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06/09/14

Altre sanzioni per la Russia mentre si firma il "cessate il fuoco"

Gli ambasciatori dei 28 paesi membri dell’Ue hanno deciso di comune accordo altre sanzioni economiche contro la Russia. Saranno convalidate lunedì con una procedura scritta. Ne danno notizia con una lettera annessa Herman Van Rompuy e José Manuel Barroso, rispettivamente  presidenti del Consiglio europeo  e della Commissione.

Le nuove disposizioni «daranno al’Unione europea uno strumento utile, che ci permetterà di dare una risposta in tempo utile» e «aumenterà l’efficienza delle misure già introdotte» Van Rompuy e Barroso scrivono inoltre «fortificherà il principio che l’obiettivo delle sanzioni sono atte a un cambio di atteggiamento della Russia in Ucraina».

Nelle stesse ore la pace nell’est dell’Ucraina tiene. All'ultimo momento stato raggiunto un accordo a Minsk ancora da definire (intanto bombardamenti a Donetsk e a Mariupol continuavano con altri sette civili uccisi)  alle 18 ora locale puntualmente è scattato il cessate il fuoco che per ora nessuno ha violato. Questo concordato consente di arrestare temporaneamente il conflitto mentre l'Occidente prova un  cauto ottimismo. La Nato si schiera a Est rafforzando il controllo ai confini e scatenando l’ira di Mosca, secondo cui la «pace è a rischio».
Il presidente del Consiglio Matteo Renzi,la cancelliera tedesca
Angela Merkel il presidente francese Francois Hollande
assistono alla parata aerea svoltasi durante il
secondo e ultimo giorno del vertice
Nato di Newport

Salvato così dall’umiliazione da una sconfitta militare il presidente ucraino Petro Poroshenko, e il leader del Cremlino Vladimir Putin, almeno per ora, dalle sanzioni definite oggi dalla Ue. Le nuove sanzioni andranno infatti di pari passo con l’applicazione dell’accordo sulla tregua. Come ha spiegato il premier italiano Matteo Renzi, l’eventuale adesione di Kiev ad una Nato che mostra i muscoli ai confini russi, è solo rinviata, presumibilmente a dopo le elezioni politiche ucraine del 26 ottobre, che ristrutturerà un parlamento ormai non più rappresentativo.

Ma la Nato blinda la frontiera orientale con truppe permanenti nell’Europa dell’Est per tamponare un'aggressione russa in Ucraina. Il Trattato con la Russia rimane comunque valido, anche se il Cremlino reagisce a muso duro parlando di decisione che mette «la pace a rischio». Dal vertice in Galles resta comunque l’impressione di una divisione tra Stati Uniti ed europei sul rapporto con Mosca. Angela Merkel rimarca che la Russia «viola i patti» ma è urgente avere una «doppia strategia» avere «durezza, ma anche lasciare aperta la porta al dialogo». Il cessate il fuoco non viene visto come la vera svolta.

05/09/14

La Nato consolida le forze per far fronte alla crisi ucraina

La Nato cerca di consolidare le forze per far fronte alla crisi ucraina, mentre cresce la cooperazione fra i partner per tamponare la minaccia islamica sullo scenario siro-iracheno. 


Si attende il vertice di Newport che si dovrebbe chiudere in giornata. L'attenzione è puntata su Minsk la capitale bielorussa dove il presidente ucraino Petro Poroshenko dovrebbe sancire il cessate il fuoco nell'est del Paese, anticipo ad un percorso di negoziazioni con le forze indipendentiste filo russe, il tutto naturalmente con l'approvazione di Mosca.

Il segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen, ritiene che le parole della Russia siano state falsità fino ad ora. Mezzi militari di Mosca sono in Ucraina, e per la prima volta dalla seconda guerra mondiale in Europa un Paese ha cercato di conquistarne un altro. Il ministro degli esteri italiano e prossimo Alto rappresentante per la politica estera dell'Ue, ha escluso che sia un "prologo a una soluzione targata Nato", precisando che «l'unica via è politico - diplomatica».

