31/12/13

Napolitano spacchetta il "Milleproroghe" per evitare il pasticcio "Salva Roma"

Il prtesidente della Repubblica autorizza il decreto "mille proroghe".Lo si apprende dal sito della presidenza della Repubblica.
Lo suddivide in due decreti legge, uno conterrà disposizioni di carattere finanziario, l'altro la proroga dei termini previsti dalle disposizioni legislative. I due decreti conterranno rispettivamente 'Disposizioni di carattere finanziario indifferibili finalizzate a garantire la funzionalità di enti locali, la realizzazione di misure in tema di infrastrutture, trasporti ed opere pubbliche nonché a consentire interventi in favore di popolazioni colpite da calamità naturali', mentre il secondo decreto, la cui emanazione è stata autorizzata da Napolitano, concerne la 'Proroga di termini previsti da disposizioni legislative'. Dopo la firma di Napolitano, entrambi saranno pubblicati sulla Gazzetta ufficiale.
Il Presidente della Repubblica
La decisione di spacchettare il milleproroghe in due decreti, nasce dall'esigenza di evitare che nella conversione da parte del parlamento accada quanto si è verificato con il Salva Roma, con un testo che ha via via imbarcato gli emendamenti più disparati. Ora, dopo il restyling sotto la regia del sottosegretario Filippo Patroni Griffi, un decreto è centrato sulle proroghe, l'altro sulle misure urgenti (i 485 milioni forse recuperati dalla gestione commissariale del Comune di Roma, da spalmare sui bilanci 2013 e 2014).
No ad un ulteriore passaggio in Consiglio dei ministri perchè, rilevano fonti della presidenza, si tratta soprattutto di razionalizzare una normativa già votata dal Cdm il 27 dicembre e divisa in due capitoli separati sin dal primo testo. Il decreto sulle proroghe dovrebbe essere assemblato in 7 pagine e 14 articoli. Il provvedimento sulle misure urgenti Per quanto riguarda il secondo provvedimento, potrebbero entrare le misure per il trasporto locale in Campania e i fondi per la ricerca. Dovrebbe saltare l'equiparazione tra fumo elettronico e tabacco. In una nota il presidente del Consiglio Enrico Letta conferma la decisione di pervenire all'approvazione, nei termini già condivisi a livello governativo, della norma relativa all'allentamento dei vincoli del patto di stabilità per la città di Venezia. La norma, spiega, non ha potuto trovare collocazione nei due decreti in pubblicazione per l'esigenza di assicurare agli stessi snellezza e rigorosa omogeneità, ma «si conferma la volontà del governo di inserire la disposizione nel primo provvedimento utile».
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