Il-Trafiletto
Visualizzazione post con etichetta decreto. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta decreto. Mostra tutti i post

22/04/14

"Battaglia" con armi elettorali per il decreto lavoro riforme | Quattromilioni di italiani chiedono aiuti per mangiare

Roma - "non ci sono le coperture"sostiene il Movimento 5 stelle e Forza Italia attaccando l'esecutivo sul decreto Irpef. Il decreto lavoro e riforme si attuerà in settimana, ma il Nuovo Centodestra e' pronto ad andare all'assalto delle modifiche introdotte in Commissione lavoro e anche Forza Italia e' sul piede di guerra: mercoledi' mattina si riunira' il gruppo azzurro per ribadire il no del partito alla fiducia. Il governo dal canto suo considera equilibrati i cambiamenti apportati, il premier ritiene che su questi argomenti occorre mettere da parte le armi elettorali. In settimana il presidente del Consiglio Matteo Renzi porra' al centro del dibattito anche la possibilita' di introdurre al piu' presto gli aiuti alle famiglie dal punto di vista fiscale e intende accelerare anche sulla riforma della pubblica amministrazione e sugli investimenti alle scuole. Sul tavolo anche il confronto con l'Ue sui fondi europei e soprattutto il tema delle riforme. Il testo approntato dal governo viene discusso in Commissione affari costituzionali di palazzo Madama dove potrebbe registrarsi un asse tra la minoranza Pd e i malpancisti azzurri per far si' che il Senato continui ad essere elettivo. Forza Italia comunque continua a sostenere l'iter delle riforme anche se intende 'alzare' il livello dello scontro sull'operato dell'esecutivo sui temi economici. Oggi Silvio Berlusconi ha ricevuto a villa San Martino numerosi 'big' del partito per pianificare la prossima campagna elettorale. Intanto fonti parlamentari di FI riferiscono che Sandro Bondi sarebbe sempre piu' 'distante' dalla dirigenza azzurra: il responsabile organizzativo di Forza Italia, una sorta di amministratore delegato secondo lo statuto azzurro, avrebbe intenzione - viene riferito - di abbandonare il suo incarico senza lasciare pero' il suo partito.(AGI)

Roma.- Sono 4.068.250 le persone che in Italia sono state costrette a chiedere aiuto per mangiare nel 2013, con un aumento del 10 per cento sull'anno precedente. E' quanto emerge da un'analisi della Coldiretti sulla base della relazione sul 'Piano di distribuzione degli alimenti agli indigenti 2013' realizzato dall'Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (Agea), in riferimento ai dati Istat sulle famiglie senza redditi da lavoro. Per effetto della crisi economica e della perdita di lavoro si sta registrando un aumento esponenziale degli italiani senza risorse sufficienti neanche a sfamarsi: erano 2,7 milioni nel 2010, sono saliti a 3,3 milioni nel 2011 ed hanno raggiunto i 3,7 milioni nel 2012. In particolare, nel 2013 si contano 303.485 persone che hanno beneficiato dei servizi mensa, mentre sono ben 3.764.765 i poveri che nel 2013 hanno avuto assistenza con pacchi alimentari che rispondono maggiormente alle aspettative dei nuovi poveri (pensionati, disoccupati, famiglie con bambini) che per vergogna prediligono questa forma di aiuto piuttosto che il consumo di pasti gratuiti in mensa. Una situazione drammatica che, osserva la Coldiretti, "rappresenta la punta di un iceberg delle difficoltà che incontrano molte famiglie italiane nel momento di fare la spesa". Secondo l'Istat, infatti, ben il 16,6 per cento degli italiani non può neanche permettersi un pasto con un contenuto proteico adeguato almeno una volta ogni due giorni. L'effetto più eclatante della riduzione del potere di acquisto degli italiani è stato il taglio nei consumi alimentari che sono tornati indietro di oltre 30 anni sui livelli minimi del 1981. Nel 2013 i consumi alimentari sono diminuiti del 3,1 per cento secondo l'Istat perché con il calo del potere di acquisto le famiglie italiane hanno tagliato dal pesce fresco (-20 per cento) alla pasta (-9 per cento), dal latte (-8 per cento) all'olio di oliva extravergine (-6 per cento) dall'ortofrutta (-3 per cento) alla carne (-2 per cento) mentre aumentano solo le uova (+2 per cento), sulla base dell'analisi della Coldiretti su dati Ismea relativi ai primi undici mesi. (Adnkronos)

