"La Bellezza salverà il mondo" diceva Dostoevskij e sembra proprio che il mondo abbia bisogno di bellezza.
Abiti lunghi e candidi, tessuti leggeri e ricercati, sofisticati e al tempo stesso sensuali drappeggi che si intrecciano dando vita al
corpo senza scoprirlo del tutto. Olimpiche
silhouette che come per magia mutano la
donna di oggi, quella impegnata e autoritaria che vive la sua vita ricercando la propria performance, in un'ancestrale e
femminile divinità d'altri tempi. Nell'Antica Grecia ogni dea (o ogni dio di conseguenza) corrispondeva e soprassedeva ad un aspetto della vita terrena.
Hera, regina dell'Olimpo, era la
dea del
matrimonio e degli aspetti familiari; Demetra quella della terra
e dell'agricoltura; Atena, protettrice della capitale greca era dea della saggezza e delle arti, Artemide era la sovrana della caccia, della luna e delle vergini in opposto ad Afrodite (
Venere a Roma), celebre dea
dell'amore e della
bellezza. Ma, a prescindere dalle peculiarità di ognuna, tutte erano bellissime e sprigionavano regalità ed un "
allure" di fascino e
femminilità a cui nessuno, dio o mortale, poteva resistere.
Ed è questo il messaggio che gli stilisti di tutto il mondo vogliono trasmettere con le sofisticate e spesso mozzafiato creazioni che hanno fatto sfilare sulle passerelle nelle quali hanno presentato al pubblico le
collezioni estive.
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Abiti rigorosamente lunghi e leggeri |
Abiti rigorosamente lunghi e leggeri, che fasciano le forme senza accentuarle e che si muovono assieme al corpo, come se il tessuto rappresentasse un'estensione di questo. Anche ai tempi nostri, come nell'
Antica
Grecia, esistono diverse tipologie di donne e di altrettante femminilità e per ognuna di loro c'è un abito. Andrew Gn veste una moderna Artemide, unendo al tulle leggero una forte e ricamata armatura dorata mentre per
Vivienne Westwood la donna è fiera come Atena. Sensuale, vezzosa e appariscente, la
dea di
Donatella Versace rivisita i dettagli in metallo propri degli
abiti antichi in un leggero drappo.
Leggera, impalpabile e virginale la vestale di Reem Aera, più trionfale e decisa la versione di
Roberto Cavalli. Per Ermanno Scervino l'interpretazione è più
didascalica e classica con tanto di mini peplo incorporato nell'abito.
Le dee dei miti e delle leggende forse erano semplici donne talmente
belle e audaci da entrare nell'immaginario. Per questo, siamo certi che dentro ogni donna si nasconda una divinità che può emergere e mostrarsi a tutti, indossando il giusto outfit!
(ethos)