibili all'utente comune, pare che sia giunta The Micro! La stampante in questione si presenta come un piccolo cubo colorato da posizionare sulla scrivania al fianco del proprio computer.

La velocità sarà certamente uno dei punti di forza principali: in base a quanto affermato dagli addetti ai lavori, dopo aver ricevuto la stampante sarà possibile realizzare i primi oggetti 3D in meno di un’ora. I materiali che è possibile utilizzare sono filamenti di PLA e ABS, oltre a nylon e altro non ancora specificato dai responsabili del progetto. L’inizio della commercializzazione è previsto entro l’autunno. (webnews.it)

03/04/14

Saranno dei veri campioni? Date un'occhiata alle gambe!

Volete prevedere quanto una persona correrà veloce? Date un'occhiata alle gambe!

Una ricerca condotta su bambini giamaicani ad opera della Northumbria University ha dato un  risultato sorprendente. Secondo questo studio risulta che i bambini con le ginocchia più simmetriche hanno maggiori possibilità di diventare dei veri campioni di velocità, man mano che cresceranno.
Usain Bolt velocista giamaicano

In generale i giamaicani hanno la caratteristica di possedere gli arti inferiori più simmetrici rispetto ai nativi europei, e ciò potrebbe dare una spiegazione riguardo i risultati più che soddisfacenti che i loro atleti ottengono sulle piste di atletica. Rappresenta la sua massima espressione, Usain Bolt velocista,
unico corridore della storia ad avere vinto sia i 100 che i 200 metri in due Olimpiadi, giamaicano, ha ridato smalto all’atletica leggera, rivelandosi un modello di campione nuovo, disinvolto e anche un po’ svogliato. Non è possibile capire come il velocista giamaicano arrivi a compiere le sue imprese, ancor meno comprensibile è la disinvoltura con cui gli riescono. Uomini con leve così lunghe mai erano stati in grado di sviluppare una simile velocità di punta (44,72 km/h), né di mantenere quell’assetto perfetto nella curva dei 200 senza cedere alla forza centrifuga. Nessun esperto di biomeccanica sa darsi una spiegazione e può solo restare a bocca aperta mentre Bolt mette i suoi 41 appoggi sul tartan e taglia il traguardo dei 100 metri sempre più vicino ai nove secondi e mezzo. Saranno le sue ginocchie giamaicane simmetriche?

28/03/14

Palermo | Ruba l'autovelox che lo multa e scappa.

Tu, autovelox, ti sei permesso di multarmi? E io ti rapisco. È successo a Palermo, ieri pomeriggio, in in viale Regione Siciliana, all’altezza del viadotto di via Lazio, nella carreggiata laterale in direzione Trapani. Gli agenti del nucleo autovelox della Polizia Municipale con una postazione mobile telelaser, hanno intimato l'alt ad una Ford Focus guidata da G.P. di 31 anni che evidentemente aveva superato il limite di velocità. L’uomo, al momento della contestazione, è andato su tutte le furie, decidendo di afferrare l’autovelox e scappare via. Rincorso e bloccato dagli agenti dopo pochi metri, G.P. è stato condotto presso gli uffici di via Dogali dove, oltre alla multa ed alle sanzioni accessorie per superamento dei limiti di velocità, è stato denunciato all’ autorità giudiziaria per resistenza a pubblico ufficiale.

15/02/14

Ne manca soltanto una | Solo una medaglia per entrare nella storia!

Ne manca soltanto una. Solo una medaglia per entrare nella storia! Manca all'appello soltanto una medaglia per entrare di diritto nella storia dello sci alpino.

