Il-Trafiletto
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09/02/14

Letta si ossigena a Sochi poi sbloccherà la situazione | Renzi: "Bene, era ora"

Enrico Letta, da Sochi per i giochi olimpici, twitta il suo intento di consultarsi, la settimana prossima, con il capo dello Stato per assumersi un'iniziativa per il nuovo patto di governo. Questi gli intenti del presidente del Consiglio. "Mi sono preso 24 ore di ossigenazione", confida Letta senza nascondersi che "c'e' bisogno di un forte impegno per sbloccare la situazione politica del Paese".


Da Sochi il premier annuncia che "da lunedi' prendero' un'iniziativa, dopo essermi consultato con il Capo dello Stato". E "questa iniziativa credo che potra' avere aspetti positivi per il nostro Paese", sottolinea. "Benissimo, era ora.

Renzi Letta
Non resta che aspettare lunedi'", e' il sintetico commento di Matteo Renzi, a Sassari per sostenere la candidatura di Francesco Pigliaru a presidente della Regione Sardegna. La questione governo, del resto, sara' analizzata solo durante la direzione Pd del 20. Il premier dovrebbe salire al Quirinale martedi' o mercoledi'; l'obiettivo e' puntare soprattutto su un nuovo programma, dalle semplificazioni alle privatizzazioni, per far si' che, riferiscono fonti parlamentari vicine al presidente del Consiglio, ritornino un po' di soldi nelle tasche degli italiani. Non dovrebbe esserci in vista una misura sul cuneo fiscale, cosi' come invece richiesto dal presidente della Confindustria, Giorgio Squinzi, ma un intervento a favore delle classi meno abbienti. Per ora poco trapela, se non l'intenzione di portare all'attenzione del Parlamento un pacchetto di riforme da varare nel 2014. Ma il presidente del Consiglio vuole accelerare e oltre al 'patto' di coalizione dovra' anche esaminare il tema del rimpasto. A rischio, riferiscono sempre fonti parlamentari, ci sarebbero i 'tecnici', da Giovannini a Zanonato, da Cancellieri a Bray. L'argomento non appassiona il sindaco di Firenze che ha stoppato qualsiasi ipotesi di inserire di sua iniziativa dei renziani nell'esecutivo. "Quando sento la parola 'rimpasto' mi vengono le bolle. Allora scappo a Firenze, in mezzo alla gente", assicura.                                                                                                                         fonte  (AGI) .

08/02/14

Conclusi i giochi di apertura delle olimpiadi di Sochi | Ora tutti a caccia di medaglie

Uno spettacolo sfavillante i giochi di apertura delle olimpiadi di "Putin", ma un piccolo giallo tiene in sospeso il fiato di tutti: "Chi ha rubato il cerchio olimpico"?. Putin "lo zar di tutte le russie" deve aver tremato sulla sedia, il cerchio non si è aperto. Speriamo non ci siano conseguenze per gli addetti ai lavori.













IL CERCHIO CHE NON SI APRE – Torniamo un attimo al momento dello spettacolo pre-ingresso atleti. Su Twitter non è passato inosservato il fatto che uno dei cinque cerchi non si è aperto rimanendo a forma di stella. Ed ovviamente su Twitter è esploso il dibattito su quanto sia successo e quale sarà la reazione di Putin




ENTRA L’ITALIA - Il portabandiera azzurro Armin Zoeggler guida la delegazione italiana in divisa Armani all’ingresso nello stadio Olimpico. La delegazione è stata accolta da un festante Enrico Letta che è apparso addirittura commosso per lo spettacolo della Nazionale nello stadio, così come è apparso commosso Armin Zoeggler nel ruolo di portabandiera un po’ impacciato ma comunque orgoglioso

Armin Zoeggler


Enrico Letta

ENTRA LA GERMANIA - La divisa multicolore della Germania, che per qualcuno richiama i colori dell’arcobaleno, è stata accolta con sorrisi ed applausi da Twitter, anche se Berlino ha fatto sapere che il colore delle tute non è legato in alcun modo alla questione legata alle discriminazioni della comunità Lgbt


ARRIVA PUTIN – E dopo uno spettacolo emozionante con l’arrivo di 500 ginnasti con indosso i 500 costumi delle varie culture del Paese, è il momento dell’inno russo dopo l’arrivo di Vladimir Putin, arrivato per ultimo e posizionatosi al fianco di Ban-Ki Moon. L’inno e la sua rappresentazione rappresentano la grandezza e l’orgoglio di una nazione.


