Il-Trafiletto
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19/06/14

Roma | Per sfuggire al branco prostituta si lancia dal secondo piano. Ricoverata in terapia intensiva.

Il branco colpisce ancora. Questa volta a farne le spese è una prostituta romena 19enne, il teatro della squallida scena la capitale. Il fattacio risale alla sera del 24 maggio scorso, quando la giovane romena viene avvicinata da un presunto cliente in viale Marconi. Dopo aver pattuito un compenso di 150 euro per la prestazione, i due sono saliti in taxi diretti, secondo gli accordi presi, in direzione della casa di lui. Scesi nei pressi della stazione di Trastevere si sono diretti a piedi verso un ingresso secondario dell'azienda ospedaliera San Camillo-Forlanini. La giovane ha cominciato ad insospettirsi, e a quel punto l'uomo con fare minaccioso e colpendola con pugni e schiaffi l'ha costretta a proseguire verso un padiglione in disuso, trascinandola per i capelli fino al secondo piano. Lì con altri tre complici hanno cercato tutti insieme di consumare lo stupro,aiutati anche da due donne che si adoperavano per facilitare la violenza. La ragazza ha tentato di difendersi in tutti i modi, ed in uno strenuo tentativo di evitare lo stupro si è gettata da una finestra del secondo piano del vecchio padiglione, finendo su del materiale edile e riportando varie fratture in tutto il corpo, riuscendo tuttavia a chiamare il 113 col suo cellulare e dare così l'allarme. Raggiunta dagli aggressori, la prostituta è stata nascosta in un rovo non prima di essere stata derubata dei soldi e di un cellulare. Una volta localizzata dalle forze dell'ordine, la giovane romena è stata trasportata in terapia intensiva dello stesso ospedale, e solamente due giorni dopo è riuscita a dare informazioni utili per l'arresto dei suoi aggressori, tre dei quali sono stati arrestati mentre gli atri tre sono tuttora ricercati. Sono ttti di origine romena, e dovranno rispondere di sequestro di persona, rapina aggravata, lesioni, omissione di soccorso e violenza sessuale.

22/02/14

La voce della mamma aumenta le capacità cognitive dei neonati prematuri

E' ormai assodato che durante la gravidanza, la voce della mamma influenza non poco il nascituro, per questo è bene che durante questa delicata fase la futura mamma parli con il proprio bambino, fino al momento del parto. Un recentissimo studio  "Adult Talk in the Nicu (neonatal intensive care unit) with Preterm Infants and Developmental Outcomes" condotto da Betty Vohr, direttore del Women & Infants' Neonatal Follow-Up Program, ha dimostrato che per i neonati prematuri ascoltare la voce della madre sin dalla terapia intensiva influisce significativamente sulle capacita' cognitive e di linguaggio del piccolo gia' dai sette mesi in poi.
Neonato prematuro

I risultati della ricerca rivelano che il quantitativo di parole delle mamme, al quale i bimbi in terapia intensiva sono esposti a partire dalle trentadue-trentasei settimane, costituisce un forte fattore predittivo delle abilita' cognitive e linguistiche del neonato fino a diciotto mesi. In particolare, ogni cento parole per ora in piu' dalle trentadue settimane in poi, e' risultato associato a un aumento di due punti nelle capacita' di linguaggio a un anno e mezzo. Si tratta di una strategia per favorire il normale sviluppo dei neonati prematuri a basso costo da una prospettiva sanitaria e semplice da promuovere. La ricerca e' stata pubblicata sulla rivista 'Pediatrics'.
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