Il-Trafiletto
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25/07/14

Trapianto di rene | Il primo trapianto di un rene nato in laboratorio

Trapiantato con successo un rene creato in laboratorio. Reni di sintesi, creati a partire da materiale cellulare umano, sono stati impiantati in alcuni ratti. 

Per la prima volta, è riuscito l'impianto di organi artificiali in animali vivi, una tappa significativa nel percorso che porterà al trapianto di reni artificiali nell'uomo. Neo-organi più semplici, per esempio trachee, erano già stati destinati con successo a riceventi umani, ma questo è il "pezzo di ricambio" più complesso mai realizzato artificialmente e trapiantato.

Harald Ott e il suo team del Massachusetts General Hospital di Boston hanno utilizzato un detergente per "svuotare" post-mortem reni di ratto, lasciando solo un'impalcatura in collagene detta scaffold. Queste strutture sono state poi seminate con cellule vive che si sono sviluppate in reni funzionali. Le cellule utilizzate erano di due tipi: venose umane per il rivestimento endoteliale dei vasi sanguigni e renali prelevate da ratti neonati. I reni artificiali, pur funzionanti, producevano però soltanto un terzo circa dell'urina e smaltivano creatina, un prodotto di scarto, a un ritmo circa 36 volte inferiore rispetto a un rene normale. Si impone dunque un ulteriore lavoro di sviluppo.

"La sfida più grande è stata trasportare le cellule nelle localizzazioni giuste", dice Ott. La sua équipe ha inviato le cellule ai bersagli desiderati attraverso cannule fissate a ciascuna arteria e vena renale e all'uretere, il dotto attraverso il quale esce l'urina. Attualmente, ci sono solo negli Stati Uniti l00mila pazienti in attesa di trapianto renale: cifre che Ott spera di relegare ai libri di storia, quando sarà riuscito a ricreare reni "ibridi", geneticamente modellati sul ricevente. Anche altri ricercatori si stanno occupando dello sviluppo di reni artificiali: Anthony Ayala del Wake Forest Institute di Medicina Rigenerativa, negli USA, per esempio, sta lavorando a una stampante 3D per neo-organi. "Per me è un sollievo sapere che siamo in tanti a procedere in modi diversi per raggiungere lo stesso obiettivo", dice Ott, che oggi sta utilizzando reni umani per testare la tecnica messa a punto.(science)

03/07/14

Cade dalla bici | Si perfora un polmone | Nessun medico se ne accorge | Morto a 12 anni futuro campioncino di calcio.

Lo chiamavano "il maradona dei poveri", Costantino Carbone, 12 anni, residente a Palma Campania (NA), morto sabato scorso a causa di una perforazione ad un polmone non diagnosticata da nessun medico a cui si erano rivolti i suoi genitori. Quale sia stato il motivo che ha causato la perforazione polmonare non è accertato, si presume possa essere attribuito ad una caduta dalla bicicletta fatta circa due mesi fa. Infatti coincidono con quel periodo i malori che il piccolo Costantino manifestava, tali da costringerlo in una occasione ad abbandonare prima del termine una partita di calcio, la sua passione. Da quel momento è iniziato il via vai tra gli ospedali per lui e i suoi genitori, che lo portano prima all'Ospedale "Martiri del Villa Malta" di Sarno (SA), poi all'ospedale di Nola (NA). Per i medici Costantino Carbone aveva un semplice ingrossamento della milza e problemi allo stomaco, e viene subito dimesso. Arriva il 23 giugno e Costantino si trova su un campo di calcio con la sua squadra per un torneo. Accusa dolori allo stomaco e viene immediatamente sostituito dal mister. Il giorno successivo si sente di nuovo male, a quel punto i genitori decidono di portarlo all'ospedale di Nola dove perde conoscenza, da qui viene trasferito al Santobono di Napoli. Qui la tragica scoperta, gli viene diagnosticata la perforazione di un polmone e lesioni intestinali; per i medici è clinicamente morto. I genitori hanno deciso di donare gli organi, ed hanno nominato un legale di fiducia per cercare di venire a capo delle responabilità se ci sono. Costantino era una promessa del calcio, aveva fatto dei provini, superandoli, con Roma e Pescara, ma anche la Fiorentina aveva messo gli occhi su di lui. Un futuro campione stroncato dalla fatalità o dall'ennesimo caso di malasanità? Vedremo.(immagine presa dal web)

20/04/14

La carta d’identità dirà se siamo o no donatori di organi.

