Il-Trafiletto
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08/11/14

Certi terreni di gioco una vera maledizione per i calciatori

Certi terreni di gioco del nostro massimo campionato, stanno diventando una vera e propria maledizione per i calciatori: bianconeri e giallorossi hanno lamentato più volte delle condizioni pessime dell'erba di Marassi, intanto Borja Valero ha suonato l'allarme collettivo su tutti i terreni di gioco della serie A. 


La 'Gazzetta dello Sport', riporta quanto dichiarato dal centrocampista viola, il quale ha chiarito come un terreno di gioco in condizioni disastrose, possa inficiare le prestazioni di una intera squadra: "In Italia la cosa più brutta sono i terreni di gioco, dove l’erba è secca e alta facendoti cambiare il fealing con la palla. Continua cosi Borja: "Devi aspettarlo a patto che ci vai incontro, e personalmente ho dovuto cambiare il mio modo di giocare la palla. Risultato che la manovra risulta più farraginosa favorendo le squadre che giocano di rimessa".

Esaminando il problema l'agronomo della Lega, Giovanni Castelli, ha provato di dare una spiegazione specifica riguardo la situazione: "C'è il terreno di gioco che in uno specifico periodo è migliore di un altro, in quanto riesce a dare garanzie relative al raggiungimento di 3 obiettivi: la performance del calciatore, la sua sicurezza per quel che riguarda gli infortuni e la spettacolo".

Castelli enfatizza il problema di determinati terreni di gioco come quelli di Marassi e del Tardini: "Andrebbe rifatto il fondo, che è duro e fradicio, impedendo il drenaggio dell’acqua e ha mischiato materiali inerti impastandosi e compattandosi, in maniera tale da rendersi inospitale per la sopravvivenza dell’erba. L’ultima rizollatura avrà vita, nella migliore delle ipotesi, fino a gennaio e poi ci saranno gli stessi problemi di adesso".
I terreni di gioco della serie A
I terreni di gioco della serie A
Se da una parte Genova e Parma languono, dall'altra c'è chi può sorridere, come Napoli con il San Paolo, che a seguito i lavori effettuati nell'estate 2013 è di fatto diventato tra i migliori terreni di gioco dell'intera Serie A.

Nessun problema pure per il terreno di gioco di San Siro, del Friuli e dello Juventus Stadium, dove i prati sono ogni giorno sottoposti ad un trattamento di lampade fotosintetizzanti.

30/08/14

Educare con il gioco

Il vero protagonista nella crescita di un bambino è il gioco, con le sue regole e la sua passione e il coinvolgimento di tante persone che hanno a cuore l'amore e la gioia.


La casa quando arriva un bambino deve diventare piena di giochi, ma non andando al supermercato e svaligiando tutto il negozio sicuri di aver portato a casa il meglio per il proprio figlio o figlia, ma facendo diventare quello che si ha un gioco e ve lo dico in due passi.

1. Si deve rompere con i vecchi schemi a cui eravamo abituati e iniziare fin da quando ci si sveglia a inventare qualcosa di bello, di unico e di accattivante, perchè il gioco della giornata, ti chiede innanzitutto di viverla fino in fondo, pronti ad accettare le regole, a tirar fuori la grinta e a vivere il tutto con passione.
2. Imparare a giocare conivolgendo più persone possibili e a tutte loro spiegare che bisogna sempre divertirsi ed essere positivi e propositivi con il motto sempre fresco che: l’unione fa la forza e la forza sta nell’aprirsi agli altri e giocare ai nostri e ai loro giochi.

Sarà quindi importante educare, giocando e giocandosi, senza mai perdere di vista che il vero protagonista è il bambino, che da noi deve trarre sempre grandi insegnamenti e consigli e deve sorridere al mondo, perchè noi per primi ci crediamo e facciamo in modo che la serenità, sia la culla perfetta per la sua crescita.

Educare con il gioco

03/07/14

Blitz Brigade

Blitz Brigade per Android e Apple
Sparatorie adrenaliniche e grafica da cartone animato. 

Blitz Brigade è un gioco pensato per le sfide on-line a più partecipanti, ma dispone anche di un centinaio di "missioni di addestramento" da giocare in solitario per sperimentare praticamente ogni situazione di gioco. Blitz Brigade è un vero First Person Shooter, uno sparatutto in prima persona.