A seguito dell'argento conquistato in discesa libera, giunge il bronzo in super combinata, sto parlando di Christof Innerhofer, che conquista due medaglie che fanno riaffiorare l'impresa di Garmisch 2011, quando l'azzurro ottenne di diritto il suo nome di battaglia: Winnerhofer, cosi lo chiamano sulle piste innevate, suo terreno di battaglia, che collezionò tre podi diversi in quei mondiali, che coronò con l'oro in superG. A Sochi poteva ritenersi appagato con la discesa libera da sogno nella gara inaugurale delle Olimpiadi, superato soltanto dal giovane austriaco Matthias Mayer. Invece il suo bottino era destinato a diventare ancora più pingue.

La super combinata è una prova dalle mille variabili, spesso fuori controllo. Quella di Sochi è stata la perfetta dimostrazione che nulla è scontato. I pali stretti sono diventati una trappola. Gli specialisti della velocità erano leoni in gabbia.
Christof Innerhofer

Gli sci erano tergicristalli, sbattevano da una parte all'altra spazzando la neve troppo marcia. Bisognava sciare morbidi e reattivi su quella pista segnata. Un corso di sopravvivenza pure per i migliori dello slalom. Non serviva giocare in difesa. Innerhofer l'ha capito benissimo. Dopo la discesa libera del mattino (anticipata di un'ora per evitare che la neve mollasse troppo) si trovava all'ottavo posto, con un secondo da recuperare a Kjetil Jansrud.

Così è partito all'attacco e ha ingranato subito il ritmo giusto, tagliando il traguardo in seconda posizione. Un mezzo miracolo perché Innerhofer ha quasi disertato gli allenamenti in slalom. Ha concentrato tutta l'energia sulla velocità, cercando di risparmiare un po' la sua schiena dolorante. L'adrenalina ha fatto il resto, insieme a una buona dose di spericolatezza. Tirare al massimo senza preoccuparsi del risultato, contava unicamente questo pensiero. Incredibile, dirà Innerhofer alla fine. Solo Ivica Kostelic è riuscito a infilarsi davanti a lui, acchiappando l'argento. Nessuno è più stato capace di usurpare il meritatissimo oro di Sandro Viletta, che finora contava solo una vittoria in carriera. Quattordicesimo nella discesa, lo svizzero ha segnato il secondo miglior tempo in slalom.

I grandi favoriti sono rimasti all'asciutto. Alexis Pinturault, il francese talentuoso che aveva dominato in Coppa del mondo a Kitzbuehel, ha inforcato. Ted Ligety, che sempre a Kitzbuehel aveva tallonato il transalpino con un secondo posto, è arrivato in fondo ma con un distacco abissale. Bode Miller, campione olimpico in carica della super combinata, ha pasticciato (chiude sesto). Mazinga Svindal si deve accontentare dell'ottava piazza, a pari merito con Carlo Janka. Ora tutti i riflettori sono puntati sul superG di domenica. Winnerhofer potrebbe stupire di nuovo con una prestazione da record.

18/01/14

Da Pechino giunge la conferma del lancio di un missile ipersonico!

Da Pechino giunge la notizia che conferma il progetto di lanciare un missile ipersonico! Il Ministero della Difesa cinese ha dato conferma che nella giornata di ieri ha concluso il primo test, riguardo un veicolo missile a velocità ipersonica, ritenuto come alta tecnologia militare all'avanguardia.
La notizia, prima pubblicata dal portale web Washington Free Beacon, è stata successivamente confermata anche dal Pentagono, il quale afferma che il test è stato eseguito il 9 gennaio scorso, utilizzando un velivolo modello WU-14, che ha raggiunto i Mach 10, equivalenti a 12.376 km/h, pari a ben 10 volte la velocità del suono.
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Missile ipersonico cinese
"Il test è stato effettuato per scopi scientifici", ha fatto sapere un portavoce del ministero della Difesa di Pechino, il quale sottolinea che "questo test non è diretto contro alcun paese od obiettivo specifico. Le nostre previste prove di ricerca scientifica svolte nel nostro territorio sono normali ", ha detto il ministero nella dichiarazione.
"Questi test non sono mirati a qualsiasi paese e non hanno obiettivi specifici. Non facciamo alcun commento, ha dichiarato il portavoce del Pentagono, il tenente colonnello Jeffrey Pool, che ha confermato il test della scorsa settimana. “Monitoriamo regolarmente l'attività delle agenzie della difesa straniere e siamo consapevoli di questo test", ha detto.