20/04/14

La carta d’identità dirà se siamo o no donatori di organi.

Potrebbe diventare presto realtà la possibilità di indicare sul proprio documento la volontà di donare i propri organi in caso di decesso. Ad annunciarlo è il Movimento Cinque Stelle, che rende noto il recepimento, da parte del Governo, di un Ordine del Giorno, a prima firma Matteo Dall'Osso, approvato dalla Camera il 25 luglio 2013. Non ci sono scadenze previste, fa sapere il Governo, ma il decreto interministeriale prevede che il Comune invii al Sistema informativo trapianti (Sit) "l'informazione relativa al consenso o al diniego alla donazione di organi e tessuti, eventualmente espresso dal cittadino maggiorenne in sede di rilascio del documento". In realtà un decreto di questo tipo già c’era. Ripercorriamo i fatti. Il 30 dicembre 2009 il decreto legge numero 194 introduceva una bella novità: anche la carta d’identità può contenere l’indicazione del consenso ovvero del diniego a donare i propri organi in caso di morte. Peccato che quella legge non prevedeva le modalità di trasmissione dei dati (consenso o diniego) dal Comune al SIT-Sistema Informativo Trapianti: in parole povere l’ufficiale delle anagrafe che raccoglieva le volontà del cittadino, poi non era obbligato a inserire questa informazione nel SIT e quindi l’informazione restava lì, nel Comune dove era stata raccolta, risultando di fatto assolutamente inutile. Tre anni e mezzo dopo, finalmente, arriva una norma che colma quella lacunosa normativa e dice che l’inserimento della volontà sulla carta d’identità deve contestualmente essere inserita nel SIT. E dopo tre anni e mezzo solamente in tre Comuni si è attuato questo decreto: Perugia, Terni e Cesena. Ci sono poi altri 106 comuni che stanno lavorando in tal senso. Tutti i Comuni d’Italia sono circa 8mila: al ritmo di un Comune ogni 14 mesi, come è stato fin’ora, arriveremo a poter esprimere tutti la nostra volontà in Comune fra 9.333 anni.

03/03/14

Trapani | Veterinario costretto a lavorare …1 minuto a settimana come da contratto, per uno stipendio di euro 1,89 mensili.

