08/08/14

Fashion Goddess | Abiti rigorosamente lunghi e leggeri

"La Bellezza salverà il mondo" diceva Dostoevskij e sembra proprio che il mondo abbia bisogno di bellezza.

Abiti lunghi e candidi, tessuti leggeri e ricercati, sofisticati e al tempo stesso sensuali drappeggi che si intrecciano dando vita al corpo senza scoprirlo del tutto. Olimpiche silhouette che come per magia mutano la donna di oggi, quella impegnata e autoritaria che vive la sua vita ricercando la propria performance, in un'ancestrale e femminile divinità d'altri tempi. Nell'Antica Grecia ogni dea (o ogni dio di conseguenza) corrispondeva e soprassedeva ad un aspetto della vita terrena.

Hera, regina dell'Olimpo, era la dea del matrimonio e degli aspetti familiari; Demetra quella della terra e dell'agricoltura; Atena, protettrice della capitale greca era dea della saggezza e delle arti, Artemide era la sovrana della caccia, della luna e delle vergini in opposto ad Afrodite (Venere a Roma), celebre dea dell'amore e della bellezza. Ma, a prescindere dalle peculiarità di ognuna, tutte erano bellissime e sprigionavano regalità ed un "allure" di fascino e femminilità a cui nessuno, dio o mortale, poteva resistere. Ed è questo il messaggio che gli stilisti di tutto il mondo vogliono trasmettere con le sofisticate e spesso mozzafiato creazioni che hanno fatto sfilare sulle passerelle nelle quali hanno presentato al pubblico le collezioni estive.
Abiti rigorosamente lunghi e leggeri

Abiti rigorosamente lunghi e leggeri, che fasciano le forme senza accentuarle e che si muovono assieme al corpo, come se il tessuto rappresentasse un'estensione di questo. Anche ai tempi nostri, come nell'Antica Grecia, esistono diverse tipologie di donne e di altrettante femminilità e per ognuna di loro c'è un abito. Andrew Gn veste una moderna Artemide, unendo al tulle leggero una forte e ricamata armatura dorata mentre per Vivienne Westwood la donna è fiera come Atena. Sensuale, vezzosa e appariscente, la dea di Donatella Versace rivisita i dettagli in metallo propri degli abiti antichi in un leggero drappo. Leggera, impalpabile e virginale la vestale di Reem Aera, più trionfale e decisa la versione di Roberto Cavalli. Per Ermanno Scervino l'interpretazione è più didascalica e classica con tanto di mini peplo incorporato nell'abito. Le dee dei miti e delle leggende forse erano semplici donne talmente belle e audaci da entrare nell'immaginario. Per questo, siamo certi che dentro ogni donna si nasconda una divinità che può emergere e mostrarsi a tutti, indossando il giusto outfit!(ethos)

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