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17/03/14

"Gocce" di notizie: 1,2 milioni di persone, ha votato a favore della riunificazione con la Russia

Il 96,6 per cento dei crimei, pari a 1,2 milioni di persone, ha votato a favore della riunificazione con la Russia nel referendum di domenica. Lo ha reso noto con un tweet Mikhail Malishev, capo della commissione elettorale locale, al termine dello scrutinio. Il Parlamento crimeo approvera' oggi nel corso di una sessione straordinaria i risultati del plebiscito e, successivamente, chiedera' al presidente russo, Vladimir Putin, che accetti la repubblica secessionista in seno alla Federazione Russa. La Duma, la 'camera bassa' del Parlamento russo, adottera' rapidamente un atto che autorizza la Crimea ad unirsi alla Russia: lo ha detto il suo vicepresidente, Serghei Neverov. "I risultati del referendum in Crimea mostrano chiaramente che gli abitanti della Crimea vogliono il loro futuro solamente in seno alla Russia. Gli abitanti hanno votato per la riunificazione del popolo, con il quale hanno sempre vissuto insieme", ha osservato. La Duma, dopo che gli abitanti della penisola ucraina hanno votato con una maggioranza schiacciante a favore per l'annessione alla Russia nel referendum di domenica- prendera' le iniziative necessarie "nel prossimo futuro". Sanzioni Ue contro top manager Gazprom e Rosneft I top manager delle compagnie energetiche statali russe, Gazprom e Rosneft sono entrati nella lista nera di 130 alti funzionari e capi di societa' pubbliche, redatta dall'Unione Europea in vista di sanzioni contro Mosca per la sua politica in Crimea. Secondo fonti del quotidiano Kommersant nella diplomazia europea e statunitense, i nomi nella blacklist potrebbero vedersi congelati i loro asset e vietato l'ingresso nell'Ue. Tra questi, scrive oggi il quotidiano, compaiono due top manager come Alexei Miller, numero uno di Gazprom, e Serghei Sechin, a capo di Rosneft e fedelissimo di Vladimir Putin. Non e' chiaro, per ora, quando e con quale modalita' verranno applicate tali restrizioni.
 Secondo il giornale, le sanzioni cosi' studiate mirerebbero a Sechin e Miller come singoli individui e solo in un secondo momento potrebbero estendersi e colpire anche i progetti all'estero delle rispettive compagnie. Il portavoce di Gazprom ha dichiarato a Kommersant che il divieto di viaggiare in Europa per Miller, "aiuterebbe solo le compagnie aeree europee, perche' i partner voleranno da noi". All'indomani del referendum la borsa di Mosca ha aperto inaspettatamente in territorio positivo. Dopo le fibrillazioni del giorni scorsi in cui il mercato borsistico russo sembrava temere le sanzioni economiche alla Russia, oggi in apertura di seduta l'indice Micex (che e' scambiato in rubli) e' aumentato del +2,4% a 1.266,3 punti e l'indice RTS (in dollari) ha guadagnato il 2,5% a 1.088,7 nei primi scambi (alle 10:01 ora di Mosca). A causa dell'incertezza sulle misure che l'Occidente adottera' come reazione all'annessione russa, gli analisti si attendevano invece un cedimento del mercato.                                                          fonte(AGI)

09/03/14

"Gocce" di notizie: Crisi Ucraina-Russia

 Continuano senza sosta le consultazioni di Barack Obama con i suoi interlocutori privilegiati in Europa. Il presidente americano, ha reso noto la Casa Bianca, ha chiamato il presidente francese, Francois Hollande, il premier britannico David Cameron ed il presidente del consiglio, Matteo Renzi. Obama ha anche sentito i leader delle tre ex repubbliche sovietiche sul baltico, Lettonia, Lituania ed
 Estonia.

 Angela Merkel avrebbe deciso di subordinare comunque la propria partecipazione al prossimo vertice annuale del G8, in programma il 4 e il 5 giugno nella citta' russa di Sochi, all'evolversi della situazione in Ucraina: lo riferisce il settimanale tedesco 'Der Spiegel', citando fonti governative riservate, secondo cui il cancelliere sarebbe intenzionata a disertare eventualmente l'appuntamento in Russia, a prescindere da quello che faranno gli altri sei partner occidentali, qualora per quella data non si fosse trovata una soluzione alla crisi al conflitto in Crimea.