I comandi touch, non proprio l'ideale per il genere, questa volta sembrano invece funzionare nel modo migliore e regalano una buona sensazione di controllo sul personaggio. La grafica in stile cartoon è decisamente azzeccata, e pur non mancando una certa dose di violenza, l'atmosfera rimane comunque piacevole e divertente. Ottimo, come ci si aspetta, il comparto multiplayer, con le classiche modalità Dominio e Deathmatch e la possibilità di scegliere il proprio ruolo: mitragliere, medico, cecchino e così via. Unico possibile problema è il "peso": il gioco occupa 1,3 GB di memoria. Li vale tutti, ma sono pur sempre un bel po'.(computeridea)






29/06/14

Tetris Blitz è

Tetris Blitz è
La pioggia di mattoncini colorati dura ormai da 30 anni, ma non ha alcuna intenzione di smettere. Con Blitz, il classico Tetris entra nel mondo moderno. 

Figure geometriche composte da quattro quadratini che cadono dal cielo. L'obiettivo è sistemarle in modo da formare righe complete, liberarsene e fare spazio per le nuove figure che cadono sempre più velocemente. Da trent'anni a questa parte la formula del Tetris è rimasta sempre la stessa, con pochissime varianti che non hanno intaccato nulla dello spirito originale del gioco. Dopo tutto questo tempo c'è ancora qualcuno che ha voglia di giocarci? Eccome!

E in caso di dubbio ci pensa Electronic Arts a dare nuova linfa a un gioco ormai conosciuto in tutto il mondo. Tetris Blitz propone un'unica variante al classico Tetris, ma sostanziale: un limite di tempo di due minuti a partita. Non si tratta più di resistere il più possibile, ma di sfruttare ogni secondo per accumulare punti, dato che l'obiettivo è quello di realizzare punteggi più alti di quelli totalizzati da amici e conoscenti. Già, perché Tetris Blitz si avvale di una forte componente social.

Viene da sé che i bonus e i potenziamenti facilitano il compito, ma allo stesso tempo portano in gioco in famigerati acquisti in-game. Tetris Blitz è il Tetris dei tempi moderni. Merita una prova.(computeridea)



24/03/14

HoverBall | Un drone dentro la palla per migliorare gli sport attuali e darne vita ad altri!

Inventore giapponese, crea la HoverBall con un DRONE dentro per migliorare gli sport attuali e darne vita ad altri!

La HoverBall può essere programmanta in moto rallentato per le persone disabili o anziane durante una partita, può perfino risultare essere un'efficente strumento d'aiuto agli arbitri per evitare il gioco irregolare, durante le partite di campionato.

Insomma, un'invezione che può diventare il sogno dei fan di Harry Potter di tutto il mondo: Quidditch, una vera e propria versione dell'immaginario gioco magico con la palla. Quest'inventore giapponese ha forse condotto questo gioco a un miglioramento evidente, che a parte le scope volanti, introducendo nella palla un drone che si può programmare in base agli impieghi di cui si vuole farne uso. Lo stesso inventore afferma che la HoverBall può essere calciata, colpito da remoto e direzionarla dove meglio si crede e che porterà a prendere vita ad una nuova generazione di sport informatici.

Sviluppata da  Rekimoto e dai suoi colleghi presso l'Università di Tokyo, la palla di plastica ha la capacità di librarsi nell'aria grazie ad un drone di  90 millimetri di larghezza, e può essere calciato, colpito con le mani o lanciato con un attrezzo.
L' hoverball, che ha un piccolo drone all'interno
che gli permette di volare

Rekimoto afferma inoltre che per giocare con la sua palla si dovrebbe rivoluzionare il vocabolario sportivo e anche gli atteggiamenti fisici. Vocaboli come lanciare, colpire o calciare dovranno subire un importante mutazione. Il team afferma che l'HoverBall potrebbe democratizzare alcuni sport, permettendo alla palla di arrestare o rallentare per le persone anziane, bambini o disabili.

'Questa palla ha la capacità di rimanere in aria, e cambiare la sua posizione e il comportamento a seconda dei contesti di gioco. Il sistema permetterebbe di programmare la palla a reagire in modi diversi a secondo delle regole di gioco.

