Il-Trafiletto
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10/12/13

I baci dei manifastanti alle forze dell'ordine

Il"Movimento dei forconi", in origine espressione della rabbia degli agricoltori e allevatori che si sono sentiti abbandonati dalle istituzioni, ha unito anche venditori ambulanti, camionisti, precari, studenti, disoccupati, immigrati ma anche ultras delle curve calcistiche ed estremisti di destra.
La scarsa organizzazione di questo movimento che non ha una indicazione politica, sindacale ma solo mosso dalla rabbia, ha creato confusione e permesso infiltrazioni di delinquenti comuni.

La polizia toglie i caschi

Gli organizzatori, quelli dei forconi, hanno provato in tutti i modi a tenere a bada i più esagitati
Ma come si fa a tenere insieme l’ambulante strozzato dalla Tares da pagare entro metà mese, il tassista e il negoziante messi in ginocchio dalla crisi che taglia stipendio e incassi, l’autista della Gtt furibondo come e più dei colleghi genovesi perché il Comune vuole cedere il 49% dell’azienda di trasporto pubblico in cui lavora a un socio privato? Come si fa a far capire a giovanotti calati dalle periferie, che in strada ritmano, gesticolano e saltellano come sanno fare allo stadio, che è sbagliato prendersela con poliziotti, carabinieri e finanzieri «lavoratori come noi». Avercelo un lavoro. E allora, ecco che la protesta dei forconi è riuscita a mettere insieme anche il diavolo e l’acqua santa, i granata dell’Olimpico con i bianconeri dello Stadium. Allora la violenza prende la mano a tanti, ma non tutti. E alla fine i manifestanti hanno chiesto ai carabinieri di togliersi il casco e una decina di militari hanno accolto l'invito salutati da applausi mentre dal corteo si alzava il coro "Siete sfruttati come noi"Alcuni contestatori hanno abbracciato e baciato i militari
La Questura ha poi diramato una nota per spiegare che gli agenti si sono tolti il casco perché "erano venute meno le esigenze operative che ne avevano imposto l'utilizzo", escludendo che il gesto fosse riconducibile a forme di condivisione della protesta.

05/12/13

Ucraina: confronto a Kiev tra Russi ed occidentali! Il Parlamento bloccato.

Un deciso faccia a faccia tra Russi e occidentali, in quel di Kiev, capitale Ucraina destabilizzata recentemente dalle manifestazioni, per una consulta dei ministri degli Esteri dell'Osce, nel momento in cui cresce la pressione sul presidente Vitkor Yanukovych a seguito il suo dietrofront riguardo l’associazione con la Ue. Nella giornata di ieri i facenti parte dell'opposizione hanno ricevuto il supporto dei maggiori paesi occidentali, in aggiunta ai tre predecessori di Yanukovych, apertamente favorevoli con la contestazione in atto filoeuropea, che chiede a gran voce la sospensione della firma dell'accordo di associazione con Bruxelles oltre che le dimissioni dell’attuale presidente e quindi del governo.

Le minacce e le pressioni esercitate sull'Ucraina per isolarla dall'Ue sono «inaccettabili», ha detto il ministro degli Esteri tedesco, Guido Westerwelle, facendo riferimento alla Russia, durante un Consiglio ministeriale dell'Osce a Kiev.
Il segretario generale dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa Lamberto Zannier in sintonia e collaborazione con il capo della diplomazia tedesca Guido Westerwelle ieri sera erano con i manifestanti su Piazza Indipendenza Maidan (piazza) per gli ucraini, in possesso dei manifestanti da domenica dopo un protesta che ha raccolto oltre 100mila persone.
OSCE

«Siamo qui in quanto europei a casa di europei. Le porte dell'Unione europea restano aperte» ha detto Westerwelle dopo aver incontrato i leader dell'opposizione ucraina, tra cui il pugile Vitali Klitschko.
Alla riunione dell'Osce saranno presenti circa 30 delegazioni, tra cui quella russa, con il ministro degli Esteri Sergei Lavrov, Westerwelle, e i ministri di vari paesi tra cui quello della Polonia, storicamente legata all'area occidentale dell'Ucraina e in prima linea negli sforzi per avvicinare Kiev alla Ue.  

John Kerry, capo della diplomazia americana, ha disdetto la sua presenza a Kiev, ma ieri in Moldova ha espresso il suo sostegno all'opposizione, e oggi la segretaria aggiunta del dipartimento di Stato Victoria Nuland sottolinea, affermando che Washington sta con il popolo ucraino «che vuole un futuro in Europa». Dichiarazioni che stridono con quelle di Lavrov, che ieri ha mosso accuse verso gli occidentali di inviare un «messaggio sbagliato» agli ucraini.

A una domanda sulle rivendicazioni della piazza, un alto responsabile del governo molto vicino a Yanukovych ha affermato che le elezioni anticipate potrebbero essere oggetto di discussioni con l'opposizione. «Dobbiamo tenere negoziati» ha detto il vicepremier Sergei Arbuzov ieri sera alla Tv. «Poi, quando ci saranno le proposte ufficiali, discuterle» ha aggiunto il 37enne Arbuzov, componente di primo piano della cosiddetta "famiglia" che circonda e consiglia il presidente. L'opposizione manifesta da due settimane contro la sospensione decisa dalle autorità del processo di associazione con la Ue, in favore di una maggiore collaborazione con la Russia.