16/01/14

Fare la legge elettorale a colpi di maggioranza non piace a Renzi

Il segretario Pd sta tirando le somme sulla legge elettorale. " Entro 48/72 ore un testo su cui cominciare a lavorare in commissione. Nuovo faccia a faccia con il presidente del Consiglio Enrico Letta.


Il segretario del Pd Matteo Renzi stringe sulla legge elettorale e twitta: "Le regole si scrivono tutti insieme, se possibile. Farle a colpi di maggioranza è uno stile che abbiamo sempre contestato". In un'intervista al Tg5, poi, il segretario del Pd ha spiegato che "non è giusto che la legge elettorale se la scriva la maggioranza". Quanto a un possibile incontro con Silvio Berlusconi, il sindaco di Firenze ha puntualizzato: "Se deve essere semplicemente per prendere un caffè, ognuno resta a casa sua. Se ci vediamo è per provare a chiudere". "Io non voglio fare il governo con Berlusconi - ha detto Renzi - io dico: ‘Forza Italia che è il secondo partito italiano lo lasciamo da parte? Non lo consideriamo per la legge elettorale?". "Credo che Forza Italia non si debba limitare a dire sì a una delle leggi elettorali di cui stiamo discutendo - ha proseguito ancora Renzi - ma per esempio accetti la nostra proposta di superare il Senato, cioè di non avere più un Senato con 315 senatori, pagati, eletti. Andiamo a semplificare, così come diciamo di superare le province, superiamo anche il Senato com’è adesso e vedrete che la politica costerà meno, ci sarà un taglio dei parlamentari, ma anche una maggiore semplicità, che è quello che chiedono gli italiani che vanno a lavorare e si svegliano la mattina presto. Fate veloce - ha concluso Renzi - e fate le cose che servono".

Il segretari Pd
TANTI INCONTRI - Nei giorni scorsi Renzi ha visto Mario Monti e Denis Verdini, oggi è stata la volta di Nichi Vendola e nel tardo pomeriggio ha incontrato anche Angelino Alfano. Il segretario del Pd sta cercando di tirare le somme sulla legge elettorale per arrivare "entro 48-72 ore", dicono i suoi, ad un testo su cui cominciare a lavorare in commissione Affari costituzionali alla Camera. Il segretario Pd, spiegano, sta cercando la convergenza più larga possibile su un modello che combini doppio turno e Mattarellum, capace di raccogliere i consensi della maggioranza ma anche quelli di Sel e Fi. Prima della direzione Pd di domani il leader democratico avrà anche un nuovo faccia a faccia con il presidente del Consiglio Enrico Letta, mentre nel corso della giornata incontrerà Meloni, Crosetto e La Russa di FdI. Ma intanto anche il gruppo alla Camera del Nuovo centrodestra avvia una serie di incontri con i gruppi della maggioranza sulla legge elettorale. Il capogruppo Enrico Costa ha avuto oggi un primo confronto con la delegazione di Per l’Italia, guidata dal capogruppo Lorenzo Dellai. Per domani è in programma un incontro con Scelta civica. L’intento, viene spiegato, è creare un terreno per un accordo sul sistema di voto innanzitutto all’interno della coalizione di governo. Praticamente tutti i partiti sono in fibrillazione sulla necessità di sostituire il Porcellum: sul blog di Grillo è partito il referendum dei 5 stelle, la sinistra del Pd prepara l'offensiva ribadendo la preferenza per il doppio turno, Alfano spiega che bisogna lavorare per una legge elettorale che tiene in piedi il bipolarismo", Forza Italia insiste per il modello spagnolo.

SINISTRA PD ALL'ATTACCO - Intanto i cuperliani affilano le armi interne e incalzano Renzi bocciando l’accordo col Cav ma anche sul rapporto con il governo. "Il governo - ragiona un esponente bersaniano - non può essere sostenuto dalla minoranza Pd. O Renzi si riconosce nel governo o non va avanti". Alfredo D’Attorre, si spinge fino a dire: "Ho sentito dire di incontri con Berlusconi a Largo del Nazareno. Immagino che non si farà, perché non si può fare un incontro con un pregiudicato nella sede del Pd". Nel merito della legge, la sinistra Pd avverte di non fare passi indietro con accordi con Berlusconi per sistemi, come lo spagnolo, che mettono tutto nelle mani del segretario che può ‘scegliersi’ i parlamentari.