Nuovo confronto telefonico tra John Kerry e Serghei Lavrov, durante il quale il segretario di Stato americano ha avvertito il ministro degli Esteri russo come qualunque mossa di Mosca che aggravasse ulteriormente la crisi ucraina farebbe suonare per la diplomazia la campana a morto. "Il segretario", hanno riferito fonti Usa, "ha messo in chiaro che una reiterata escalation e provocazione sul piano militare in Crimea, o altrove in Ucraina, chiuderebbe alla diplomazia qualsiasi spazio disponibile". Kerry "ha sollecitato la massima moderazione" da parte di Mosca.                                fonte(AGI)


07/03/14

Crimea | Referendum il 16 marzo per l’annessione alla Russia. Obama e UE: è incostituzionale.

Il Parlamento della Crimea, filorusso, vota all'unanimità la secessione da Kiev e indice un referendum. Dalla capitale ucraina intanto spicca un mandato di arresto nei confronti del premier Serghiei Aksionov e per il presidente del Parlamento, Vladimir Kostantinov, leader secessionisti della regione. Gli abitanti della Crimea si esprimeranno il 16 marzo, con due settimane di anticipo rispetto alla data prevista. Il Parlamento locale invece ha già detto la sua: la regione deve essere annessa alla Federazione Russa. L’allontanamento da Kiev non si arresta. Mentre degli uomini armati hanno occupato la stazione di trasmissione radio e tv di Simferopoli, in Crimea la frequenza della tv Chernomorskaya, seconda emittente del Paese, è stata oscurata, al suo posto vengono trasmesse le immagini della televisione All News Russia 24. Il presidente americano, Barack Obama, e l'Unione europea alzano la voce: la consultazione "è illegittima". Da Roma, a margine della Conferenza sulla Libia, il ministro degli Esteri francese, Laurent Fabius lancia l'allarme: se la Crimea si unisce alla Russia "vuol dire che non c'è più la pace internazionale, né frontiere certe". Barack Obama ha dato l’OK a nuove sanzioni Usa e ha alzato i toni: "Il referendum per l'adesione a Mosca viola la legge internazionale", e dunque è illegittimo, ha detto il presidente statunitense. Dello stesso avviso sono la cancelliera tedesca Angela Merkel, il presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy e tutto il Vertice Ue, riunito in via straordinaria per cercare una soluzione alla situazione ucraina. Da Bruxelles esce irrigidita la posizione europea. I leaders - uniti - hanno lanciato un aut aut alla Russia: o si ferma o scatteranno le sanzioni contro Mosca. La decisione del Parlamento della Crimea non è sorprendente: al suo interno i filorussi sono in netta maggioranza. La mozione sull’adesione alla Russia, votata all’unanimità, imprime comunque un'accelerazione agli eventi. Parallelamente è stata formalizzata la convocazione del referendum che dovrà confermare o meno la decisione. Il referendum, fissato per 16 marzo, proporrà un'alternativa ai cittadini, che sono in maggioranza russi e russofili: volete tornare alla costituzione del 1992, con un’autonomia nettamente rafforzata, oppure aderire alla Federazione Russa? Il presidente americano, Barack Obama, ha ribadito al presidente russo Vladimir Putin, in una telefonata di un'ora fra i due leader, che le azioni di Mosca "violano la sovranità dell'Ucraina e la sua integrità territoriale. Risolvere la situazione in Ucraina in modo diplomatico è nell'interesse della Russia, del popolo Ucraino e della comunità internazionale". Il presidente russo, Vladimir Putin, ha risposto al presidente americano, Barack Obama, che le relazioni fra i loro Paesi non dovrebbero essere toccate dai disaccordi sull'Ucraina. Lo ha reso noto il Cremlino. "Il presidente della Russia - si legge - ha ribadito l'importanza delle relazioni russo-americane per assicurare la stabilità e la sicurezza nel mondo. Queste relazioni non dovrebbero essere sacrificate da problemi internazionali isolati".