Potrebbe diventare presto realtà la possibilità di indicare sul proprio documento la volontà di donare i propri organi in caso di decesso. Ad annunciarlo è il Movimento Cinque Stelle, che rende noto il recepimento, da parte del Governo, di un Ordine del Giorno, a prima firma Matteo Dall'Osso, approvato dalla Camera il 25 luglio 2013. Non ci sono scadenze previste, fa sapere il Governo, ma il decreto interministeriale prevede che il Comune invii al Sistema informativo trapianti (Sit) "l'informazione relativa al consenso o al diniego alla donazione di organi e tessuti, eventualmente espresso dal cittadino maggiorenne in sede di rilascio del documento". In realtà un decreto di questo tipo già c’era. Ripercorriamo i fatti. Il 30 dicembre 2009 il decreto legge numero 194 introduceva una bella novità: anche la carta d’identità può contenere l’indicazione del consenso ovvero del diniego a donare i propri organi in caso di morte. Peccato che quella legge non prevedeva le modalità di trasmissione dei dati (consenso o diniego) dal Comune al SIT-Sistema Informativo Trapianti: in parole povere l’ufficiale delle anagrafe che raccoglieva le volontà del cittadino, poi non era obbligato a inserire questa informazione nel SIT e quindi l’informazione restava lì, nel Comune dove era stata raccolta, risultando di fatto assolutamente inutile. Tre anni e mezzo dopo, finalmente, arriva una norma che colma quella lacunosa normativa e dice che l’inserimento della volontà sulla carta d’identità deve contestualmente essere inserita nel SIT. E dopo tre anni e mezzo solamente in tre Comuni si è attuato questo decreto: Perugia, Terni e Cesena. Ci sono poi altri 106 comuni che stanno lavorando in tal senso. Tutti i Comuni d’Italia sono circa 8mila: al ritmo di un Comune ogni 14 mesi, come è stato fin’ora, arriveremo a poter esprimere tutti la nostra volontà in Comune fra 9.333 anni.

24/02/14

Medicina alternativa: iridologia

E' interessante secondo me esplorare alcune metodologie di indagine che la naturopatia ci mette a disposizione. Fra le tante discipline attraverso le quali è possibile fare alcune tipologie di diagnosi, una molto interessante è l'iridologia.
L’iridologia è un metodo di analisi che si riferisce in prevalenza alla parte colorata dell’occhio: l'iride. L' obiettivo è stabilire la costituzione della persona, le debolezze e sovraccarichi emuntoriali e predisposizioni patologiche. All' iridologia organicista si affianca anche un' iridologia di tipo psicosomatico che valuta sopratutto gli aspetti emozionali.
Iridologia
Si esegue attraverso una specifica apparecchiatura detta iridoscopio e rappresenta una metodica non invasiva ed accurata per fotografare le condizioni psico energetiche dell' individuo. Questa tecnica permette l’ osservazione delle predisposizioni ad alterazioni funzionali ed organiche e l’individuazione delle cause collegate agli squilibri. L’ iride rivela un mondo di minuscoli dettagli attraverso i quali si evidenziano un’ enorme quantità di informazioni e queste vengono veicolate verso la struttura iridea tramite le fibre nervose dell’occhio. Attraverso queste connessioni nervose, l’iride è collegata agli organi ed ai tessuti del corpo ed è quindi in grado di registrare le variazioni del loro stato bioenergetico. Attraverso i segni che si manifestano sull’iride, si possono rilevare situazioni infiammatorie, che verranno “registrate” indicandoci su quali organi sono localizzate; si possono rilevare i cambiamenti dello stato di salute che possono dipendere dagli eventi stressanti vissuti nella propria vita, sia attuali che trascorsi; si possono rilevare gli accumuli di scarti metabolici nell’organismo, le predisposizioni legate alla propria costituzione, le capacità reattive agli eventi esterni, intervenendo nella prevenzione dei disturbi. Si individuano inoltre i cambiamenti dello stato di salute che possono dipendere: dallo stile di vita, dalla alimentazione e dallo stress, anche pregresso. L'analisi Iridologica può quindi evidenziare alcune tendenze patologiche ancor prima che appaiano i sintomi.

29/12/13

Cinque bambine si salveranno grazie a Stella.

Stella non ce l’ha fatta. Mamma Giannina stanotte ha dovuto dire addio alla sua bimba di 9 anni, uccisa giovedì sera da un 20enne romeno che ha invaso la corsia opposta a velocità folle nei pressi di Nettuno, alle porte di Roma. Guidava la sua automobile annebbiato dall’alcool, sotto gli effetti della cocaina, senza assicurazione e come ciliegina sulla torta non aveva mai conseguito la patente. Lo sciagurato, con precedenti penali per furto, si trova ora all'ospedale, piantonato dalla polizia. Il cuoricino di Stella ha cessato di battere ieri sera, ma nonostante ciò ella ha voluto compiere l’ultimo gesto d’amore. La donazione dei suoi organi da parte dei genitori permetteranno a cinque famiglie di affrontare speranzosi il nuovo anno che sta arrivando. A ringraziare per prima Stella e i suoi genitori è stata una bambina 11enne di Vicenza, affetta da una grave malattia metabolica, alla quale in nottata è stato trapiantato il fegato. Per fare ciò si è resa necessaria una corsa contro il tempo, un aereo di Stato ha trasportato il fegato di Stella da Roma a Padova. Stella viveva a Capannelle dove lavorano il papà e la mamma ma con la sua famiglia si recava spesso a Nettuno dove aveva abitato fino a poco tempo fa. Con lei in macchina al momento dell’incidente c’erano la sua sorellina Selvaggia, di 4 anni, ora ricoverata all'ospedale Santa Maria Goretti di Latina, e il suo cagnolino, morto anche lui nel tragico schianto. lunedi prossimo si svolgeranno i funerali alla Parrocchia di Santa Barbara a Capannelle, alla periferia sud di Roma.
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