FORZA ITALIA: NOI PER IL MODELLO SPAGNOLO - "Forza Italia vuole il sistema spagnolo, Renzi si regoli. Del resto, un partito di massa come il nostro non ha paura di andare al voto anche con la legge scritta dalla Corte", scrive in una nota, Gianfranco Rotondi di Fi-Pdl. E Gasparri incalza: "È ormai evidente che il governo è morto, travolto dalla sua incapacità, dalla confusione con cui le tasse sulla casa volano verso la cifra record e intollerabile di 40 miliardi di euro, ma anche dai distinguo che avevamo facilmente previsto. Renzi schiaffeggia quotidianamente il Ncd e Alfano. Del resto anche le campagne in corso basate sul nulla contro i ministri Alfano e De Girolamo, ai quali esprimo piena solidarieta’, dimostrano chiaramente le intenzioni del nuovo segretario del Pd. Ora, anche esponenti del Ncd cominciano a polemizzare con Renzi".

CASALEGGIO BOCCIA TUTTO - "Le tre proposte di Renzi sulla legge elettorale sono astratte ed evidentemente incostituzionali", ha intanto detto Gianroberto Casaleggio, il ‘guru’ del Movimento 5 stelle, parlando a Montecitorio con i parlamentari della commissione Affari costituzionali di Camera e Senato. Nel corso dell’incontro Casaleggio, sempre secondo quanto riferito, ha messo in evidenza che i 5 stelle "sono gli unici ad avere presentato una proposta di legge innovativa e fatta bene". Il guru dei 5 stelle non sembra condividere con Renzi la fretta di arrivare a una nuova legge: "La nostra proposta sarà disponibile a fine febbraio", ma se si dovesse andare a elezioni anticipate "andremo con la legge elettorale uscita dalla Consulta", il Porcellum corretto. Così ha risposto ai giornalisti Gianroberto Casaleggio lasciando Montecitorio al termine di una serie di incontri con i parlamentari 5 stelle.

12/12/13

Taglio alle bollette elettriche: il Governo promette

Gestire il bilancio familiare diventa ogni giorno più difficile, a me sinceramente sembra ormai un'impresa da esperti di economia e finanza. In parole povere parliamoci chiaro, le uscite superano le entrate, che cosa possono inventarsi le famiglie per far quadrare i conti se ogni giorno tutto aumenta? Credo ben poco, a parte non accendere il riscaldamento, stare al buio per non consumare corrente, mangiare poco, non usare l'auto, mantenersi sani perchè le spese mediche diventano insostenibili, e questo se si ha ancora la fortuna di non aver perso il posto di lavoro. Questa mia premessa è banalissima e lo so, qualcuno che conoco la definirebbe forse "aria fritta". Ma forse "aria fritta" è anche la promessa del governo relativa al taglio delle bollette elettriche.
Risparmio

Misure per ridurre le bollette elettriche, che gravano pesantemente sui bilanci di famiglie e imprese. A prometterle è stato il premier Enrico Letta, annunciando che i provvedimenti verranno varati dal Consiglio dei ministri in programma venerdì. Gran parte della riduzione delle bollette elettriche derivante dal decreto e dal ddl delega che andranno venerdì in Cdm andranno ad alleggerire le imprese, si appende da fonti di settore. In particolare, per quanto riguarda il decreto che taglia le bollette di 600 milioni, 250 deriveranno dalla possibilità che avranno i produttori di rinnovabili di spalmare, su base volontaria, gli incentivi che riceveranno nei prossimi anni. Il bond del Gse di cui si è parlato in passato sarà invece nel ddl. La cifra di 600 milioni di euro si raggiunge poi anche con altri interventi: in particolare, spiegano le fonti, 150 milioni dovrebbero derivare dalla mancata realizzazione di alcuni stoccaggi di gas già previsti, che a causa della crisi dei consumi non vengono più ritenuti necessari. Ci sarà poi un intervento sulla tariffa bioraria, meccanismo varato prima del grande sviluppo delle rinnovabili e che necessita quindi di una "rinfrescata" per tener conto del nuovo mix energetico. Altri 170 milioni, infine, arriveranno dal cosiddetto "ritiro dedicato", una modalità semplificata a disposizione dei produttori per la vendita dell'energia elettrica immessa in rete. Quanto al ddl delega, scelto per dare tempo al governo di capire cosa pensa Eurostat dell'ipotesi del bond Gse per tagliare gli oneri in bolletta legati all'incentivazione del fotovoltaico e delle altre fonti rinnovabili, visti i possibili effetti sul debito, non è ancora possibile quantificare gli effetti in bolletta. Il ddl, in ogni caso, dovrebbe contenere anche altre piccole misure per la spending review delle bollette delle imprese.