I vari impieghi che può avere la palla
Il drone che alloggia all'interno
della palla














Con questa tecnologia, le dinamiche fisiche di una palla possono essere riprogrammate dai progettisti sportivi, inserendo nuovi vocaboli come: "in bilico, in aria, o in prossimità. Può essere comandata a distanza, e per tal motivo si possono sviluppare dei concept per altri nuovi sport. I campi di impiego sono tanti e la palla volante non mancherà di sfrecciare veloce sopra le nostre teste prima o poi...quindi, stiamo attenti!
fonte ( http://www.dailymail.co.uk)

15/03/14

Segni (RM) | Una direttrice di banca denunciata per i debiti di gioco. Truffava i clienti.

Oberata dai debiti di gioco accumulatisi negli anni,la direttrice della filiale dell’Unicredit Banca di Segni, in provincia di Roma, è stata denunciata dalla Guardia di Finanza per truffa, falsità in scrittura privata, possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi e truffa ai danni dello Stato. I debiti, circa 700 mila euro secondo le indagini lunghe e complesse, dirette e coordinate dalla Procura della Repubblica di Velletri, i finanzieri del Comando Provinciale di Roma, supportati anche da un’indagine interna disposta da Unicredit banca, erano stati contratti dalla donna tra il 2004 e il 2009 per il vizio del gioco d'azzardo, "concedendosi" 25 prestiti personali e intestandoli a persone inesistenti, attraverso l’alterazione dei documenti di familiari e clienti della filiale. Nel corso degli accertamenti, le Fiamme Gialle della Tenenza di Colleferro hanno anche scoperto che la donna, per 14 anni, avrebbe percepito indebitamente, con la complicità dell'ex badante della beneficiaria, la pensione di una signora deceduta nel 1995, gestita dall'Inpdap prima che l'ente fosse incorporato nell'Inps. In quest'ultimo caso, il danno è stato quantificato in oltre 165 mila euro. Oltre alla direttrice della filiale e all'ex badante dell'ignara pensionata, denunciate, è stato segnalato all'Autorità Giudiziaria un funzionario dell'Inps.

10/02/14

Perchè si dice "passare sotto le forche caudine"?


Mai sentito questo modo di dire? Io me lo sono detto quando ho dovuto affrontare certe situazioni e l'ho usato in riferimento ad altri. Ovviamente non lo si sente quasi più, peccato, è un'espressione forte ma di grande impatto.
Passare sotto le forche caudine, la frase significa subire una grave umiliazione o una prova mortificante. Il modo di dire risale addirittura all’antica Roma, e precisamente alla Seconda guerra sannitica. Nel 321 a.C. gli uomini dell’esercito romano, sconfitti nella gola di Caudio, vicino all’odierna Benevento, subirono la mortificazione di dover passare disarmati sotto un giogo di lance, davanti ai vincitori. Ecco il racconto dello storico Livio (Storie, IX, 5): «E venne l’ora fatale dell’ignominia; (...) prima i consoli, quasi nudi, furono fatti passare sotto il giogo; poi gli altri in ordine e grado furono sottoposti alla stessa ignominia; infine ad una ad una tutte le legioni». Pena anche fisica. Oltreché morale, la pena fu pure fisica: infatti i Romani, consoli in testa, vennero sodomizzati. L’episodio sembra essere all’origine del modo di dire che associa la fortuna alle dimensioni del sedere: chi aveva un grosso ano soffriva meno la violenza dei Sanniti ed era perciò più fortunato degli altri.

08/01/14

La Storia è un optional. "L'Eredità" insegna.

Fino ad oggi il simbolo dell’ignoranza nel piccolo schermo, visti gli esiti delle prove di cultura generale, era stato affibbiato ai personaggi del popolare reality show “Grande Fratello”. A malincuore dobbiamo ricrederci. La Storia è una materia che sicuramente non piace a tutti, ma si presume che coloro che vengono scelti come concorrenti per un quiz a premi da mandare in onda nei canali della TV di Stato abbiano almeno una minima conoscenza di quelle che dovrebbero essere le nozioni base. Purtroppo non è così. Ne sa qualcosa il popolare Carlo Conti, presentatore del quiz televisivo “L’Eredità”, in puntata andata in onda alcuni giorni fa.
l'eredità

