agosto 2014

31/08/14

Il Milan c'è! | Finisce 3-1 il confronto in Serie A tra rossoneri e biancocelesti

Finisce 3-1 il match di San Siro tra Milan e Lazio. Pippo Inzaghi ed il suo Milan, quello che sognava e che dall'inizio della stagione ha cercato con tutto se stesso di formare, plasmare e sopratutto infondere quella mentalità vincente che solo le grandi squadre possiedono nel proprio dna.


A San Siro finisce dunque 3-1 per i rossoneri, grazie alle reti di Honda, Muntari e Menez su rigore. Biancocelesti in gol grazie a un'autorete di Alex. Candreva fallisce un rigore al 94'.

Gol e spettacolo, questo pare essere il Milan targato Inzaghi. Sotto gli occhi del neo acquisto Torres, del presidente Berlusconi (di nuovo in tribuna dopo oltre un anno), del ct azzurro Conte e del presidente Figc Tavecchio, il nuovo Milan si SuperPippo comincia con una vittoria il suo cammino in campionato. A San Siro i rossoneri battono 3-1 la Lazio grazie ai gol di Honda, Muntari e Menez.
Pippo Inzaghi esulta
dopo il raddoppio di Muntari

Una vittoria arrivata al termine di un match gradevole, emozionante e giocato a viso aperto da entrambe le squadre. La Lazio parte come un fulmine con l’uomo che fa la differenza. Candreva sulla fascia destra propone il meglio del suo repertorio: precisione nel cross abbinata allo scatto. Gli stessi segni particolari di El Shaarawy che inventa il gol del vantaggio dopo soli 7 minuti. Il Faraone raccoglie l’invito di Bonera e con una imperiosa discesa si beve Basta e De Vrij ad ampie falcate per poi allargare di esterno destro a Honda, lento ma deciso nel battere Berisha.

I risultati dei
primi 4 incontri di Serie A
Il primo tempo si chiude sull'1-0, con i biancocelesti della Lazio che a tratti sono pure superiori per quel che concerne la quantità di gioco espresso ma insufficientemente imprecisa sotto porta. Nel secondo tempo la Lazio cerca a più riprese il gol del pari, ma i loro sforzi vengono depressi dda Muntari che mette dentro la palla del raddoppio facendo impazzire di gioia il suo tecnico. Il tris arriva poco dopo, su un generoso rigore concesso per un fallo su Menez e trasformato dallo stesso francese, la Lazio trova il gol della bandiera con l'autorete di Alex provocata da Djordjevic subentrato a Klose e prova il forcing finale che non trova mai lo specchio della porta fino al 94', quando Candreva viene messo giù in area: rigore dunque che lo stesso calciatore biancoceleste si incarica di realizzare, ma trova sulla sua strada la manona in tuffo di Diego Lopez che para il penalty e bagna al meglio il suo esordio in Serie A.



Questo punto sta al di là di qualsiasi idioma | LE TRE VIE

............., e sul quale è fondata la filosofia che gli ordina la realtà in maniera limpida e razionale.[qui]

Non si potrà descrivere, questo punto, perché sta al di là di qualsiasi idioma. Che cos'è mai, infatti, la nostra facoltà di parlare? Con poche decine di migliaia di vocaboli e qualche regola per combinarli non riusciamo a significare interamente, siamo come Achille che non può attingere la tartaruga. Ho sentito dire: senza il linguaggio siamo come cani. Ma la nostra vita e quella del cane si sovrappongono puntualmente per molta parte. Del cane condividiamo corpo, istinti, calcoli, paure, amori, fedeltà, ardimenti, tristezze e perfino in parte la percezione del mondo, anche se quella del cane è più estesa. Tutta questa parte puramente « canina» della vita è sottratta nella sua essenza al linguaggio, che pure ci soccorre, spesso ci esalta con eloquenza e poesia, ma del pari ci inganna, dandoci a credere che sia capace di descrivere punto per punto un'esperienza che lo sovrasta in misura quasi sconfinata.

Sarà sempre fuori d'ogni idioma il momento in cui la comunicazione diventa veramente stretta, quando le labbra si serrano e lo sguardo trasmette sull'istante la notizia: gli occhi parlano più della bocca. Diceva il poeta del Cinquecento Dàdù: il maestro guarda e, se non lo si intende, si rassegna a parlare. Infatti c'è una modalità della coscienza che apprende gli oggetti senza classificarli né denominarli (nirvikalpa o nirviseka) e quindi è di per sé ineffabile: il maestro non pratica oratoria, ma su quella sensibilità egli si fonda e quella desidera trasmettere. Il punto inesteso d'attenzione si potrà anche designare come l'essere, distinto dal mondo degli enti; l'essere è sottratto a ogni determinatezza misurabile, che ha luogo soltanto rispetto a degli enti. Gli enti non sarebbero peraltro pensabili se non sussistesse l'essere, dal quale ricevono l'esistenza. L'essere somiglia alla luce (prakiisa) che è tutt'uno con l'illuminato; è anche l'atomo di coscienza, poiché senza questo l'essere non è pensabile.

Eliminare l'idea di punto d'attenzione fuori dello spazio e del tempo, inattingibile con la parola, sarebbe come escludere dall'esistenza degli enti proprio l'essere che ne forma il presupposto, infinito rispetto alla loro temporalità e modalità. Il punto d'attenzione è tuttavia palese, risulta come onda cerebrale e lo si coglie con una intercettazione sottile che superi le tre condizioni di veglia, sogno e sonno, con la comprensione piena che si accende al momento dell'estasi: l'istante in cui ogni traccia di persona scompare, eppure vibra l'attenzione più tersa.

Per spiegare appieno, citerò ancora dallo Yogavasistharamayana il passo rigoroso, sconvolgente, universale che in Archetipi già riportavo: «Quando [la liberazione] è turbata e si disperde negli oggetti molteplici, si chiama mente; quando è persuasa d'una sua intuizione, si chiama intelligenza; quando, stoltamente, si identifica con una persona, si chiama io; quando, invece d'indagare in maniera coerente, si frammenta in una miriade di pensieri vaganti, si chiama coscienza individuale; quando il movimento della coscienza, trascurando l'agente, si protende al frutto dell'azione, si chiama fatalità; quando si attiene all'idea "L'ho già visto prima" in rapporto a qualcosa di veduto o non veduto, si chiama memoria; quando gli affetti di cose godute in passato persistono nel campo della coscienza anche se non si scorgono, si chiama latenza inconscia; quando è consapevole che la molteplicità è illusoria, si chiama sapienza; quando, in direzione opposta, si oblia nelle fantasie, si chiama mente impura; quando Si trattiene nell'io con le sensazioni, si chiama sensibilità; quando rimane non manifestata entro l'essere cosmico, si chiama natura; quando suscita confusioni fra realtà e apparenza, si chiama illusione; quando si discioglie nell'infinito, si chiama liberazione: pensa "sono legato" e c'è l'asservimento, pensa "sono libero" e c'è la libertà». ' Credo sia il testo più lucido mai scritto, dispiega interamente la trama del possibile dall'unica prospettiva che conceda una visione universale.

Lega Pro 2014/15 | Parte bene il Catanzaro | I risultati dei tre gironi

Iniziato ieri il Campionato di Calcio di Lega Pro unica, per la stagione 2014/15 con la vittoria dell'Alessandria nel girone A, mentre nel girone B vince il Pisa, in una giornata avara di reti. Catanzaro e Barletta a gonfie vele nel girone C.

Dunque nel girone A di Lega Pro con un rete firmata da Maiorino la Torres espugna lo Speroni di Busto Arsizio, "tana" della Pro Patria. La marcatura decisiva giunge al 28' della prima frazione di gioco, quando Foglia serve Maiorino che fulmina il portiere bustocco Perilli. L'Alessandria, con una rete firmata da Valentini al 21' della prima frazione di gioco, invece supera il Mantova di misura. Il Monza si impone per due reti a zero sul Novara: di Zullo e Virdis le marcature brianzole.