Dunque per cercare di rafforzare le sue posizioni, la Nato a Newport ha intenzione di varare cinque nuove basi in altrettanti Paesi dell'Est europeo, definirne i contingenti e, soprattutto, nuova Forza di intervento rapido di 4mila uomini che dovrà agire per i Paesi alleati, ma appare elemento di ulteriore rassicurazione anche per Kiev. Stiamo attesa di capire come finirà la partita che comincia venerdì a Minsk, è se siamo dinnanzi all'ennesimo bluff di Vladimir Putin.

Il consigliere per la sicurezza della Casa Bianca, Ben Rhodes, ha confermato che gli Usa stanno studiando nuove sanzioni e che dovrebbero essere coordinate con quelle che l'Unione europea sta mettendo a punto e dovrebbe approvare già oggi. Nonostante qualche resistenza francese, la Germania è stata esplicita. «Siamo pronti - ha detto il Cancelliere Angela Merkel - a mettere tutto il peso di nuove sanzioni economiche sulle nostre domande politiche».

I leader alleati si sono anche misurati con lo spinoso capitolo ISIS, ovvero la minaccia dello Stato Islamico che si va formando in punta di cannone fra Siria e Iraq. «Se riceveremo una richiesta di assistenza dall'Iraq - ha confermato il segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen - la valuteremo».

In realtà cresce il consenso per azioni dei singoli stati al fianco degli Usa. Il premier inglese David Cameron ha ieri confermato l'invio di aiuti militari ai peshmerga curdi e annunciato di «non escludere» alcun intervento. Nella notte il re di Giordania Abdallah II ha illustrato ai capi di stato e di governo della Nato il piano in tre fasi che vorrebbe sviluppare per ribattere la minaccia dei terroristi sunniti che impazzano fra Siria ed Iraq.

27/04/14

Renzi al Quirinale | Il mercato azionario spaventato dall'Ucraina | Sicilia invasione di Immigrati

ROMA - Matteo Renzi all'uscita dal Quirinale dopo un incontro con il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nonostante le parole di Berlusconi, si è detto tranquillo: "possiamo chiudere". Ha dribblato fotografi e telecamere che aspettavano la sua uscita dal portone principale del Quirinale, al termine dell'incontro con il presidente della Repubblica, ed è tornato a piedi a Palazzo Chigi. Il premier è stato a più riprese circondato dai cittadini che gli hanno chiesto selfie e strette di mano. Molti gli incoraggiamenti ad andare avanti da parte dei numerosi turisti e pellegrini che in questi giorni affollano Roma. "Ora rientro se no non si lavora più", ha salutato il premier. Intanto Berlusconi, che rivendica la paternità delle riforme, va all'attacco: "per l'Italicum "abbiamo detto sì, ma la legge che sta venendo fuori è molto peggio del Porcellum". L'ex Cavaliere ha ricordato che la legge elettorale "non è una riforma costituzionale" e aggiungendo che "se si andasse al ballottaggio tutti i voti dei Cinque stelle andrebbero alla sinistra".(ANSA)

Milano - Ucraina torna a spaventare il mercato azionario. L'indice Ftse Mib conclude l'ottava con un calo dello 0,79% a 21.441 punti, frutto di un andamento volatile del listino, con continui cambi di direzione. All Share sul -0,69%, scambi in calo a 2,7 miliardi di media giornaliera per il periodo festivo. Clima piu' guardingo dunque in Piazza Affari. I fondamentali macroeconomici in Europa stanno migliorando, con Fitch che ha rivisto al rialzo il rating della Spagna e l'outlook dell'Italia, mentre negli Usa Wall Street e' delusa dalle trimestrali di alcune big.
Sullo sfondo rimane il problema deflazione, con il presidente della Bce Draghi che ha ribadito di essere pronto a lanciare un programma di acquisto di asset su larga scala. In un contesto di incertezza, testimoniata da uno spread in ascesa sopra i 160 punti, i timori per un'escalation in Ucraina, con un coinvolgimento della Russia, hanno gelato i mercati, portando a un forte calo venerdi'. Sul listino sono le banche a soffrire di piu', con Banco Popolare -4,55%, Ubi -5,57%, Bpm -1,45%, Mediobanca -2,50%. Unicredit e Intesa si fermano sul -1%, dopo che in settimana hanno firmato un accordo di massima con Kkr sulla ristrutturazione dei crediti. Sale Monte Paschi (+4,21%) dopo che il cda aveva dato l'ok all'aumento di capitale da 5 miliardi di euro. Tra gli industriali brilla Cnh (+4,56%) galvanizzata dai dati e dalle stime della concorrente Caterpillar. Ansaldo Sts (+1,20%) sfrutta la notizia dell'offerta di Ge per Alstom, segno dell'effervescenza nel settore. Giu' invece Fiat (-3,08%) e Pirelli (-2,13%). Nell'energia scendono Enel (-2,15%) ed Eni (-2,07%), Saipem (+4%) riparte con la trimestrale. Bene Stm (+3,63%) con il settore dei tecnologici. Telecom segna +0,99% con il mercato che sembra approvare le scelte di governance con le deleghe attribuite al presidente. (AGI) .

