Gli ambasciatori dei 28 paesi membri dell’Ue hanno deciso di comune accordo altre sanzioni economiche contro la Russia. Saranno convalidate lunedì con una procedura scritta. Ne danno notizia con una lettera annessa Herman Van Rompuy e José Manuel Barroso, rispettivamente presidenti del Consiglio europeo e della Commissione.
Le nuove disposizioni «daranno al’Unione europea uno strumento utile, che ci permetterà di dare una risposta in tempo utile» e «aumenterà l’efficienza delle misure già introdotte» Van Rompuy e Barroso scrivono inoltre «fortificherà il principio che l’obiettivo delle sanzioni sono atte a un cambio di atteggiamento della Russia in Ucraina».Nelle stesse ore la pace nell’est dell’Ucraina tiene. All'ultimo momento stato raggiunto un accordo a Minsk ancora da definire (intanto bombardamenti a Donetsk e a Mariupol continuavano con altri sette civili uccisi) alle 18 ora locale puntualmente è scattato il cessate il fuoco che per ora nessuno ha violato. Questo concordato consente di arrestare temporaneamente il conflitto mentre l'Occidente prova un cauto ottimismo. La Nato si schiera a Est rafforzando il controllo ai confini e scatenando l’ira di Mosca, secondo cui la «pace è a rischio».
Salvato così dall’umiliazione da una sconfitta militare il presidente ucraino Petro Poroshenko, e il leader del Cremlino Vladimir Putin, almeno per ora, dalle sanzioni definite oggi dalla Ue. Le nuove sanzioni andranno infatti di pari passo con l’applicazione dell’accordo sulla tregua. Come ha spiegato il premier italiano Matteo Renzi, l’eventuale adesione di Kiev ad una Nato che mostra i muscoli ai confini russi, è solo rinviata, presumibilmente a dopo le elezioni politiche ucraine del 26 ottobre, che ristrutturerà un parlamento ormai non più rappresentativo.
Ma la Nato blinda la frontiera orientale con truppe permanenti nell’Europa dell’Est per tamponare un'aggressione russa in Ucraina. Il Trattato con la Russia rimane comunque valido, anche se il Cremlino reagisce a muso duro parlando di decisione che mette «la pace a rischio». Dal vertice in Galles resta comunque l’impressione di una divisione tra Stati Uniti ed europei sul rapporto con Mosca. Angela Merkel rimarca che la Russia «viola i patti» ma è urgente avere una «doppia strategia» avere «durezza, ma anche lasciare aperta la porta al dialogo». Il cessate il fuoco non viene visto come la vera svolta.