Poche reti nel girone B: qui sono ben tre le gare terminate a reti inviolate: L'Aquila-Gubbio, Lucchese-Santarcangelo e Tuttocuoio-Carrarese. Il Pisa invece si impone 3-1 sul Teramo: a segno Giovinco, Arma e Moschin, mentre la rete del Teramo arriva con Donnarumma. In serata 1-1 tra San Marino e Prato.
Campionato di Lega Pro 2014/15

Nel girone C nulla di fatto (1-1) tra Aversa Normanna e Vigor Lamezia. L'Aversa al 9' non approfitta di un calcio di rigore che sbaglia con Papa (tiro alto), per poi passare in svantaggio grazie a Del Sante al 20'. Il Catanzaro fa suo il match per 2-0 con la retrocessa Juve Stabia, grazie alle reti di Pagano e Martignago. Pari per 1-1 tra Savoia e Melfi (reti di Sanseverino e Fella). Il Foggia ha la meglio per 3-2 sul Martina Franca. Nella serata, battuta d'arresto del Messina a Barletta: un gran gol di Floriano permette al Barletta di guadagnare i tre punti, lasciando il Messina con l'amaro in bocca. Di seguito i risultati delle gare svoltosi nei tre gironi ieri:
Risultati della 1/a giornata di Lega Pro
Girone A: Alessandria-Mantova 1-0, Cremonese-AlbinoLeffe 0-0 (ieri), Monza-Novara 2-0, Pro Patria-Torres 0-1, Vicenza-Giana Erminio annullata. 
Girone B: L'Aquila-Gubbio 0-0, Lucchese-Santarcangelo 0-0, Pisa-Teramo 3-1, Tuttocuoio-Carrarese 0-0, San Marino-Prato 1-1. 
Girone C: Aversa Normanna-V. Lamezia 1-1, Catanzaro-Juve Stabia 2-0, Foggia-Martina Franca 3-2, Matera-Paganese 1-1 (ieri), Savoia-Melfi 1-1, Barletta-Messina 1-0.
Le classifiche dei tre gironi:





Il ricordo di Marco Simoncelli continua

La vita di Marco Simoncelli è stata davvero breve, ma ha lasciato un ricordo indelebile nel cuore di tante persone, che ieri come oggi, continuano a seguirlo e ha gridare: Forza Sic.


Marco Simoncelli una vera star in vita e un campione anche dopo la sua morte che è avvenuta quel tragico 23 ottobre 2011 e da quel momento nessuno si è più dimenticato.
Infatti sono molti che lo ricordano e continuano a creare eventi e motoraduni che tengono viva la sua presenza e che ce lo fanno ricordare per la sua allergria e spensieratezza e la sua guida spregiudicata e vincente.
Oggi si terrà a Marina di Torregrande in Oristano il terzo motoraduno con la presenza stimata di oltre 2000 moto e tutto l’incasso della giornata e di questa festa andrà alla fondazione di Marco Simoncelli, creata dopo la sua morte, con la volontà di scendere in pista ancora e farlo a favore delle persone più povere e sostenendo progetti volti al bene comune e collaborando attivamente ad iniziative pubbliche e private.
Una cosa è certa quando si partecipa a questei motoraduni, preparati per il Sic, si respira un clima davvero diverso e sembra che lui ancora ci parli e ci dica con il suo sorriso: Dai, facciamo di più!

Ciao Sic, salutaci gli angeli e ricordati di noi.
La forza del Sic


La prima giornata di Serie B | Positivo esordio per Bari, Frosinone e Avellino. Pari Catania

La 1a giornata del
Campionato di Calcio Serie B

La prima giornata del Campionato di Calcio di Serie B inizia bene per le formazioni favorite per la vittoria finale del torneo. Positivo esordio dunque per il trio formato da Bari, Frosinone ed Avellino. Soltanto un pari invece per la squadra etnea del Catania.

Successo esterno per la Ternana che passa in casa del Crotone. Finisce 0-0 tra Pescara e Trapani. Inizia con una vittoria il campionato del Bari che espugna il campo della Virtus Entella nella prima giornata della Serie B. Si decide tutto nella ripresa con i gol di Caputo e Galano che regalano i primi tre punti ai pugliesi.
La classifica
di Serie B
La classifica
di Serie B


Venerdi intanto la prima sorpresa col neopromosso Perugia capace di battere al debutto il retrocesso Bologna 2-1, oggi otto partite e qualche altro risultato non proprio scontato: il Lanciano compie un'impresa a Catania portando via un punto dopo il pazzo 3-3 del Massimino. 

Solo pari interno anche per il Livorno col Carpi. Gol (17) e spettacolo nella prima giornata del campionato di Serie B, il cui programma si concluderà lunedì sera col posticipo del Braglia (20.30) tra Modena e Cittadella. In attesa di ufficializzazione la prima del Vicenza ripescato, in casa col Latina. 





Riso alla cantonese | Cucina cinese

Riso alla cantonese 
Tempo di preparazione: 30 minuti
*225 g di riso
*100 g di calamari o gamberetti
*8 polpettine di pesce già preparate
 (oppure 100 g di filetto di pesce)
*un rognone di maiale
*un fegatello di maiale
*100 g di arrosto di maiale
*100 g di verdure di stagione
*2 cipolline
*3 cucchiai di olio
*un cucchiaino di zucchero
*2 cucchiaini di salsa di soia
*2 cucchiaini di farina
* 4 cucchiai di brodo (ricetta)
*2 cucchiaini di olio di semi di sesamo
Questo piatto popolare cantonese è conosciuto anche con il nome di "carni miste" oppure "Assortimento misto di carni con riso". Gli ingredienti variano secondo le stagioni. Cuocete il riso e tenetelo in caldo. Preparate i calamari calamari fritti e i gamberi usando albume e farina. Se usate i filetti di pesce al posto delle polpettine già pronte seguite la ricetta del pesce al vino. Preparate i rognoni fritti nello stile Shandong. Affettate il fegatino di maiale e la carne. Lavate e affettate le verdure prescelte e le cipolle. Immergete i calamari o i gamberi con i rognoni e le verdure in abbondante acqua bollente e cuocete per l0 minuti. Scolate bene. Fate scaldare l'olio nel wok o in una padella di ferro, buttatevi le cipolle, la carne, il pesce e le verdure. Salate, unite lo zucchero, la salsa di soia, mescolate poi aggiungete la farina stemperata nel brodo. Amalgamate bene, versate l'olio di semi di sesamo, e servite subito col riso bollito in 4 ciotole individuali.

Cibo cinese:la sua qualità yin o yang, il sapore, le energie in esso contenute, la natura intrinsecamente fredda o calda

..segue da qui

Tutte le risorse del mondo vegetale, animale e minerale sono sfruttate dalla farmacologia cinese e la maggior parte di esse anche dalla cucina: l'uomo, essendo parte della natura, deve nutrirsi di tutto quanto essa gli offre.

Alcuni alimenti sono definiti di «natura fredda», cioè sviluppano poco calore, poco yang (per es. l funghi e l germogli di bambù), altri alimenti hanno «natura calda», come le carni e lespezie; di questi bisognerà servirsi quando si vorrà praticare una dietetica curativa, indagando tra l'altro sia sui luoghi di produzione degli stessi sia sulle condizioni in cui sono stati prodotti. La scelta del cibo è quindi condizionata dalla valutazione di molteplici fattori: la sua qualità yin o yang, il sapore, le energie in esso contenute, la natura intrinsecamente fredda o calda, il modo di preparazione.

Quella che ne traiamo è l'immagine di una cucina intesa come vero e proprio laboratorio alchemico. L'importanza di una dieta varia ed equilibrata era pienamente riconosciuta nel Classico di  Medicina, dove leggiamo: «Prendere i cinque cereali come base nutriente, i cinque fruttimcome complementi, le cinque carni come tonificanti e i cinque ortaggi come supplementi, e combinare insieme il qi (l'energia) e il wei (i sapori) nella dieta: questa miscela e ciò che reca beneficio alla mente e al corpo». Sulla nutrizione In generale questo testo così si pronuncia: «Mangia moderatamente, conduci una vita regolare, non stancarti mai troppo né fisicamente né mentalmente». Con il tempo la tradizione della medicina dietetica si sviluppò diffondendosi pienamente. Nel periodo della dinastia Song (960-1279), per esempio, Qian Zhi scriveva che le persone anziane sono generalmente poco propense ad assumere le medicine, mentre sono amanti del cibo. "E pertanto molto meglio trattare i loro disturbi con un'alimentazione adeguata piuttosto che con i farmaci che dovranno essere prescritti solo quando la prima si rivelerà inutile».

 La farmacopea comprendeva opere specifiche che trattavano esclusivamente di dietetica, come Le ricette che valgono mille monete d'oro, le Ricette nutrienti supplementari di Meng Shen (VlIFsec.) o il famoso Shi Liao Ben Cao "Erbe fondamentali per curarsi mangiando" di Zhang Ding. Quanto ricca fosse la letteratura sull'alimentazione nell'antica Cina lo si misura da uno sguardo ai titoli di alcune altre importanti opere andate purtroppo perdute. Manuali di alimentazione (Shi Jing) appaiono già nel periodo dei Tre Regni (111 sec.) e non mancano regolari trattati sulla dieta, come lo Specchio essenziale di medicina nutrizionale di Zan Yin o il Manuale dei cibi proibiti di Gao Shen. Il nome più famoso in questo campo è senza dubbio quello di Hu Sihui, Dietista Imperiale tra il 1315 e il 1330. La sua opera dal titolo Principi di dieta corretta raccomanda cibi, che noi ora sappiamo essere ricchi di vitamine, per il trattamento delle malattie da carenza. Egli tratta anche di metodi di cottura e di presentazione del cibo.