10/12/13

Ultimo addio a Mandela: Obama stringe la mano a Raul Castro

Questa mattina presso lo stadio Fnb di Soweto, Johannesbrug, si è tenuta la cerimonia di commemorazione per Nelson Mandela.  Oltre 100 i capi di stato e di governo presenti oltre a personalità del mondo della cultura e dello spettacolo. Presente naturalemente anche il presidente degli Stati Uniti d'America Barack Obama con la first lady Michelle.
Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha stretto la mano a Raul Castro prima di prendere la parola alla commemorazione per Nelson Mandela.  Un gesto di disgelo senza precedenti. Il leader di Cuba, riferisce la Reuters, ha sorriso quando Obama gli ha stretto la mano .
La stretta di mano
  Nel suo discorso, Obama ha sottolineato che troppi leader nel mondo sono «solidali con la lotta di Mandela per la libertà, ma non tollerano il dissenso dal proprio popolo».  E poi ha ricordato che quando uscì dal carcere, Nelson Mandela si comportò «come Lincoln e tenne insieme il suo paese che rischiava di spaccarsi». Obama ha anche paragonato Mandela ai «padri fondatori dell'America» e a Martin Luther King per la sua lotta contro l'ingiustizia razziale. «Ci sono troppi leader - ha aggiunto Obama - che rivendicano la solidarietà con la lotta di Madiba per la libertà ma che non tollerano il dissenso da parte del loro popolo. Ci sono troppe persone tra noi che rimangono in disparte, al comodo, nel cinismo, quando invece le nostre voci devono essere ascoltate». Mandela, ha detto ancora Obama, è stato un «gigante della storia». Il presidente Usa ha poi descritto il leader della lotta all'apartheid come «l'ultimo grande liberatore del ventesimo secolo. Come Gandhi, ha condotto un movimento di resistenza cominciato con poche possibilità di successo. Come King, ha dato voce agli oppressi». Mandela da molti è visto come un'icona, ma secondo Obama «Madiba non vorrebbe questo ritratto per la sua vita. Ha condiviso con noi dubbi e paure. "Non sono un santo, a meno che non pensiate che un santo sia un peccatore che continua a provare" diceva», ha ricordato Obama.
Per l'Italia c'è il premier Enrico Letta, accompagnato dalla presidente della camera, Laura Boldrini. Tra i leader presenti anche il vicepresidente cinese Li Yuanchao, quello dello Zimbabwe Mugabe, il presidente afghano Hamid Karzai, quello palestinese Abu Mazen e quello del Venezuela Nicola Maduro. Il presidente del Consiglio Enrico Letta è giunto in Sudafrica poco dopo le 8 locali (le 7 in Italia): «Quella di Mandela - ha detto all'uscita dall'aeroporto di Johannesburg - è una personalità che è nel cuore di tutti noi ed è un esempio per l'intera umanità sul tema dello sviluppo, della lotta al razzismo e delle diseguaglianze, per questo è un dovere per l'Italia essere qui». Letta ha proseguito sottolineando quanto sia decisivo «rappresentare il Paese in un momento così importante per il Sudafrica ma in generale per il mondo». Il governo sudafricano ha appena pubblicato la lista ufficiale dei 91 capi di stato o di governo attesi oggi allo stadio della finale del mondiale di calcio del 2010. Tra i leader europei presenti anche il francese Francois Hollande e il britannico David Cameron.

09/12/13

Vittoria di Matteo Renzi, ecco i commenti

 Matteo Renzi è il nuovo giovane Segretario del PD, come da previsioni. E mentre ancora arrivavano i dati delle primarie, Letta ha commentato: «Con il nuovo segretario, Matteo Renzi, lavoreremo insieme con uno spirito di squadra che sarà fruttuoso, utile al Paese e al centrosinistra».  Sia all'interno del Pd che fuori, non sono mancati i commenti al trionfo di Renzi . Berlusconi è stato tra i primi  a congratularsi con Renzi, chiamandolo al telefono. Lo riferiscono alcuni presenti alla cena a cui l'ex premier ha partecipato ieri sera dopo la kermesse dei club "Forza Silvio". Brunetta ha subito parlato di legge lettorale, rilanciando un inedito asse: «Se Grillo, Berlusconi e Renzi si mettono insieme, la legge elettorale si fa in una settimana», ha detto oggi ai microfoni di SkyTg 24. Renzi vuole il bipolarismo, come Berlusconi e come Grillo - ha aggiunto -. Bipolarismo sarà».
Matteo Renzi

