Il-Trafiletto
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21/10/14

"Er Monnezza": mio padre si sparò davanti a me

Chi non ricorda "er monnezza" personaggio romanesco interpretato dal bravissimo Tomàs Miliàn e doppiato eccellentemente dalle splendida voce di Ferruccio Amendola, ma personalmente preferisco ricordarlo come il commissario Nico Giraldi, riceve un premio alla carriera che il Festival del Film di Roma gli ha consegnato

Il Festival del Film di Roma ha un suo eroe come "Monnezza" vecchio di 35 anni interpretato magistralmente da Tomàs Miliàn, che portò al successo quel ruolo negli anni settanta. L'attore cubano che interpretò i film diretti da registi del calibro di Luchino Visconti e Mauro Bolognini ma che lo reso immortale furono Umberto Lanzi e Bruno Corbucci, e' tornato sul luogo del delitto.

Il Festival internazionale del film di Roma gli ha consegnato l'Acting Award alla carriera e ieri l'attore ha incontrato il pubblico in delirio in una masterclass all'Auditorium. Tomàs Miliàn oggi alle 11 sara' al Teatro Lido di Ostia (via delle Sirene 22) per incontrare gli studenti delle scuole superiori di Ostia e il pubblico e poi si rechera' nel quartiere Laurentino, ospite del Centro Culturale 'Elsa Morante', dove alle 19.30 si terra' un dibattito pubblico.
Tomàs Miliàn
Tomàs Miliàn davanti ai suoi ascoltatori racconta  il dramma che ha vissuto a 12 anni che ha cambiato il corso della sua vita.  "Mio padre si sparo' "davanti a me" Il padre era un generale violento del regime di Gerardo Machado, un uomo con problemi psichici, si sparo' un colpo d pistola al cuore davanti ai suoi occhi. "Quando realizzai che mio padre si era ucciso", ricorda Miliàn, "ebbi una sensazione come di liberazione, come un popolo alla morte del dittatore che li ha oppressi. La prima cosa che ho pensato e' stata: io non sento dolore". Quindi la decisione di fare l'attore, "ma di farlo alla grande".

Una scelta nata quando vide per la prima volta "La valle dell'Eden" di Elia Kazan. "James Dean divenne il mio mito, il ragazzo rifiutato dal padre che gli preferiva il fratello, proprio come me - racconta l'81enne attore cubano -. Mi identificai perfettamente in lui e decisi di seguire le sue orme". In effetti, qualche anno dopo, a New York uno dei suoi primi agenti fu Jane Deasy, gia' agente di Dean. Tornare a Roma, la citta' che lo ha adottato e che lo ha reso famoso, confessa 'er Monnezza', "e' la mia resurrezione".
 

17/01/14

Buon Compleanno per i 40 anni di Happy days.

Il 15 gennaio 2014 Happy Days ha festeggiato i suoi primi 40 anni: era infatti il 15 gennaio 1974 quando la rete americana ABC mandò in onda la prima puntata della fortunatissima serie tv, nata dalla penna di Garry Marshall , ambientata a Milwaukee, nel Wisconsin, a cavallo fra gli anni Cinquanta e Sessanta e basata sulle vicende della famiglia Cunningham, anche se in realtà il vero protagonista della storia è sempre stato quell’Arthur Fonzarelli, detto Fonzie, che con il suo giubbotto di pelle nera e la Harley Davidson è diventato il simbolo di una generazione cresciuta con il mito di James Dean. Il debutto italiano risale invece alla stagione '77-'78. Rai Uno la mandò in onda con successo di ascolti enorme che si è protratto per anni. Non c'era ragazzino di allora che non desiderasse il giubbotto di pelle scura di quel “duro” di Fonzie ( Henry Winkler ). Faceva il meccanico e si sentiva irresistibile. La serie televisiva era incentrato soprattutto nella famiglia Cunningham, retta da papà Howard (Tom Bosley), proprietario di un negozio di ferramenta a Milwaukee, e da mamma Marion (Marion Ross) casalinga. Poi il figlio maggiore Richie (Ron Howard), rosso e lentigginoso, e la minore Joanie Louise (Erin Moran). Il gruppetto dei ragazzi che spesso si ritrovava al fast food "Arnold's, hamburger" era formato da: Ralph Malph (Donny Most), Potsie (Anson Williams) e Chachi (Scott Bajo). Ma il protagonista più amato era Arthur Fonzarelli, detto Fonzie, meccanico rubacuori a cui bastava alzare i pollici ed esclamare "Ehi" per far svenire uno stuolo di ragazze attorno a lui. Ron Howard mollò il set dopo sette stagioni, passando dall’altra parte della macchina da presa e diventando uno dei registi più potenti ed acclamati di Hollywood. Anche il bullo Fonzie ( oggi 68enne) lasciò il set di Happy days dopo 10 anni e continuò a recitare in film e serie tv e prodotto diversi telefilm di successo e dal 2003 scrive libri per ragazzi che hanno come protagonista un bimbo di 9 anni affetto da dislessia, malattia di cui ha sofferto lo stesso attore. Warren weber, meglio conosciuto come “Potsie, è fra i pochissimi del cast - insieme con Tom Bosley (Howard Cunningham, morto nel 2010), a riuscire a rifarsi una vita professionale dopo gli Happy Days degli anni Settanta. . Chi ha saputo sfruttare al meglio la popolarità di Happy Days è stato il 94enne Al Molinaro, l’Alfred Delvecchio del mitico Arnold’s, il locale dove si ritrovavano Fonzie e gli altri, che nel 1987 ha aperto la catena di ristoranti Big Al in coppia con il collega Williams, prima di ritirarsi dalle scene nel 1992.
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