Così profondamente radicate erano nei cinesi le antiche conoscenze dietetiche che ancora oggi la locuzione «cure della nonna», è usata per alludere alla dieta tradizionale e persino nella Shanghai odierna generi alimentari e alcuni farmaci si vendono nello stesso negozio. Inoltre si è notato che in Cina, in assenza di calamità naturali e di guerre, i contadini hanno sempre saputo per esperienza cosa e come mangiare per mantenere, seppure a livelli modesti, un soddisfacente stato di benessere fisico. I principi dell'armonia si possono scorgere tuttora nella cucina cinese. Gli ingredienti devono essere genuini e freschi quanto più è possibile, le portate e ogni singolo piatto scelte in modo da presentare un armonioso equilibrio di sapori, consistenze, colori, aromi e qualità. La consistenza deve variare in modo che l'intero pasto contenga il secco, il liscio, il croccante, il sugoso e il morbido, così che i vari piatti si completino l'un l'altro sia nel contenuto sia nell'ordine in cui vengono presentati.

Bisogna poi saper mescolare i vari ingredienti affinché non abbiano effetti contrari e conoscere i modi di cottura che convengono ad ogni alimento in ogni stagione. La ricchezza della migliore cucina cinese moderna deve essersi sviluppata in tempi relativamente recenti, cominciando ad apparire solo in epoca Tang (618- 906), indubbiamente sotto l'influenza di gusti e abitudini stranieri, in particolare quelli dell'India e dei paesi indianizzati in genere, se dobbiamo credere ai racconti del monaco Yi Jing che ci descrive la cucina cinese della sua epoca, il VII secolo, come basata su pesce e verdure prevalentemente crudi, in evidente contrasto con quella indiana, riccamente preparata: la sua curiosa descrizione, che ricorda piuttosto la cucina giapponese odierna, differisce alquanto dalla contemporanea nozione della gastronomia cinese, specialmente di quella del sud. Miglio, riso, maiale, soia, pollame, susine, cipolle, germogli di bambù sono gli alimenti più menzionati, insieme, è ovvio, a una serie di specialità locali.

Sappiamo che i buongustai cinesi dell' epoca, durante i loro viaggi di affari o di piacere provavano questi piatti che differivano alquanto dai cibi della capitale: ghiottonerie come le rane, cibo favorito nel lontano sud, della cui predilezione si racconta che i sofisticati settentrionali si prendessero gioco, le torte di sago e le ostriche essiccate consumate con il vino nel Guangdong, ecc. Quando la specialità di una regione attirava l'attenzione a corte, entrava a far parte della lista dei tributi locali e pertanto regolarmente ricevuta dalle cucine imperiali: la lingua di cervo del Gansu, la carpa bianca marinata in fondi di vino dell'Anwei, la carne essiccata di un tipo di vipera dell' Hubei, il melone conservato in purè di riso dello Shenxi, il ginger essiccato del Jiejiang sono solo alcuni esempi.

Big Bang | Sicuro che sia stato solo uno? | Crisi finanziarie | Possibile prevederle?

Big Bang: sicuro che sia stato solo uno?
È possibile che ci sia stato più di un Big Bang? 
Si ritiene spesso, erroneamente, che il tempo stesso sia cominciato con il Big Bang. In realtà non c'è un motivo fisico per pensarlo; alcuni scienziati hanno così postulato che l'Universo possa essere infinitamente grande e infinitamente vecchio. Secondo una teoria la materia e l'energia si reintegrano continuamente in un ciclo di infiniti Big Bang. Anche se queste teorie danno spunti entusiasmanti per alcuni dei problemi della cosmologia moderna, dimostrarle con le osservazioni è difficilissimo, se non impossibile.

Si possono prevedere le crisi finanziarie? 
Le crisi finanziarie avvengono quando gli investitori decidono improvvisamente che i prezzi sono troppo lontani dal vero valore di un bene. Nel corso dei secoli ci sono state crisi in tutti gli ambiti, dal mercato azionario al prezzo dei tulipani. Considerando che persino Isaac Newton perse una fortuna non prevedendo una crisi del mercato nel 1720. è chiaro che anticiparle è tutt'altro che semplice. Eppure un gruppo di ricerca diretto da Didier Somette del Politecnico federale di Zurigo afferma di aver trovato un segno rivelatore. Si tratterebbe di cercare uno schema a onde nel prezzo crescente del bene, con i picchi sempre più ravvicinati secondo una certa legge. Sornette e i suoi collaboratori hanno usato questa periodicità cosiddetta log-normale per prevedere alcune famose crisi, tra cui la crisi finanziaria globale del 2008.(science)


La musica parla al cuore

Sara Frau è un'artista labronica che ha scritto parecchie canzoni e ama esibirsi nei vari teatri o piazze e lo fa sempre con grande vivacità e passione.


A volte si parla di musica, ma la si confonde con il rumore.
La musica sa toccare il cuore, sa farlo vibrare e rempire di emozioni che durano anche tutta la vita, la vera musica non conosce il tempo, ma sa bene adeguarsi e parlare a tutti.
Personalmente adoro ascoltare la musica e mi piace seguire il testo e vedere come gli artisti interpretano in modo personale quelle note e pause che diventano canzone e musica.
Adoro una canzone: “TATI” di Sara Frau, un’artista labronica, che l’ha scritta alla morte del papà, il testo ti porta a volare nel cielo della musica e a coccolarti, tra le braccia di questa persona scomparsa, quasi fosse un amico, ancora presente e che ti conosce bene.
Ora vi basta trovare qualcuno che ve la legga con calma e voi chiudete gli occhi e sintonizzatevi con il cuore, sono sicuro che proverete le stesse emozioni che vi ho scritto.

“Io nascosta in una nuvola, sono sola e penso a te. Il dolore mi uccide l’anima, guardo verso il paradiso, sento ancora il tuo profumo, il vento mi porta il tuo calore . Padre se invece di morire tu fossi stato qua, vicino a me, vicino a me. Potrei dirti che, ma quanto ti somiglio, orgogliosa come te, dura come te, pazza come te. Mi hai insegnato tante cose, le piu belle sono chiuse dentro al cuore, ma non posso gridarle al mondo, gridarle al mondo. Non sai quanto mi manchi, vorrei stringerti le mani, vorrei stringerti. E gridare al mondo intero e gridare, gridare. Padre se invece di morire, tu fossi stato qua vicino a me, vicino a me. Vorrei dirti che, ma quanto ti somiglio, orgogliosa come te, buona come te, pazza come te, mi hai insegnato tante cose le piu belle sono chiuse dentro il cuore, ma non posso gridarle al mondo, gridarle al mondo; nel dolore e nell’amore e grido ancora, ancora. Padre mi manchi, perché il tuo silenzio, la comprensione; era solo Amore, nella notte il tuo abbraccio, lo sento, lo vivo. Mi Manchi TATI”.
Sara Frau dedica una canzone a TATI


La 1a giornata di Serie A | Juve e Roma, la sfida continua!

La 1a giornata del Campionato di Calcio di Serie A 2014/15 inizia con i due anticipi tra Chievo-Juventus e Roma-Fiorentina, con i bianconeri e giallorossi che riprendono la sfida da dove li avevamo lasciati qualche mese fa. La Juventus sbanca Verona mentre la Roma fa suo il big match della giornata con la Fiorentina.

Caceres decide, Coman incanta. La nuova stagione della Juventus, la prima targata Allegri, si apre con una vittoria di misura sul campo del Chievo Verona. Un 1-0 che sta stretto agli undici bianconeri, padroni assoluti del campo contro un avversario mai in partita e con le idee a dir poco confuse. Visti i problemi influenzali di Llorente, per l'esordio stagionale Allegri lancia dal primo minuto l'inedita coppia d'attacco Tevez-Coman e il giovane francese lo ripaga con una prestazione maiuscola.
Gli anticipi di Serie A
Il diciottenne ex Psg, per nulla intimorito dal palcoscenico italiano, incanta il Bentegodi mettendo in mostra un repertorio fatto di tiri a giro e geniali intuizioni per i compagni. Gli è mancato solo il gol ma, pochi dubbi in merito, l'appuntamento è solo rimandato. Per il resto la Juve riparte da dove aveva finito, sciorinando calcio e dimostrando idee chiare nonostante l'assenza di Pirlo. C'è da dire comunque sia che nella ripresa qualche distrazione difensiva (miracolo di Buffon su Maxi Lopez al 32') e la valanga di occasioni create e sciupate dagli attaccanti bianconeri fa battere il cuore a Massimiliano Allegri e al popolo bianconero, ma alla fine la vittoria arriva: meritata e neppure troppo complicata. La Juventus resta una squadra che non sbaglia le partite da vincere: una brutta notizia per gli avversari.