Timbrare il cartellino d’entrata, salire le scale per arrivare nella sua stanza, il tempo di salutare i colleghi con un frettoloso “buona giornata”, riscendere le scale per timbrare il cartellino di uscita e voilà, il gioco è fatto, il lavoro di un’intera settimana è finito. Neanche il mago “Silvan” sarebbe capace di tanto. Non è uno scherzo, è un record (negativo) della burocrazia che regna in questo Paese, per la precisione in terra di Sicilia, in provincia di Trapani. Il protagonista di questa assurda vicenda è un veterinario di Castelvetrano, Manuel Bongiorno, 38 anni . «Una volta a settimana vado in via Tagliata a Castelvetrano dove ha sede l’Asp e devo passare il badge. Entro, aspetto che passi un minuto e poi ripasso il badge. Va avanti così da mesi. A giugno e luglio sono dovuto arrivare fino a Trapani, penso che mi spetti almeno un rimborso benzina». Così racconta il dottor Bongiorno. Tutto ciò è dovuto alla demenza di un sistema che ha riorganizzato le convenzioni di molti veterinari e medici assunti dalle Asl siciliane e che vede contratti anche da un minuto, o di quattro minuti, o di quarantacinque minuti a settimana. A che cosa è dovuta questa stranezza lo spiega il presidente nazionale del sindacato veterinari Paolo Ingrassia: «È successo che in base ad un decreto assessoriale di stabilizzazione è stata convertita la prestazione erogata in precedenza in debito orario. La somma guadagnata nell’anno preso a riferimento equivale a un minuto di debito orario. Il mio collega arriva in ufficio saluta per l’ingresso, saluta per l’uscita e va via senza scambiare neppure una parola. Se deve lavorare è tutto straordinario». Può però accadere che nei fatali 60 secondi si presenti un’emergenza, una gatta con le doglie, una mucca senza latte. Il dottore non si tira indietro e interviene. Ma tutto il tempo oltre il minuto diventa lavoro straordinario e come tale verrà retribuito, con un danno erariale notevole. La triste e assurda vicenda nei prossimi giorni arriverà all’attenzione del dirigente dell'Asp di Trapani, Fabrizio De Nicola e dell'assessore alla Salute Lucia Borsellino. Perché non c'è solo il caso di Manuel Bongiorno. «Troveremo una soluzione per accorpare i minuti e fare svolgere l’attività tutta in un giorno - assicura Fabrizio De Nicola manager dell’Asp di Trapani - Ho scritto all’assessorato per avere delle direttive su come comportarci davanti a questi casi limite».

31/01/14

Decreto Imu-Bankitalia scatena l'ira dei pentastellati | Approvata

La Camera vota si al dl Imu-Bankitalia con 236 voti a favore, 29 contrari. Per neutralizzare l'ostruzionismo dei cinquestellati, il presidente dell'Aula Laura Boldrini ha utilizzato la ghigliottina'.. 


I pentastellati stavano infatti portando avanti una protesta con l'ostruzionismo che poteva far scadere i tempi per l'approvazione del decreto. Con l'applicazione della 'ghigliottina', voluta dall'allora presidente della Camera Luciano Violante, viene fermato l'ostruzionismo portando un provvedimento direttamente alla sua votazione. "Quello a cui abbiamo assistito è stato un vero e proprio assalto di stampo fascista contro la presidenza della Camera.