Brunetta ha fatto gli auguri al vincitore della primarie Pd e riferendosi sempre all'attuale legge elettorale e alle conclusioni della Consulta, ha chiosato:«Questo parlamento non esiste più, non ha più il premio di maggioranza. Facciamo la legge e andiamo al voto il prima possibile». Prodi chiede a  Renzi  responsabilità e  capacità di mediazione per tenere unito il partito. «Visto il numero di coloro che sono andati a votare, non c'è dubbio che l'investitura c'è, ed è forte - dice, intervistato da Il Messaggero - Adesso l'obiettivo più importante concerne la necessità di trovare l'unità del partito attorno al nuovo leader. Il che comporta anche l'intelligenza del vincitore di capire che il cambiamento che vuole lo può attuare solo se ha un partito forte e stabile attorno a lui. Quello che io raccomando è che sia il vincitore sia quelli che perderanno abbiano l'obiettivo di fare una squadra, ovviamente diretta da chi ha vinto, ma con gli equilibri e le mediazioni che rendono forte un partito politico». Veltroni ribadisce la  priorità relativa alla riforma elettorale. Dopo la vittoria di Matteo Renzi alle primarie Pd «mi aspetto dei segni inequivocabili, per un partito davvero unito e capace di fare innovazione. Spero che Renzi davvero ce la faccia: il compito non è facile. Prima di andare a nuove elezioni serve una legge elettorale. Non si può mandare il Paese alle urne con il proporzionale e bisognerà fare di tutto per cambiare la legge. Ecco dunque che sarà fondamentale la stabilità per il governo delle larghe intese», dice Veltroni. Dopo la riforma elettorale, «non so se si farà in tempo a fare altro». D'Alema non nasconde il suo malumore per la vittoria di Renzi: «Non ci sarà alcuna scissione», assicura, ma aggiunge sibillino in un colloquio con il Corriere della Sera «se sarà necessario, se dovessero crearsi determinati presupposti, noi siamo pronti a dare battaglia, come del resto prevede il nostro modo di intendere la politica, la nostra cultura, la nostra tradizione di lotta». Camusso mette le mani avanti: «Nella Cgil, se vorrai e se saprai rispettarne il ruolo di rappresentanza di lavoratori e pensionati, troverai un interlocutore forte, autonomo, propositivo che saprà dialogare ed esprimere sempre con trasparenza e chiarezza le divergenze come il consenso», ha sottolineato. Fassino:  «La gente del centrosinistra ha scelto Renzi in modo così plebiscitario perché più di altri intercettava una domanda di cambiamento, una speranza di riscatto, motivava i delusi, rappresentava una sinistra che non ha paura, non ha paura di misurarsi con le sfide del futuro», ha detto il sindaco di Torino Piero Fassino a «Prima di tutto» su Radio 1. «Significativo che Renzi abbia ottenuto i maggiori consensi nelle regioni cosiddette "rosse", cioé Emilia e Toscana. Questo dato - ha aggiunto Fassino - destituisce di ogni fondamento l'idea che Renzi sia "il democristiano che guida i comunisti"». Una lettura quest'ultima che il sindaco di Torino definisce «banale e strumentale». Lupi (Ncd): accettiamo la sfida, patto di governo chiaro elegge elettorale Ma alla sfida del cambiamento rappresentata dalla vittoria di Renzi replica anche il Nuovo centrodestra. «Da subito accettiamo la sfida. Basta chiacchiere, patto di governo chiaro, concreto e legge elettorale bipolare». Così Maurizio Lupi (Ncd), ministro delle Infrastrutture si rivolge su twitter a Matteo Renzi.

01/12/13

Basta con rinvii e lentezze: Fare le cose e farle in fretta | Renzi pianta i paletti al Governo

"Basta con i rinvii, è ora di agire" Renzi mette punti fermi, deciso che ho si fanno le riforme o il Pd separerà il suo destino dalla maggioranza. Propone un patto a Letta, ma mette come paletti l'azione dell'esecutivo su riforme, lavoro ed Europa.
Matteo Renzi
Matteo Renzi pianta i suoi paletti. Il sindaco ricorda che l'esecutivo è sostenuto in primo luogo dai democratici e l'agenda per il 2014 deve essere concordata in primo luogo con loro. Alfano si deve adeguare: "Ha trenta deputati, noi ne abbiamo trecento. Se non è d'accordo, sappia che poi si va a votare. Io non ho paura delle elezioni, lui sì. Perché sa che Berlusconi lo asfalta"... Ma lei è sicuro che tutti e trecento la seguiranno? "Le cose da fare le decideranno gli italiani che parteciperanno alle primarie. Difficilmente qualcuno si tirerà indietro. Ma se c'è chi punta a spaccare il gruppo, sappia che la conseguenza saranno le elezioni anticipate". E allora lei come pensa di utilizzare tutta questa forza? "Aspettare l'8 dicembre per la verifica di governo non è stata una concessione. Chi vince impone la linea. Saremo leali ma conseguenti. Offro una disponibilità vera, un patto di un anno. E quindi proporremo tre punti che noi consideriamo ineludibili"...
L'intervista integrale su Repubblica in edicola o su Repubblica+

29/11/13

Nuova maggioranza di governo: serve una verifica in parlamento.