La classifica del
Campionato di Calcio Serie A
Vince la Roma all'esordio. Vince ancora Rudi Garcia, ancora 2-0, ancora contro una toscana: 12 mesi fa la prima contro il Livorno, oggi la Fiorentina. Vince soffrendo, capitalizzando la rete di Nainggolan nel primo tempo, alzando con De Sanctis il muro nella ripresa e poi spedendo Gervinho in porta in chiusura di match. La Fiorentina paga un primo tempo in cui non è riuscita mai ad affacciarsi in avanti. Da rivedere invece Cole, ordinato ma forse un po’ troppo timido. La Fiorentina, che era imbattuta alla prima giornata da 7 stagioni (4 vittorie e 3 pareggi), sbaglia l’approccio e non riesce a rimediare nel secondo tempo.

CURIOSI GICHI E INDOVINELLI 30^ PUNTATA

SOLUZIONE DEL GIOCO DI LOGICA SU PROBABILITA' E AMBIGUITA', I  TRE PRIGIONIERI E IL GUARDIANO E NUOVO QUESITO SULL'OTTO SOLITARIO.


1) Soluzione del gioco "I Tre Prigionieri e il guardiano pubblicato nella  29^ puntata
La risposta al problema dei tre prigionieri è che le probabilità di A di esser graziato sono 113 e quelle di C sono 2/3. Il guardiano può dare ad A il nome di un uomo, diverso da A, che dovrà morire a prescindere da chi viene graziato. L'enunciato del guardiano perciò non ha influenza sulle probabilità di sopravvivenza di A; esse continuano ad esser 1/3.La situazione è analoga a quella del seguente gioco di carte.
Immagine archivio U.Scifo
 Due carte nere (che rappresentano la morte) ed una rossa (la grazia) vengono mescolate e distribuite a tre persone: A, B e C (i prigionieri). Se una quarta persona (il guardiano) dà una occhiata a tutte e tre le carte e poi rigira una carta nera appartenente a B o a qual'è la probabilità che la carta di A sia rossa? Si è tentati di supporre che sia 1/2 perché solo due carte rimangono coperte, delle quali una è rossa. Ma dato che una carta nera può sempre esser mostrata per B o C, lo scoprirla non fornisce alcuna informazione valida a far scommettere sul colore della carta di A.

2) Nuovo quesito sull'8 solitario
Gli editori di The American Mathematical Monthly, hanno reso noto di recente che il problema più popolare pubblicato sinora nella rivista, è questo, di P. L. Chessin della Westinghouse Electric Corporation, pubblicato nel numero dell'aprile 1954.
"Il nostro amico ed eminente numerologo, Professor Euclide Paracelso Bombasto Umbugio, è stato molto indaffarato a provare con il suo programma di calcolo le 81 x 10 possibili soluzioni del problema di ricostruire la seguente divisione esatta in cui le cifre sono state indiscriminatamente sostituite con delle x salvo che nel quoziente in cui sono state quasi tutte omesse:
Sgonfiate il Professore! Cioè riducete le possibilità a  (81 x 10)0  ".
Dato che qualsiasi numero elevato alla potenza zero è uno, il compito del lettore è scoprire la unica ricostruzione del problema. L'8 è nella giusta posizione sotto la riga, ossia è la terza cifra di un risultato di cinque cifre. Il problema è più facile di quanto sembri, e cede facilmente ad alcune considerazioni elementari.
Mr.Hyde


30/08/14

1789, quando i Veda entrarono fra le opere della British Library | LE TRE VIE

.......queste paginette consacrate ai tre sentieri che si aprono all'Indù. [qui]

IL PRESUPPOSTO 
Attrasse in Occidente seguaci fedeli via via dalla fine del Settecento la filosofia indù, si può dire dal 1789, quando i Veda entrarono fra le opere della British Library. Suo culmine fu la diffusione californiana degli anni settanta. Ne sprigionò perfino un'utopia, dichiarata nell ultimo romanzo di Aldous Huxley, assai amabile, perfino prossima a un possibile progetto, ma d'uno stile così sciapo che si tende a dimenticare. Nell'VIII secolo Gaudapàda e Sankara e, ancor prima di loro, Nàgàrjuna enunciarono la più rigorosa, mi pare, delle filosofie; non ne conosco di altrettanto conseguenti e soddisfacenti, globali e persuasive in Occidente, dalla Grecia ad oggi. La riforma e regge un indirizzo unitario: non divaga, non pencola e non ondeggia, è protesa a un fine, organizza ogni pensiero attorno a un nucleo che chiama «liberazione», scopo ultimo e massimo dell'esistenza. Così facendo, instaura un ordine inflessibile nel pensare, parte dalla certezza che lo scorrere della vita può acquietare ed esaltare se gira su d'un asse. « Liberazione » in sanscrito si dice moksa che si può tradurre anche «emancipazione »; nelle Upanisad prese il significato di rilascio dall'esistenza mondana e dall'incessante trasmigrare.

Passò quindi a denotare il rivelarsi improvviso d'un pianeta eclissato, l'allentarsi d'una chioma raccolta, l'estinzione d'un debito, lo scoppio di lacrime o il getto di sangue, la dispersione, il lancio, l'abbandono. C'è anche il significato di morte sullo sfondo. Prezioso è che moksa sia un nome dato alla montagna cosmica, il Meru, squisito traslato del significato maggiore. In pali mokkha significa anche « salvezza». La parola origina da moks-, «desiderare di affrancarsi, disfare, far scorrere, scagliare ». È interessante che in gujaràti questa radice produca il significato di « spazio aperto che consente di liberarsi da una folla », metafora esemplare della liberazione. In pali muiicati (secondo il vocabolario Rhys Davids - Stede) vuol anche dire « pulire, purificare, togliere il giogo, lasciare ». Andando a ritroso, si giunge all'indoeuropeo meuk-, « sdrucciolevole », che dà luogo a parole che indicano lo sfuggire; in russo ecclesiastico m'knuti sja, «passar via», in anglosassone smùgan, «strisciare».

Si ricostruisce l'origine della «liberazione»: la vita sociale quotidiana appesantisce chi vi sia soggetto, infliggendogli una sequela talvolta disperata di coazioni, ma giunge finalmente l'età in cui l'Indù se ne affranca. Il suo ordine sociale prevede che egli assolva tutti i doveri: procrei, lavori, assesti la famiglia, dopo di che può allontanarsi libero nella foresta; spoglio e dimentico potrà finalmente raccogliersi, meditare, offrirsi alla morte imminente: vivrà in pieno, senza ostacoli, esonerato da ogni pendenza, coincidendo interamente con il nucleo di felicità che pure nel corso dell'esistenza affannosa l'ha sorretto, illuminato, consolato, anche se non vi si è mai potuto adagiare. Questa soluzione soddisfa la società e gli dèi, l'uomo martoriato dai doveri finalmente è prosciolto. Ancora oggi gli Indù osservanti si avviano a una certa età verso la selva ospitale. L'evasione esprime il valore più prezioso e intimo: in vista di questo proscioglimento finale i giorni più luttuosi e tormentosi furono sopportati. Ma che cos'è che si abbandona?

Certo, tutti gli obblighi, ma anche qualcosa di più intrinseco: l'istinto che fa scattare la presa, che annebbia, infervora, accende i tormenti del desiderio. Nella foresta questo cruccio si potrà finalmente dissipare. La Yisnusamhità dichiara che, con una soave insistenza nel deviare i sensi dai loro oggetti, gli istinti più radicati (vasanii) si estinguono, e Rùpa Gosvàmin conferma che la devozione estirpa le radici del peccato. Nel buddhismo la cessazione degli istinti fu chiamata nirvàna .. Tuttavia l'opera da perfezionare è più complessa: si dovrà dimettere anche l'idea di persona. Un'osservazione accurata dovrebbe aver insegnato che la persona non esiste, è un raggiro della società, che ci vuole addossare i suoi doveri. La continuità nel nostro modo di reagire e atteggiarci è illusoria, esso varia senza .tregua, si inverte a ogni sorpresa, mentre il corpo si trasforma incessantemente e l'anima, al trapasso da un'epoca all'altra, appare diversa. Inoltre, come un compagno invisibile, ci scorta l'inconscio, voragine buia, inimmaginabile, nella quale un fatterello da nulla può precipitarci a ogni momento.