Roma - Soccorsi dalle navi della Marina militare e della Guardia costiera impegnate nell'operazione 'Mare Nostrum'. A Pozzallo, sulla Nave Urania, anche 12 neonati e 78 minorenni (Adnkronos)

09/03/14

"Gocce" di notizie: Crisi Ucraina-Russia

 Continuano senza sosta le consultazioni di Barack Obama con i suoi interlocutori privilegiati in Europa. Il presidente americano, ha reso noto la Casa Bianca, ha chiamato il presidente francese, Francois Hollande, il premier britannico David Cameron ed il presidente del consiglio, Matteo Renzi. Obama ha anche sentito i leader delle tre ex repubbliche sovietiche sul baltico, Lettonia, Lituania ed
 Estonia.

 Angela Merkel avrebbe deciso di subordinare comunque la propria partecipazione al prossimo vertice annuale del G8, in programma il 4 e il 5 giugno nella citta' russa di Sochi, all'evolversi della situazione in Ucraina: lo riferisce il settimanale tedesco 'Der Spiegel', citando fonti governative riservate, secondo cui il cancelliere sarebbe intenzionata a disertare eventualmente l'appuntamento in Russia, a prescindere da quello che faranno gli altri sei partner occidentali, qualora per quella data non si fosse trovata una soluzione alla crisi al conflitto in Crimea.

Nuovo confronto telefonico tra John Kerry e Serghei Lavrov, durante il quale il segretario di Stato americano ha avvertito il ministro degli Esteri russo come qualunque mossa di Mosca che aggravasse ulteriormente la crisi ucraina farebbe suonare per la diplomazia la campana a morto. "Il segretario", hanno riferito fonti Usa, "ha messo in chiaro che una reiterata escalation e provocazione sul piano militare in Crimea, o altrove in Ucraina, chiuderebbe alla diplomazia qualsiasi spazio disponibile". Kerry "ha sollecitato la massima moderazione" da parte di Mosca.                                fonte(AGI)


08/03/14

"Gocce di notizie": Paolo Scaroni:"l'Europa dovrebbe ripensare la sua strategia energetica"

"Per quest'anno, anche grazie alle temperature molto miti in tutta Europa, mi sento di escludere che la crisi dell'Ucraina abbia effetti sulle forniture di gas". Lo sottolinea l'amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni, in un'intervista alla 'Stampa'. "Certo - aggiunge Scaroni - se la tensione durera', ho qualche preoccupazione per il prossimo anno. Il sistema di approvvigionamento dell'Italia ci consente di superare con qualche costo aggiuntivo la crisi di uno dei nostri fornitori, ma se dovesse mancarne anche un altro i problemi sarebbero seri". Per ora, assicura Scaroni, "il gas russo continua ad arrivare regolarmente. Poi mi pare difficile che la Russia sospenda le esportazioni attraverso l'Ucraina, a meno che non ci sia uno scenario di conflitto vero e proprio che allo stato delle cose escluderei". L'ad di Eni, che martedi' prossimo incontrera' "Miller, il numero uno di Gazprom", ricorda che "noi dell'Eni abbiamo relazioni forti con i russi da sessant'anni, che considero un patrimonio da conservare, ci tengo a mantenere i migliori rapporti possibili con Gazprom". Quanto alla Libia, Scaroni sottolinea che "con quel Paese abbiamo una grande consuetudine ed ottimi rapporti, che fanno si' che le milizie proteggano, invece di attaccare, i nostri impianti". In ogni caso, per Scaroni "l'Europa dovrebbe ripensare la sua strategia energetica", anche "creando una figura che prenda in carico tutto il tema dell'energia", perche' "un continente dove l'energia costa il triplo che negli Usa ha un futuro difficile, e dunque bisogna intervenire urgentemente". Passando anche per il nucleare e lo shale gas: "Di centrali nucleari che ne sono 450 in tutto il mondo. E per quel che riguarda lo shale gas c'e' un dato che mi colpisce molto: grazie al ribasso dei prezzi negli Usa ogni famiglia ha in tasca 1.300 dollari disponibili in piu' ogni anno", un vantaggio che ammonta a "piu' del calo del cuneo fiscale".            fonte (AGI) .