Mentre a Capitol Hill, il presidente della commissione Forze Armate della Camera ha espresso preoccupazione per quello che dice essere un "salto" tecnologico da parte dei cinesi facendo riferimento al test del veicolo ipersonico. "Le nazioni concorrenti cinesi e altre cercano la parità militare con gli Stati Uniti e, in alcuni casi, come in questo, sembrano essere un passo davanti a noi", hanno congiuntamente detto alcuni dirigenti americani in un comunicato.

23/10/13

Ecco le immagini inviate da Curiosity alla Terra dopo un'anno di residenza su Marte!

Ecco le immagini inviate da Curiosity alla Terra dopo un'anno di residenza su Marte!
Curiosity, il rover marziano della Nasa dalle dimensioni di un enorme SUV terrestre, risiede sul pianeta rosso da un anno. Era il 6 agosto 2012 quando Curiosity iniziò a spedire verso la Terra la bellezza di 190 gigabytes di dati che danno forza alle sue più importanti scoperte, una su tutte quella che di certo Marte, in un lontano passato, era un ambiente dove c'era la vita.
Anche se al momento non se ne sono trovate tracce, questo è quanto si riesce a dedurre e comunque non è certo futile come conferma. Sono 70.000 le immagini spedite, inclusi i celebri "autoscatti" del rover stesso, e 75.000 "colpi" diretti con il laser sulle rocce marziane alfine di analizzarne la composizione chimico fisica e ha perfino perforato con il suo mini-trapano il suolo marziano, conservando dentro di sé il materiale triturato per poi analizzarlo.
Marte in maniera sorprendente ha, una struttura molto variegata, in alcuni casi simile a quella di alcuni vulcani terrestri, ed è "rosso" soltanto per pochi millimetri in superficie, dal momento che è ossidato, quasi come quello che succede alla mezza mela tagliata che talvolta viene lasciata nel vassoio della frutta. L'aspetto negativo, se proprio ne vogliamo trovare uno, è che Curiosity si muove sì perfettamente sul suolo marziano, ma molto più lentamente di quanto si ipotizzava: quasi la metà della velocità sperata, a causa delle asperità del terreno. Adesso si sta muovendo verso l'enigmatico monte Sharp, 5.500 metri, che sta al centro del grande cratere di Gale scelto come luogo di atterraggio della missione marziana da 2.5 miliardi di dollari in quanto presenta una importante varietà geologica, pare infatti un buon banco di prova di quanto capitò nel passato, circa centinaia di milioni di anni, su Marte.
Curiosity

Già adesso l'esame soltanto delle immagini ha fornito la possibilità di stabilire che nel cratere scorreva dall'alto una fiumara! Curiosity in sostanza sarebbe in un bacino fluviale e l'analisi delle rocce conferma ogni cosa, data la presenza di composti chimici, molto simili al comune gesso, che possono formarsi soltanto in presenza di acqua. Tutto ciò, purtroppo, centinaia di milioni di anni fa se non di più, quando Marte iniziò a perdere la sua atmosfera a causa della gravità del pianeta, troppo bassa per fare quello che, fortunatamente, riesce alla nostra Terra, ovvero trattenere le molecole di aria attorno al pianeta. Curiosity si può seguire su twitter @marscuriosity. Troverete anche un'eccezionale immagine di quel che vede Curiosity, un miliardo di pixel che si può trovare qui. Vale la pena di spendere un minuto per rivedere la eccezionale discesa di Curiosity sul pianeta, con la gru spaziale che lo deposita come una piuma al suolo, e le sue principali attività in questi 365 giorni terrestri.
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