Fatterello da nulla può anche essere la lacerazione d'una venuzza cerebrale un'alterazione o infatuazione o ossessione che sovverta interamente ciò che sembriamo essere. Nel nostro ,organismo precario sprizza però un attimo di attenzione, che riesce perfino a rendersi indipendente dal programma stampato nelle cellule. E simile al punto inesteso che determina linee, superfici, corpi a tre dimensioni, tutto ciò che occupa lo spazio. Ogni conoscenza coerente del reale esige sempre un salto indietro di questo genere. Dalla manifestazione si deve poter passare al non-manifestato e nelle scienze, per spiegare le leggi della luce e della gravitazione, si prospettano dimensioni ipoteticamente reali, impercettibili, accanto a quelle nelle quali  viviamo; anzi dal 1984 si parla addirittura di dieci dimensioni del genere, che spiegherebbero unificandole le quattro forze fondamentali (elettromagnetica, gravitazionale, nucleare forte e debole).

Questo attimo d'attenzione non è un momento della veglia, perché non considera lo spettacolo che si osserva da svegli l'unica realtà, anzi sa che esso è tutto permeato di sogni, illusioni, utopie, i quali presentano, alterandole, le comunicazioni dei sensi, il piccolo frammento a noi dischiuso di ciò che ondeggia nello spazio. L'attimo d'attenzione non crede al sogno, perché sa che esso è smentito al risveglio. Non è nemmeno immerso nel sonno, anche se con questo ha qualche tratto in comune: è distaccato, indifferente, remoto, ignora il tempo che avanza, pur essendo pienamente vigile. Come descriverlo? Nel grande poema filosofico Yogavasistharamayana si dice che nell'uomo liberato cessano i desideri come nel sonno profondo, egli pensa come se niente esistesse, non aspetta il futuro, non affonda nel presente né ricorda il passato, è desto dormendo e nella veglia dorme. Assorto in se stesso, ha rinunciato a rivendicare le azioni compiute, non si illude d'essere attivo, non prova antipatia o simpatia, dolore o piacere. Si atteggia in modo conforme alla persona con cui tratta, giocherà col bambino, sarà serio con l'anziano. Sempre amabile, benché interiormente acquietato, dispiegherà compassione e affetto.

Tutto è definito a partire da un presupposto, l'assorbimento nell'interiorità. La calma attenzione si pone al centro della vita. Come precisare questo attimo d'attenzione? Non è concesso di determinarlo, misurarlo, pesarlo. Eppure, se non lo attingessimo mai, nemmeno lievemente e distrattamente, non ci sarebbe dato di abbracciare tutte le nostre potenzialità, veglia, sonno e sogno, senza peraltro identificarci in nessuna di esse. Non si è infatti desti nella liberazione, perché non si scambia per vero ciò che si percepisce, ma non si è nemmeno addormentati, perché si rimane vigili, e nemmeno si sogna, essendo presenti al mondo. La mente si arresta incredula, quasi immobilizzata all'interno di questa limpida specola che somiglia al punto senza spazio da cui parte la geometria (contraddizione in termini, senza la quale però la geometria non si costruisce), tanto che Bharatri, un filosofo di poco posteriore a Sankara, negava che ci si potesse liberare in vita, come certa teologia cattolica nega la visione beatifica prima della morte. La questione è di una portata sconvolgente: la teoria di Bharatri fa vacillare il sistema classico indù introducendovi un prospetto di vita dopo la morte, e chi l'accetti si danna al delirio.

Secondo i più, sapremo organizzare il mondo soltanto se sapremo concepire quello stesso punto d'attenzione impersonale, di là da tempo e spazio, dove alla fine dell'esistenza attiva si rifugia per quanto gli è dato l'Indù, e sul quale è fondata la filosofia che gli ordina la realtà in maniera limpida e razionale.

Heracleion | La resurrezione della città perduta d'Egitto

Heracleion
la città perduta

Gli archeologi stanno riportando in vita Heracleion, un antico porto cristallizzato nel tempo sul fondo del Mediterraneo. 


Per secoli, le uniche prove concrete dell'esistenza di Heracleion consistevano in una manciata di citazioni all'interno di lesti antichi. Si diceva che ai tempi del suo massimo splendore, negli ultimi anni del regno dei faraoni, Heracleion fosse un porto ricchissimo grazie alla posizione geografica che ne faceva il punto d'accesso all'Egitto. Si raccontava che, prima di scomparire circa milleduecento anni or sono sotto le acque del Mediterraneo, la città fosse stata visitata anche da Elena di Troia.

Mentre ben pochi studiosi ne mettevano in dubbio l'esistenza, la possibilità di ritrovarla era però tutt'altro che certa, fino a quando nel 2000 Heracleion è stata riscoperta a circa 6,5 chilometri di distanza dalla costa dell'attuale Egitto. Gli archeologi stanno ancora rinvenendo tavolette, monete d'oro ed enormi statue celate per secoli, che mostrano quanto tale sito fosse importante. Il ritrovamento di questa città perduta non è stato semplice. I testi antichi localizzavano Heracleion, conosciuta anche come Thonis, vicino ad Alessandria, alla foce del Nilo, nel punto in cui questo sfociava nel Mediterraneo, ma tutti coloro che avevano tentato di rintracciarla erano finiti su un binario morto. Franck Goddio, presidente dell'Istituto europeo di archeologia sottomarina, non si è lasciato scoraggiare.

Con l'aiuto della Commissione europea per l'energia atomica, ha sviluppato un magnetometro a risonanza nucleare specifico per scandagliare il fondo marino al largo della costa egiziana. Lo strumento rilevava gli oggetti tramite i disturbi da essi creati al campo magnetico dei fondali, e nel 1999 Goddio ha trovato finalmente qualcosa. Nella baia di Abukir, sulla costa settentrionale dell'Egitto, lo strumento ha riscontrato delle anomalie nei sedimenti.(science)


Frutta fresca per mantenere la freschezza

....segue da [qui]

Frutta fresca
Qui di seguito analizzeremo le virtù di frutta e verdure di largo consumo, facilmente reperibili nella stagione estiva. Il consumatore deve fare tesoro di quanto viene detto e sperimentare lui stesso sulla base del dati che gli vengono forniti. La freschezza è carica di un sentimento del corpo che è benessere materiale e mentale, il mondo vegetale è ricco di elementi naturali che permettono di conservare inalterata la salute.
Banana
È ricca di fosforo, magnesio, potassio, ferro, amido e zucchero. Le vitamine A, B e C che contiene la rendono importante per la nutrizione, la crescita, lo sviluppo del sistema osseo, e per l'equilibrio nervoso. Per renderla più gustosa si può seguire l'avvertenza di sbucciarla almeno un'ora prima di consumarla, tagliarla a fette o schiacciarla completamente. Essendo però molto povera di cellulosa è meglio non abusarne perché può provocare stitichezza.
Ciliegia Èstraordinariamente ricca di sali minerali e zucchero che la rendono energetica, ricostituente, rimineralizzante. Calma i nervi, regola il fegato e lo stomaco, è tonica e rinfrescante. Le ciliegie mangiate di mattina, a digiuno, sono molto attive. Un giorno o due a regime esclusivo di ciliegie è un ottimo rimedio per eliminare scorie e tossine. La tisana di peduncoli, con l'aggiunta di qualche goccia di frutto fresco, è un diuretico efficace. Per prepararla far bollire qualche minuto g 20 di peduncoli in un litro d'acqua, lasciar raffreddare, filtrare e berne a volontà.
Melone
Ricco di zucchero e di vitamina A. La vitamina A favorisce il rigenerarsi delle cellule, e costituisce un elemento di ringiovanimento. La sua azione lassativa e diuretica lo rende consigliabile a chi soffre di reumatismi, gotta ed emorroidi e a chi è affetto da stitichezza, ritenzione urinaria o calcoli renali. La polpa è un ottimo calmante se applicata su bruciature leggere e infiammazioni locali. Pera Il frutto fresco contiene zucchero, pectine, tannino e minerali in abbondanza. Come la maggior parte dei frutti freschi è ricca di vitamina C, e anche di vitamine A e B.
Pera è un ottimo calmante per le eccitazioni nervose, stimola le funzioni delle ghiandole endocrine, normalizza la pressione arteriosa, depura il sangue e drena i reni. Ha un'azione disinfettante che impedisce le putrefazioni intestinali. È bene consumarle la mattina, a digiuno, e all'inizio dei due pasti principali.
Pesca 
Grazie al suo zucchero e agli idrati di carbonio, aiuta a ricostituire le riserve di energia. È inoltre diuretica, leggermente lassativa e contribuisce a mantenere il giusto grado di alcalinità del sangue. La leggera stimolazione che esercita sulla secrezione gastrica favorisce anche la digestione.
Pompelmo 
Fornisce all'organismo zuccheri e alcune sostanze benefiche, in particolare i principi amari e gli oli volatili che fortificano polmoni e stomaco. Ha un'azione stimolante sull'appetito e attiva la digestione. Preso al mattino, a digiuno, è diuretico e disintossicante; purifica sangue, drena reni e fegato. Ottimo e gradevole il succo, di cui si può berne tranquillamente un bicchiere prima dei pasti due o tre volte al giorno. E sbagliato aggiungere dello zucchero, se non si tollera il sapore si può usare del miele


Gocce di curiosità | Gas lacrimogeno: perchè irrita gli occhi? | La lingua di un camaleonte: quanto è veloce?