Camera dei Deputati

E' vergognoso tenere questo comportamento all'interno delle istituzioni democratiche e alla Presidente della Camera, che è stata insultata in modo inaccettabile per aver fatto approvare il provvedimento non rinviabile al termine di una discussione ampia in cui tutti i parlamentari hanno avuto il tempo per intervenire in modo approfondito, va la nostra stima e la nostra solidarietà'' dichiara Matteo Orfini, deputato del Partito democratico. "La reazione violenta verbalmente e fisicamente che il Movimento 5 stelle ha manifestato questa sera in aula dopo due giorni di ostruzionismo è un fatto di gravità inaudita", ha detto Sandra Zampa, vice presidente dell'Assemblea nazionale del Partito Democratico. "Le immagini televisive permetteranno agli italiani di giudicare quale sia la concezione della democrazia di questo movimento. Il mio auspicio è che la Presidente della Camera Laura Boldrini assuma, d'intesa con l'Ufficio di Presidenza i provvedimenti più severi al riguardo. Per la violenza con cui tutto si è svolto, ciò a cui abbiamo assistito ci ha infatti riportato alla memoria immagini del passato che nessuno, in questo paese, vuole vedere", conclude. "Sono gravi le responsabilità del governo nell'imporre un calendario ingestibile per la conversione del decreto Imu-Bankitalia. È un decreto che contiene al suo interno la controriforma della Banca d'Italia e che mette in discussione il principio per il quale è stata fondata, cioè la sua autonomia anche dai soggetti privati". Lo dichiara Gennaro Migliore, presidente dei deputati di Sinistra Ecologia Libertà. "Il governo non ha assolto alla sua funzione. Ma consideriamo altrettanto censurabile il comportamento di occupazione dei banchi del Parlamento, con lo sventolio di bandiere e con minacce, operato dal M5S e da Fratelli d'Italia. Pur essendo fermamente convinti delle nostre ragioni d'opposizione -conclude Migliore- vogliamo esprimere piena solidarietà, per la violenza perpetrata ai danni del Parlamento, a chi lo rappresenta nel suo scranno più alto, cioè la Presidente Laura Boldrini''. La nota del ministero - Nessun regalo alle banche. Nel corso del dibattito parlamentare svoltosi negli ultimi giorni alla Camera dei Deputati per la conversione in legge del decreto Imu-Bankitalia, osserva il Tesoro in una nota, "la polemica politica ha spesso preso il sopravvento sulla realtà dei fatti così che alcuni interventi hanno prospettato effetti del provvedimento del tutto fantasiosi e infondati". In particolare, in merito alle nuove regole relative alla partecipazione al capitale della Banca d'Italia, "nessun regalo è stato fatto alle banche, perché la rivalutazione del capitale e una più equilibrata ripartizione delle quote di partecipazione alla Banca d'Italia non comportano alcun onere per lo Stato". La riforma di un assetto risalente al 1936, prosegue il Mef, "era peraltro divenuta ormai urgente in vista dell'entrata in vigore del nuovo sistema unico di supervisione bancaria in ambito europeo". I contenuti e gli effetti del decreto legge sono stati ampiamente illustrati e discussi dal Ministro dell'Economia e delle Finanze in due audizioni presso le commissioni competenti di Camera e Senato. Nel corso dell'esame del provvedimento sono stati approvati emendamenti di iniziativa parlamentare con il parere favorevole del Governo.                       fonte Adncronos

27/01/14

Confusione nel decreto svuota carceri della Cancellieri | In libertà boss mafiosi

Come risolvere il problema "carceri"? Ma certo ...l'indulto è la soluzione. Aspettando che le riforme di sistema possano prendere "consistenza", non c'è alternativa allo "svuota carceri". L'indulto sembra la via più certa e facile per ridurre il numero dei detenuti e liberare i boss mafiosi.