07/03/14

Crimea | Referendum il 16 marzo per l’annessione alla Russia. Obama e UE: è incostituzionale.

Il Parlamento della Crimea, filorusso, vota all'unanimità la secessione da Kiev e indice un referendum. Dalla capitale ucraina intanto spicca un mandato di arresto nei confronti del premier Serghiei Aksionov e per il presidente del Parlamento, Vladimir Kostantinov, leader secessionisti della regione. Gli abitanti della Crimea si esprimeranno il 16 marzo, con due settimane di anticipo rispetto alla data prevista. Il Parlamento locale invece ha già detto la sua: la regione deve essere annessa alla Federazione Russa. L’allontanamento da Kiev non si arresta. Mentre degli uomini armati hanno occupato la stazione di trasmissione radio e tv di Simferopoli, in Crimea la frequenza della tv Chernomorskaya, seconda emittente del Paese, è stata oscurata, al suo posto vengono trasmesse le immagini della televisione All News Russia 24. Il presidente americano, Barack Obama, e l'Unione europea alzano la voce: la consultazione "è illegittima". Da Roma, a margine della Conferenza sulla Libia, il ministro degli Esteri francese, Laurent Fabius lancia l'allarme: se la Crimea si unisce alla Russia "vuol dire che non c'è più la pace internazionale, né frontiere certe". Barack Obama ha dato l’OK a nuove sanzioni Usa e ha alzato i toni: "Il referendum per l'adesione a Mosca viola la legge internazionale", e dunque è illegittimo, ha detto il presidente statunitense. Dello stesso avviso sono la cancelliera tedesca Angela Merkel, il presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy e tutto il Vertice Ue, riunito in via straordinaria per cercare una soluzione alla situazione ucraina. Da Bruxelles esce irrigidita la posizione europea. I leaders - uniti - hanno lanciato un aut aut alla Russia: o si ferma o scatteranno le sanzioni contro Mosca. La decisione del Parlamento della Crimea non è sorprendente: al suo interno i filorussi sono in netta maggioranza. La mozione sull’adesione alla Russia, votata all’unanimità, imprime comunque un'accelerazione agli eventi. Parallelamente è stata formalizzata la convocazione del referendum che dovrà confermare o meno la decisione. Il referendum, fissato per 16 marzo, proporrà un'alternativa ai cittadini, che sono in maggioranza russi e russofili: volete tornare alla costituzione del 1992, con un’autonomia nettamente rafforzata, oppure aderire alla Federazione Russa? Il presidente americano, Barack Obama, ha ribadito al presidente russo Vladimir Putin, in una telefonata di un'ora fra i due leader, che le azioni di Mosca "violano la sovranità dell'Ucraina e la sua integrità territoriale. Risolvere la situazione in Ucraina in modo diplomatico è nell'interesse della Russia, del popolo Ucraino e della comunità internazionale". Il presidente russo, Vladimir Putin, ha risposto al presidente americano, Barack Obama, che le relazioni fra i loro Paesi non dovrebbero essere toccate dai disaccordi sull'Ucraina. Lo ha reso noto il Cremlino. "Il presidente della Russia - si legge - ha ribadito l'importanza delle relazioni russo-americane per assicurare la stabilità e la sicurezza nel mondo. Queste relazioni non dovrebbero essere sacrificate da problemi internazionali isolati".