Gas lacrimogeni
perchè fanno lacrimare gli occhi?
Perchè i gas lacrimogeni irritano gli occhi?

La forma più comune di gas lacrimogeno usato dai reparti antisommossa è il 2-clorobenzalmalononitrile, detto anche "gas CS" dal nome degli scienziati che lo svilupparono, Ben Corson e Roger Stoughton. Quando entra in contatto con tessuti umidi, come gli occhi, il naso, la gola o persino la pelle sudata, si dissolve e reagisce con i gruppi solfidrilici presenti in molti degli enzimi del corpo. In particolare, il gas CS ha effetto sui canali ionici responsabili della trasmissione dei segnali nervosi nel nervo trigemino del naso e del volto. La sovrastimolazione di questi nervi scatena immediatamente la produzione di lacrime e muco, nonché un dolore acuto.

La lingua di un camaleonte
quanto è veloce?
Quanto è veloce la lingua di un camaleonte?

Ha una velocità di circa 21 km/h, a seconda della temperatura e di altre variabili. E diffìcile da misurare perché la lingua del camaleonte viene sparata a una distanza pari a una volta e mezza la lunghezza del corpo, cattura un insetto con la punta vischiosa e toma nella bocca, il tutto in un lampo. Ma usando riprese ai raggi X e video ad alta velocità (fino a 3000 fotogrammi al secondo), i ricercatori sono riusciti a catturarne lo svolgimento. La lingua accelera da zero a sei metri al secondo in circa 20 millisecondi, una velocità molto maggiore di quella raggiungibile da qualsiasi muscolo noto: il camaleonte ha infatti all'interno della bocca una sorta di molla a spirale, o di catapulta, fatta di tessuto elastico e di collagene. Si trova tra l'osso della lingua e il muscolo acceleratore, e immagazzina energia in modo da poterla rilasciare in pochissimo tempo, come fa l'arco per scagliare una freccia.(science)


Taglierini in brodo | Cucina cinese

Taglierini in brodo 
Tempo di preparazione: 15-20 minuti
*220 g di petto di pollo disossato
*un cucchiaino e mezzo di sale
*2 cucchiaini di farina
*100 g di funghi freschi
*100 g di germogli di bambù
*mezzo cetriolo
*2 cipolline
*2 fette di radice di zenzero
*350 g di taglierini all'uovo
*6 di di brodo 
*3 cucchiai di olio
*3 cucchiai di salsa di soia leggera
*un cucchiaio di vino di riso o sherry secco
*2 cucchiaini di olio di semi di sesamo per decorare
 Tagliate il petto di pollo a listarelle sottili come un fiammifero, mettetelo in una ciotola, cospargetelo con la farina mescolata a mezzo cucchiaino di sale. Affettate i funghi, i germogli di bambù, il cetriolo, le cipolline e lo zenzero. Cuocete i taglierini secondo la ricetta del Chow Mein qui accanto, scolateli, passateli sotto l'acqua fredda e disponeteli su un piatto da portata. Portate il brodo a ebollizione e versatelo sui taglierini. Fate scaldare l'olio nel wok o in una padella di ferro, buttatevi le cipolline, i germogli di bambù, il pollo i funghi, la radice di zenzero e il cetriolo. Mescolate, aggiungete il sale rimasto, 2 cucchiai di salsa di soia il vino o lo sherry. Friggete per un minuto e mezzo mescolando. Versate tutto sopra i taglierini, con il resto della salsa di soia e l'olio di semi di sesamo. Servite subito.

I cinque elementi e l'alchimia del cibo in Cina

I cinesi sono sempre stati fortemente consapevoli del legame esistente tra corretta alimentazione e salute fisica. Per nutrire eorrettamente il corpo il medico doveva consultare i Cinque Elementi e i vari fattori ad essi collegati. 

Il "Classico di Medicina dell'Imperatore Giallo" (Huang Di Nei Jing), compilato intorno al III secolo a. c., afferma che "ciascuno dei cinque organi principali reagisce a quello dei cinque sapori a cui corrisponde". I "Cinque Sapori" - acido, amaro, dolce, piccante e salato - erano connessi in quest'ordine a fegato, cuore, milza, polmoni e reni (i "Cinque Organi") o, in altri termini, ciascun organo si rigenerava a partire dai sapori. E grazie a questo sistema di corrispondenze che può effettuarsi, al fine di equilibrare lo yin e lo yang presenti nel corpo dell'uomo, un'attenta scelta degli alimenti che meglio si addicono ad ogni individuo, secondo la sua costituzione o secondo la sua patologia.

Questo schema piuttosto rigido di concordanze era mitigato tuttavia dall' affermazione che, in generale, i prodotti di ciascuna stagione e di ciascuna particolare regione costituivano il nutrimento ideale. Appare dunque chiara fin d'ora la complessità dell'azione dei sapori sull'organismo e ci si rende conto della particolare attenzione con la quale il terapeuta (o il cuoco) dovrà mescolarli per ottenere un effetto curativo. Per gli antichi cinesi il modo di nutrirsi rivestiva un'importanza tale che gli alimenti erano studiati nei testi di farmacologia, insieme a tutti i prodotti di origine animale, vegetale e minerale che avevano proprietà medicinali: ogni singolo cibo, dunque, era dotato di virtù terapeutiche, analizzate da medici specializzati e particolarmente dai taoisti per i quali la dieta era strettamente connessa alla lotta contro il tempo e il cui scopo era quello di prolungare una sana e robusta giovinezza.

La trattazione degli alimenti nella farmacopea non è affatto una caratteristica esclusivamente cinese: lo stesso avveniva, fino al XVI secolo, nelle opere di medicina in occidente, dove però in seguito la dietetica si è staccata dalla farmacologia, mentre in Cina questa tradizione è stata sempre rispettata e fedelmente trasmessa La classe dominante in Cina, paese fondamentalmente agricolo, si è sempre interessata all'alimentazione della popolazione: Shen Nong, uno dei primi eroi mitici della storia cinese, a cui sono attribuiti l'introduzione della coltivazione dei cinque tipi di cereali e l'invenzione dell''aratro, è presentato come un sperimentalista che assaggiava tutti i tipi di piante e le classificava in vari gruppi per usi ordinari o medicinali. A lui è intitolata la più antica farmacopea cinese, ti :"Canone di Farmacologia di Shen Nong", (Shen Nong Ben Cao Jing), compilato in epoca Han (206 a. C.- 220 d. C.): dei metodi di trattamento elencati dal classico di Medicina fu soprattutto la farmacologia a svilupparsi autonomamente sotto la potente suggestione dell'alchimia taoista.

Il sistema di pensiero che prende il nome di Taoismo, in contrapposizione all'ortodossia confuciana, partiva in realtà da una comune base dottrinale: il riconoscimento di una Legge universale (il Tao), la teoria dello Yin e dello Yang e del Cinque Elementi. Il rapporto con il tao: era di natura essenzialmente mistica e individuale: accrescendo la propria potenza attraverso il rafforzamento dell'equilibrio yin-yang, per mezzo di pratiche alchemiche, dietetiche, respiratorie. Il saggio taoista apprendeva, tra l'altro, il dosaggio delle erbe e delle sostanze inorganiche a scopi terapeutici, enfatizzando l'uso interno di minerali (soprattutto il cinabro) nella ricerca dell' "elisir di lunga vita".

Questo spiega perché l'antica farmacopea sia spesso colorata da rosei sogni di ringiovanimento e da visioni esaltate di poteri soprannaturali o contenga elementi, come la magia e le credenze popolari, che appaiono estranei alla tradizione. E così leggiamo, per esempio, che la liquerizia (definita la migliore di tutte le erbe) era un rimedio per i disturbi addominali, la malva un emoliente intestinale, la radice di rabarbaro un tonico; che i porri cotti aumentano l'appetito e li loro succo è utile se applicato ai morsi di cani idrofobi, che lo scalogno facilita il parto, lo zenzero essiccato apre i "passaggi interni", le albicocche e le pesche secche sono un rimedio rispettivamente per le malattie di cuore e quelle polmonari, per non parlare delle ostriche, citate come coadiuvante nei disturbi sessuali o della carne d'asino stufata e condita come rimedio per la malinconia e la pazzia.