Arrivati al penultimo gioco prima della ghigliottina, i 4 partecipanti si sono trovati davanti questa domanda: “Adolf Hitler viene nominato cancelliere nel” da accoppiare a una delle 4 alternative: “1933, 1948, 1964, 1979”. Naturalmente la risposta è 1933, visto che il dittatore tedesco è morto nel 1945. Scioccanti le risposte dei concorrenti: 1948, 1964, 1979!!! La quarta concorrente per esclusione ha indovinato. Stupore sulla faccia di Carlo Conti. in che anno Mussolini ha incontrato il poeta americano Ezra Pound. Le date erano le stesse, e la risposta, essendo Mussolini morto anche lui come Hitler nel 1945, non poteva essere che la stessa, 1933, eppure una concorrente ha pensato bene di dire nel 1964. A questo punto Conti ha tuonato: “E’ proprio il caso di fare un bel ripassino di storia”. Chissà se questa puntata è stata vista dal Ministro della Pubblica Istruzione e, se sì, cosa ne pensa.

24/11/13

Perchè si dice "essere al verde"?

Lo sappiamo tutti, che questo adagio descrive una situazione ben precisa, cioè trovarsi senza il becco di un quattrino. Ed è anche una buffa contraddizione perchè per antonomasia il verde è il colore della speranza.
Essere al verde rimanere senza un soldo, essere ridotti in miseria. La locuzione deriverebbe dall’antica consuetudine di dipingere di verde il fondo dei ceri o delle candele: quindi una candela arrivata al verde era una candela ormai completamente consumata. Ma non solo, pare anche che l'espressione derivi dal fatto che anticamente i soldi venivano portati in sacchetti che nel fondo erano di colore verde quindi quando una persona cominciava a rimanerne senza, cominciava a vedere il colore verde.
Essere al verde
A Firenze era diffusa l’usanza, al principio delle aste pubbliche, di accendere una candela tinta di verde all’estremità inferiore e di usarla come segnatempo. Una volta che la fiamma raggiungeva il termine della candela, cioè il verde, non si potevano fare più offerte di denaro e l’asta veniva chiusa (da cui essere al verde… di offerte di denaro).
Ma pare anche che nel Medioevo, si usasse accendere una lanterna verde per segnalare che era pronto il pasto per coloro che erano diventati poveri, pur non essendo nati in quella condizione; in questo modo queste persone ricevevano sussistenza senza che gli altri se ne accorgessero.
C’è chi ritiene invece che si tratti di un’usanza delle case da gioco, relativamente a quei giocatori che hanno perso ogni cosa e guardano sconsolati il tavolo “verde” vuoto, senza più nemmeno una fiche.

01/11/13

Perchè si dice "Andare a monte"?

Cari lettori, arrivo in netto ritardo oggi, e mi scuso, ma sono stata chiamata a fare la zia sitter, e per il mio adorato Leonetto questo e altro. 
Detto questo, mentre cullavo il mio Leonettino, che mi guardava incantato, una domanda si è affacciata alla mia mente zingara, ma da dove ha avuto origine il detto "andare a monte"?
Andare a monte: veder fallire un progetto, concludere un'operazione con un nulla di fatto, non risolvere una situazione
Le ipotesi circa le origini di questa locuzione sono parecchie. La più probabile si rifà al gioco delle carte, in cui il mazzo da cui si "pesca", come nella briscola, tressette, scopa,  viene definito "monte", per cui, in caso di errore o di disaccordo, si rimescolano le carte e si costituisce un monte.
Un'altra versione vuole che la frase risalga all'epoca in cui con il nome di monte si indicava l'insieme di debiti che una pubblica istituzione assumeva nei confronti dei risparmiatori che le affidavano i propri capitali, in cambio di una rendita vitalizia. Chi si assumeva questi debiti fruttiferi, in genere, era lo Stato o il Comune, e allora andare a monte significava essere descritto per creditore nei Libri del Monte. Una versione più recente, piuttosto cattivella, si riferisce alla situazione di chi, avendo bisogno di un prestito, si rivolge al Monte di Pietà o a una banca, e si sente dire che non può ottenere prestiti se non offre solide garanzie, il che equivale a dire "non ne facciamo niente".
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