 
La guardasigilli Annamaria Cancellieri  nel giro di 20 giorni ha trasferito l’emergenza dalle celle ai magistrati che le devono svuotare. Ai tribunali di sorveglianza, sono pervenute a raffica richieste di istanze di liberazione anticipata “speciale”, quella che aumenta i giorni dello sconto di pena da 45 a 75 ogni sei mesi, tra cui ne hanno beneficiato anche i condannati per reati di mafia. Il magistrato Alfredo Mantovano, ha lanciato l’allarme Campania per la possibile scarcerazione di mille condannati per reati di mafia, dopo alla scarcerazione del boss di Cosa nostra Carmelo Vellini.
Cancellieri
 Non ci sono ancora notizie ufficiali, ma basta informarsi presso i tribunali di sotrveglianza per sapere che nel distretto di Bari negli ultimi 30 giorni sono arrivate 758 istanze di liberazione, la media mensile del 2013 non superava le 200. A Reggio Emilia l’anno scorso ne arrivavano 280 al mese, ne sono arrivate 408, il 144% in più. Peggio ancora al Tribunale di sorveglianza di Vercelli dove in tutto il 2013 le istanze sono state 1.891: sono bastate tre settimane di svuota carceri per superare quota 450 (più altre cento in arrivo). Significa il 300% in più. E poi Verona altre 282 (+141%). A Lecce tre magistrati e un presidente si sono visti accumulare sulle scrivanie 525 istanze in 20 giorni contro una media di 200 l’anno. E infine, Spoleto. La media mensile nel 2013 era di 142 istanze al mese, siamo già a 328 (+130%).  Grazie al decreto della Cancellieri, molti boss della malavita si ritroveranno liberi di delinquere. Il procuratore generale della Cassazione Gianfranco Ciani molto critico nei confronti “degli sconti di pena in corso di esecuzione della stessa” con i quali certo non “si realizza una diminuzione dei detenuti”.  Martedì, a Firenze, la categoria dei magistrati dei tribunali di sorveglianza, si riunirà per avere rinforzi da Roma: “Non è più sostenibile la sproporzione tra il numero di istanze che arrivano e il personale che le può accogliere e istruire. Serve un provvedimento d’urgenza che autorizzi i presidenti delle Corti d’appello ad applicare altro personale amministrativo. Per come siamo messi andrebbero bene anche volontari e colletti bianchi in pensione. Se non avremo risposte penseremo a quali azioni mettere in campo”. Ha detto ieri il presidente Santacroce, “meritano consenso” le proposte per “per limitare i reati per cui si prevede la custodia cautelare” anche se la riforma più importante da mettere mano è quella sulla prescrizione, che determina un alta percentuale di delitti di corruzione dichiarati estinti.
 Un tema che introduce quello sul rapporto conflittuale tra politica e magistratura. “Un risvolto doloroso”, lo definisce Santacroce che produce “una delegittimazione gratuita e faziosa, che ha provocato una progressiva sfiducia nell’operato dei giudici e nel controllo di legalità che a essi è demandato”. Da qui l’appello per un decisivo cambiamento perché “se la giustizia non funziona è dovere dei magistrati denunciare le cose che non vanno e del sistema politico metterla in condizione di lavorare al meglio, perché altrimenti si lede un diritto fondamentale dei cittadini”. E, dunque, per dare “credibilità” al loro operato, i magistrati devono “sentirsi sempre meno potere e sempre più servizio come vuole la Costituzione”, abbandonando “protagonismi e comportamenti improntati a scarso equilibrio” senza “assumere smanie di bonifiche politiche”.

31/12/13

Napolitano spacchetta il "Milleproroghe" per evitare il pasticcio "Salva Roma"

Il prtesidente della Repubblica autorizza il decreto "mille proroghe".Lo si apprende dal sito della presidenza della Repubblica.
Lo suddivide in due decreti legge, uno conterrà disposizioni di carattere finanziario, l'altro la proroga dei termini previsti dalle disposizioni legislative. I due decreti conterranno rispettivamente 'Disposizioni di carattere finanziario indifferibili finalizzate a garantire la funzionalità di enti locali, la realizzazione di misure in tema di infrastrutture, trasporti ed opere pubbliche nonché a consentire interventi in favore di popolazioni colpite da calamità naturali', mentre il secondo decreto, la cui emanazione è stata autorizzata da Napolitano, concerne la 'Proroga di termini previsti da disposizioni legislative'. Dopo la firma di Napolitano, entrambi saranno pubblicati sulla Gazzetta ufficiale.
Il Presidente della Repubblica
La decisione di spacchettare il milleproroghe in due decreti, nasce dall'esigenza di evitare che nella conversione da parte del parlamento accada quanto si è verificato con il Salva Roma, con un testo che ha via via imbarcato gli emendamenti più disparati. Ora, dopo il restyling sotto la regia del sottosegretario Filippo Patroni Griffi, un decreto è centrato sulle proroghe, l'altro sulle misure urgenti (i 485 milioni forse recuperati dalla gestione commissariale del Comune di Roma, da spalmare sui bilanci 2013 e 2014).
No ad un ulteriore passaggio in Consiglio dei ministri perchè, rilevano fonti della presidenza, si tratta soprattutto di razionalizzare una normativa già votata dal Cdm il 27 dicembre e divisa in due capitoli separati sin dal primo testo. Il decreto sulle proroghe dovrebbe essere assemblato in 7 pagine e 14 articoli. Il provvedimento sulle misure urgenti Per quanto riguarda il secondo provvedimento, potrebbero entrare le misure per il trasporto locale in Campania e i fondi per la ricerca. Dovrebbe saltare l'equiparazione tra fumo elettronico e tabacco. In una nota il presidente del Consiglio Enrico Letta conferma la decisione di pervenire all'approvazione, nei termini già condivisi a livello governativo, della norma relativa all'allentamento dei vincoli del patto di stabilità per la città di Venezia. La norma, spiega, non ha potuto trovare collocazione nei due decreti in pubblicazione per l'esigenza di assicurare agli stessi snellezza e rigorosa omogeneità, ma «si conferma la volontà del governo di inserire la disposizione nel primo provvedimento utile».