Uccide per strapparle il bimbo dal grembo

Una giovane donna pensa di essere incinta ma quando si accorge che non lo è, porta avanti il suo inganno fino a concepire un omicidio per impossessarsi di un neonato e avallare così la sua menzogna.  

Messico-Maria Rodriguez, 29 anni, di Tepic, in Messico racconta a tutti, famiglia e amici, di essere incinta. Quando si rende conto di aver avuto un amenorrea e di non aspettare un bambino, ha continuato a fingere di aspettarne uno. Quando si è fatto evidente che non poteva esibire il supo stato e sopratutto non poteva partorire, ha invece partorito un crimine barbaro per impossessarsi di un neonato. Con la promessa di regalarle vestitini per bambini, attira a casa sua Nadia Avila, 29 anni, all'ottavo mese di gravidanza, per poterle rubare il bambino che portava in grembo.
foto della vittima
(presa dal web)
"L'ho fatta entrare e le ho messo una mano sulla bocca per non farla gridare – ha raccontato la donna – Continuava a supplicarmi di lasciarla in pace e io ho iniziato a colpirla violentemente per farle perdere i sensi". A quel punto Maria avrebbe steso la donna e avrebbe iniziato ad accoltellarla sulla pancia. "Non ce l'ho fatta a prendere subito il bambino – ha detto l'assassina – quando ho tirato fuori il corpicino era morto"!. La donna ha raccontato alla polizia che non sapeva come confessare alla famiglia di aver mentito sulla sua gravidanza. "Prima di attirarla a casa - ha raccontato – l'avevo vista un paio di volte. Non la conoscevo, ma appena ho adocchiato la sua pancia mi è venuto in mente di prenderle il bambino per portare a termine la mia menzogna".

Maria è stata catturata dopo aver chiamato i paramedici ai quali ha raccontato che il suo bambino che era nato morto. In ospedale non hanno creduto alla sua versione dei fatti. "Erano stati sospettosi fin da subito – ha raccontato un portavoce della polizia – quando sono arrivati i soccorsi lei stava sulla porta: non li ha fatti entrare perché dentro c'era ancora il cadavere di Nadia". La donna è fuggita quando i medici hanno insistito per farle degli esami ed è stata arrestata dopo che il marito della vittima, Juan Hernandez, ha denunciato la scomparsa della moglie. La polizia ha dunque collegato la morte del bimbo, la fuga sospetta e l'impossibilità di rintracciare la vittima. La donna ha confessato l'atroce delitto: dovrà rispondere delle accuse di duplice omicidio, per la morte di Nadia e del piccolo che portava in grembo.

Alla ricerca di un amico vero

Ogni persona sogna e vuole un amico vero e un'amicizia sincera che possa durare per tutta la vita, chi riesce ad avere questo, si sente la persona più ricca del mondo.


Il più bel regalo che posso ricevere nella vita è trovare un amico che con me abbia un rapporto speciale e unico, che mi sappia capire, che sappia spronarmi, che mi aiuti a superare i miei difetti e lavori per far uscire i pregi.
Un amico vero che non ti abbandona alla prima difficoltà o al primo screzio, che sa stare con te nei momenti di gioia e in quelli del dolore con una vicinanza che si sente, che sa sopportarti, consigliarti e farti aprire il cuore e che sappia bene qual’è la distinzione tra il bene e il male e ti faccia percorrere solo le strade che conducono al bene.
Vorrei un’amicizia in grado di entrare nel cuore e lasciarti emozioni indelebili e incancellabili.
Forse sarà difficile trovare un amico così, ma partiamo noi a lavorare su queste caratteristice e a essere quell’amico descritto, solo così poi sarà facile trovare tra le persone che ti vogliono bene quell’amico che si ha tra i propri desideri.
Alla ricerca dell'amico vero

Educare con il gioco

Il vero protagonista nella crescita di un bambino è il gioco, con le sue regole e la sua passione e il coinvolgimento di tante persone che hanno a cuore l'amore e la gioia.


La casa quando arriva un bambino deve diventare piena di giochi, ma non andando al supermercato e svaligiando tutto il negozio sicuri di aver portato a casa il meglio per il proprio figlio o figlia, ma facendo diventare quello che si ha un gioco e ve lo dico in due passi.

1. Si deve rompere con i vecchi schemi a cui eravamo abituati e iniziare fin da quando ci si sveglia a inventare qualcosa di bello, di unico e di accattivante, perchè il gioco della giornata, ti chiede innanzitutto di viverla fino in fondo, pronti ad accettare le regole, a tirar fuori la grinta e a vivere il tutto con passione.
2. Imparare a giocare conivolgendo più persone possibili e a tutte loro spiegare che bisogna sempre divertirsi ed essere positivi e propositivi con il motto sempre fresco che: l’unione fa la forza e la forza sta nell’aprirsi agli altri e giocare ai nostri e ai loro giochi.

Sarà quindi importante educare, giocando e giocandosi, senza mai perdere di vista che il vero protagonista è il bambino, che da noi deve trarre sempre grandi insegnamenti e consigli e deve sorridere al mondo, perchè noi per primi ci crediamo e facciamo in modo che la serenità, sia la culla perfetta per la sua crescita.

Educare con il gioco

Il nanocerotto

Il Nanopatch

È incredibile pensare che adesso che abbiamo la possibilità di stampare parti del corpo con una stampante 3D, per far entrare i farmaci nel corpo dobbiamo ancora infilarci un ago nella carne. 


Ecco a voi il Nanopatch ("nanocerotto"), un rivoluzionario metodo per somministrare i vaccini creato dalla start-up di tecnologia medica Vaxxas. Il Nanopatch è composto da circa 20mila minuscole "mlcroproiezioni" sorrette da un pezzo di silicio di circa 1 centimetro quadrato.

Queste punte microscopiche sono coperte da una forma secca del vaccino; quando si applica il cerotto penetrano appena sotto l'epidermide, lo strato esterno della pelle, una zona ricca di cellule del sistema immunitario. L'elevato numero di queste cellule appena sotto la pelle fa sì che il Nanopatch sia molto più efficiente nel creare una risposta del sistema immunitario rispetto a un ago inserito in un muscolo. Quindi si può usare una quantità molto minore di vaccino, anche un centesimo delta dose abituale, ottenendo lo stesso effetto.

Ciò è di particolare importanza nel mondo in via di sviluppo, dove i vaccini contro malattie come la malaria possono essere molto costosi. Il Nanopatch è attualmente oggetto di sperimentazione in Papua Nuova Guinea, dove i vaccini scarseggiano.(science)


Serie A 2014/15 | Si comincia cosi!

Inizia il Campionato di Calcio della massima serie, la Serie A! Si inizia subito con il big match tra Roma e Fiorentina, per poi proseguire con l'interessante Milan in cerca di una sua indentità, e la Lazio. A seguire la tabella con gli incontri valevoli per la 1a giornata:

1a giornata di
Campionato Serie A 2014/15

29/08/14

Il potere discende dalla dea delle acque sotterranee | LE TRE VIE

....ed egli prometteva che la testa mozza sarebbe stata, venerando cimelio, l'oracolo dinastico.[qui]

Georges Bataille sostenne che la repubblica francese si reggeva sul rito della decapitazione di Luigi XVI: gli archetipi si camuffano ma non scompaiono. Della decapitazione e della dea parlò anche M. Piantelli, dell'Università di Torino, estendendo la rete delle analogie dall'India a tutta l'Eurasia, richiamando anche il simbolo del corvo nell'alchimia occidentale: decapitato, diventa d'argento. Agli stupiti ascoltatori indiani Piantelli sciorinò una gamma di esaltanti riscontri, che comprendevano l'equazione fra Krsna che seduce le bovare col flauto e il pifferaio di Hamelin. Il potere discende dalla dea delle acque sotterranee. Madre e Amante, fonte dell'eloquenza e del terrore. Ma come avviene il congiungimento d'un popolo con lei? R. Nagaswamy, uno storico di Madras, illustrò i riti che trasformano in Dea Madre una terra selvaggia, preda di spiriti immondi. Prima si definiscono i confini con acqua lustrale e canti vedici, poi si fissa il centro a partire dal quale il territorio si squadra e ripartisce, assegnando ogni fondo a una parte dell'anno, fondendo tempo e spazio.