Dopo gli ultimi eventi che hanno monopolizzato la vita della politica interna degli ultimi mesi, si è di fronte ad un dato di fatto: c'è stato un'importante cambio di maggioranza, quindi serve una ulteriore verifica in parlamento. Durante l'incontro svoltosi ieri sera tra la delegazione parlamentare del redivivo partito di Forza Italia il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano ha fatto chiarezza riguardo al fatto che ci sarà senza alcun dubbio un passaggio parlamentare che segni la discontinuità politica tra il governo delle larghe intese e il governo che ha ottenuto la fiducia sulle legge di stabilità
Le modalità con cui avverrà e i tempi di tale passaggio saranno motivo di una consultazione tra il presidente della Repubblica con il presidente del Consiglio Enrico Letta. Tutto ciò si apprende dall'ufficio stampa del Quirinale. Forza Italia a Napolitano: la fiducia non basta, aprire crisi di governo.
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano

La delegazione di Forza Italia che è stata ricevuta al Quirinale da Napolitano ha ribadito che l'uscita di Forza Italia dalla maggioranza che aveva portato alla nascita del governo Letta comporta «la necessità di un'apertura formale della crisi di governo, con le dimissioni di Enrico Letta, per affrontare in Parlamento la nuova situazione».

Il capo dello Stato a Forza Italia: collaborazione sulle riforme.
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha lanciato un messaggio preciso ai capigruppo Paolo Romani e Renato Brunetta: il capo dello Stato, secondo quanto riferiscono fonti parlamentari, avrebbe chiesto agli esponenti di Forza Italia di essere collaborativo su due temi: le riforme istituzionali, appunto, a cominciare da quella elettorale, e l'emergenza carceri.

Letta lunedì pomeriggio al Quirinale.
Il presidente del Consiglio, Enrico Letta, sarà ricevuto, si apprende dall'Ufficio stampa del Quirinale, lunedì pomeriggio dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Secondo il premier il passaggio parlamentare costituirà un'occasione per rafforzare ulteriormente il governo e la sua legittimità, peraltro ponendosi in linea con il voto, ampio, di fiducia sulla legge di stabilità. È quanto trapela da palazzo Chigi, dopo la nota del Colle.

28/11/13

Giri di parole

Angelino Alfano
A Letta dev'essere sembrato di vivere in quei brutti film horror, si stava ancora dando alle gozzoviglie con l'acqua minerale frizzante e due Malox... quando il mite Angelino ha alzato le penne.
Un enigma vivente e chi se l'aspettava? 
"Noi abbiamo parlamentari sufficienti a tenere in vita il Governo, ma anche viceversa". Strano modo di esprimersi vero?
Certo non voleva essere frainteso, non ha fatto giri di parole.
Considerato che in un horror che si rispetti, il dubbio che sia mosso da un burattinaio esperto non si può escludere: non vorrei essere al posto di Letta.
Per dire proprio la verità non vorrei nemmeno che Letta fosse dove sta, niente di personale, non ho alcuna propensione per nessuna fazione politica e non potrei, nemmeno se volessi.
Ci vorrebbero dei politici per governare un paese.

27/11/13

Un accordo con la Russia ci salverà?

Putin nell'incontro con Letta a Trieste: " Non mi interesso dei fatti interni di politica Italiana"
Letta vè convinto che dagli accordi con Putin "nasceranno posti di lavoro".
Scaroni: "Spero che il gasdotto SouthStream entri in funzione nel 2015.

Letta Putin
 "Noi abbiamo un drammatico bisogno di crescere, di creare posti di lavoro. C'è una ripresa da agganciare e in questo senso il rapporto con la Russia ci può dare posti di lavoro in settori per noi strategici, ha detto Enrico Letta al termine dell'incontro a Trieste con il presidente russo Vladimir Putin per il vertice Italia-Russia. "Per questo - dice ancora il premier - devo concentrarmi perché i risultati raggiunti qui a Trieste possano concretizzarsi.

