Il-Trafiletto
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08/03/14

"Gocce di notizie": Paolo Scaroni:"l'Europa dovrebbe ripensare la sua strategia energetica"

"Per quest'anno, anche grazie alle temperature molto miti in tutta Europa, mi sento di escludere che la crisi dell'Ucraina abbia effetti sulle forniture di gas". Lo sottolinea l'amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni, in un'intervista alla 'Stampa'. "Certo - aggiunge Scaroni - se la tensione durera', ho qualche preoccupazione per il prossimo anno. Il sistema di approvvigionamento dell'Italia ci consente di superare con qualche costo aggiuntivo la crisi di uno dei nostri fornitori, ma se dovesse mancarne anche un altro i problemi sarebbero seri". Per ora, assicura Scaroni, "il gas russo continua ad arrivare regolarmente. Poi mi pare difficile che la Russia sospenda le esportazioni attraverso l'Ucraina, a meno che non ci sia uno scenario di conflitto vero e proprio che allo stato delle cose escluderei". L'ad di Eni, che martedi' prossimo incontrera' "Miller, il numero uno di Gazprom", ricorda che "noi dell'Eni abbiamo relazioni forti con i russi da sessant'anni, che considero un patrimonio da conservare, ci tengo a mantenere i migliori rapporti possibili con Gazprom". Quanto alla Libia, Scaroni sottolinea che "con quel Paese abbiamo una grande consuetudine ed ottimi rapporti, che fanno si' che le milizie proteggano, invece di attaccare, i nostri impianti". In ogni caso, per Scaroni "l'Europa dovrebbe ripensare la sua strategia energetica", anche "creando una figura che prenda in carico tutto il tema dell'energia", perche' "un continente dove l'energia costa il triplo che negli Usa ha un futuro difficile, e dunque bisogna intervenire urgentemente". Passando anche per il nucleare e lo shale gas: "Di centrali nucleari che ne sono 450 in tutto il mondo. E per quel che riguarda lo shale gas c'e' un dato che mi colpisce molto: grazie al ribasso dei prezzi negli Usa ogni famiglia ha in tasca 1.300 dollari disponibili in piu' ogni anno", un vantaggio che ammonta a "piu' del calo del cuneo fiscale".            fonte (AGI) .

27/11/13

Un accordo con la Russia ci salverà?

Putin nell'incontro con Letta a Trieste: " Non mi interesso dei fatti interni di politica Italiana"
Letta vè convinto che dagli accordi con Putin "nasceranno posti di lavoro".
Scaroni: "Spero che il gasdotto SouthStream entri in funzione nel 2015.

Letta Putin
 "Noi abbiamo un drammatico bisogno di crescere, di creare posti di lavoro. C'è una ripresa da agganciare e in questo senso il rapporto con la Russia ci può dare posti di lavoro in settori per noi strategici, ha detto Enrico Letta al termine dell'incontro a Trieste con il presidente russo Vladimir Putin per il vertice Italia-Russia. "Per questo - dice ancora il premier - devo concentrarmi perché i risultati raggiunti qui a Trieste possano concretizzarsi.

E perché si concretizzino in Italia non deve esserci una situazione caotica, su questo sto lavorando incessantemente da sette mesi e continuo a lavorare anche oggi"". Letta ha definito la giornata una delle "più intense e produttive" per il governo. Sono stati firmati 28 intese commerciali e sette accordi intergovernativi tra i due paesi. "Abbiamo molti impegni da implementare, gli accordi devono diventare fatti concreti", ha detto Letta. Fra gli accordi ci dovrebbe essere la creazione di un fondo da un miliardo di euro tra la Cassa depositi e prestiti italiana e il Fondo russo per gli investimenti che investirà nei due paesi. L'incontro con Scaroni. A Trieste Putin ha incontrato l'amministratore delegato dell'Eni, Paolo Scaroni. "Non abbiamo parlato dei prezzi del gas perché per il 2013 li giudichiamo soddisfacenti mentre nel 2014 avvieremo dei negoziati che seguiranno il loro iter naturale, e cioè passeranno dall'interlocutore che è Gazprom", ha detto Scaroni. Riguardo al giacimento di Kashagan, che ha subito uno stop dopo il "first oil", Scaroni ha spiegato di credere "che nel giro di qualche mese potrà ripartire" anche se al momento non è stata fatta l'ispezione sui tubi. Riguardo infine al gasdotto Southstream, Scaroni ha detto: "Si va avanti - ha detto - resto convinto che ogni volta che c'è un paese di transito sia un problema. Quindi sono sempre favorevole perchè si contribuisca alla sicurezza dell'approvvigionamento. Per quanto riguarda i tempi, dovrebbe essere in funzione nel 2015, speriamo di farcela".
Nel corso della visita a Trieste il presidente russo ha risposto a una domanda sulla situazione italiana. "Non è un segreto - ha sottolineato Putin - che con Berlusconi abbiamo sviluppato buoni rapporti personali in molti anni di lavoro congiunto, posso dire rapporti di amicizia, e questi non cambieranno, a seconda della congiuntura politica italiana". "Non ho il diritto di valutare le azioni di Berlusconi e non lo farò", ha proseguito. "E' una questione vostra, non mia. Ma posso dire che certamente lui ha fatto molto per lo sviluppo delle relazioni russo-italiane: questo credo di poterlo dire", ha concluso.A Trieste il presidente russo è intervenuto sull'Ucraina e ha attaccato la Ue. L'Unione europea deve "astenersi da dichiarazioni drastiche" sulla questione dell'Ucraina, ha detto Putin, e ha espresso "stupore e delusione" per le critiche arrivate da Bruxelles. "Non possiamo in due mesi aprire il nostro mercato" ha aggiunto Putin spiegando che in questo modo il Paese rischierebbe di "strangolare" la propria economia.                                                                                                                    fonte
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