Il-Trafiletto
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12/04/14

Papa Francesco: ”Mi faccio carico e chiedo perdono per gli abusi dei sacerdoti sui bambini.”

“Mi sento chiamato a farmi carico di tutto il male compiuto da alcuni sacerdoti. E a chiedere perdono per il danno che hanno compiuto, per gli abusi sessuali sui bambini – ha detto il Pontefice parlando a braccio durante l’udienza con l’Ufficio Cattolico per l’Infanzia – La Chiesa è cosciente di questo danno. E noi non vogliamo compiere un passo indietro nell’affrontare questo problema e le sanzioni che devono essere comminate. Al contrario credo che dobbiamo essere molto forti. Con i bambini non si gioca”. Una giornata, quella del Papa, tutta «dalla parte dei bambini», come recita il titolo di apertura dell’Osservatore Romano. L’occasione sono due udienze, una con il Movimento per la Vita e l’altra con l’Ufficio Internazionale Cattolico per l’Infanzia. E proprio in quest’ultimo incontro arriva inatteso il «mea culpa» sui delitti perpetrati da alcuni sacerdoti. “ I bambini vanno difesi sempre e comunque, da ogni tipo di violenza, come il «lavoro da schiavi» o il reclutamento come soldati. Vanno tutelati anche nella famiglia, dove ci debbono essere come genitori non due persone dello stesso sesso ma un uomo e una donna, «una mamma e un papà»”. E ancora “ I bambini debbono essere protetti dalle «manipolazioni educative» perchè gli orrori che abbiamo vissuto nelle grandi dittature genocide del secolo XX non sono spariti”. Bergoglio ha ringraziato allora i 500 volontari del Movimento per la Vita, con in testa il presidente Carlo Casini. Come anche benedice la campagna «Uno di noi», portata avanti dallo stesso movimento con una raccolta di firme, per riconoscere a livello giuridico la tutela dell’embrione. E Bergoglio difende anche l’obiezione di coscienza, raccontando un episodio capitatogli quando era arcivescovo di Buenos Aires. Un medico abortista argentino, «nel corso di un incontro di medici, mi ha chiamato da una parte. Aveva un pacchetto e mi ha detto: “Padre, io voglio lasciare questo a lei. Sono gli strumenti che io ho usato per abortire. Mi sono pentito, e adesso lotto per la vita!”. Mi ha consegnato tutti questi strumenti». E il Papa aggiunge: «Pregate per quest’uomo bravo». Le Nazioni Unite hanno chiesto alla Santa Sede di rimuovere immediatamente dal loro incarico chi ha commesso abusi sessuali sui bambini, o che ne è sospettato, perché finora – sostiene l’Onu – ha adottato politiche e pratiche che hanno portato a continuare abusi su decine di migliaia di bambini e all’impunità degli autori.Il Comitato ha anche esortato la Santa Sede a valutare il numero di bambini nati da preti cattolici, scoprire chi sono e prendere tutte le misure necessarie per garantire i loro diritti.

29/03/14

"Alzarsi con il piede sbagliato"


Alla base di questo modo di dire c'è ancora la convinzione che la parte sinistra del corpo e il suo uso (nel caso dei mancini), rappresenti il male. Nel mondo islamico è ancora oggi radicata la convinzione che  sinistra e destra rappresentino rispettivamente il Male e il Bene. Per i Romani, particolarmente superstiziosi, tutto ciò che veniva da sinistra era portatore di disgrazia. Essi infatti stavano molto attenti quando si alzavano, ad appoggiare a terra il piede destro, e, se per caso capitava loro di appoggiare per primo il piede sinistro si aspettavano sfortuna e contrattempi. Altro modo per esprimere lo stesso concetto è "alzarsi con la cuffia di traverso/con la cuffia storta" perché l'immagine è quella di una persona che dorme con la cuffia in testa, che se la fa andare di traverso a causa di un sonno agitato e si sveglia quindi di pessimo umore per la cattiva nottata.
Alzarsi col piede sbagliato, è sinonimo di un cattivo inizio di giornata, di umor nero, e ovviamente di momento sofrtunato.

03/03/14

Giovane donna malata terminale sposa il suo “amato” in Rianimazione. Poi muore.