E perché si concretizzino in Italia non deve esserci una situazione caotica, su questo sto lavorando incessantemente da sette mesi e continuo a lavorare anche oggi"". Letta ha definito la giornata una delle "più intense e produttive" per il governo. Sono stati firmati 28 intese commerciali e sette accordi intergovernativi tra i due paesi. "Abbiamo molti impegni da implementare, gli accordi devono diventare fatti concreti", ha detto Letta. Fra gli accordi ci dovrebbe essere la creazione di un fondo da un miliardo di euro tra la Cassa depositi e prestiti italiana e il Fondo russo per gli investimenti che investirà nei due paesi. L'incontro con Scaroni. A Trieste Putin ha incontrato l'amministratore delegato dell'Eni, Paolo Scaroni. "Non abbiamo parlato dei prezzi del gas perché per il 2013 li giudichiamo soddisfacenti mentre nel 2014 avvieremo dei negoziati che seguiranno il loro iter naturale, e cioè passeranno dall'interlocutore che è Gazprom", ha detto Scaroni. Riguardo al giacimento di Kashagan, che ha subito uno stop dopo il "first oil", Scaroni ha spiegato di credere "che nel giro di qualche mese potrà ripartire" anche se al momento non è stata fatta l'ispezione sui tubi. Riguardo infine al gasdotto Southstream, Scaroni ha detto: "Si va avanti - ha detto - resto convinto che ogni volta che c'è un paese di transito sia un problema. Quindi sono sempre favorevole perchè si contribuisca alla sicurezza dell'approvvigionamento. Per quanto riguarda i tempi, dovrebbe essere in funzione nel 2015, speriamo di farcela".
Nel corso della visita a Trieste il presidente russo ha risposto a una domanda sulla situazione italiana. "Non è un segreto - ha sottolineato Putin - che con Berlusconi abbiamo sviluppato buoni rapporti personali in molti anni di lavoro congiunto, posso dire rapporti di amicizia, e questi non cambieranno, a seconda della congiuntura politica italiana". "Non ho il diritto di valutare le azioni di Berlusconi e non lo farò", ha proseguito. "E' una questione vostra, non mia. Ma posso dire che certamente lui ha fatto molto per lo sviluppo delle relazioni russo-italiane: questo credo di poterlo dire", ha concluso.A Trieste il presidente russo è intervenuto sull'Ucraina e ha attaccato la Ue. L'Unione europea deve "astenersi da dichiarazioni drastiche" sulla questione dell'Ucraina, ha detto Putin, e ha espresso "stupore e delusione" per le critiche arrivate da Bruxelles. "Non possiamo in due mesi aprire il nostro mercato" ha aggiunto Putin spiegando che in questo modo il Paese rischierebbe di "strangolare" la propria economia.                                                                                                                    fonte

18/11/13

Letta: "quello che è successo nel centrodestra aiuterà la stabilità in Italia, ne sono sicuro"

Letta: "Risolti molti problemi del nostro debito pubblico" Il presidente del Consiglio dei ministri è intervenuto a un forum sul futuro dell'Italia organizzato dal Financial Times rivendicando il lavoro fatto dal governo negli ultimi mesi
Premier Letta
  Milano: "Abbiamo risolto molti problemi legati al nostro debito pubblico". Lo dice il presidente del Consigio dei ministri, Enrico Letta che nel corso della tavola rotonda "Future of Italy summit", organizzata dal Financial Times, rivendica il lavoro fatto dal governo negli ultimi mesi: "il 2013 è stato un anno di transizione politica ed economica, ma il 2014 sarà decisivo per l'Italia. In questo trimestre prevediamo di risolvere il problema della crescita'". Anche in ottica futura, quindi, il premier ha sottolineato che "quello che è successo nel centrodestra aiuterà la stabilità in Italia, ne sono sicuro". Sottolineando così che la nascita di Ncd, il gruppo degli alfaniani leali al governo, "chiarisce la situazione". Letta ha poi chiuso sul nascere la polemica con problemiMatteo Renzi, candidato alla guida del Pd: "Non sono in competizione con Matteo Renzi, siamo sullo stesso percorso con lui e il Pd, perchè l'anno prossimo sarà un anno in cui dovremo applicare le riforme". Quanto ai rilievi mossi dall'Ue sulla Legge di Stabilità: "Sono sicuro che la finanziaria sia quella giusta. Insieme al piano di privatizzazioni, ci aiuteranno a ridurre il debito, il prossimo anno, per la prima volta in 5 anni. Venerdì scorso, i sindacati, il popolo italiano, i membri del parlamento chiedevano meno rigore e, al contempo, l'Ue ci chiedeva più rigore; noi eravamo in mezzo. Ma io penso che sia necessario evitare di bloccare la ripresa in Italia". Il premier ha poi ricordato che "nella legge di Stabilità ci sono riduzioni fiscali sul costo del lavoro per tre anni, abbiamo dato l'indicazione di una tendenza che non cambierà".                            fonte                                                                                                   

