Il-Trafiletto
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07/06/14

India | Tempo d'esami di maturità anche per il fuciliere Girone. Diventerà Perito meccanico.

Tempo d'esami per migliaia di studenti dell'ultimo anno delle scuole medie inferiori e superiori. Tra questi ultimi ci sarà un candidato d'eccezione: Salvatore Girone, uno dei due marò del Battaglione San Marco, l'altro è Massimiliano Latorre, che da due anni e mezzo è trattenuto in India dalle istituzioni locali con l'accusa di aver ucciso due pescatori indiani scambiati per pirati nel Golfo di Kerala mentre erano a bordo della petroliera Enrica Lexie. Anche lui quindi si siederà mercoledì 18 giugno davanti ad un tavolino, non di una scuola bensì all'ambasciata italiana a New Delhi,per sostenere la prima prova d'esame per ottenere il diploma di perito meccanico. Si dovrà tuttavia fare ricorso all'informatica, in quanto tramite via telematica verranno inviati i testi delle prove scritte d'esame alla nostra ambasciata previa garanzia di sicurezza e regolarità, mentre il colloquio si svolgerà in video conferenza e la Commissione d'esame dell'istituto tecnico industriale "Marconi" di Bari, curerà tutti i minimi particolari per assicurare un regolare svolgimento degli esami. Salvatore Girone nell'ottobre scorso aveva superato con la media dell'otto l'esame di idoneità per l'ammissione al quinto anno. (immagine prea dal web)

25/05/14

Trapani | Turista israeliano colpito da infarto, i medici dell’ospedale non possono soccorrerlo perché è a 100 metri dall’ospedale, deve chiamare il 118. Muore.

Il regolamento dice di no, ma anche questo, per lo meno a livello umano, può considerarsi un caso di malasanità. Siamo in Sicilia, a Trapani, dove un pullman di turisti israeliani era in visita alla città. Uno di loro, un uomo di 59 anni, in compagnia della moglie, mentre si trovava ancora sul pullman, improvvisamente ha accusato un malore dovuto ad un forte dolore toracico, probabilmente dovuto da una crisi cardiaca.

L’unica soluzione possibile per aiutare il malcapitato era quella di andare velocemente con il pesante automezzo verso l’ospedale, cosa che l’autista ha prontamente fatto. Arrivato a cento metri dall’ospedale Sant’Antonio Abate è stata immediatamente richiamata l’attenzione dei medici del nosocomio per prestare le dovute cure al turista israeliano, ma hanno avuto un netto rifiuto da parte loro in quanto loro non possono prestare direttamente le cure a qualsivoglia persona all’esterno dell’ospedale, e quindi l’unica cosa da fare era chiamare il 118, anche se si trovavano a poche decine di metri da nosocomio.

L’arrivo di ben due ambulanze mezz’ora dopo non è servito a nulla, in quanto il turista nel frattempo era deceduto. Il direttore dell’ospedale, Francesco Giurlanda, interpellato sul fatto, ha ribadito l’esistenza di una norma esistente. " E’ in vigore un regolamento per il quale i medici possono intervenire direttamente all'interno del presidio, per i soccorsi all’esterno è d’obbligo chiamare il 118. Era sufficiente - dice Giurlanda - che l'autobus, come accaduto altre volte in passato, entrasse nell'area del pronto soccorso e i medici sarebbero subito intervenuti".

Ma perché all’autista del pullman non gli è stato detto? Sono dovuti intervenire gli agenti della polizia stradale, che tramite un’agenzia di pompe funebri, hanno fatto sì che il corpo senza vita del turista israeliano fosse trasportato presso l’obitorio del locale cimitero, dal momento che le ambulanze, constatata la morte dell’uomo, se ne sono andate lasciandolo nel pullman. Secondo quanto è stato reso noto, l’ambasciata israeliana è stata subito informata dell’accaduto e ha già rilasciato il nulla osta per il rimpatrio dello sfortunato turista.

04/02/14

Perché si dice “Fare il portoghese”?

L'espressione “fare il portoghese”, che indica il comportamento di usufruire di un servizio senza pagarlo, è nata da un fatto storico ben preciso accaduto a Roma. All’epoca del re Giovanni V di Bragança, il Portogallo era una nazione vigorosa, ricca e potentissima. Aveva ambasciatori in ogni paese europeo e il più importante si trovava a Roma sotto il governo dei Papi presso la Santa Sede. Nel XVIII secolo, l'ambasciata del Portogallo fu promotrice di numerosi spettacoli e ricevimenti presso il Teatro Argentina, a Roma. Gli appartenenti alla Comunità Portoghese, residenti nella capitale, avevano accesso gratuito agli spettacoli; per loro era sufficiente dichiarare, all'ingresso, la propria nazionalità. Quando si sparse la voce, molti romani (di nazionalità italiana) approfittarono dell'opportunità ed assistettero allo spettacolo dichiarandosi portoghesi. La vicenda è raccontata anche in un libro portoghese, O Barco Pescarejo di José Coutinhas.
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