04/03/14

"Gocce" di notizie: Usa blocco di tutti gli scambi bilaterali e investimenti con Mosca,

Congelate ogni forma di cooperazione militare Stati Uniti  Russia "alla luce dei recenti eventi in Ucraina": lo ha annunciato il Pentagono, secondo cui la sospensione riguarda tra l'altro "le esercitazioni, gli incontri bilaterali, le visite ai porti e la pianificazione di conferenze". Seguito da vicino l'evolversi della situazione ucraina. Non solo: l'amministrazione di Washington ha altresi' bloccato tutti i colloqui in materia di scambi bilaterali e di investimenti con Mosca, come reso noto dall'Ufficio per il Commercio Estero. "Sollecitiamo la Russia di far rientrare la crisi in Ucraina, e alle forze russe in Crimea di tornare alle loro basi, come richiesto dagli accordi che disciplinano la Flotta russa del Mar Nero", ha dichiarato il portavoce del ministero della Difesa Usa, contrammiraglio John Kirby. Questi ha poi sottolineato che le Forze Armate Americane "non hanno modificato in alcun modo la propria presenza in Europa o nel Mediterraneo" in risposta alla crisi. La Marina Militare, in particolare, "proseguira' le operazioni e le esercitazioni di routine precedentemente programmate insieme agli alleati e ai partner nella regione". L'unica nave da guerra americana che si trova attualmente nel Mar Nero e' la fregata 'Uss Taylor', peraltro ferma all'ancora per riparazioni nel porto turco di Samsun dopo essersi incagliata di recente. Il presidente Vladimir Putin ha intanto ordinato il rientro nelle rispettive basi permanenti alle forze russe impegnate nelle esercitazioni militari a sorpresa, iniziate il 26 febbraio scorso nelle regioni occidentali e centrali della Federazione: lo ha annunciato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, secondo cui le relative disposizioni sono state impartite ieri dal presidente, in quanto supremo comandante in capo, dopo essere stato informato dell'esito positivo delle manovre.                                                                                  fonte(AGI)

03/03/14

"Gocce" di notizie: La crisi Ucraina

Washington- Gli Stati Uniti, dopo aver cancellato la partecipazione alle missioni preparatorie del e al G8 di Sochi (seguiti da Canada, Gran Bretagna e Francia ma non dalla Germania), hanno annulato ogni missione e colloquio di collaborazione economica con la Russia. Lo riferiscono fonti di Washington.
Washington - Barack Obama, parlando al telefono con il cancelliere tedesco Angela Merkel ha ribadito "la completa illegittimita' " dell'intervento russo in Ucraina. Lo riferiscono fonti Usa..
Berlino - Vladimir Putin, nel corso di una telefonata con Angela Merkel, avrebbe accettato la proposta del cancelliere tedesco di organizzare una "missione d'inchiesta" di accertamento dei fatti sull'Ucraina, affidata all'Osce, e di iniziare un dialogo politico. Lo riferisce il portavoce Stefen Seibert. Allo stesso tempo Merkel ha ribadito a Putin l'urgenza di rispettare l'integrita' territoriale dell'Ucraina. "Il presidente Putin ha acettato la proposta del cancelliere tedesco di istituire immediatamente una commissione di inchiesta cosi' come un gruppo di contatto, auspicabilmente sotto guida Osce (Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa), per avviare un dialogo politico", e' quanto si legge in una dichiarazione della cancelleria.                  fonte (AGI)

02/03/14

"Gocce" di notizie: La Russia e' a un passo dall'invasione militare della Crimea

Il neo-premier della Crimea, Serhiy Aksyonov, ha chiesto aiuto a Putin per riportare la pace sulla penisola a maggioranza filo-russa. Il Consiglio della Federazione, la Camera Alta di Mosca, ha approvato all'unanimita' la richiesta di intervento armato avanzata dal presidente Putin.
La Russia e' a un passo dall'invasione militare della Crimea dove migliaia di soldati di Mosca sono gia' schierati nella penisola. Putin per proteggere la Flotta del Mar Nero in Crimea e la "vita dei cittadini russi", in territorio ucraino sono gia' presenti migliaia di militari russi e, secondo il ministro della Difesa di Kiev, Ihor Tenyukhe', Mosca ha portato il contingente totale a 6.000 militari, gli ultimi 2.000 giunti con un ponte aereo. Il ministro della Difesa di Kiev ha avvertito che le Forze Armate nazionali sono state poste in stato di massima allerta nella penisola di Crimea. E il premier Arseny Yatseniuk ha definito "inaccettabile" la presenza di "blindati russi nel centro delle citta' dell'Ucraina". Mosca ha risposto dunque all'appello lanciato dal neo-premier della Crimea, Serhiy Aksyonov, che aveva chiesto aiuto a Putin per riportare la pace sulla penisola a maggioranza filo-russa, sebbene sotto sovranita' ucraina. "La Russia", avevano assicurato fonti governative a Mosca, "non ignorera' la richiesta di assistenza rivolta al presidente Putin, e non la lascera' priva della sua attenzione".                                                                                                                 fonte (AGI)