04/03/14

"Gocce" di notizie: Giù la borsa a Mosca

Venti di guerra in Ucraina e le tensioni deprimono i mercati finanziari russi. Il Micex, il principale indice della borsa di Mosca, ha chiuso in calo dell'11% mentre l'indice Rts delle azioni denominate in dollari ha perso il 12%. Intanto sembra attenuarsi la tensione: la flotta russa del Mar Nero ha precisato di non avere piani di attacco alle unita' militari ucraine in Crimea, smentendo di fatto l'ultimatum con cui ha chiesto alle forze ucraine di arrendersi entro l'alba di domani per non trovarsi di fronte ad una "tempesta".       -fonte(AGI)

"Gocce" di notizie: Usa blocco di tutti gli scambi bilaterali e investimenti con Mosca,

Congelate ogni forma di cooperazione militare Stati Uniti  Russia "alla luce dei recenti eventi in Ucraina": lo ha annunciato il Pentagono, secondo cui la sospensione riguarda tra l'altro "le esercitazioni, gli incontri bilaterali, le visite ai porti e la pianificazione di conferenze". Seguito da vicino l'evolversi della situazione ucraina. Non solo: l'amministrazione di Washington ha altresi' bloccato tutti i colloqui in materia di scambi bilaterali e di investimenti con Mosca, come reso noto dall'Ufficio per il Commercio Estero. "Sollecitiamo la Russia di far rientrare la crisi in Ucraina, e alle forze russe in Crimea di tornare alle loro basi, come richiesto dagli accordi che disciplinano la Flotta russa del Mar Nero", ha dichiarato il portavoce del ministero della Difesa Usa, contrammiraglio John Kirby. Questi ha poi sottolineato che le Forze Armate Americane "non hanno modificato in alcun modo la propria presenza in Europa o nel Mediterraneo" in risposta alla crisi. La Marina Militare, in particolare, "proseguira' le operazioni e le esercitazioni di routine precedentemente programmate insieme agli alleati e ai partner nella regione". L'unica nave da guerra americana che si trova attualmente nel Mar Nero e' la fregata 'Uss Taylor', peraltro ferma all'ancora per riparazioni nel porto turco di Samsun dopo essersi incagliata di recente. Il presidente Vladimir Putin ha intanto ordinato il rientro nelle rispettive basi permanenti alle forze russe impegnate nelle esercitazioni militari a sorpresa, iniziate il 26 febbraio scorso nelle regioni occidentali e centrali della Federazione: lo ha annunciato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, secondo cui le relative disposizioni sono state impartite ieri dal presidente, in quanto supremo comandante in capo, dopo essere stato informato dell'esito positivo delle manovre.                                                                                  fonte(AGI)

02/03/14

"Gocce" di notizie: La Russia e' a un passo dall'invasione militare della Crimea

Il neo-premier della Crimea, Serhiy Aksyonov, ha chiesto aiuto a Putin per riportare la pace sulla penisola a maggioranza filo-russa. Il Consiglio della Federazione, la Camera Alta di Mosca, ha approvato all'unanimita' la richiesta di intervento armato avanzata dal presidente Putin.
La Russia e' a un passo dall'invasione militare della Crimea dove migliaia di soldati di Mosca sono gia' schierati nella penisola. Putin per proteggere la Flotta del Mar Nero in Crimea e la "vita dei cittadini russi", in territorio ucraino sono gia' presenti migliaia di militari russi e, secondo il ministro della Difesa di Kiev, Ihor Tenyukhe', Mosca ha portato il contingente totale a 6.000 militari, gli ultimi 2.000 giunti con un ponte aereo. Il ministro della Difesa di Kiev ha avvertito che le Forze Armate nazionali sono state poste in stato di massima allerta nella penisola di Crimea. E il premier Arseny Yatseniuk ha definito "inaccettabile" la presenza di "blindati russi nel centro delle citta' dell'Ucraina". Mosca ha risposto dunque all'appello lanciato dal neo-premier della Crimea, Serhiy Aksyonov, che aveva chiesto aiuto a Putin per riportare la pace sulla penisola a maggioranza filo-russa, sebbene sotto sovranita' ucraina. "La Russia", avevano assicurato fonti governative a Mosca, "non ignorera' la richiesta di assistenza rivolta al presidente Putin, e non la lascera' priva della sua attenzione".                                                                                                                 fonte (AGI)
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