Il rifiuto di Yanukovych, al vertice di Vilnius di venerdì scorso, di firmare l'intesa in preparazione da oltre tre anni ha convinto migliaia di manifestanti a occupare la Maidan, luogo simbolo della rivoluzione arancione del 2004, che mandò al potere i filo occidentali. La mobilitazione è esplosa dopo che la polizia sabato ha disperso con la violenza una manifestazione sulla Maidan, ferendo decine di persone. Domenica sulla Maidan erano oltre 100mila e i feriti negli scontri con la polizia centinaia. Yanukovych è da martedì in Cina in visita ufficiale e sula via del ritorno dovrebbero far scalo a Mosca. A Kiev migliaia di manifestanti sono ancora in piazza stamani, tra tende e bracieri per affrontare il gelo. «L'Ucraina è Europa» si legge sui cartelloni sulla Maidan.

Yanukovych in Cina incontra il presidente cinese Xi Jinping
Nel mentre, il presidente ucraino Viktor Yanukovych, duramente contestato a Kiev nell'ultima settimana, ha incontrato oggi a Pechino il presidente cinese Xi Jinping. La sua visita nella Repubblica popolare, data per incerta fino all'ultimo minuto, è venuta in uno dei momenti di massima tensione nelle strade della capitale ucraina e mentre a Kiev sono riuniti i ministri degli esteri dei paesi dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce).






15/11/13

Gli studenti di tutta Italia compatti nel manifestare

Gli studenti di tutta Italia sono andati tutti in piazza a manifestare contro la manovra. Veneto, Bologna, Roma, Napoli, Genova Torino le piazze dove gli studenti dell'Udu hanno manifestato. Il centro della protesta nelle piazze e lungo le vie del centro, dove le forze dell'ordine hanno effettuato cariche di contenimento nei confronti di alcuni manifestanti del blocco studentesco.

Scontri con studenti
Roma il centro della protesta in piazza Santi Apostoli, con il movimento di Casapound Italia, che avevano cercato di 'sfondare' il cordone di polizia per raggiungere Montecitorio. Il blocco studentesco stava manifestando con circa 200 persone sotto il palazzo della Provincia. La polizia ha fermato due ragazzi.
Il corteo degli studenti dei licei di Roma si è ricompattato in largo Argentina e ha ripreso la marcia speditamente verso piazza Venezia, dov’è giunto scandendo a più riprese lo slogan “Roma libera”. Dal megafono i ragazzi si alternano per informare i manifestanti: “La polizia - dicono - ha caricato in tutta Italia”, e riferendosi al recente scandalo Atac, avvertono il sindaco Ignazio Marino: “Noi il biglietto non lo paghiamo”. La manifestazione dei circa 1.500 giovani è preceduta e seguita dagli agenti in assetto antisommossa e dai blindati. In testa al corteo alcuni ragazzi tengono alto lo striscione su cui si legge: “Questo è il voto dei diritti”.
  NAPOLI. A Napoli incidenti tra polizia e manifestanti durante il corteo degli studenti medie e universitari. Una parte dei manifestanti scesi in piazza si è staccata da uno dei due cortei che percorrevano le strade del centro cittadino in via De Gasperi, nei pressi dell’assessorato all’ambiente, ha ingaggiato una sassaiola con lancio di bottiglie contro le forze dell’ordine. Nè sono scaturite alcune cariche di alleggerimeno e manganellate. Sono due gli agenti contusi e trasferiti in ospadale a bordo di autombulanze. A quanto si apprende alcuni partecipanti al corteo sono stati portati in questura per essere identificati. Tranquillo, invece, il corteo degli studenti partito da piazza Mancini e diretto in via S. Lucia, sotto la sede della Regione Campania.
I CORTEI IN VENETO. Nonostante il maltempo, gli studenti sono scesi in piazza in Veneto anche contro la legge di Stabilità: a Padova e Treviso, secondo dati studenteschi, un centinaio, a Vicenza almeno trecento e nelle città di Venezia, Belluno e Rovigo non sono mancati flash mob nelle scuole. “Change the way: istruzione, invertiamo la marcia” è stato lo slogan portato in piazza dalla Rete degli Studenti Medi insieme all’Udu Unione degli Universitari. “Vogliamo che il Ministro apra un confronto con gli studenti per ridiscutere e superare questo sistema totalmente iniquo - ha spiegato Tommy Ruzzante, coordinatore regionale della Rete degli Studenti Medi del Veneto - non possiamo più accettare tagli all’istruzione, blocchi del turn-over, vincoli alla didattica e numeri programmati, che stanno consegnando il Paese ad un sistema sempre piu’ chiuso ed elitario”.
TORINO. È terminata verso le 14 la manifestazione degli studenti a Torino. Dopo la carica di alleggerimento in via San Quintino e le uova lanciate contro la sede del Miur in corso Vittorio, c’è stato un momento di tensione all’altezza del Golden palace in via Arcivescovado. Un manifestante è stato fermato per essere identificato, ma è stato rilasciato dopo pochi minuti e la marcia è proseguita in piazza Solferino e via Pietro Micca, dove è stato lanciato un uovo contro gli agenti, ma la situazione non è degenerata.
GENOVA. Partiti da piazza Caricamento, sono arrivati in piazza De Ferrari, per esprimere solidarietà ai lavoratori di Amt, in presidio da giorni davanti alla sede della Regione Liguria contro le ipotesi di privatizzazione dell’azienda dei trasporti. Il corteo si e’ poi diretto verso Palazzo Tursi, sede del Comune, presidiato dalle forze dell’ordine. Su alcuni degli striscioni impugnati dai manifestanti si legge: ‘non staremo a guardare’ e ‘no alla scuola dei padroni’. Si tratta della seconda protesta organizzata dagli studenti dall’inizio dell’anno scolastico.                                          fonte
 
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