Infine si enuncia: « Possiedo te, Madre, e tu assumi la potenza virile» e si seppellisce una cassa nel centro. In essa si saranno deposti i simboli necessari: figurine di verri, cocchi e scettri se gli abitanti sono guerrieri, di cibi, pesci, aratri se sono lavoratori. Su quel centro e grembo sorgerà il tabernacolo o il palazzo del sovrano, l'amante della dea; alla periferia si disporranno invece effigi feroci e tutelari. Queste sono fra le prime figurazioni dell'arte: J .S. Maxwell, dell'Università di Reading, ne mostrò alcuni stupendi esempi che costituiscono la più antica testimonianza di culto della dea - pre-islamica, pre-indù -, finora ignota, presente nelle Maldive. Il territorio è concepito come un loto e il sovrano al suo centro è il dio seduto sul loto, montagna cosmica che largisce le acque: Visnu. La sua iconologia fu esposta da R. Parimoo dell'Università di Baroda: è dio della pace e anche del combattimento, armato, di mazza e disco, sole e luna.

Rappresenta l'irresistibilità del tempo e del potere regale: dell'ordine cosmico. Perciò nella poesia tamil, richiamata da R. Champakalakshmi dell'Università Nehru di Delhi, tempio e palazzo si designano con le stesse parole, l'omaggio al sovrano e l'adorazione del dio si confondono, i bardi lodano i re nelle stesse forme con cui esaltano le divinità del suolo. Come mai nel secolo VII i re tamil cominciarono a favorire, ìnvece del culto di Visnu, quello di Siva, legato alle classi più basse? Forse perché il culto religioso e quello monarchico si erano venuti separando e occorreva un rovesciamento di prospettiva per riconfonderli? Ma se i re rivendicavano un culto divino, si imponeva dialetticamente l'esigenza che rinunciassero al potere per diventare pura divinità. M.N. Deshpande, dell'Università di Nuova Delhi, illustrò il tema del re che al culmine del potere deve coronare la sua carriera diventando asceta. Il motivo non è soltanto giaina e buddhista, ma intrinseco all'induismo stesso.

Il poeta Jnànesvara del secolo XIII esalta il re ideale che si fa romito, per il quale già nella fase meramente regale la spada simboleggia la concentrazione misuca, l'armatura l'impassibilità, il nemico l'ostacolo interiore alla liberazione, e il trionfo in battaglia la vittoria su ogni vincolo mondano. In realtà già la cerimonia indù dell'incoronazione comportava che il re diventasse ritualmente il Creatore, l'Embrione dell'universo, e simboleggiasse l'unificazione interiore dello yoga: i suoi paramenti designavano appunto questi fini supremi, come illustrò G. Marchianò. Nella sensibilità indù intimo è il nesso fra i due opposti, la nudità ascetica e lo sfarzo regale: Churchill non sapeva di aggiungere prestigio a Gandhi quando lo dileggiava chiamandolo «il fachiro nudo ». Dopo il convegno mia moglie e io si volle raggiungere ancora Anand Krishna a Benareso.

Un lento velivolo a elica percorse le soavi verdissime campagne luccicanti al sole, sorvolò il biancore del Tàj Mahal, i templi di Khajuraho. . . Centro della nostra residenza a Benares fu un ristorante brahmanico. Il suo cortile era avvivato dalle tinte squillanti dell'affresco che copriva uno dei muri: una fila di prue nere sul Gange. Ci si restrinse al cibo rigorosamente castigato, che generava quella casta, offrendone la gamma di sapori sfumati e sontuosi. Si usciva esultanti per strade orrendamente ostruite da folle compatte entro le quali avanzavano di volo le vetture. Ci si deve inoltrare sorretti da una calma inespugnabile, trasognati, sempre a un filo dalla torma, dai veicoli dardeggianti, dalle schiene di mucche. Si perveniva ai templi sulle sponde, alle librerie dove volumi inattesi si offrivano all'occhio desideroso. Accademie squisite si aprivano in vicolacci di sterco e mota, ingombri di bufali nerastri, dove comparivano asceti nudi dagli occhi rossi.

Qualche volta in una nicchia si svelava un dio, da una finestra si scorgeva l'interno d'un tempio coi sacerdoti recitanti attorno al fuoco. Si giungeva infine ai vialoni dell'università indù, alla facoltà di Ayurveda, al dipartimento di Alchimia, infine alla facoltà di Filosofia. Annovera due insegnamenti separati, l'Advaita Vedànta e il Tantra. Nell'uno si ragiona, nell'altro il ragionare rinvia a una ginnastica e a un'erotica. Insegnanti distinti impartiscono l'uno o l'altro: il tantrista ha uno sguardo intenso e tumultuoso, l'advaitino un sorriso faceto. Un giovane monaco thai ci fu deputato per la sua erudizione traboccante e ci scortò nei giorni successivi per tutti i monumenti della sua religione sparsi nel contado; la plebe dei senzacasta lo riveriva e così riviveva l'India dell'anno mille. Nella miriade di pensieri che mi rampollarono in quei giorni per quelle strade e sponde, si trovava quello che ora detta queste paginette consacrate ai tre sentieri che si aprono all'Indù.

Perché ci dimentichiamo le cose?

Il cervello elabora
immagazzina e richiama
l'informazione

Come potremmo non dimenticarle? Consideriamo la sola vista: i nostri occhi compiono ampi movimenti saccadici, movimenti oculari più frequenti, circa cinque o sei volte al secondo, e ogni volta catturano enormi quantità di informazioni. 


Il sistema visivo del cervello comincia con lo scartare la maggior parte di queste informazioni per scegliere quello che ci è necessario vedere per reagire.

Se dovessimo ricordare tutto quello che abbiamo visto in un singolo minuto, servirebbero varie centinaia di immagini molto particolareggiate. Il nostro cervello ne sarebbe completamente sopraffatto e non riusciremmo a capire che cosa abbiamo visto. Per quanto riguarda gli avvenimenti, il problema non è solo quanta informazione immagazziniamo, ma come riuscire a recuperarla. Possiamo conservare i ricordi di un fatto o di un evento, ma non aver modo di ritrovarli con la velocità necessaria. E poi ci può essere una dimenticanza "motivata", quando semplicemente non vogliamo ricordare qualcosa di doloroso o spiacevole. È possibile che le memorie non si perdano completamente neanche quando qualcosa sembra dimenticato.(science)

Vita da gatto

Ho osservato il mio gatto, per poter descrivere dettagliatamente quello che faceva, durante tutta la giornata e provare a vedere se c'era qualche elemento importante su cui riflettere e porre la mia attenzione.

Per una giornata intera ho guardato il mio gatto e ho provato ad appuntarmi tutto quello che faceva nell’arco del giorno.
Dopo essersi svegliato al primo chiarore del sole è venuto a fare le fusa cercando di svegliarmi, perchè aveva fame, per poi darmi il colpo finale morcisandomi leggermente il piede e quindi fermando bruscamente i miei sogni e facendomi aprire velocemente la mia giornata.
Dopo aver mangiato e aver fatto un giro nel giardino, arrampicandosi dovunque e rincorrendo qualsiasi cos a si muoveva, è rientrato e dopo essersi abbondantemente leccato e quidi lavatosi a suo modo, ha trovato la miglior posizione sul divano e si è addormentato come fosse una palla.
Al risveglio, una bella stiratina ed eccolo riavvicinarsi e nuovamente portare la mia attenzione su di lui,per un nuovo pasto e poi continuare a ripetere le stesse azioni sopra descitte.
Una bella vita quella del mio gatto fatta di ricerche, cose ripetitive e poi la grande  beatitudine vissuta dentro ai suoi sogni, che non ho potuto raggiungere, anche se mi sarebbe piaciuto.
Il mio gatto mentre dorme



La top ten | I voli spaziali umani più lunghi

A seguire i dieci voli spaziali umani più lunghi della nostra storia.


1. Valerij Poljakov Durata: 437,7 giorni Nazione: Russia Missione: Mir Anno: 1994-95

2. Sergej Avdeev Durata: 379,6 giorni Nazione: Russia Missione: Mir Anno: 1998-99

3. Vladimir Titov e Musa Manarov Durata: 364,9 giorni Nazione: Unione Sovietica Missione: Mir Anno: 1987-88

4. Jurij Romanenko Durata: 326,5 giorni Nazione: Unione Sovietica Missione: Mir Anno: 1987

5. Sergej Krikalév Durata: 311,8 giorni Nazione: Unione Sovietica/Russia Missione: Mir Anno: 1991-92

6. Valerij Poljakov Durata: 240,9 giorni Nazione: Unione Sovietica Missione: Mir Anno: 1988-89

7. Michail Tjurin e Michael López-Alegria Durata: 215,4 giorni Nazione: Russia e USA Missione: ISS Anno: 2006-07

8. Nikolaj Budarin e Tal at Musabaev Durata: 207,5 giorni Nazione: Russia Missione: Mir Anno: 1988

9. Gennadij Padalka Durata: 198,7 giorni Nazione: Russia Missione: ISS Anno: 2009

10. Gennadij Padalka Durata: 198,6 giorni Nazione: Russia Missione: Mir Anno: 1988-89
(science)






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