13/11/13

Fiumi di parole

Faccio una gran differenza tra il parlare di politica o parlare dei politici.
Letta ha detto "Nel 2014 la ripresa è a portata di mano, ci sono segnali che possono consentirci di invertire la tendenza" (fonte: qui)
Cosa significa?
Niente: fiumi di parole inutili.
Possiamo entrare in qualunque gioielleria e dire che l'oro è a portata di mano e che cosa sarebbero i "segnali che possono consentire..." è roba da cartomanti, cosa ci facciamo con i segnali?
In ogni caso il 2014 è ancora lontano e piuttosto lungo.
Sembrava una caratteristica dei governi precedenti quella di promettere la luna e non mostrarci neanche il chiarore, ma dalla sera alla mattina la no tax area a dodicimila euro è evaporata, 12.000 euro lordi all'anno sono meno di 800 al mese!
Abbiamo tre semplici domande: COSA, QUANTO E QUANDO?
Tre semplici e oneste risposte non si trovano negli inutili fiumi di parole.
Non servono tanti ambigui e pomposi discorsi per esprimere qualcosa come: "non combiniamo niente". 
Questa non è politica, ma un vago tentativo di salvaguardare almeno la lingua italiana.

20/10/13

Il professore bacchetta il governo Letta

“Il governo? Spesso si scrive Letta ma si legge Brunetta”
Il professore bacchetta il governo Letta “Credevo fosse il governo del fare invece per inginocchiarsi al pdl è diventato il governo del disfare”

Senza un contratto di coalizione chiaro, in futuro si ripeterà la stessa tattica usata per la manovra, con Letta, che sull' Imu, ''si è inginocchiato al Pdl, con la conseguenza di dover adeguare il cuneo fiscale facendo aumentare l'Iva''. Lo ha detto Mario Monti a ''In mezz'ora''.
"Scelta Civica ha sempre detto che la grande coalizione e questo presidente del Consiglio sono la migliore cosa per il Paese, io sono perché duri 5 anni vorrei che fosse il governo 'del fare' come ha fatto all'inizio, ma poi per il predominare di Pd e Pdl è diventato il governo del 'disfare' alcune riforme fatte in passato".
Prof. Mario Monti
''Chi minaccia la stabilità del governo? E' ridicolo dire che sia Scelta Civica. Piuttosto è minacciato dal Pd che, in questa fase precongressuale, è una variabile indipendente; e dal Pdl che fa continui diktat, tanto che spesso si scrive Letta ma si legge Brunetta''. Lo afferma l'ex premier durante la trasmissione in Mezz'ora.
''Tutto e' condizionato dalla posizione del senatore Berlusconi. D'altra parte dopo che varammo la legge Severino, Alfano alla Camera ritiro' la fiducia alla politica economica del mio governo''.
Perchè lo strappo di Casini e Mauro da Scelta Civica? ''Bisogna chiederlo a loro. Se fosse a viso aperto lo capirei; ma lo fanno perche' vedono più spazio elettorale da quella parte..''. Ha detto Monti. ''Anche io avrei fatto un accordo con il Pdl - ha aggiunto - ma per dar vita a un centrodestra depurato da certe personalità e prassi, incompatibili con Scelta Civica''. "Mi rivolgo a chi non ha votato Scelta Civica, pare siano tanti, perchè avevamo Casini.. puo' essere che avessero ragione loro". ''Mario Mauro mi aveva pregato di prenderlo con me''. Ha affermato Monti parlando del suo ex alleato di Scelta Civica ora ministro della Difesa.

Casini a Monti,con politica Gps sei andato a governo - ''Monti critica la politica del Gps, ma vorrei ricordare scherzosamente che a lui il Gps e' servito per andare prima a Palazzo Chigi e poi per rimanerci un anno''. Cosi' Pier Ferdinando Casini, al Tg5, replica alle critiche di Monti secondo il quale lui e Mauro cercherebbero spazi elettorali con il Gps.
Mauro, Monti lontano da realtà - "Letta inginocchiato al Pdl? Monti è lontano dalla realtà sul Governo come su tutto il resto. Il Governo Letta sta salvando l'Italia dal baratro e noi vogliamo contribuire a rafforzarlo, senza un bombardamento quotidiano di critiche. Se anche Monti converge sull'ipotesi di creare il Ppe in Italia ben venga: stia tranquillo le pulsioni populistiche dei falchi del Pdl non ci interessano". Il ministro della Difesa Mario Mauro commenta così con i cronisti le ultime dichiarazioni di Monti in Tv.
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