"Gocce" di notizie: garantire integrità territoriale dell'Ucraina

Il Ministro degli Esteri Mogherini ha partecipato in ieri ad una "conference call" con l'Alto Rappresentante per la politica estera dell'Unione Europea Ashton e con alcuni omologhi, tra cui Kerry, Hague, Fabius e Sikorski, dalla quale e' emersa l'unanime forte preoccupazione e condanna per la pericolosa escalation della situazione in Crimea. Il Ministro Mogherini ha sottolineato la necessita' di richiamare le parti ad allentare immediatamente le tensioni, ed in particolare la Federazione Russa ad esercitare grande responsabilita', astenendosi da ogni uso della forza. La titolare della Farnesina ha evocato inoltre la necessita' di garantire unita', sovranita', inclusivita' e integrita' territoriale dell'Ucraina. Ogni violazione di questi principi sarebbe del tutto inaccettabile. Sono in corso in queste ore continui contatti a livello UE, G7 e NATO per concordare posizioni e iniziative comuni.

19/02/14

Dimostranti in piazza | Kiev e' in fiamme.

La capitale Ucraina ha vissuto ieri la sua giornata piu' violenta e sanguinosa dal 21 novembre scorso

La scelta del governo di ritirare la nazione dall'integrazione nell'unione europea spinse nelle strade e nelle piazze migliaia di persone. 


Dopo il rilascio di 234 manifestanti grazie a un'amnistia promulgata dal presidente, Viktor Yanukovich, e l'evacuazione pacifica del municipio della capitale occupato dall'1 dicembre scorso, la tensione sembrava diminuita. Ma oggi gli scontri sono di nuovo divampati di fronte al Parlamento e il bilancio provvisorio delle vittime e' altissimo: 9 morti, tra i quali due agenti, e 150 feriti.

 Nel pomeriggio circa 20mila dimostranti si erano messi in marcia da Piazza Indipendenza al Parlamento per chiedere di inserire in agenda una proposta dell'opposizione di ridurre i poteri del presidente, ma la polizia ha cercato di fermare i dimostranti sparando proiettili di gomma e lanciando lacrimogeni dopo che questi avevano iniziato a lanciare sassi contro le forze dell'ordine. Successivamente i manifestanti antigovernativi hanno iniziato a lanciare sassi e bombe molotov contro la sede del partito al potere. Invano l'ex campione del mondo di pugilato Vitali Klitschko aveva lanciato un appello a Yanukovich affinche' ritirasse gli agenti antisommossa dalle strade, che invece hanno lanciato un ultimatum ai manifestanti perche' lasciassero piazza Indipendenza.


Scaduto l'ultimatum, la polizia ha fatto irruzione nonostante da Parigi, Washington, dalla Nato, dall'Ue e dall'Onu fossero giunte pressioni e moniti per mettere fine dell'escalation e Berlino abbia invitato l'Ue a valutare sanzioni individuali contro i responsabili delle violenze. Nulla da fare: il procuratore ucraino ha avvertito che preannunciato "pene durissime" per gli autori dei disordini e gli agenti antisommossa hanno avvisato donne e bambini, intimando loro di lasciare l'area perche' si stava preparando un'operazione "antiterrorismo". Mentre l'irruzione della polizia nella piazza era in corso l'ex pugile Vitali Klitschko, uno dei capi dell'opposizione, arringava la folla: "Non ce ne andiamo, questa e' un'isola di liberta'".                         fonte(AGI)

05/12/13

Ucraina: confronto a Kiev tra Russi ed occidentali! Il Parlamento bloccato.