Senza dubbio un grandissimo atto d'amore quello di una giovane coppia. Una storia straziante di una donna di 33 anni, afflitta da un male incurabile, che vuole fortemente unirsi in matrimonio col suo principe azzurro e muore tre giorni dopo essersi sposata nel reparto di rianimazione dell’ospedale San Raffaele di Milano. La coppia è riuscita a realizzare il proprio desiderio la settimana scorsa. Nessun prete, ma con rito civile, i due hanno trovato la forza di dire sì e di unirsi in matrimonio, “nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia”, per sempre. Lo hanno fatto nel reparto rianimazione dell’ospedale San Paolo di Savona dove lei era ricoverata e che da qualche tempo era diventata una specie di casa. Le nozze dovevano rimanere segrete, quel momento di gioia doveva restare un fatto fra loro due e le persone più care. Un segreto comprensibile al quale nel reparto di Rianimazione si sono tutti attenuti, dal primario, ai medici, agli infermieri, insomma a tutto lo staff. La notizia però si è diffusa ugualmente. Era una coppia che si voleva bene e che si era promessa amore eterno in circostanze comunque difficili. La cerimonia con rito civile si è svolta nel più assoluto riserbo. Purtroppo due giorni dopo dalla celebrazione del matrimonio le condizioni della neo sposa sono decisamente peggiorate e i medici savonesi hanno disposto il trasferimento della ragazza all'ospedale San Raffaele a Milano, un ultimo, disperato tentativo di combattere una battaglia purtroppo già persa in partenza . Lei non ce l'ha fatta ed ha cessato di vivere. La notizia della morte della ragazza si è diffusa rapidamente a Savona dove nessuno ha dimenticato quella coppia che ha voluto sposarsi in ospedale, dove tutti ricordano l'amore che quella giovane donna aveva saputo donare al suo compagno che aveva voluto sposare in un momento difficile e senza più alcuna speranza di sopravvivere.

10/12/13

Il Re del Brivido ci parla del bene e del male

Quest'oggi nella mia rubrica parliamo di uno dei tanti libri scritti da Stephen King nella sua lunga e prolifica carriera di scrittore, L'incendiaria.

In questo romanzo facciamo la conoscenza di Andy McGee e di sua figlia Charlie. I due stanno fuggendo, ormai da molto tempo, da un'agenzia governativa conosciuta come La Bottega. La Bottega li sta inseguendo da quando, hai tempi dell'università, Andy si sottopose ad un esperimento in cambio di 200 dollari. Un esperimento innocuo, ma che ha cambiato per sempre la vita di Andy e di Vicky, la donna che poi divenne sua moglie. Da quell'esperimento i due acquisirono poteri psichici, molto più sviluppati in Andy che in Vicky. Quello che però interessa maggiormente la Bottega non è Andy, ne tanto meno Vicky, bensì la loro piccola figlia Charlie e il suo straordinario potere pirocinetico.

L'incendiaria
Già dalla prima pagina il lettore viene fatto salire su un treno in corsa, senza neppure dargli il tempo di orientarsi o fermarsi a chiedere informazioni, così che il lettore deve cercare, come può, di raccapezzarsi sulla situazione con le molliche di informazioni che King regala con parsimonia per tutta la prima metà del romanzo. Se questa “mancanza di tatto” nei riguardi del lettore può rivelarsi controproducente per alcuni libri, per questo romanzo si rivela invece la scelta vincente, destando la giusta dose di curiosità necessaria per proseguire la lettura senza lasciarsi spaventare dallo spessore del romanzo.

Andy, figura paterna e cicerone delle vicende narrate per buona parte del libro, è un uomo che cerca di salvarsi la vita e dare a sua figlia la vita che ogni bambina di 8 anni dovrebbe avere. Una figura concreta, ben delineate e caratterizzata, tragica e terribilmente umana nelle sue debolezze, ma è la figura di Charlie quella a colpire maggiormente.

All'inizio del romanzo Charlie appare come un personaggio secondario con brevi analisi su quello che pensa e la tormenta. Man mano che il romanzo prosegue e la situazione si fa sempre più pericolosa però, il personaggio di Charlie diventa sempre più nitido, sbocciando in tutta la sua fisicità, diventando finalmente la protagonista di una storia che è sempre stata sua piuttosto che di suo padre.
Un personaggio a cui ci si affeziona più che ad ogni altro e di cui si vorrebbe sapere di più, anche dopo un finale che, se pur eccellente, sembra quasi monco, ma solo perché si vorrebbe sapere che finalmente Charlie è riuscita ad ottenere il suo lieto fine.

Il nocciolo su cui ruota tutto il romanzo L'incendiaria è il concetto di bene e male, che si snoda dalla
Stephen King
prima all'ultima pagina, con Andy che cerca di crescere Charlie insegnandole a non fare del male, ma allo stesso tempo insegnandole che a volte fare del male è l'unica cosa possibile quando è a rischio la propria vita. E' quindi attraverso la piccola Charlie che King punta l'attenzione per snocciola
re questo difficile concetto ricco di infinite sfumature e prese di posizione delicate. Tuttavia l'intento di King non è quello di impartire una lezione, ma semplicemente raccontare una storia, esponendo i fatti e lasciando al lettore decidere cosa sia giusto e cosa sia sbagliato.

Da questo piccolo granello King costruisce un romanzo avvincente, sempre sul filo della tensione, strappando comunque qualche sorriso, nel tipico modo di fare del Re del Brivido.

L'incendiaria non è quindi un libro dell'orrore, ma rimane a tutti gli effetti un buon libro da leggere o da regalare agli amanti e ai fans del Re del Brivido, perché come riporta il commento del The New York Times sulla copertina: “...King riesce sempre a superare se stesso”.
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