27/12/13

Le novità: quelle stoppate e quelle in arrivo nel "mille proroghe"

Il decreto "Salva Roma" presentato per sanare i bilanci della capitale ed evitare il suo default, aveva imbarcato decine di altre misure trasformandosi in un zibaldone, finchè Napolitano ha fermato il balletto facendo cadere il "Salva Roma". A questo punto le norme urgenti sono state inserite nel decreto "Mille Proroghe".
Di seguito le novità principali, quelle stoppate e quelle in arrivo, e il decreto da cui arrivano:

A Roma 400 milioni (Dal salva-Roma) 
Nel milleproroghe saranno riproposte le norme salva Roma che hanno già avuto un impatto (il comune di Roma ha già approvato il bilancio). È il caso dei 400milioni di euro stanziati per evitare il default di Roma capitale. Il decreto prevedeva anche un aumento Irpef (ora allo 0,9%) cancellato, però, durante l’iter legislativo; ma non è detto che l’aggravvio non possa essere riproposto con le norme che oggi arriverano dal consiglio dei ministri.
Parlamento

Addio agli affitti d’oro (Dal salva-Roma) 
Non è ancora chiaro il merito e l’entità. Ma è certo che nel provvedimento che oggi varerà il consiglio dei ministri ci sarà una norma per superare il pasticcio degli «affitti d’oro» pagati da Camera e Senato per l’uso di alcuni palazzi del centro storico. Secondo le discussioni delle ultime ore verrebbe reintrodotto la norma che consente di recedere dagli affitti stipulati anche in mancanza di clausola di rescissione.

Stop agli incroci (Dalla legge di stabilità) 
Il premier Enrico Letta è stato chiarissimo già nella conferenza stampa di fine anno. E così, nel decreto di oggi ci sarà certamente la norma che proroga il divieto agli incroci proprietari tra stampa e tv. La norma introdotta con la legge di stabilità dello scorso anno sarebbe, infatti, scaduta a fine anno. La norma, nella sostanza, vieta per chi ha più di una rete televisiva di acquisire partecipazioni in imprese editrici di pubblicazioni quotidiane.

Fondi per l’alluvione (Dal salva-Roma) 
 Nel milleproroghe ci saranno certamente le norme che favoriscono i comuni colpiti da alluvioni e calamità naturali. Tra questi la Sardegna. I cittadini avranno una proroga negli adempimenti tributari. In tal senso si era pronunciato anche Saccomanni. Lo scivolo era finito nel salva-Roma e ora sarà riproposto nel decreto milleproroghe. La sospensione dei pagamenti era stata già introdotta il 30 novembre scorso.

Tasi, un altro rinvio (Dalla legge di stabilità) 
Le nuove norme sulla Tasi non saranno inserite nel dl milleproroghe all’esame del consiglio dei ministri. Il nodo delle detrazioni con molta probabilità finirà all’interno del decreto conversione Imu 2013 che scade a fine gennaio del prossimo anno. Per ora ci sono 500milioni di euro nella legga di stabilità appena approvata ma per portarli a 1,2, 1,3 miliardi si starebbe valutando la concessione di maggiore flessibilità sulle aliquote dei comuni.