Un deciso faccia a faccia tra Russi e occidentali, in quel di Kiev, capitale Ucraina destabilizzata recentemente dalle manifestazioni, per una consulta dei ministri degli Esteri dell'Osce, nel momento in cui cresce la pressione sul presidente Vitkor Yanukovych a seguito il suo dietrofront riguardo l’associazione con la Ue. Nella giornata di ieri i facenti parte dell'opposizione hanno ricevuto il supporto dei maggiori paesi occidentali, in aggiunta ai tre predecessori di Yanukovych, apertamente favorevoli con la contestazione in atto filoeuropea, che chiede a gran voce la sospensione della firma dell'accordo di associazione con Bruxelles oltre che le dimissioni dell’attuale presidente e quindi del governo.

Le minacce e le pressioni esercitate sull'Ucraina per isolarla dall'Ue sono «inaccettabili», ha detto il ministro degli Esteri tedesco, Guido Westerwelle, facendo riferimento alla Russia, durante un Consiglio ministeriale dell'Osce a Kiev.
Il segretario generale dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa Lamberto Zannier in sintonia e collaborazione con il capo della diplomazia tedesca Guido Westerwelle ieri sera erano con i manifestanti su Piazza Indipendenza Maidan (piazza) per gli ucraini, in possesso dei manifestanti da domenica dopo un protesta che ha raccolto oltre 100mila persone.
OSCE

«Siamo qui in quanto europei a casa di europei. Le porte dell'Unione europea restano aperte» ha detto Westerwelle dopo aver incontrato i leader dell'opposizione ucraina, tra cui il pugile Vitali Klitschko.
Alla riunione dell'Osce saranno presenti circa 30 delegazioni, tra cui quella russa, con il ministro degli Esteri Sergei Lavrov, Westerwelle, e i ministri di vari paesi tra cui quello della Polonia, storicamente legata all'area occidentale dell'Ucraina e in prima linea negli sforzi per avvicinare Kiev alla Ue.  

John Kerry, capo della diplomazia americana, ha disdetto la sua presenza a Kiev, ma ieri in Moldova ha espresso il suo sostegno all'opposizione, e oggi la segretaria aggiunta del dipartimento di Stato Victoria Nuland sottolinea, affermando che Washington sta con il popolo ucraino «che vuole un futuro in Europa». Dichiarazioni che stridono con quelle di Lavrov, che ieri ha mosso accuse verso gli occidentali di inviare un «messaggio sbagliato» agli ucraini.

A una domanda sulle rivendicazioni della piazza, un alto responsabile del governo molto vicino a Yanukovych ha affermato che le elezioni anticipate potrebbero essere oggetto di discussioni con l'opposizione. «Dobbiamo tenere negoziati» ha detto il vicepremier Sergei Arbuzov ieri sera alla Tv. «Poi, quando ci saranno le proposte ufficiali, discuterle» ha aggiunto il 37enne Arbuzov, componente di primo piano della cosiddetta "famiglia" che circonda e consiglia il presidente. L'opposizione manifesta da due settimane contro la sospensione decisa dalle autorità del processo di associazione con la Ue, in favore di una maggiore collaborazione con la Russia.

Il rifiuto di Yanukovych, al vertice di Vilnius di venerdì scorso, di firmare l'intesa in preparazione da oltre tre anni ha convinto migliaia di manifestanti a occupare la Maidan, luogo simbolo della rivoluzione arancione del 2004, che mandò al potere i filo occidentali. La mobilitazione è esplosa dopo che la polizia sabato ha disperso con la violenza una manifestazione sulla Maidan, ferendo decine di persone. Domenica sulla Maidan erano oltre 100mila e i feriti negli scontri con la polizia centinaia. Yanukovych è da martedì in Cina in visita ufficiale e sula via del ritorno dovrebbero far scalo a Mosca. A Kiev migliaia di manifestanti sono ancora in piazza stamani, tra tende e bracieri per affrontare il gelo. «L'Ucraina è Europa» si legge sui cartelloni sulla Maidan.

Yanukovych in Cina incontra il presidente cinese Xi Jinping
Nel mentre, il presidente ucraino Viktor Yanukovych, duramente contestato a Kiev nell'ultima settimana, ha incontrato oggi a Pechino il presidente cinese Xi Jinping. La sua visita nella Repubblica popolare, data per incerta fino all'ultimo minuto, è venuta in uno dei momenti di massima tensione nelle strade della capitale ucraina e mentre a Kiev sono riuniti i ministri degli esteri dei paesi dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce).






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