Niente semafori a led (Dal salva-Roma) 
Nel milleproroghe di oggi non finiranno nemmeno le lampadine al led per i semafori previste nel salva Roma, così come i finanziamenti per il paese Natale di Padre Pio. Niente di tutto questo e nemmeno mezzo milioni di euro per la torre anticorsara di Portopalo di Capo Passero. A secco anche numerosi comuni beneficiati da regalie natalizie e l’idea con emendamento di Antonio D’Alì per una tassa per chi visita i vulcani.

Salta la norma pro-slot (Dal salva-Roma) 
Finisce nel nulla la querelle sulle slot machine. L’emendamento che prevedeva penalizzazioni per quei comuni virtuosi che tentavano di frenare il proliferare di slot machine nei locali pubblici decade assieme all’intero pacchetto del decreto salva-Roma. Naturalmente, viste le tensioni e le polemiche sull’argomento, il tema del gioco d’azzardo non sarà oggetto del provvedimento milleproroghe che il governo oggi si appresta a varare.                                           fonte

12/12/13

Taglio alle bollette elettriche: il Governo promette

Gestire il bilancio familiare diventa ogni giorno più difficile, a me sinceramente sembra ormai un'impresa da esperti di economia e finanza. In parole povere parliamoci chiaro, le uscite superano le entrate, che cosa possono inventarsi le famiglie per far quadrare i conti se ogni giorno tutto aumenta? Credo ben poco, a parte non accendere il riscaldamento, stare al buio per non consumare corrente, mangiare poco, non usare l'auto, mantenersi sani perchè le spese mediche diventano insostenibili, e questo se si ha ancora la fortuna di non aver perso il posto di lavoro. Questa mia premessa è banalissima e lo so, qualcuno che conoco la definirebbe forse "aria fritta". Ma forse "aria fritta" è anche la promessa del governo relativa al taglio delle bollette elettriche.
Risparmio

Misure per ridurre le bollette elettriche, che gravano pesantemente sui bilanci di famiglie e imprese. A prometterle è stato il premier Enrico Letta, annunciando che i provvedimenti verranno varati dal Consiglio dei ministri in programma venerdì. Gran parte della riduzione delle bollette elettriche derivante dal decreto e dal ddl delega che andranno venerdì in Cdm andranno ad alleggerire le imprese, si appende da fonti di settore. In particolare, per quanto riguarda il decreto che taglia le bollette di 600 milioni, 250 deriveranno dalla possibilità che avranno i produttori di rinnovabili di spalmare, su base volontaria, gli incentivi che riceveranno nei prossimi anni. Il bond del Gse di cui si è parlato in passato sarà invece nel ddl. La cifra di 600 milioni di euro si raggiunge poi anche con altri interventi: in particolare, spiegano le fonti, 150 milioni dovrebbero derivare dalla mancata realizzazione di alcuni stoccaggi di gas già previsti, che a causa della crisi dei consumi non vengono più ritenuti necessari. Ci sarà poi un intervento sulla tariffa bioraria, meccanismo varato prima del grande sviluppo delle rinnovabili e che necessita quindi di una "rinfrescata" per tener conto del nuovo mix energetico. Altri 170 milioni, infine, arriveranno dal cosiddetto "ritiro dedicato", una modalità semplificata a disposizione dei produttori per la vendita dell'energia elettrica immessa in rete. Quanto al ddl delega, scelto per dare tempo al governo di capire cosa pensa Eurostat dell'ipotesi del bond Gse per tagliare gli oneri in bolletta legati all'incentivazione del fotovoltaico e delle altre fonti rinnovabili, visti i possibili effetti sul debito, non è ancora possibile quantificare gli effetti in bolletta. Il ddl, in ogni caso, dovrebbe contenere anche altre piccole misure per la spending review delle bollette delle imprese.
Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non opere derivate 3.0 Italia.